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Il 'Parco Te' di Mantova vince il premio 'Green Cities Europe Italia 2023

Mantova conquista il Green Cities Europe Award grazie al suo innovativo 'Parco Te', un esempio di rigenerazione urbana attraverso il verde.


Mantova, Italia - Il 'Parco Te' di Mantova è stato insignito del prestigioso premio 'Green Cities Europe Italia 2023'. Dopo le vittorie dei progetti di verde urbano City Life a Milano nel 2021 e del Parco Parri a Cuneo nel 2022, è stata la città di Mantova a portare a casa la terza edizione italiana di questo importante riconoscimento.
Il 'Parco Te' è il risultato di un progetto di riqualificazione urbana su un'area di 8 ettari adiacenti a Palazzo Te, un sito dichiarato patrimonio dell'UNESCO. Questo eccezionale parco, ideato dal Comune di Mantova e finanziato dal Ministero della Cultura - Segretariato Regionale per la Lombardia, ha visto la realizzazione dello studio AG&P greenscape di Milano. Il suo obiettivo principale è stato la rigenerazione di un'area che era stata a lungo sottoutilizzata e che non aveva stabilito un adeguato legame con il prezioso contesto circostante.
Il premio è stato consegnato all'Architetto e Urban Designer Massimo Brignoli durante il Convegno Internazionale "Studi, progetti e applicazioni per una possibile rigenerazione urbana attraverso il verde".
Il 'Parco Te' rappresenterà ora l'Italia al Green Cities Award 2023, una competizione europea in cui verrà selezionato il vincitore europeo tra i progetti vincitori nazionali. Il nome del vincitore europeo sarà annunciato a Bruxelles il 7 novembre prossimo.
Il progetto Green Cities Europe, coordinato da ENA (European Nurserystock Association), è un'iniziativa finanziata dalla Commissione Europea che coinvolge tredici paesi comunitari. Questo premio mira a promuovere la sostenibilità urbana attraverso la creazione di spazi verdi innovativi e la riqualificazione di aree urbane.
Il successo del 'Parco Te' di Mantova è un esempio straordinario di come la rigenerazione urbana attraverso il verde possa trasformare un'area precedentemente trascurata in un'oasi di bellezza e sostenibilità. Questo progetto ha dimostrato il valore del design urbano intelligente e della conservazione del patrimonio culturale e naturale in uno sforzo congiunto per creare un futuro più verde e vivibile per le comunità urbane. Mantova merita il plauso per il suo impegno e il suo successo nel promuovere un ambiente urbano più sostenibile e vitale.

Redazione

Piante e Animali Perduti: la grande Mostra-Mercato di Guastalla torna per la XXVI edizione

Sabato 23 e domenica 24 settembre 2023 a Guastalla, Reggio Emilia, si terrà la XXVI edizione di Piante e Animali Perduti, una mostra-mercato con 500 espositori dedicata a frutti, fiori, animali rurali, prodotti enogastronomici, e artigianato.

