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Bioristo è un sensore fotovoltaico innovativo per monitorare la salute delle piante e ridurre precocemente il consumo idrico e lo stress salino. Testato su pomodori, kiwi, vite e melo, ha dimostrato un risparmio idrico del 45%, un aumento del 23% del valore Brix e la possibilità di essere applicato su altre essenze.
L'Istituto dei materiali per l’elettronica e il magnetismo del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Imem) ha sviluppato il Bioristor in collaborazione con l'azienda Mutti, un sensore che monitora in tempo reale la salute delle piante, riducendo l'impronta idrica nella coltivazione. Questo dispositivo, alimentato da energia fotovoltaica e integrato con sistemi IoT, è stato testato con successo su pomodori, kiwi, vite e melo. La sperimentazione presso l’Azienda Stuard di Parma ha permesso di risparmiare il 45% di acqua e migliorare del 23% il valore Brix dei pomodori, indice della loro dolcezza e qualità. Il Bioristor rileva precocemente lo stress idrico e salino, permettendo di intervenire tempestivamente e migliorare l'efficienza d'uso delle risorse idriche. Grazie a questa tecnologia, si apre la possibilità di applicazioni future anche su altre varietà, contribuendo a un'agricoltura più sostenibile e resiliente.
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Sono 16 milioni gli italiani in vacanza a luglio, +3% rispetto all’anno scorso. Mare, campagna e montagna le destinazioni preferite, con un focus sul turismo enogastronomico
Sono 16 milioni gli italiani che hanno scelto di andare in vacanza a luglio, con un aumento del 3% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Questo dato emerge dall'indagine Coldiretti/Ixe’, rivelata durante il primo weekend del mese, che in Italia segna tradizionalmente l'inizio delle partenze estive. Inoltre, domenica è previsto il primo bollino rosso stagionale secondo il piano viabilità sul traffico. Il mare rimane la meta preferita per le vacanze, seguito da campagna e parchi naturali, con molti turisti orientati verso vacanze green. Subito dopo troviamo la montagna e le città d'arte. Un italiano su tre (32%) trascorrerà le vacanze senza allontanarsi dalla propria regione, mentre il 29% ha deciso di andare all'estero, con l'Europa come destinazione principale. Alberghi e bed and breakfast sono le strutture ricettive più utilizzate, con un 13% di vacanzieri che sfrutta una seconda casa e un 19% che si affida all'ospitalità di parenti e amici. L'agriturismo continua a essere una scelta popolare, supportato dalle quasi 26mila strutture presenti in tutta Italia. Secondo Terranostra e Campagna Amica, cresce l'interesse per un turismo più sostenibile, con molte strutture che offrono attività esperienziali per sportivi, ambientalisti e appassionati di gastronomia, inclusi percorsi a cavallo, in bicicletta o a piedi per scoprire territori meno conosciuti e immersi nella natura, storia e tradizioni. La spesa per il cibo rappresenta la voce principale del budget delle vacanze in Italia, assorbendo un terzo del totale e superando quella per l'alloggio. Il turismo enogastronomico – spiega Coldiretti – è un mercato privilegiato per le specialità locali e un motore di sviluppo per i territori. La valorizzazione del patrimonio enogastronomico nazionale offre numerose opportunità di crescita economica e occupazionale.
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Valentino Berni della Cia Toscana denuncia la mancanza di risposte dalla Regione sul "Patto di legislatura su agricoltura", la mobilitazione continua.
La Cia Toscana ha inviato una lettera al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e alla vicepresidente e assessore all’agricoltura Stefania Saccardi per ricordare gli impegni presi e non rispettati. Promesse non mantenute e difficoltà crescenti per le imprese agricole toscane sono al centro delle preoccupazioni espresse da Valentino Berni, presidente della Cia Toscana, che ha annunciato nuove iniziative di mobilitazione per difendere il reddito e le attività degli agricoltori toscani. La lettera segue una serie di incontri e promesse fatte nei mesi scorsi, iniziati con la mobilitazione della Cia Toscana nel novembre 2023 e culminati con l’assemblea regionale del 15 gennaio 2024. Durante questi eventi, è stato presentato il documento “Salvare l’agricoltura per salvare il futuro”, che includeva sollecitazioni per affrontare emergenze come la carenza idrica e la crisi climatica, nonché questioni croniche come la mancanza di manodopera e la semplificazione burocratica. Nonostante l’impegno assunto dalla Regione Toscana di proporre un "Patto di legislatura su agricoltura" e la disponibilità della Cia a collaborare, Berni denuncia la mancanza di progressi concreti. La Cia Toscana continuerà a sollecitare l’adozione di interventi immediati, tra cui l’attivazione di tavoli permanenti sulle diverse filiere e il monitoraggio dei prezzi, per supportare lo sviluppo delle imprese agricole toscane.
