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GiovaniAgricoltura

Presentati a Roma i programmi europei destinati agli “under 40” in cui la Confederazione italiana agricoltori è in prima linea. Occhi puntati sul FAYP (promozione dell’agricoltura fra i giovani) e l’Erasmus per giovani imprenditori (EYE). Necessario favorire il ricambio generazionale: in Italia solo il 20% dei conduttori agricoli ha meno di 40 anni. Il presidente di Cia Scanavino: “La realtà dei giovani in agricoltura è ricca di potenzialità e deve essere valorizzata da misure concrete”.

L’Europa scommette su giovani e agricoltura. Perché da questo binomio, e dalle sue declinazioni in chiave innovativa, potrebbero essere creati oltre 2 milioni di nuovi posti di lavoro a livello comunitario. Proprio per facilitare questo incontro, tra nuove generazioni e settore primario, sono nati progetti “ad hoc” come il FAYP (Fostering Agri-culture among Young People) e l’EYE (Erasmus for Young Entrepreneurs) che la Cia-Agricoltori Italiani ha sposato e fatto suoi. Promuovendoli in un incontro specifico, che si è tenuto mercoledì 1 giugno a Roma all’Auditorium “Giuseppe Avolio”, dal titolo “La Cia nei progetti europei per i giovani”. Nonostante il cambio di rotta in atto, testimoniato per esempio dal picco di immatricolazioni alla facoltà di Agraria dall’inizio della crisi (+40%), in Italia così come in Ue resta bassa la presenza dei giovani nelle aree rurali. Nel nostro Paese solo meno del 20% dei conduttori agricoli è “under 40”. Ecco perché è necessario e urgente favorire il ricambio generazionale, anche attraverso gli strumenti messi in campo dall’Europa. Strumenti come il FAYP appunto, il progetto lanciato da Adapt e cofinanziato dalla Commissione Ue, che ha aggregato le rappresentanze sindacali dell’area mediterranea (la Cia per l’Italia, Cap per il Portogallo, Paseges in Grecia e Upa in Spagna) con l’intento di avvicinare le nuove generazioni all’agricoltura tramite lo sviluppo di attività innovative che seguono tre direttrici specifiche: orientamento e istruzione; comunicazione; politiche di sostegno all’imprenditoria agricola. Ma non solo il FAYP. La Cia si è aggiudicata, in partnership con altri 10 enti, l’ottavo bando del Programma di mobilità europeo “Erasmus per giovani imprenditori” (EYE) che aiuta ad acquisire le competenze necessarie per gestire un’azienda e favorisce lo scambio di esperienze, offrendo la possibilità di trascorrere un periodo in un altro Paese Ue presso un’azienda gestita da un imprenditore esperto e già affermato. Contribuendo in questo modo all’internazionalizzazione, allo sviluppo di reti e relazioni, alla crescita di competitività e innovazione. In particolare la Cia, come organizzazione intermediaria accreditata, dispone di 12 borse destinate ai nuovi o potenziali imprenditori e di 9 posti per imprenditori ospitanti disposti a realizzare uno scambio nell’ambito del programma EYE. L’iniziativa europea ha già raccolto negli anni un grande successo, avendo coinvolto circa 7.400 imprenditori, tra senior e junior, per un totale di 3.700 scambi. “La realtà dei giovani in agricoltura è ricca di potenzialità - ha affermato il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino - e deve essere valorizzata da misure concrete. E noi vogliamo poter contribuire a tutelare il loro futuro in Italia e in Europa”. D’altra parte, ha aggiunto, “l’agricoltura stessa non può sopravvivere per sempre se le nuove generazioni restano fuori dal mercato”.

