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- Scritto da Andrea Vitali
Se lo chiedono le Associazioni dopo la lettera della Commissione Europea che chiarisce l'illegittimità della cattura degli uccelli.
“Cambiare la legge, scrivendo chiaramente che la cattura degli uccelli selvatici con le reti è definitivamente vietata. E’ l’unica cosa sensata che il Governo può ora decidere, per chiudere il contenzioso comunitario e una lunga storia di illegalità ambientale”.
Lo dichiarano le associazioni Lipu, Enpa, Animalisti Italiani, Cabs, Lac, Lav, Oipa, Wwf Italia dopo la lettera inviata nei giorni scorsi dalla Commissione europea alle autorità italiane che boccia il nostro Paese in tema di cattura degli uccelli a fini di richiamo e rimette in discussione il tentativo di sanatoria in atto con il Decreto 91.
“La novità della lettera della Commissione europea – scrivono le associazioni - sta nel fatto che la cattura degli uccelli selvatici a fini di richiamo è giudicata illegittima ai sensi sia dell’articolo 8 della direttiva Uccelli, che vieta l’utilizzo delle reti per catturare uccelli, sia dell’articolo 9, che prevede la possibilità di deroga. Questo significa che è vietato catturare uccelli selvatici a fini di richiamo anche in deroga, perché esistono molte soluzioni alternative alla cattura degli uccelli per farne richiami vivi per la caccia.
La Commissione europea aveva già esposto questo concetto, nella lettera di messa in mora dell’Italia del 21 febbraio scorso, ma ora lo ha affermato in modo perentorio, chiarendo che le eventuali autorizzazioni degli impianti di cattura degli uccelli con le reti “sarebbero illegittime in quanto violerebbero gli Articoli 8 e 9 della Direttiva”.
Non solo: la Commissione chiede inoltre all’Italia di intervenire sugli eventuali provvedimenti regionali in modo “costante, tempestivo e rigoroso” per impedire che l’illegittimità delle catture regionali si verifichi ancora.
Fondamentale è inoltre considerare che la bocciatura della Commissione non riguarda un testo specifico elaborato dall’Italia ma l’intera politica italiana sui richiami vivi, “una posizione – scrive la Commissione – già nota alle autorità italiane alla luce della Lettera di Messa in Mora notificata al Governo italiano in data 21 febbraio 2014”.
Cosa può fare dunque, a questo punto, il Governo? La cosa più saggia è quella di modificare l’articolo sui richiami vivi presente nel decreto 91 Competitività, formulando in modo chiaro il divieto di cattura, con le reti e ogni altro mezzo proibito, degli uccelli selvatici a fini di richiamo, considerando che l’attuale testo rimanda tale divieto a un Dpcm che vedrà la luce in teoria fra un anno e che anzi, nei fatti, non sarà emanato mai.
Ci attendiamo dal Governo e dai Ministeri interessati un atto di sensatezza ma anche autotutela, per non restare con il cerino in mano, evitare ulteriori forzature e dichiarare finalmente chiusa la penosissima pagina italiana dei richiami vivi.
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Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stata presentata l’anteprima del rapporto “Bio in cifre 2014”, elaborato dal Sinab - Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica e da Ismea.
Secondo lo studio i consumi nel mercato italiano del biologico sono cresciuti del 17,3% nei primi cinque mesi del 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta dell’aumento di consumi nel comparto più elevato dal 2002.
Le uova risultano essere il prodotto bio più acquistato, con un’incidenza del 9,5% sulla spesa totale.
Gli operatori del settore biologico, al 31 dicembre 2013, risultano essere 52.383, con un aumento complessivo del 5,4% rispetto al 2012.
I produttori esclusivi sono 41.513; 6.154 i preparatori esclusivi (comprese le aziende che effettuano attività di vendita al dettaglio); 4.456 che effettuano sia attività di produzione che di preparazione; 260 operatori che effettuano attività di importazione.
È in aumento rispetto al 2012 anche la superficie coltivata secondo il metodo biologico, che al 31 dicembre 2013 risulta pari a 1.317.177 ettari (circa il 10% del totale della superficie coltivata nazionale) con un aumento complessivo annuale del 12,8%.
I principali orientamenti produttivi sono i pascoli, il foraggio e i cereali. Segue, in ordine di estensione, la superficie investita ad olivicoltura.
Per le produzioni animali, distinte sulla base delle principali specie allevate, i dati evidenziano rispetto allo scorso anno un aumento consistente, in particolare per gli equini (+38,7% del numero di capi, che tuttavia registrano in termini assoluti valori naturalmente contenuti) e per la categoria “altri animali” (+31,4% del numero di capi), nella quale rientrano ad esempio i conigli.