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Firmato al Viminale un accordo tra Masaf e ANBSC per l'utilizzo dei terreni agricoli confiscati alla criminalità organizzata, destinati a giovani imprenditori agricoli
Al Viminale è stato siglato un importante accordo per l'uso dei terreni agricoli confiscati alla criminalità organizzata, alla presenza dei Ministri Matteo Piantedosi e Francesco Lollobrigida. Questo accordo, firmato tra il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (Masaf) e l'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), permetterà di mettere a disposizione di giovani imprenditori agricoli oltre 1.400 terreni sottratti alle mafie. I terreni saranno concessi con canoni agevolati attraverso la controllata Ismea, con l'obiettivo di rilanciare le politiche agricole e promuovere lo sviluppo imprenditoriale giovanile. I proventi delle concessioni saranno destinati all'acquisto di derrate alimentari per gli indigenti. Inoltre, gli imprenditori agricoli dovranno realizzare iniziative sociali o didattico-divulgative sui terreni assegnati. Il progetto mira anche a valorizzare le aree interne e contrastare l'abbandono del territorio, con il monitoraggio del Masaf e il supporto dei Carabinieri forestali e dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro.
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Altri tre anni di mandato per il prof. Francesco Ferrini, rieletto ieri sera all’unanimità dall’assemblea del Distretto Vivaistico Ornamentale di Pistoia
Il prof. Francesco Ferrini, ordinario di arboricoltura presso l’Università di Firenze, è stato confermato presidente del Distretto Vivaistico Ornamentale di Pistoia, il maggiore polo produttivo europeo di piante ornamentali. Un distretto che si estende in cinque comuni del territorio provinciale pistoiese: Agliana, Montale, Pistoia, Quarrata e Serravalle Pistoiese. La rielezione di Ferrini alla presidenza del Distretto è avvenuta, con voto unanime dei presenti, durante l’assemblea distrettuale tenutasi ieri sera nella sede del centro di ricerca GEA - Green Economy and Agriculture, a Pistoia, in via Ciliegiole n. 99. Il mandato durerà tre anni, fino a luglio 2027. Come ricordato da Ferrini nella sua relazione introduttiva, in cui ha riepilogato quanto fatto durante il suo primo mandato, tre sono i progetti principali portati avanti in questo triennio dal Distretto Vivaistico di Pistoia in collaborazione con l’Associazione Vivaisti Italiani, soggetto referente del Distretto. Il più importante, che dovrebbe vedere la luce presso GEA entro la fine del 2025, è il Laboratorio di autocontrollo fitosanitario, che «mira a migliorare la qualità e la sicurezza della produzione vivaistica attraverso un sistema di autocontrollo basato su analisi di laboratorio». È già stato costituito il consorzio che lo gestirà, Pistoia Fitolab, e GEA, come reso noto ieri in assemblea dal suo presidente Giovanni Palchetti, in quanto proprietaria del terreno in cui sorgerà, ha da poco chiesto al Comune di Pistoia il permesso di costruirlo. Si attende nei prossimi mesi il via libera sia del Comune che della Soprintendenza. «Questo laboratorio – ha detto Ferrini -, come ho potuto verificare recentemente alla riunione estiva a Budapest dell’ENA - European Nurserystock Association (l’associazione dei vivaisti europei, ndr), non ha analoghi in Europa, nel senso che non esiste un laboratorio del genere, che può certificare la salute delle piante, gestito da una specifica associazione». Il secondo grande progetto ricordato da Ferrini nel suo discorso è “Da vaso a vaso”: l’accordo per una filiera corta di riciclo dei vasi di plastica nei vivai del Distretto, di cui proprio di recente è stato annunciato da AVI e Revet l’avvio a partire dal prossimo settembre. Il terzo, il più impegnativo dal punto di vista degli investimenti e delle infrastrutture, e quindi ancora in fase iniziale, è il progetto di un “Acquedotto verde” che consenta il recupero di una quota delle acque reflue del depuratore di San Colombano per scopi irrigui. Questo progetto, come sottolineato da Ferrini, «ha suscitato un notevole interesse da parte delle amministrazioni comunali e sovracomunali» e potrebbe garantire in futuro il territorio pistoiese, non solo il Distretto, contro il rischio di siccità. Rischio che quest’anno non sembra attuale, ma che in futuro potrebbe ripresentarsi. Oltre a questi tre grandi progetti, il prof. Ferrini si è soffermato sulle attività svolte per la formazione, che ha rappresentato «un pilastro fondamentale del nostro mandato». «Abbiamo collaborato e in futuro collaboreremo in maniera anche più stretta – ha affermato Ferrini - con scuole, università e istituti di ricerca per offrire corsi di formazione e aggiornamento ai vivaisti, con l’obiettivo di migliorare le competenze tecniche e promuovere l’adozione di pratiche sostenibili. Il nostro impegno nella formazione ha contribuito a creare una nuova generazione di vivaisti preparati e consapevoli delle sfide future». Dopo essere stato rieletto, il presidente Ferrini ha dichiarato che gli obiettivi del prossimo mandato sono «includere ulteriori rappresentanti all’interno del Distretto, non escludendo nessun attore del territorio, e internazionalizzare il Distretto, cioè farne capire meglio l’importanza all’estero». Tutto ciò sempre all’insegna delle parole chiave «eco-sostenibilità» e «competitività», perché, come evidenzia Ferrini, «non si è competitivi se non si è sostenibili e non si è sostenibili se non si è competitivi».
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