Redazione

OliveroalG20

Da Xian, in Cina, il Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Andrea Olivero, comunica che l'occasione del G20 è stata veramente preziosa «per discutere sulle concrete strategie per realizzare gli obiettivi dell'Agenda 2030 e della COP21 per un'agricoltura che sia, insieme più produttiva e più sostenibile». L'Italia sostiene inoltre la proposta cinese di sviluppo dell'agricoltura digitale

Durante la riunione G20 dell’agricoltura sono stati affrontati i temi “Innovazione e sviluppo sostenibile”anche l'Italia ha confermato la necessità di rendere gli agricoltori sempre più al centro del processo di adattamento ai rischi climatici e di difesa dalla volatilità dei prezzi. FlormartOlivero ha parlato della realizzazione di strumenti flessibili e semplici per fornire risposte immediate in caso di crisi di mercati e ribasso dei prezzi all'origine. Da incentivare l'aggregazione fra agricoltori e la cooperazione di filiera. L'Italia si dichiara così a favore della proposta cinese di sviluppo dell'agricoltura digitale, «utile sia per sviluppare aziende familiari e accompagnarle sul mercato, sia per garantire ai consumatori la rintracciabilità degli alimenti. I Paesi del G20 hanno grandi responsabilità e solo con il loro impegno sarà possibile risolvere problemi globali a partire dalla gestione sostenibile delle risorse come l’acqua e il suolo», ha dichiarato Olivero.

Redazione

PalazzoColonnaRoma

Il network dei più bei giardini visitabili in Italia vanta 700 eventi l'anno e 8 milioni di visitatori, che arricchiscono in modo prezioso l'offerta turistica e culturale italiana. Ad esso si sono aggiunti per il 2016: Parco Nocivelli (Verolanuova, BS), Villa Badia (Sezzadio, AL), Villa Grock (Imperia), Palazzo Colonna (Roma), Fondazione La Verde La MalfaParco dell'Arte (S. Giovanni La Punta, CT), Casa Cuseni (Taormina, ME), Villa Tasca d'Almerita (Palermo) e Tenuta Regaleali (Sclafani Bagni, PA).

Il cosiddetto Turismo Verde, o Horticultural Tourism, continua ad alimentare un circuito economico virtuoso all'interno della rete dei 120 Grandi Giardini Italiani: tanto che nel 2015 si è registrato un aumento del 30% dei visitatori rispetto all'anno precedente. Questo è stato reso possibile anche grazie alla forza promozionale di Expo 2015 e all'entrata nel network di due giardini dello Stato Vaticano: Castel Gandolfo e Giardini Vaticani. Grandi Giardini Italiani si presenta allora come una nuova forma di turismo, capace di offrire ottima accoglienza grazie alla promozione di giardini storici e contemporanei attraverso l'appartenenza ad un unico network e al graduale ammodernamento della ricezione turistica. FlormartGardenShowNel 99% delle proprietà, infatti, oltre al giardino è possibile visitare Palazzi, Ville storiche e collezioni d’arte. Nel 40% dei giardini aderenti al network è possibile anche pernottare e nell’80% si organizzano meeting, congressi e matrimoni. Poco meno della metà dei Grandi Giardini Italiani (40% circa) ha un percorso didattico e propone laboratori per bambini e studenti per avvicinare davvero tutti alla bellezza del verde qui racchiuso. Secondo i dati pubblicati dall’ENIT, l'anno in corso è iniziato in modo positivo per il settore turistico italiano: la spesa dei viaggiatori stranieri nei primi due mesi è stata pari a 3.620 milioni di euro, con un incremento del 4,6% rispetto allo stesso periodo del 2015 (dati Banca d’Italia). L’inizio positivo del 2016 ha già fatto registrare un aumento della domanda di visite ai Grandi Giardini Italiani, marchio d’eccellenza che certifica l’alto livello di manutenzione e l’interesse storico-artistico dei giardini visitabili italiani. 

