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Un recente studio condotto da ENEA e CREA ha portato a scoperte promettenti per il settore agricolo, soprattutto nella coltivazione del kiwi. I ricercatori hanno dimostrato che l'esposizione delle piante di kiwi a raggi ultravioletti potenzia significativamente la loro resistenza contro i patogeni, in particolare contro il cancro batterico, un problema serio per questa coltura.
La ricerca, sviluppata nei laboratori di ENEA e CREA, ha evidenziato come una dose specifica di raggi UV possa indurre nelle piante la produzione di molecole benefiche quali carotenoidi e fenoli, rafforzando così le difese naturali della pianta. Paolo Di Lazzaro di ENEA spiega: "Attraverso l'ormesi, abbiamo osservato una riduzione della sensibilità delle piante al cancro batterico del 60% nel campione irradiato."
Questo approccio rappresenta una strategia ecocompatibile che potrebbe ridurre l'uso dei fitofarmaci, contribuendo a un'agricoltura più sostenibile. Il team ha utilizzato un dispositivo innovativo di dimensioni ridotte, equipaggiato con LED, capace di emettere raggi UV in modo controllato, un'alternativa più sicura e pratica rispetto alle tradizionali lampade a mercurio.
Il trattamento con UV-C ha mostrato effetti positivi non solo nel ritardare i sintomi dell'infezione, ma anche nel migliorare le qualità generali delle piante trattate, come l'aumento della produzione di clorofille e l'attività antiossidante. I risultati, promettenti anche rispetto ad altri patogeni come la muffa grigia e la muffa verde, suggeriscono un potenziale significativo per applicazioni future in campo.
Con oltre 25 mila ettari di terreno dedicati alla coltivazione di kiwi, principalmente nel Lazio, l'Italia si posiziona come uno dei principali produttori mondiali. In questo contesto, il controllo del cancro batterico del kiwi, che ha impatti devastanti sulle colture globali dal 2008, è cruciale. Le scoperte di ENEA e CREA potrebbero quindi offrire agli agricoltori nuove soluzioni per proteggere i loro raccolti in modo ecologico ed efficace.
La ricerca sottolinea l'importanza di continuare a esplorare trattamenti innovativi e sostenibili che possano supportare l'agricoltura nel fronteggiare sfide complesse come quelle poste dal cambiamento climatico e dalle malattie delle piante. Questo studio rappresenta un passo importante verso un futuro agricolo più verde e produttivo.
Redazione
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- Scritto da Andrea Vitali
Italia si conferma leader europeo nel riciclo e nell'uso di materie prime seconde, con un valore di produttività delle risorse di 3,7 euro per chilo, superiore alla media UE di 2,5 euro. Il nostro Paese dimostra un'eccellenza nella gestione dei rifiuti e nell'adozione dell'economia circolare, particolarmente tra le piccole e medie imprese.
L'Italia si distingue per la sua capacità di gestione dei rifiuti e per l'efficienza nell'utilizzo delle materie prime riciclate, posizionandosi al primo posto tra le cinque principali economie dell'Unione Europea. La produttività delle risorse, che quantifica il valore generato per ogni chilo di materiali consumati, raggiunge 3,7 euro, significativamente sopra la media europea. Questo successo si riflette anche nel settore delle piccole e medie imprese, dove il 65% adotta pratiche di economia circolare, un aumento notevole rispetto al 2021.
In Italia, il tasso di riciclo dei rifiuti da imballaggio tocca il 71,7% nel 2021, mentre quello dei rifiuti urbani cresce fino al 49,2%, con entrambi i valori che superano le medie europee. Anche il riciclo di apparecchiature elettroniche ed elettriche (RAEE) si attesta all'87,1%, confermando la forte orientamento del Paese verso la sostenibilità.
Queste prestazioni sono state discusse durante la conferenza annuale sull'economia circolare organizzata dal Circular Economy Network e dall'ENEA il 10 maggio scorso svoltosi all’Acquario romano della Capitale, evidenziando il ruolo chiave dell'Italia nello sviluppo di un'economia più verde e sostenibile in Europa. Il futuro del Green Deal europeo sembra sempre più dipendere dalla circolarità, un campo in cui l'Italia è già ben posizionata per guidare.
A.V.
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Il 22 maggio 2024, l'Accademia dei Georgofili ospiterà il convegno "Agricoltura 2030: Visioni Tecnologiche per una Nuova Agricoltura", un evento chiave per il futuro dell'agricoltura tecnologica. La registrazione preliminare è obbligatoria.
Il convegno "Agricoltura 2030: Visioni Tecnologiche per una Nuova Agricoltura" si terrà il 22 maggio 2024 presso l'Accademia dei Georgofili di Firenze, specificatamente nelle Logge Uffizi Corti. Questo importante evento vedrà la partecipazione di figure chiave nel campo della ricerca e dell'innovazione agricola, con una particolare enfasi su soluzioni tecnologiche avanzate che promuovono un'agricoltura sostenibile e efficiente.
