Notizie

Tra gli strumenti individuati vi sono gli aiuti per l’assicurazione del raccolto, degli animali e delle piante

L'Unione europea ha individuato nuovi strumenti per la gestione del rischio in agricoltura come gli aiuti per l’assicurazione del raccolto, degli animali e delle piante: si tratta di sovvenzioni pubbliche per il pagamento di premi versati dagli imprenditori per assicurare il raccolto e gli allevamenti, con un tetto massimo del 65% dell’entità del premio. Il presidente di Confai, Leonardo Bolis, ha commentato: “L’agricoltura è sempre stata un settore soggetto a rischi, a partire dal meteo fino alle fluttuazioni dei mercati locali e internazionali. Per questo le nuove misure prospettate dall’Unione europea all’interno del regolamento sullo sviluppo rurale possano avere positive ripercussioni sulla stabilità del settore”.
 
Previsti inoltre i fondi di mutualizzazione: lo scopo è quello di facilitare la costituzione di fondi nazionali o regionali per contribuire a risarcire gli agricoltori delle perdite causate da avversità atmosferiche e ambientali, epizoozie e gravi problemi fitosanitari. Tali fondialtra importante novità - funzionerebbero anche come strumenti di stabilizzazione del reddito, attivandosi qualora le entrate degli agricoltori subissero un calo superiore al 30% della media annua del singolo agricoltore nel triennio precedenti.
 
“Far funzionare o meno questi meccanismi di gestione del rischio – fa notare Sandro Cappellini, coordinatore nazionale di Confai - dipenderà dalle decisioni adottate da ciascuno Stato membro a livello nazionale e regionale. Il nostro auspicio è che l’accesso a questi fondi europei sia consentito anche alle imprese agromeccaniche”.
 
Redazione Floraviva

Venerdi 21 Febbraio alle ore 21:00 Andrea Giuntoli candidato a Sindaco per il comume di Pescia invita tutta la cittadinanza ad un incontro sul tema "Parco Agricolo". L'incontro si svolgera presso la sala riunioni Del Tozzotto del Mercato dei Fiori di Pescia

Andrea Giuntoli richiama l'attenzione dei Cittadini con un messaggio personale "se hai dei dubbi, se non ne comprendi l’utilità, se vuoi sapere se la tua azienda può essere una realtà di questo progetto, se vuoi sapere se ciò può rappresentare un futuro per i tuoi figli… Sciogli insieme a noi questi nodi

Parteciperà all'iniziativa Oreste Nardini -Legambiente Valdinievole- che risponderà alle domande dei partecipanti. Sarà ospite all’incontro l’On. Edoardo Fanucchi

Redazione Floraviva

Stop immediato all'operazione urbanistica che aumenta il rischio idrogeologico: fa perdere tempo

Pistoia, 19 febbraio 2014. Coldiretti conferma la sua posizione contraria all'ipotizzato Business park a Pescia. Un'operazione urbanistica che a fronte di utilità solo ipotizzate, aumenta sicuramente il rischio idrogeologico del territorio: un fazzoletto di terra nella Valdinievole tra due fiumi. Il greto dei due corsi d'acqua distano poche centinaia di metri. Due fiumi dal nome simile (la Pescia di Pescia e la Pescia di Collodi) che hanno percorsi 'paralleli'. Proprio in una delle aree in cui la distanza tra le due Pescia è minore da anni si è ipotizzato la costruzione di una zona industriale. Appena fuori da un centro abitato come è Pescia, una delle capitali italiane del settore floricolo.

Coldiretti ripropone la propria contrarietà a un'operazione urbanistica che vede la contrarietà di cittadini e attività agricole, che verrebbero danneggiati. “L'operazione a fronte di utilità solo ipotizzate, aumenta sicuramente il rischio idrogeologico. Non procurerebbe il tanto auspicato sviluppo -dichiara Vincenzo Tropiano, direttore di Coldiretti Pistoia-, e ci fa perdere tempo in inutili discussioni. Auspichiamo che l'amministrazione comunale di Pescia, che entrerà in carica dopo le prossime elezioni di primavera, tolga immediatamente dall'ordine del giorno il Business park”.