Redazione

GruppoPifPistoia

Investire, informare e formare: questo lo slogan portato avanti dal progetto integrato di filiera “3S Eco-nursery, Smart Specialisation Strategy”, coordinato da Coldiretti e presentato a Pistoia lo scorso venerdì 27 maggio. Con gli enti di ricerca collaboreranno novanta aziende vivaistiche, di cui oltre venti che investiranno in modo diretto, guidate dalla capofila Romiti Vivai. Il Pif, approvato da Regione Toscana nell'ambito del Psr 2014-2020, vedrà un investimento totale di 5,7 milioni di euro, di cui 2,6 pubblici. 

 
Michela Nieri e Simone Ciampoli, presidente e direttore di Coldiretti Pistoia, insieme a Marco Romiti di Romiti Vivai e i tecnici progettistihanno presentato venerdì scorso “3S Eco-nursery, Smart Specialisation Strategy” ad una folta schiera di imprenditori agricoli e rappresentanti istituzionali. Erano infatti presenti l'assessore regionale all'Ambiente, Federica Fratoni, i consiglieri regionali Marco Niccolai e Massimo Baldi, il vice sindaco di Pistoia Daniela Belliti, il sindaco di Montale, Ferdinando Betti, e Renato Ferretti della provincia di Pistoia. Hanno portato il loro contributo all'iniziativa anche il presidente della Camera di commercio di Pistoia, Stefano Morandi, e Umberto Alunni, direttore generale della Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia, che ha gentilmente concesso l'uso di Palazzo dei Vescovi. Grazie al progetto integrato di filiera, mettendosi insieme, vivaisti piccoli e meno piccoli riescono a raggiungere la massa critica per poter accedere a collaborazioni con enti di ricerca primari: Università di Firenze, Viterbo, Salerno,Cnr e Crea-Viv. “È questo che ci serve, è questo che fa bene al settore produttivo pistoiese", spiega infatti Coldiretti Pistoia. Nel Pistoiese sono ben 5000 gli ettari di colture che restituiscono ossigeno. “Siamo unici e vogliamo essere ancora migliori, proiettando la nostra produzione in una dimensione che cura sempre più la sostenibilità di tutte le fasi produttive delle piante”. In oltre un quarto di superficie a vivaio si produce già col marchio di uno dei sistemi di certificazione ambientale: con 3S aumenteranno superfici e aziende certificate. “È questo che ci interessa. Non ci interessa invece rincorrere chi meglio addosso alle produzioni che immettono ossigeno in atmosfera, e provvedono al sostentamento di tante famiglie, producendo piante. Siamo per l'uso efficace e rispettoso delle normative di prodotti fitosanitari”, spiega Coldiretti. Proprio a supporto del lavoro delle aziende, Coldiretti ha redatto un opuscolo sull'uso degli agrifarmaci. Tra le azioni previste in questo Pif, la realizzazione di un biotrituratore mobile, utilizzabile in tante aziende: macinerà gli scarti verdi che potrebbero essere utilizzati come terricciato, sostituendo la torba che viene importata.

Redazione

ParcodellaPiana

Migliaia di alberi saranno piantati per realizzare uno dei più grandi parchi agricoli europei. Il territorio che si estende lungo la pianura tra Firenze, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Calenzano, conosciuto come “Piana fiorentina”, diventerà così un importante Parco.

Il protocollo d'intesa è stato firmato oggi fra Regione Toscana, Comune di Firenze, Città metropolitana, Comune e Provincia di Prato, Comuni di Poggio a Caiano, Campi Bisenzio, Calenzano, Signa, Carmignano, commissario di Sesto Fiorentino e Accademia italiana di scienze forestali. Alle ore 13.30 nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, in piazza Duomo 10 a Firenze, sede della Presidenza della Regione Toscana, è stato dato così il via alla piantumazione di migliaia di alberi nella Piana fiorentina per migliorare la qualità dell'aria e creare, con il supporto scientifico dell'Accademia italiana di scienze forestali, uno dei più grandi parchi agricoli europei.

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