“Siamo leader in Europa nel settore bio – ha commentato il Ministro Martina – e il trend positivo di crescita del comparto sotto il profilo produttivo e dei consumi ne è la conferma. Parliamo di un settore che vale 3 miliardi di euro nel nostro Paese e che riguarda oltre il 10% della superficie agricola nazionale. Durante il semestre italiano di Presidenza dell’Ue lavoreremo sulla riforma della normativa europea sul biologico, sulla quale già nel primo Consiglio dei Ministri dell’agricoltura a Bruxelles si è aperto un positivo dibattito”.
“Il quadro del bio delineato dal Sinab – ha aggiunto il Viceministro Andrea Olivero, che ha la delega all'agricoltura biologica – è positivo e incoraggiante, soprattutto per quella parte di agricoltura ‘green’. La sostenibilità premia: mentre il trend dei consumi alimentari decresce, la domanda del bio risulta in totale controtendenza. Puntare su prodotti eco, innovare i processi produttivi in chiave sostenibile sono i fattori di successo della nostra agricoltura e su questi obiettivi è indirizzata la nostra azione politica”.
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I Consorzi di Bonifica sono di tutti, comunità e consorziati. Grave ed inaccettabile l’adesione a Coldiretti firmata dal presidente del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno. Luca Brunelli, presidente Cia Toscana si esprime cosi e continua ancora: «Respingiamo le manovre strumentali di Coldiretti, bisogna tutelare il ruolo istituzionale e super partes dei Consorzi di Bonifica, che debbono essere al servizio di tutti. Il Consorzio Medio Valdarno revochi il mandato a Coldiretti. Le Istituzioni intervengano per bloccare queste scorribande»
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Ecco il testo dell’intervento dell’amministratore unico del Mercato Fiori Piante Toscana – Città di Pescia all’incontro di ieri a Villa Garzoni. Baldaccini spiega i vantaggi della presentazione unitaria dei distretti vivaistico-ornamentale pistoiese e floricolo pesciatino-viareggino; e delle sinergie con il “parco europeo della fiaba” e “Pescia città dell’infanzia”, proposti rispettivamente dal segretario della fondazione nazionale Carlo Collodi, Pier Francesco Bernacchi, e dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.
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Con 22 voti a favore e 18 contrari, le Commissioni Ambiente e Industria del Senato, in seduta comune, hanno approvato il testo del Governo che consente ancora la cattura e l’utilizzo dei piccoli uccelli migratori come richiami vivi, nonostante le richieste contrarie dell’Europa e delle centinaia di migliaia di cittadini che in queste settimane hanno sottoscritto le petizioni e testimoniato la loro indignazione a Governo e politica.
Determinante il cambio di posizione del Governo, che cedendo alle pressioni dei senatori filo venatori, ha in extremis modificato il testo originale del decreto 91 che prevedeva il divieto di cattura e la limitazione della detenzione dei richiami vivi. Determinante, inoltre, il voto dei senatori del PD, che con le encomiabili eccezioni di Laura Puppato e Monica Cirinnà, hanno votato compatti, su indicazione di partito, a sostegno di una delle pratiche più violente e subdole a danno degli uccelli selvatici.
Il nuovo testo partorito dal Governo prevede che si possa continuare a catturare e utilizzare piccoli uccelli selvatici come richiami vivi, salvo attivare le procedure di deroga. In sostanza, il medesimo testo già bocciato dalla Commissione Ambiente e che aveva spinto Bruxelles ad attivare la procedura di infrazione contro l’Italia, nel febbraio dello scorso anno. A tale testo viene aggiunto il riferimento ad un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che dovrebbe contenere le regole per la cattura dei richiami. La norma prevede tuttavia che il decreto, tra emanazione e recepimento regionale, sia pronto nel giro di un anno e, beffa finale, sia proposto dalla Conferenza delle regioni, ovvero dai soggetti responsabili delle infrazioni comunitarie! Un imbroglio linguistico, degno della peggior politica e teso a perpetuare il massacro sugli uccelli migratori, che renderà ingestibile la materia e spingerà la Commissione a dar seguito alla procedura.
“Si tratta di una delle pagine più penose degli ultimi anni, sotto il profilo del buon governo, della considerazione della natura, del riguardo ai cittadini italiani e del rispetto per le regole comunitarie – dichiarano le Associazioni - Il Presidente Renzi e il Governo italiano entrano in Europa, per il semestre di Presidenza, con l’eredità di una procedura di infrazione aggravata, un deferimento alla Corte di Giustizia che da ieri è più vicino e con il fardello vergognoso della tortura legalizzata a milioni di piccoli uccelli migratori”.
“Tuttavia non è finita qui. Lavoreremo senza un attimo di sosta perché l’Europa punisca duramente l’arroganza italiana e la barbarie dei richiami vivi sparisca definitivamente dalla storia del nostro Paese”.