“La zona di Pescia ha tante potenzialità e urgenza di individuare nuove strade, che si possano affiancare all'attività floricola, che deve essere rinnovata -conferma Bruno Giudicini, presidente Coldiretti Pescia-”.

Lo stop all'ipotesi Business park aiuterebbe tutti, istituzioni, cittadini, attività produttive di tutti i settori a sciogliere i nodi che frenano lo sviluppo di Pescia e di tutta l'area.

“Per esempio, i consumatori hanno sete di mangiare prodotti italiani -spiega Tropiano-, perché non favorire la nascita di un polo ortofrutticolo della Valdinievole, invece di togliere ottima terra all'agricoltura?”.

Fonte: Ufficio stampa

Ecco “Contadino Gio’”, il primo kit, un po’ gioco, un po’ passatempo, per realizzare in poco spazio un piccolo orto fuori suolo adattabile a tutte le situazioni abitative, a casa come a scuola. Anche in assenza di un giardino. L’obiettivo è semplice: avvicinare i bambini – e non solo loro – ad uno stile di vita alimentare il più possibile salutare, corretto ed ecologico attraverso l’esperienza diretta, immediata e manuale della gestione quotidiana dell’orticello. Seminare, annaffiare, pulire e curare giorno dopo giorno l’orto sono infatti azioni necessarie per ottenere il risultato della “raccolta” dei frutti, e soprattutto per una crescita consapevole del consumatore del domani ed una migliore conoscenza di se stessi.

Contadino Gio’, il primo kit, un po’ gioco, un po’ passatempo, per realizzare in poco spazio un piccolo orto fuori suolo adattabile a tutte le situazioni abitative, a casa come a scuola. Anche in assenza di un giardino. L’obiettivo è semplice: avvicinare i bambini – e non solo loro – ad uno stile di vita alimentare il più possibile salutare, corretto ed ecologico attraverso l’esperienza diretta, immediata e manuale della gestione quotidiana dell’orticello. Seminare, annaffiare, pulire e curare giorno dopo giorno l’orto sono infatti azioni necessarie per ottenere il risultato della “raccolta” dei frutti, e soprattutto per una crescita consapevole del consumatore del domani ed una migliore conoscenza di se stessi.
 
L’idea è venuta a Fabio Bizzarri, Presidente della Cooperativa Agrimercato di Pistoia in collaborazione con Coldiretti e Campagna Amica dopo l’analisi dei risultati dell’indagine “I Giovani per l’Agricoltura” secondo cui 9 su 10 sono disposti a rinunciare alla tv per “giocare” a fare il contadino. L’indagine è stata realizzata in occasione del lancio della XVIII edizione del prestigioso Premio Zini “I Giovani per l’Agricoltura” organizzato dall’Istituto Professionale Statale per l’Agricoltura e l’Ambiente “Barone Carlo De Franceschi” di Pistoia che si quest’anno, e per la prima volta, a tutti gli studenti di ogni ordine e grado delle istituzioni scolastiche della Toscana e che è stato presentato questa mattina nella Sala Stampa di Palazzo Sacrati Strozzi, in Regione Toscana alla presenza di Vincenzo Tropiano (Direttore Coldiretti Pistoia); Angela Desideri (Preside Istituto Professionale Statale per l’Agricoltura e l’Ambiente “Barone Carlo De Franceschi”); Cristina Zini (Segretaria Regionale Cisl Scuole e figlia di Renzo Zini); Toni De Amicis (Direttore Fondazione Campagna Amica); Gianni Salvadori (Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana). Tra le novità previste dal concorso una sezione dedicata proprio agli “orti scolastici” che dovranno essere realizzati dalle scuole-partecipanti.
La dimostrazione pratica del kit è stata curata da un gruppo di alcuni allievi dell'Istituto Comprensivo Enrico Fermi di Serravalle Pistoiese, vincitori del Premio Zini e dell'Oscar Green di Coldiretti nel 2013. Bambini esperti perché da tre anni conducono, alternandosi nei giardini della scuola, a curare il proprio orto didattico, che è un progetto di educazione ambientale e non solo, grazie anche alla collaborazione delle aziende Campagna Amica di Coldiretti.
 