La manifestazione, organizzata da Arvales Fratres - Vitaliano Biondi e dall’Associazione Guastallese Gemellaggi ed Eventi, vanta il patrocinio del Comune di Guastalla, della Regione Emilia-Romagna e dell'Unione della Bassa Reggiana.
Circa 500 espositori saranno presenti, offrendo una vasta gamma di prodotti, da fiori a specialità enogastronomiche di tutta Italia, prodotti d'artigianato e molto altro.
L'evento include animazioni per bambini, giochi antichi, incontri, laboratori, visite guidate, tavole rotonde e la partecipazione di esperti del settore verde.
Ospiti speciali includono il famoso garden designer Carlo Pagani e il cestaio Claudio Mariani, premiato come miglior intrecciatore al concorso mondiale di cesteria a Posnan, in Polonia.
La mostra promuove la biodiversità e presenta un convegno annuale sull'importanza della conservazione delle razze autoctone a rischio di estinzione.
La manifestazione offre anche una vasta gamma di eventi culturali, tra cui letture di Ludovico Ariosto, dibattiti su fonti energetiche rinnovabili e riflessioni sulla lingua e il dialetto.
Gli appassionati di enogastronomia avranno l'opportunità di scoprire le prelibatezze della cucina tipica reggiana e assaggiare pregiati vini e prodotti tipici.
Artigiani locali presenteranno il loro lavoro, compresa la cesteria, e gli interessati potranno partecipare a laboratori per sperimentare tecniche antiche.
La mostra è un'occasione unica per esplorare la cultura e la tradizione del territorio, scoprire la biodiversità agricola e godere delle bellezze di Guastalla.
Guastalla, Reggio Emilia - La XXVI edizione di Piante e Animali Perduti si terrà a Guastalla il 23 e 24 settembre 2023, portando con sé una varietà di attrazioni e opportunità per apprezzare il meglio del territorio e della tradizione italiana. L'evento, organizzato da Arvales Fratres - Vitaliano Biondi e dall’Associazione Guastallese Gemellaggi ed Eventi, vanta il patrocinio del Comune di Guastalla, della Regione Emilia-Romagna e dell'Unione della Bassa Reggiana.
La manifestazione si distingue per la sua vasta gamma di esposizioni e attività che coprono tutto, dai fiori ai prodotti enogastronomici e all'artigianato. Circa 500 espositori saranno presenti, garantendo una selezione eclettica di prodotti per i visitatori.
Gli appassionati del verde avranno l'imbarazzo della scelta tra una varietà di fiori, piante acquatiche ed erbacee, piante perenni a fioritura autunnale, piante aromatiche e officinali, nonché un grande mercato di sementi. Una giuria di esperti premierà i migliori espositori, garantendo la qualità dei prodotti esposti.
La manifestazione offre anche un ricco programma culturale. Sarà possibile ascoltare esperti italiani del settore verde, come il garden designer Carlo Pagani, che parlerà delle rose, e Mauro Carboni e Luigi Fiorina, che discuteranno dei "Giardinieri d'arte". Ci saranno anche incontri su temi ambientali, tra cui un convegno annuale sull'importanza della conservazione delle razze autoctone a rischio di estinzione.
Piante e Animali Perduti abbraccia anche la cultura e la lingua locali. Verrà presentata la traduzione in dialetto reggiano di alcune opere letterarie e verrà omaggiato Riccardo Bertani, un contadino noto per aver imparato più di cento lingue da autodidatta.
Per gli amanti dell'enogastronomia, la manifestazione offre l'opportunità di scoprire la cucina tipica reggiana e degustare vini pregiati. Artigiani locali presenteranno il loro lavoro, compresa la cesteria, e i visitatori potranno partecipare a laboratori per sperimentare queste antiche tecniche artigianali.
Piante e Animali Perduti è molto più di una semplice mostra-mercato; è un'esperienza che celebra la cultura, la tradizione e la biodiversità italiane. La manifestazione offre un'occasione unica per esplorare il patrimonio di Guastalla e scoprire la bellezza e la ricchezza di questo territorio. Non perdete l'opportunità di partecipare a questa straordinaria celebrazione dell'Italia!

Redazione

Flormart con La Pietra: legge quadro sul florovivaismo

Il 20 settembre all’inaugurazione di Flormart – The Green Italy a Padova il sottosegretario per l’agricoltura La Pietra ha anticipato alcuni punti della legge delega sul florovivaismo, che in Italia vale quasi 3 miliardi di euro (900 milioni di export): un ufficio specifico al Ministero, piani quinquennali, risorse per un piano serricolo nazionale e produzione di piante per la forestazione anche nei vivai privati. Il presidente di Fiere di Parma Mosconi: «una filiera particolarmente sofisticata, bene venga la legge quadro». Il presidente di Padova Hall Rossi: «il distretto di Saonara, con 291 aziende attive nella coltivazione di fiori e piante, è al primo posto in Veneto».