Il presidente dell'Accademia, Massimo Vincenzini, aprirà i lavori, seguito da interventi di esperti come Paolo Gay dell'Associazione Italiana di Ingegneria Agraria e Luigi Cattivelli del CREA, che discuteranno rispettivamente di innovazione nelle macchine agricole e di tecnologie avanzate come la robotica e l'intelligenza artificiale nel settore. Le sessioni si concentreranno su come le nuove tecnologie possono essere integrate efficacemente nelle pratiche agricole per migliorare la produttività e sostenibilità.
L'evento sarà anche una piattaforma per discutere della centralità dell'azienda agricola nell'adozione di nuove tecnologie e nell'aggiornamento formativo, con un focus su come preparare i futuri operatori a utilizzare queste innovazioni in modo sicuro e efficace.
La partecipazione all'evento richiede una registrazione preliminare tramite un form online a questo link, e l'iscrizione è soggetta alla capienza della sala. Questo convegno rappresenta un'occasione cruciale per professionisti e accademici di condividere conoscenze, idee e innovazioni che possono definire il futuro dell'agricoltura .
Redazione
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- Scritto da Andrea Vitali
Il nuovo Decreto-legge Agricoltura mira a semplificare le norme, aumentare i controlli e le risorse, sostenendo le imprese agricole italiane ed europee. Presentato dai Ministri Lollobrigida e Pichetto Fratin, introduce misure di emergenza e regolamenta i pannelli fotovoltaici in agricoltura.
"Semplificazione, più controlli, più risorse per affrontare le emergenze, regole certe a difesa degli agricoltori, bio regolatori della nostra Nazione e delle nostre produzioni di eccellenza. Si tratta di un decreto straordinario che dimostra la grande sintonia di azione del Governo Meloni. Tra le varie misure siamo intervenuti sul sostegno al credito delle aziende, sulla moratoria sui mutui, abbiamo stanziato finanziamenti aggiuntivi per le produzioni di kiwi, ristori ai danni da peronospora e misure per affrontare e prevenire la Peste Suina e l'emergenza provocata dal Granchio Blu. Abbiamo, inoltre, voluto regolamentare l'utilizzo dei pannelli fotovoltaici, perché crediamo che la terra serva a produrre e la produzione energetica deve essere compatibile con quella agricola". È quanto ha detto il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenuto in conferenza stampa a Palazzo Chigi, con il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin.
"Si tratta di un provvedimento fortemente atteso e in totale continuità con quanto portato avanti in questi mesi dal Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e da tutto il Governo Meloni, ha evidenziato il ministro Lollobrigida.
"Ringrazio il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e tutti i colleghi per essere venuti incontro alle esigenze del mondo dell'agricoltura. Visione strategica, programmazione, coordinazione tra ministeri nell'impronta del Sistema Italia per portare avanti una visione che guarda all'innovazione tecnologica, alla cultura della terra e alla difesa delle nostre identità", ha concluso il ministro.
Redazione
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- Scritto da Andrea Vitali
Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, al Macfrut di Rimini, sottolinea l'importanza dell'innovazione e della ricerca per il rilancio dell'ortofrutta italiana. Con un export record nel 2023, è essenziale affrontare le sfide normative, di consumo e climatiche.
Il settore dell'ortofrutta è al centro di un vivace dibattito sulla necessità di innovazione e sostenibilità. Durante la tavola rotonda "L'ortofrutta che cambia: la sfida dei mercati", tenutasi al Macfrut di Rimini, il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha evidenziato come gli imprenditori del settore siano pronti a investire in nuovi modelli produttivi, supportati da bandi Ismea e dalla ricerca scientifica. La partecipazione di figure chiave come Marco Salvi, Gennaro Velardo, Maura Latini, Valentino Di Pisa e Fabio Massimo Pallottini, rappresenta un segnale forte dell'interesse verso strategie di lungo termine, capaci di rigenerare anche il suolo secondo standard che rispettino le specificità territoriali italiane.
Il 2023 ha segnato un anno record per l'export dell'ortofrutta italiana, che ha raggiunto i 5,8 miliardi di euro. Nonostante questo successo, il settore affronta sfide significative legate a regolamentazioni complesse, nuove abitudini dei consumatori e agli impatti del cambiamento climatico che minacciano la produttività. Queste criticità hanno portato a un incremento del 15% delle importazioni e a una contrazione della bilancia commerciale, ora ridotta a 540 milioni di euro.
Durante l'incontro, è emersa la condivisione di diverse priorità, tra cui la riconquista del mercato interno, valorizzando prodotti che non supportano lunghi trasporti e l'uniformità regolamentare da parte delle autorità locali e nazionali. Inoltre, si è discusso dell'importanza di integrare comunicazione ed educazione alimentare per rafforzare la percezione del valore degli ortaggi freschi, soprattutto tra i giovani.
L'evento ha dunque sottolineato l'importanza di una collaborazione sinergica tra i diversi attori della filiera, dal campo alla tavola, per garantire un futuro sostenibile e innovativo all'ortofrutta italiana.
Redazione