Il kit “Contadino Gio’” mette in condizioni l’aspirante contadino di “costruire” uno spazio completamente nuovo dove la sua partecipazione attiva, il suo impegno ed il suo protagonismo sono determinanti. Pensato per i bambini ed in particolare nell’ambito dell’attività scolastica, “Contadino Giò’” è però anche uno strumento di condivisione di tempo e spazio tra grandi e piccini dove l’elemento adulto è importante soprattutto nella parte iniziale di avvio e costruzione dell’orto. Munito delle attrezzature e materiali necessari e delle istruzioni per la coltivazione fuori suolo così da rendere più pratica e semplice la coltivazione, l’orto-kit può essere posizionato su piazzali terrazze o anche all'interno di locali purché opportunamente illuminati. Il kit è costituito da bancali in legno di misura standard 60cmX40cm con parietali esterni in legno, atti a contenere il substrato di altezza variabile in relazione al tipo di coltivazione effettuata, di facile allestimento e di semplice conduzione delle coltivazioni. L'irrigazione delle piante è fatta tramite delle anfore interrate nel bancale che mantengono ilterreno umido e funzionano da accumulatori di acqua (antico sistema usato per risparmiare acqua). Non mancano ovviamente il terriccio certificato bio, humus per fertilizzare il terriccio, telo anti alga, piantine o semi a seconda dell’occorrenza. Il kit è venduto ad un prezzo di 37 euro circa.
 
Per acquistare il kit contattare Lara Peverini presso Coldiretti Pistoia al 0573-991023 o inviare richiesta di informazioni per mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

BAMBINI: 9 SU 10 PRONTI A RINUNCIARE ALLA TV PER UN PICCOLO ORTO DOMESTICO, SONDAGGIO TRA I BAMBINI DELLE SCUOLE TOSCANE
 
Meglio l’orto che la Tv. 9 bambini toscani su 10 sognano di coltivare un piccolo orticello e sarebbero disposti a rinunciare a cartoni animati e video games per “giocare” a fare il contadino. A fornire un quadro puntuale e per certi aspetti anche sorprendente sul rapporto dei bambini in età scolare e l’agricoltura è un sondaggio realizzato da Coldiretti Toscana (info su www.toscana.coldiretti.it) in occasione della presentazione della XVIII edizione del Premio Renzo Zini “I Giovani per l’Agricoltura” aperto agli studenti di ogni ordine e grado di scuole della Toscana. Il premio è stato presentato questa mattina nella Sala Stampa di Palazzo Sacrati Strozzi, in Regione Toscana alla presenza di Vincenzo Tropiano (Direttore Coldiretti Pistoia); Angela Desideri (Preside Istituto Professionale Statale per l’Agricoltura e l’Ambiente “Barone Carlo De Franceschi”); Cristina Zini (Segretaria Regionale Cisl Scuole e figlia di Renzo Zini); Toni De Amicis (Direttore Fondazione CampagnaAmica); Gianni Salvadori (Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana). Tra le novità previste dal concorso una sezione dedicata proprio agli “orti scolastici” che dovranno essere realizzati dalle scuole-partecipanti.
 
Se è appurato che 8 bambini su 10 non sono mai stati dentro una stalla e non hanno mai visto una mucca dal vivo, 5 su 10 non hanno mai messo piede in un orto nonostante l’87% abbia dichiarato di sapere come è fatto ed il 74% di conoscere qualcuno, nella sfera famigliare, che cura un terreno agricolo per la produzione e consumo domestico di ortaggi e frutta. Solo il 26% ha invece ammesso di non avere ne amici, ne parenti con un orticello da coltivare. A favorire il “contatto” con contadini professionali ed hobbisti, come i nonni in pensione, figura molto presente nell’immaginario dei bambini, è senza dubbio – spiega Coldiretti - la diffusa presenza di terreni coltivati in quasi tutta la regione dove anche nelle città si stanno sempre più sviluppando per esempio gli orti urbani ed altre interessanti iniziative di condivisione degli spazi verdi.
Abbastanza a sorpresa – prosegue Coldiretti - un’ampia percentuale del campione intervistato, pari al 31%, conosce bene almeno un prodotto agricolo per singola stagione – risultato per nulla scontato - mentre il 39% li conosce abbastanza. 4 su 10 non li conosce affatto. La conoscenza delle produzioni di stagione si scontra però con la pratica: il 50% non conosce le principali operazioni fondamentali per la preparazione e cura dell’orto, mentre solo una parte, 2 bambini di 10, potrebbe addirittura – a livello di conoscenze – provare l’esperienza della gestione di un piccolo appezzamento di terra domestico in maniera autonoma. Il 34%, una parta consistente, ha le idee molto confuse così come il 10% degli intervistati che ha associato il piccone all’aratura. Alla domanda “quale di questi strumenti è necessario per l’aratura” le cose si sono complicate ulteriormente. Ecco le risposte: rastrello (10%), zappa (18%), vanga (22%), carriola (35%), piccone (10%) ed annaffiatoio (5%).
 