 
«Parma e Padova per la seconda volta hanno posto in essere la collaborazione dando continuità a una fiera che ha una lunghissima tradizione e che è una vetrina importante del florovivaismo, che ha in Toscana un fantastico distretto di produzione di piante e fiori. Il made in Italy è sinonimo di bello non solo nell’abbigliamento, nelle automobili sportive, nei mobili per arredare la casa o nelle piastrelle di ceramica, ma anche nel florovivaismo e abbiamo l’ambizione di coltivare sempre di più questo comparto».
Così il presidente di Fiere di Parma Franco Mosconi a Floraviva subito dopo il taglio del nastro della 72esima edizione del salone professionale del florovivaismo e del paesaggio “Flormart – The Green Italy” presso la fiera di Padova, dove la manifestazione continua oggi e domani su una superficie espositiva, come comunicano gli organizzatori, di 20 mila mq e con «la partecipazione di 200 espositori provenienti dai distretti produttivi italiani ed europei e 300 top buyers di cui 150 esteri». E alla domanda se il claim “the Green Italy” allude all’ambizione di abbracciare tutta la filiera del verde e non solo il segmento della produzione ci ha risposto di sì e che si tratta di una «filiera lunga e molto popolata», nonché «particolarmente sofisticata», «in cui rientrano 1) produttori di piante, di mezzi tecnici e di tecnologie, 2) progettisti, 3) aziende di realizzazione e cura del verde, 4) commercianti di piante e fiori, 5) utilizzatori finali pubblici e privati». Per cui «ben venga la legge quadro nazionale» del florovivaismo.
E proprio questo è stato il cuore della relazione del sottosegretario di stato per l’Agricoltura, la sovranità alimentare e le foreste Patrizio Giacomo La Pietra, intervenuto all’incontro di inaugurazione di Flormart, che ha tra i suoi obiettivi dichiarati quello di sostegno e promozione del settore florovivaistico italiano, anche in considerazione della legge in corso di approvazione, che intende regolamentare i 5 macro-comparti produttivi del florovivaismo: floricoltura, produzione di semi e sementi; vivaismo ornamentale; vivaismo frutticolo; produzione di piante da arredo urbano e materiali forestali. «Flormart è il palcoscenico più consono per ribadire che è venuto il momento per il florovivaismo di smettere i panni di Cenerentola dell’agricoltura italiana – ha dichiarato La Pietra – Il settore vanta quasi 3 miliardi di fatturato, numeri importanti che possiamo e dobbiamo incrementare, forti anche della grande considerazione che il comparto gode in Europa. Proprio partendo da questo enorme potenziale, insieme con il ministro Lollobrigida, abbiamo fortemente voluto un disegno di legge in materia di florovivaismo con un intento preciso: dare una legge quadro al settore, che la attende da anni e che grazie ad essa, finalmente, potrà sapere con certezza i ruoli di ogni appartenente alla filiera; chi deve fare cosa in un'ottica di strategia nazionale, con una prospettiva di ampio respiro. Dobbiamo valorizzare, anche tramite una apposita cabina di regia, quelle componenti del florovivaismo meno sfruttate che possono, anzi devono contribuire a sviluppare ancora di più l'intero comparto». 
Fra i punti del testo di legge sul florovivaismo in corso di approvazione sottolineati nel suo intervento dal sottosegretario La Pietra, che si è sbilanciato annunciando che «molto probabilmente nei primi mesi del prossimo anno avremo questa legge», ricordiamo «l’istituzione di un ufficio specifico all’interno del Ministero che si occupi di questo settore», la riapertura del tavolo tecnico e la definizione di piani per lo meno quinquennali, la creazione di «un ufficio statistico che possa raccogliere tutti i dati necessari per fare una programmazione, e dare indicazioni alle nostre aziende su come va il mercato». La Pietra ha messo in evidenza anche la volontà di «predisporre dei piani per quanto riguarda la rigenerazione del sistema serricolo nazionale» e di «metterci delle risorse», in modo che le serre possano anche generare energia. Inoltre si è soffermato su 2 temi che ritiene fondamentali: «la produzione di piante forestali e la certificazione all’interno anche dei vivai privati», perché «se non mettiamo in sintonia quelle che sono le certificazioni nazionali tramite vivai forestali e le aziende private» non riusciremo mai ad avere sufficienti numeri di alberi per raggiungere i target di piantumazione annunciati a livello europeo; l’importanza, oltre al vivaismo ornamentale, pure di quello orticolo e frutticolo, perché anche le piante per la produzione ortofrutticola si allevano nei vivai.
Nel corso dell’inaugurazione sono stati diffusi alcuni dati sul florovivaismo. Nel 2022 in Italia si è registrato un incremento del fatturato del comparto con un valore pari a circa 3 miliardi di euro, il 15% della intera produzione dell’Europa comunitaria. Notevole anche l’export dei prodotti orto-florovivaistici italiani, che ha superato i 900 milioni di euro. Il florovivaismo impiega ogni giorno 200.000 addetti, conta 24.000 imprese e 30.000 ettari di terreno coltivato.
Fondamentale per Flormart, al fine di promuovere il florovivaismo italiano sui mercati internazionali, è creare e valorizzare le sinergie tra aziende produttrici e retailer, in arrivo tanto dall’Italia quanto dall’estero. A questo proposito, con la collaborazione di ICE Agenzia e il supporto delle principali associazioni di settore nazionali e internazionali, sono stati messi in campo due programmi: Flormart Buyers Program e Flormart Experience. «Il florovivaismo è un comparto di grande importanza per le nostre esportazioni, caratterizzato da innovazione e forte dinamismo – ha dichiarato Brunella Saccone, dirigente dell'Ufficio Agroalimentare e Vini dell'Agenzia ICE - La nostra Agenzia raccoglie la sfida e le richieste del settore e si impegna con gli altri attori a sostenere le imprese italiane della filiera attraverso diversificate azioni promozionali. In collaborazione con Fiere di Parma supporta il processo di rilancio internazionale di Flormart: a rappresentare la delegazione internazionale dell'ICE in questa edizione ci sono oltre 150 top buyer e giornalisti provenienti da tutte le aree del mondo».
«Il territorio del Padovano con il suo storico distretto di Saonara – ha rimarcato Nicola Rossi, presidente di Padova Hall - è al primo posto in Veneto e 14esimo fra le province italiane per numero di imprese attive nella coltivazione di fiori e produzione di piante: sono 291 le realtà registrate nel territorio provinciale, ben il 30% delle imprese presenti a livello regionale. Per questo motivo, da sempre, Flormart trova nel quartiere fieristico di Padova la sua collocazione ideale». 
 

