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Da Xian, in Cina, il Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Andrea Olivero, comunica che l'occasione del G20 è stata veramente preziosa «per discutere sulle concrete strategie per realizzare gli obiettivi dell'Agenda 2030 e della COP21 per un'agricoltura che sia, insieme più produttiva e più sostenibile». L'Italia sostiene inoltre la proposta cinese di sviluppo dell'agricoltura digitale.
Durante la riunione G20 dell’agricoltura sono stati affrontati i temi “Innovazione e sviluppo sostenibile” e anche l'Italia ha confermato la necessità di rendere gli agricoltori sempre più al centro del processo di adattamento ai rischi climatici e di difesa dalla volatilità dei prezzi.
Olivero ha parlato della realizzazione di strumenti flessibili e semplici per fornire risposte immediate in caso di crisi di mercati e ribasso dei prezzi all'origine. Da incentivare l'aggregazione fra agricoltori e la cooperazione di filiera. L'Italia si dichiara così a favore della proposta cinese di sviluppo dell'agricoltura digitale, «utile sia per sviluppare aziende familiari e accompagnarle sul mercato, sia per garantire ai consumatori la rintracciabilità degli alimenti. I Paesi del G20 hanno grandi responsabilità e solo con il loro impegno sarà possibile risolvere problemi globali a partire dalla gestione sostenibile delle risorse come l’acqua e il suolo», ha dichiarato Olivero.
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Il network dei più bei giardini visitabili in Italia vanta 700 eventi l'anno e 8 milioni di visitatori, che arricchiscono in modo prezioso l'offerta turistica e culturale italiana. Ad esso si sono aggiunti per il 2016: Parco Nocivelli (Verolanuova, BS), Villa Badia (Sezzadio, AL), Villa Grock (Imperia), Palazzo Colonna (Roma), Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell'Arte (S. Giovanni La Punta, CT), Casa Cuseni (Taormina, ME), Villa Tasca d'Almerita (Palermo) e Tenuta Regaleali (Sclafani Bagni, PA).
Il cosiddetto Turismo Verde, o Horticultural Tourism, continua ad alimentare un circuito economico virtuoso all'interno della rete dei 120 Grandi Giardini Italiani: tanto che nel 2015 si è registrato un aumento del 30% dei visitatori rispetto all'anno precedente. Questo è stato reso possibile anche grazie alla forza promozionale di Expo 2015 e all'entrata nel network di due giardini dello Stato Vaticano: Castel Gandolfo e Giardini Vaticani. Grandi Giardini Italiani si presenta allora come una nuova forma di turismo, capace di offrire ottima accoglienza grazie alla promozione di giardini storici e contemporanei attraverso l'appartenenza ad un unico network e al graduale ammodernamento della ricezione turistica.
Nel 99% delle proprietà, infatti, oltre al giardino è possibile visitare Palazzi, Ville storiche e collezioni d’arte. Nel 40% dei giardini aderenti al network è possibile anche pernottare e nell’80% si organizzano meeting, congressi e matrimoni. Poco meno della metà dei Grandi Giardini Italiani (40% circa) ha un percorso didattico e propone laboratori per bambini e studenti per avvicinare davvero tutti alla bellezza del verde qui racchiuso. Secondo i dati pubblicati dall’ENIT, l'anno in corso è iniziato in modo positivo per il settore turistico italiano: la spesa dei viaggiatori stranieri nei primi due mesi è stata pari a 3.620 milioni di euro, con un incremento del 4,6% rispetto allo stesso periodo del 2015 (dati Banca d’Italia). L’inizio positivo del 2016 ha già fatto registrare un aumento della domanda di visite ai Grandi Giardini Italiani, marchio d’eccellenza che certifica l’alto livello di manutenzione e l’interesse storico-artistico dei giardini visitabili italiani.
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Investire, informare e formare: questo lo slogan portato avanti dal progetto integrato di filiera “3S Eco-nursery, Smart Specialisation Strategy”, coordinato da Coldiretti e presentato a Pistoia lo scorso venerdì 27 maggio. Con gli enti di ricerca collaboreranno novanta aziende vivaistiche, di cui oltre venti che investiranno in modo diretto, guidate dalla capofila Romiti Vivai. Il Pif, approvato da Regione Toscana nell'ambito del Psr 2014-2020, vedrà un investimento totale di 5,7 milioni di euro, di cui 2,6 pubblici.
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Migliaia di alberi saranno piantati per realizzare uno dei più grandi parchi agricoli europei. Il territorio che si estende lungo la pianura tra Firenze, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Calenzano, conosciuto come “Piana fiorentina”, diventerà così un importante Parco.
Il protocollo d'intesa è stato firmato oggi fra Regione Toscana, Comune di Firenze, Città metropolitana, Comune e Provincia di Prato, Comuni di Poggio a Caiano, Campi Bisenzio, Calenzano, Signa, Carmignano, commissario di Sesto Fiorentino e Accademia italiana di scienze forestali. Alle ore 13.30 nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, in piazza Duomo 10 a Firenze, sede della Presidenza della Regione Toscana, è stato dato così il via alla piantumazione di migliaia di alberi nella Piana fiorentina per migliorare la qualità dell'aria e creare, con il supporto scientifico dell'Accademia italiana di scienze forestali, uno dei più grandi parchi agricoli europei.
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Per promuovere il latte fresco e il suo consumo, evitando gli sprechi, nasce la campagna istituzionale promossa dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali: #oradellatte. Testimonial di eccezione Carlo Cracco, Cristina Parodi, Demetrio Albertini e Giorgio Calabrese. Per testare le nostre conoscenze un test: “Quanto sai sul latte?”.
Pensata ad hoc per i consumatori, la campagna #oradellatte mette in gioco un messaggio chiaro: il latte è un alimento indispensabile per il nostro organismo, sia per quanto riguarda la fase dello sviluppo che nell’età adulta. Scegliere allora la qualità del latte fresco per i consumatori significa saper riconoscere e apprezzare la sua produzione. Si parte dalla lettura dell'etichetta, passaggio importante, ma non banale. Il latte è ricco di proteine dall'elevato valore biologico grazie alla presenza di tutti gli aminoacidi che devono essere assunti con la dieta. La presenza di lattosio migliora poi la capacità di assorbimento del calcio e dello zinco, che si trovano nel latte in quantità tali da renderne il consumo di estrema importanza per soddisfare il nostro fabbisogno giornaliero.La campagna di comunicazione integrata si inserisce fra le azioni strategiche,messe a punto dal Mipaaf, in collaborazione anche con organizzazioni agricole, cooperative, industria e Grande distribuzione organizzata. Tutti uniti a sostegno del comparto lattiero caseario in una fase delicata come quella determinata dalla fine del regime europeo delle quote latte. Per chi desidera saperne di più e verificare le sue conoscenze sul latte, il Mipaaf ha creato anche un efficace test.
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