E’ stato inoltre interessante “capire” quali tra gli ortaggi, alcuni molto comuni, altri meno, era più apprezzato dai bambini visto che il solo 24% consuma almeno da 2 a 3 porzioni di ortaggi al giorno, il 32,2% una sola porzione al giorno ed il 43% meno di una volta se non addirittura mai (fonte Okkio alla Salute). Pomodori (23%), insalata e spinaci ad ex equo (20%) e piselli (14%) costituiscono il podio degli ortaggi secondo i gusti e preferenze dei bambini toscani. Più indietro, molto distaccati, ci sono il cavolo (4%) ed i porri (3%). Il dato che emerge sicuramente più interessante dal sondaggio effettuato da Coldiretti è la grande ed inaspettata disponibilità dei bambini a rinunciare ad un po’ del loro tempo quotidianamente dedicato alla televisioni e ai video games all’esperienza diretta di gestione di un piccolo orticello da curare con amore e dedizione.
 
Nasce da qui il progetto pilotaContadino GIO’” che trasforma l’orto in un “gioco” adatto per tutti gli spazi, anche balconi, e per tutte le situazioni abitative. “Contadino GIO’” è un kit che mette in condizioni il bambino (e non solo) di “costruire” uno spazio tutto nuovo dove la sua partecipazione attiva ed il suo protagonismosono determinanti per raccogliere i frutti. Il gioco, oltre alle funzioni educative e didattiche, contribuisce a responsabilizzare il bambino che progressivamente diventerà così consapevole del suo ruolo chiave nella gestione quotidiana dell’orto.

Fonte Ufficio Stampa

Quasi 100mila gli addetti nel settore «Via la burocrazia dall’agricoltura, è’ necessario potenziare le politiche per lo sviluppo rurale, puntando su ricambio generazionale, aggregazione dei produttori, strategie di filiera, sviluppo locale. E orientare le risorse verso le imprese professionali e l’agricoltura produttiva per rafforzare il reddito degli agricoltori» dice Pascucci.

Per il rafforzamento della competitività delle imprese la crescita effettiva e duratura del sistema economico e sociale è necessario perseguire, a partire dal livello nazionale, gli obiettivi strategici della semplificazione burocratica, della qualità della regolazione e dell’efficienza della pubblica amministrazione, il rispetto del principio di proporzionalità, la misurazione attenta degli oneri, valutare bene l’impatto delle nuove norme, la profonda revisione e razionalizzazione dei controlli verso le imprese, ridurre (togliere le duplicazioni e gli adempimenti “superflui”) e semplificare gli adempimenti per favorire la crescita delle imprese, in particolare su lavoro, previdenza, ambiente ed aiuti pubblici.