L.S.

Europa, von der Leyen riconosce il valore del settore primario

Confagricoltura: "Passo importante, auspichiamo maggiore protagonismo dell'agricoltura"

“Cogliendo appieno il valore dell’intervento della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, auspichiamo un maggiore protagonismo dell’agricoltura, con politiche che salvaguardino le potenzialità produttive delle nostre imprese”.

E’ il commento di Confagricoltura alle parole di Ursula von der Leyen in occasione dell’annuale discorso sullo Stato dell’Unione all’assemblea plenaria a Strasburgo. La presidente della Commissione Ue ha riconosciuto ufficialmente, per la prima volta, il fondamentale ruolo dell’agricoltura. “Un fatto di rilievo - evidenzia Confagricoltura - che pone le basi di una nuova prospettiva con il settore primario al centro delle scelte politiche europee per garantire sicurezza alimentare, stabilità sociale e sostenibilità”.

“E’ necessario ora includere nella strategia di crescita un principio su cui Confagricoltura si batte da tempo: non c’è contrapposizione tra produttività e sostenibilità”.

Alla luce delle parole della presidente von der Leyen, nell'ambito del processo di revisione del quadro finanziario pluriennale europeo, la Confederazione ribadisce perciò la necessità di procedere a un adeguamento del bilancio agricolo, rimasto invariato nonostante il forte rialzo dell’inflazione.

“Prendiamo inoltre atto delle indicazioni della Commissione di concludere entro l'anno corrente l'accordo con l'Australia e implementare quello con i Paesi del MERCOSUR – conclude Confagricoltura – Siamo da sempre favorevoli agli accordi di libero scambio, ma nel rispetto del principio di reciprocità, in particolare riguardo ai processi produttivi dei Paesi terzi”.

Redazione

MERCATO DEL BIO

Il biologico italiano continua a prosperare, trainato dal consumo fuori casa. Richiesta di chiarezza nei green claim delle etichette.

I dati Pubblicati recentemente da NOMISMA mostrano una continua crescita dell'industria biologica italiana, con un aumento significativo delle vendite sia sul mercato interno che in quello internazionale. Questi dati sono stati presentati oggi in occasione della prima giornata della conferenza Rivoluzione Bio 2023, gli Stati generali del biologico, organizzati in collaborazione con FederBio e AssoBio e gestiti da Nomisma, nel contesto del progetto BEING ORGANIC IN EU, finanziato dall'Unione Europea.

