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Il 15 gennaio 2024, all'Hotel Hilton Garden Inn di Firenze, si terrà l'Assemblea regionale della Cia Agricoltori Italiani della Toscana. All'evento, oltre al presidente della Cia Toscana Valentino Bernie a quello nazionale Cristiano Fini, interverranno importanti figure come Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, il senatore Patrizio Giacomo La Pietra, Sottosegretario al Ministero dell'Agricoltura, e Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione Toscana.
Firenze ospiterà un evento significativo per il settore agricolo: l'Assemblea regionale della Cia Agricoltori Italiani della Toscana. L'evento, che avrà luogo all'Hotel Hilton Garden Inn, è incentrato sul tema "Salvare l'agricoltura per salvare il futuro", e rappresenta un'importante occasione di dialogo e pianificazione per il settore. Valentino Berni, presidente della Cia Toscana, mette in evidenza l'importanza di questo incontro nel contesto attuale, dove l'agricoltura assume un ruolo sempre più centrale nelle dinamiche socio-economiche. L'assemblea affronterà temi di rilievo come l'aumento dei costi di produzione, le crisi internazionali, le variazioni dei consumi, e l'impatto degli eventi climatici sull'agricoltura. Il programma prevede interventi di figure chiave del settore. Oltre a Valentino Berni, prenderanno la parola Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana; il senatore Patrizio Giacomo La Pietra, Sottosegretario al Ministero dell'Agricoltura, sovranità alimentare e foreste; e Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione Toscana. Le conclusioni dell'evento saranno affidate a Cristiano Fini, presidente della Cia Agricoltori Italiani. Questa assemblea sarà un'opportunità per analizzare e tracciare il percorso futuro dell'agricoltura in Toscana, evidenziando il ruolo cruciale che politica e istituzioni possono svolgere nel supportare l'adattamento e la crescita del settore.
Redazione
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L'anno 2023 è stato ufficialmente classificato come l'anno più caldo mai registrato, seguendo un'attenta analisi condotta dal servizio di monitoraggio della Terra Copernicus dell'Unione Europea e dall'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (ISAC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Questo annuncio enfatizza la tendenza al riscaldamento globale e pone in evidenza una serie di condizioni climatiche estreme registrate durante l'anno.
I dati aggregati nel rapporto Global Climate Highlights 2023, basati sul set di dati ERA5, indicano numerosi record climatici e fenomeni estremi che hanno interessato il nostro pianeta. Fattori determinanti come l'aumento delle concentrazioni di gas serra e variazioni climatiche naturali come El Niño hanno contribuito a queste condizioni. Tra i vari record, spicca il mese più caldo mai registrato e un superamento temporaneo dei livelli di temperatura globale giornaliera oltre 2°C rispetto ai livelli pre-industriali.

L'incremento della temperatura superficiale dell'aria globale, confrontato con la media del periodo pre-industriale del 1850-1900, è documentato attraverso medie quinquennali dal 1850 e medie annuali dal 1967, mostrando un trend in crescita (Vedi grafica allegata).
L'Italia non è stata esente da questo fenomeno di riscaldamento, con il 2023 che si è rivelato estremamente caldo. L'anomalia termica registrata di +1.12°C rispetto alla media del trentennio 1991-2020 rende l'anno il secondo più caldo, subito dopo il record del 2022 con +1.16°C. Questi dati assumono una particolare rilevanza nel contesto storico, evidenziando che otto degli ultimi dieci anni sono stati tra i più caldi per il Paese, e 19 dei 20 anni più caldi dal 1800 rientrano in questo millennio (Vedi grafica allegata).


Michele Brunetti, ricercatore presso l'ISAC-CNR, ha commentato che mentre un'analisi isolata di questa anomalia potrebbe non sembrare significativa, è nel contesto a lungo termine che si riconosce una tendenza costante e preoccupante verso l'aumento delle temperature medie.
Redazione
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Royal Flora Holland, leader nel settore florovivaistico, annuncia un cambiamento epocale: l'eliminazione graduale dei prezzi minimi collettivi entro il 2024. La nuova strategia prevede l'introduzione di prezzi minimi individuali per ogni coltivatore, promettendo maggior controllo, competitività e flessibilità nel mercato dei fiori e delle piante.
La storica decisione di Royal Flora Holland di eliminare i prezzi minimi collettivi sta scuotendo le fondamenta del mercato florovivaistico. Fino ad oggi, i prezzi minimi orari collettivi VBN hanno rappresentato un punto fermo nel settore, ma secondo l'azienda, questo sistema è ormai obsoleto e inadeguato alle dinamiche di mercato attuali. Dal 2024, ogni coltivatore avrà la possibilità di impostare un prezzo minimo individuale per i propri lotti di fiori e piante. Questo cambiamento permetterà ai produttori di adattarsi meglio alle fluttuazioni del mercato e di stabilire prezzi che rispecchiano meglio il valore e la qualità dei loro prodotti. In caso il prezzo d'asta scenda sotto il minimo stabilito, i prodotti verranno ritirati, evitando vendite a prezzi non convenienti.