 
Investire in agricoltura per salvaguardare il territorio, rafforzare la competitività delle imprese, dare più reddito agli agricoltori – «Negli ultimi 10 annisottolinea Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana  - sono stati abbandonati in Toscana 100.000 ettari, occorre  rimetterli in coltivazione, invertire questa pericolosa tendenza. Bisogna sostenere con maggiore efficacia gli investimenti in agricoltura, favorire la ripresa produttiva dei terreni, potenziare le politiche per lo sviluppo rurale, puntare con decisione al ricambio generazionale ed imprenditoriale, incentivare con maggiore determinazione l’aggregazione dei produttori e del prodotto, rafforzare le politiche e le relazioni  di filiera, rendere più competitive le imprese agricole per riportare maggiore valore aggiunto e dare più reddito agli agricoltori. In dieci anni il reddito dei nostri agricoltori è diminuito del 25% mentre quello degli agricoltori europei è aumentato del 13%. Con il rilancio ed il sostegno dell’agricoltura si tutela e si salvaguardia il territorio toscano dal dissesto idrogeologico».
La crisi economica non finisce di produrre effetti negativi - «I prezzi alla produzioneaggiunge il direttore Cia Toscana Valentino Vannelli - continuano ad essere in genere insoddisfacenti, ad eccezione del settore del vino che conosce invece un timido ma incoraggiante segnale positivo sia delle quantità commercializzate che dei prezzi grazie ad una ripresa parziale dell’export.  Relativamente all’export si manifestano tendenze di ripresa degli ordinativi che interessano alcuni comparti: dal vivaismo, ai prodotti trasformati, all’agriturismo. Il mercato della cosiddetta filiera corta è riuscito a dare qualche risposta ai produttori, sebbene in uno spazio limitato legato ad alcune produzioni. Purtroppo, quella della filiera corta che si manifesta mediante la presenza in mercatini, non è una soluzione praticabile per tutte le aziende agricole e gli allevamenti.  Non è positivoprosegue Vannelli - , sotto il profilo dei prezzi, il rapporto con la Gdo perché i costi di un sistema distributivo al dettaglio non più adeguato sono sempre scaricati sulla fase produttiva; ed i maggiori guadagni si collocano sempre nella fase distributiva. In qualunque segmento produttivo. Da tenere presente tuttavia che il rapporto con la Gdo garantisce comunque costanza di ritiro e garanzie di pagamento nei tempio stabiliti».

 

I numeri dell’agricoltura toscana - Le aziende agricole in Toscana sono 72.686 per una Superficie agricola utilizzabile (Sau) di 855.601 ettari (superficie media  per azienda di circa 11 ha.); le aziende condotte da under 40  az. sono 7.143 con una    Sau  di 96.912 ha. mentre le aziende biologiche sono 2.442 con una Sau di 41.562. 
Occupazione: Un comparto che vale circa 100mila addetti: fra le aziende autonome (coltivatori diretti, Iap, ecc) 30mila di cui 23.440 titolari; 8262 datori di lavoro e 59.849 operai agricoli  (di cui 12.289 a tempo indeterminato e 47560 a tempo determinato per un totale di 3.056.259 giornate lavorative. Le aziende iscritte alle Camere di Commercio sono 41.185 di 13.538 condotte da donne  (32,9%); 2.641 da giovani (8,4%) e 1842 da stranieri (4,5%)  
Le colture principali sono: prati-pascolo az. 12.396, ha.  94.899; legnose-agrarie (olivicola, vite, frutteti) az. 60.720, ha. 177.069; di cui solo vite  az. 26.120, ha. 59.993; seminativi az. 39.448,  ha. 479.888; vivaismo az. 2.450, ha. 6.580. Gli allevamenti in Toscana: Bovini 3.415 (capi 85.371); Equini 3.073 (capi 14.619); Ovini 2.359 (471.064); Caprini 774 (11.997); Suini 1.293 (119.230); Avicoli 1.659 (1.999.087); Conigli 795 (83.624)
 
Mondo Cia Toscana - La Cia rappresenta oltre il 38% dell’agricoltura toscana con 20.747 imprese, trattando oltre 45.218 istanze relative a 214 tipologie di pratiche (opportunità) che hanno attivato 390 azioni. i titolari di azienda sono per il 54% uomini, 30% donne, oltre il 15% sono società. Tra le imprese individuali i titolari di impresa: fino a 40 anni sono oltre l’8% (di cui il 2% sotto 30 anni), il 12% ha tra 41 e 50 anni, il 19% da 51 a 60 anni, il 61% oltre 60 anni. Complessivamente sono 89.060 gli aderenti a Cia in Toscana, significativa anche l’adesione all’ Associazione Pensionati Toscana che conta 65.502 pensionati
 
Redazione Floraviva