Mercato Interno in Crescita

L'industria biologica in Italia è in costante crescita, con oltre 2,3 milioni di ettari dedicati alla produzione biologica. Ciò rappresenta il 19% delle superfici totali in Italia, ben al di sopra della media europea del 12%. Il mercato interno continua a prosperare, con le vendite alimentari biologiche che superano i 5 miliardi di euro nel 2022, rappresentando il 4% delle vendite al dettaglio biologiche mondiali.

Le vendite fuori casa, incluse quelle nei ristoranti e nelle mense collettive, registrano una crescita del +18% rispetto al 2022, mentre i consumi domestici mostrano una variazione positiva del +7% rispetto all'anno precedente. Questo aumento è parzialmente attribuibile all'inflazione, mentre il volume di distribuzione moderna ha registrato una leggera flessione.

La distribuzione moderna rimane il canale principale per gli acquisti di prodotti biologici in Italia, con una quota del 58% delle vendite legate ai consumi domestici. Nel 2023, le vendite di prodotti biologici in questo canale ammontano a 2,4 miliardi di euro, registrando un aumento dell'8% rispetto al 2022.

Il Ruolo del Consumatore

Una recente indagine condotta su 1.000 responsabili degli acquisti alimentari italiani ha rivelato che l'89% della popolazione tra i 18 e i 65 anni ha acquistato prodotti alimentari biologici nell'ultimo anno. Il principale criterio di scelta per i consumatori è l'origine del prodotto, con il 29% che preferisce prodotti bio 100% italiani e il 17% che opta per quelli di origine locale o a chilometro zero.

Sostenibilità e Green Claim

Oltre a essere considerati più sicuri per la salute rispetto ai prodotti convenzionali (27%), i prodotti biologici sono scelti per la loro sostenibilità. Il 23% dei consumatori li ritiene più rispettosi dell'ambiente, mentre il 10% fa riferimento al benessere animale. Tuttavia, il 40% dei consumatori si sente confuso dalla presenza di molteplici green claim nelle etichette, che rendono difficile comprendere il vero profilo di sostenibilità di un prodotto.

Export in Crescita

L'export di prodotti agroalimentari italiani biologici ha raggiunto i 3,6 miliardi di euro nel 2023, con un aumento del +8% rispetto all'anno precedente. Questa crescita sostanziale è il risultato di un impegno costante, con l'export biologico Made in Italy che ha registrato un aumento del +189% rispetto al 2013. Il vino biologico rappresenta il 19% delle esportazioni biologiche, con un valore di 626 milioni di euro, segnando un aumento del +8% rispetto al 2022.

Prospettive Positive

Nonostante le sfide legate all'attuale contesto economico e all'aumento dei costi delle materie prime e dell'energia, la maggior parte delle aziende biologiche italiane prevede un aumento del fatturato sui mercati internazionali nei prossimi 12 mesi. Il 38% delle aziende prevede di incrementare il proprio fatturato sui mercati internazionali, con una percentuale che sale al 61% nel caso del vino biologico.

Conclusioni

L'interesse dei consumatori per il biologico rimane solido, ma  l'attuale contesto economico e le sfide inflazionistiche stanno influenzando il modo in cui i consumatori si approcciano ai prodotti biologici. È fondamentale promuovere azioni di informazione per aumentare la consapevolezza sui valori del biologico e garantire la chiarezza nei green claim presenti nelle etichette.

Inoltre, la garanzia dell'origine italiana delle materie prime continua a essere un punto cruciale per i consumatori. La creazione di un marchio "Bio Made in Italy" è vista positivamente dalla stragrande maggioranza degli italiani, poiché rappresenterebbe una garanzia aggiuntiva sull'origine dei prodotti biologici.

L'export biologico italiano è in costante crescita, con il vino biologico che gioca un ruolo significativo. I mercati di destinazione principali sono in Europa, con la Germania al comando, seguita dalla Francia e dai Paesi del Benelux. Al di fuori dell'Europa, gli Stati Uniti, la Svizzera e il Regno Unito sono destinazioni di rilievo.

Le aziende biologiche italiane dimostrano resilienza e prospettive positive per il futuro, anche se il mercato interno presenta alcune sfide. L'educazione dei consumatori, l'informazione chiara e la promozione dell'origine italiana delle materie prime rimangono priorità chiave per il settore biologico italiano.

AV