La nuova politica non solo offre maggiore autonomia ai coltivatori ma si prevede anche che stimolerà una competizione più sana e dinamica, favorendo un incremento della qualità complessiva dei prodotti offerti. Per impostare il proprio prezzo minimo, i coltivatori potranno utilizzare la piattaforma Floriday o altri software dedicati.
Dal 2024, in assenza di un prezzo minimo individuale specificato, verrà impostato automaticamente un valore simbolico di €0,01.
Questo passo audace di Royal Flora Holland si propone di trasformare il mercato florovivaistico, rendendolo più moderno, flessibile e adatto alle esigenze di un settore in continua evoluzione. Le reazioni dei coltivatori e degli operatori di mercato saranno cruciali per comprendere l'impatto effettivo di questa rivoluzione nel settore.
A.V.
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Confagricoltura accoglie con favore le nuove misure della Legge di Bilancio 2023 a sostegno del settore agricolo, enfatizzando al contempo la necessità di ulteriori interventi in ambiti come la gestione del rischio, la tassazione e il sostegno alla liquidità aziendale.
La recente Legge di Bilancio ha riscontrato un'accoglienza positiva da parte di Confagricoltura, grazie all'introduzione di diverse misure a supporto del settore primario. Tra queste, spicca il Fondo per la gestione delle emergenze in agricoltura, dotato di un finanziamento di 100 milioni di euro annui per il periodo 2024-2026. Questo fondo rappresenta un importante sostegno per affrontare le crisi nel settore. Un altro intervento significativo è il rinvio dell’applicazione dell’imposta sui manufatti in plastica monouso e sulle bevande analcoliche edulcorate al 1° luglio 2024, che offre un periodo di transizione più gestibile per le imprese agricole.
La Legge di Bilancio risponde anche alle richieste di Confagricoltura per quanto riguarda la reintroduzione di misure di intervento per la gestione della liquidità aziendale, un elemento chiave per evitare il sovraindebitamento delle imprese.
Il sostegno alle imprese del Mezzogiorno, tramite il finanziamento del credito di imposta e le misure agevolative per i contratti di sviluppo e la “Nuova Sabatini”, rappresenta un ulteriore passo avanti nella promozione dello sviluppo economico nelle regioni meridionali.
Confagricoltura plaude anche all'allocazione di fondi per la ricostruzione dei territori colpiti da calamità naturali, a partire dal maggio 2023, un segnale importante di attenzione verso le aree più colpite. L'introduzione del “Bonus spesa” o “Social Card” è vista come un incentivo efficace per stimolare l'acquisto di prodotti dell’agricoltura italiana, contribuendo così alla ripresa dei consumi.
Nonostante l'apprezzamento per queste iniziative, Confagricoltura evidenzia la necessità di ulteriori azioni. La Confederazione sollecita un maggiore impegno su tematiche come la reintroduzione graduale dell’IRPEF, la gestione del rischio in agricoltura e la questione della tassazione retroattiva sui contratti di superficie. Queste aree rimangono cruciali per garantire un supporto completo e efficace al settore agricolo nazionale.
Redazione
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Il Mercato florovivaistico all'Ingrosso di Genova ha aperto un bando per l'assegnazione dello stand n. 5, con scadenza per la presentazione delle offerte fissata al 19 gennaio 2024. Questa opportunità è rivolta alle aziende operanti nel settore florovivaistico su scala nazionale.
Lo stand disponibile, è identificato come il n. 5, offre una superficie chiudibile di circa 124 mq e una superficie non chiudibile di 10 mq ad uso esclusivo. Il bando, come stabilito dall'art. 25 del Regolamento del Centro Agroalimentare di Genova, è aperto a tutte le imprese florovivaistiche italiane. Gli interessati sono tenuti a presentare un'offerta economica al rialzo per un contributo di ingresso una tantum, partendo da una base d'asta di 5.000,00 euro IVA inclusa quale contributo una tantum. Le offerte dovranno essere inviate in busta chiusa a SGM (Società Gestione Mercato) entro le ore 12:00 di venerdì 19 gennaio 2024.
Il bando completo, che include tutti i dettagli relativi allo stand, alle modalità di presentazione dell'offerta e ai criteri di selezione, è disponibile a questo link. Si raccomanda agli interessati di esaminare attentamente il bando per assicurarsi di adempiere a tutti i requisiti richiesti.
Questa iniziativa rappresenta un'importante occasione per le aziende del settore florovivaistico che intendono ampliare la loro presenza e attività nel mercato all'ingrosso di Genova, un punto nevralgico per il commercio florovivaistico in Italia.
Redazione




