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Le imprese agricole italiane contribuiscono per l'8,5% alla produzione di energia rinnovabile. Al Meeting di Rimini, Confagricoltura ed Enel hanno sottolineato la necessità di norme più snelle e di investire nell'agrivoltaico avanzato per la transizione verde.
Al Meeting di Rimini, Confagricoltura ha sottolineato il ruolo cruciale delle agroenergie nella transizione ecologica. Nicola Gherardi, componente della Giunta confederale, e Fabrizio Iaccarino, responsabile Affari Istituzionali Italia di Enel, hanno discusso l'importanza di questa sinergia durante il talk "Agroenergie: il supporto verde alla circolarità". Gherardi ha evidenziato come il settore agricolo italiano stia affrontando la sfida del cambiamento climatico migliorando l'impatto ambientale senza sacrificare la produttività. In Lombardia, ad esempio, 680mila tonnellate di reflui alimentano impianti che riducono 80mila tonnellate di CO2 e 1,3 milioni di Kg di azoto ogni anno. Iaccarino ha sottolineato l'impegno di Enel nel supportare le aziende agricole nella loro elettrificazione, un passo fondamentale per la sostenibilità energetica e la riduzione dei costi. Guardando al futuro, Confagricoltura punta sull'agrivoltaico avanzato, che unisce produzione agricola ed energetica, con il supporto di normative chiare e snelle per favorire questa evoluzione.
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- Scritto da Andrea Vitali
Il primo rapporto globale sugli incendi boschivi, steso da Jones et al. per Earth System Science Data, evidenzia l’aumento delle emissioni di carbonio (+16%) e l’impatto umano grave. Dettagli su Copernicus .
Il cambiamento climatico ha contribuito a intensificare la frequenza e la gravità degli incendi boschivi a livello globale, come conferma il primo rapporto annuale sullo stato degli incendi boschivi estremi. Da marzo 2023 a febbraio 2024, gli incendi hanno bruciato 3,9 milioni di chilometri quadrati di superficie terrestre, un dato leggermente inferiore alla media delle stagioni precedenti. Tuttavia, le emissioni globali di carbonio legate agli incendi sono state del 16% superiori alla media, raggiungendo i 2,4 petagrammi di carbonio (Pg C). Questo aumento delle emissioni è stato particolarmente influenzato dagli incendi record nelle foreste boreali canadesi, che hanno registrato emissioni superiori di oltre nove volte rispetto alla media, contrastando le ridotte emissioni delle savane africane. Tra gli eventi più significativi si segnalano l’incendio più vasto mai registrato nell’Unione Europea, avvenuto in Grecia, gli incendi devastanti causati dalla siccità nell’Amazzonia occidentale e in altre zone del Sud America, nonché gli incendi mortali che hanno colpito le Hawaii e il Cile, causando rispettivamente 100 e 131 vittime. Particolarmente drammatico l’impatto umano in Canada, dove oltre 232.000 persone sono state evacuate. L’analisi del rapporto rivela che la combinazione di condizioni meteorologiche estreme e abbondanza di combustibile secco ha aumentato la probabilità di incendi in Canada e Grecia, mentre in altre regioni la minore quantità di combustibile e la maggiore soppressione diretta degli incendi hanno contenuto l’estensione delle aree bruciate. Le previsioni meteo in Canada hanno evidenziato segnali anomali già 1-2 mesi prima degli incendi, mentre in Grecia e Amazzonia gli orizzonti di prevedibilità erano più brevi. Il cambiamento climatico antropogenico ha contribuito ad aumentare significativamente la probabilità di stagioni di incendi estremi: in Canada la probabilità è cresciuta di 2,9-3,6 volte, mentre in Amazzonia l’aumento è stato tra 20 e 28,5 volte. Entro la fine del secolo, in uno scenario di emissioni medio-alte, eventi di magnitudo simile a quelli del 2023 in Canada potrebbero verificarsi 6,3-10,8 volte più frequentemente. Questo rapporto inaugura un nuovo approccio alla catalogazione e all’analisi degli incendi boschivi estremi, offrendo spunti fondamentali per i decisori politici, i servizi di gestione dei disastri e le agenzie antincendio. L’obiettivo è migliorare la resilienza della società agli incendi boschivi e promuovere misure di preparazione, mitigazione e adattamento. I dati raccolti sono disponibili per ulteriori studi e analisi a supporto delle future strategie di gestione del rischio.
Redazione
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La storica isola di Ortigia, cuore antico di Siracusa, ospiterà a settembre un evento internazionale sull'agricoltura e la pesca. Lollobrigida: "Un'occasione per l'Italia di mostrare le sue eccellenze al mondo."
Dal 21 al 29 settembre, Ortigia, l'isola che costituisce la parte più antica della città di Siracusa, si trasformerà nella capitale mondiale dell'agricoltura e della pesca. Con la sua estensione di circa 1 km² e una popolazione di 3.889 abitanti, Ortigia accoglierà associazioni di categoria, imprese e delegazioni internazionali per una settimana di dibattiti e confronti sul futuro del settore primario. Il Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha descritto l'evento come una vera e propria expo, aperta a tutti, che permetterà all'Italia di esibire le proprie straordinarie eccellenze agricole e ittiche al mondo. Questo appuntamento non sarà solo una prestigiosa vetrina per le imprese italiane, ma anche un'importante piattaforma di discussione internazionale, dove si delineeranno le strategie future per il settore agricolo e della pesca.
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L'export dei distretti toscani cresce del 20,9% nel primo trimestre 2024. Ancora in calo il florovivaistico di Pistoia (-2,3%), mentre olio e vino in forte ripresa rispettivamente +71,7% e +7,4%.
L'export dei distretti e dei poli tecnologici della Toscana ha raggiunto 9 miliardi di euro nei primi tre mesi del 2024, segnando una crescita del +20,9%, ben superiore al dato nazionale del +3,6%. Il Monitor dei Distretti della Toscana, elaborato dal Research Department di Intesa Sanpaolo, evidenzia risultati notevoli, soprattutto nel settore dell'Oreficeria di Arezzo (+133,4%) e del Polo farmaceutico toscano (+44,7%). Tuttavia, nel comparto florovivaistico di Pistoia si registra un calo del -2,3% rispetto al primo trimestre 2023, a causa della diminuzione delle vendite in Francia e Regno Unito, parzialmente compensata dalla crescita in Romania e dalle nuove forniture verso Uzbekistan e Lituania. L'analisi del settore agro-alimentare mostra un'ottima performance, con l'Olio toscano in crescita del +71,7% e i Vini dei colli fiorentini e senesi che segnano un incremento del +7,4%, sostenuti dalle maggiori vendite in Nord America. Nel contempo, il distretto della Pelletteria e calzature di Firenze ha visto un calo del -23,2%, mentre il distretto del Tessile e abbigliamento di Prato ha subito una riduzione del -6,3%. Il comparto dei Mezzi di trasporto ha confermato i buoni risultati del 2023 con una crescita del +31,0%, trainata dalle specializzazioni della Nautica di Viareggio e della Camperistica della Val d’Elsa. Il distretto del Cartario di Lucca ha subito un calo del -17,9%, mentre il distretto delle Macchine per l’industria cartaria ha registrato un balzo del +42,2%. Il direttore regionale Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo, Tito Nocentini, ha commentato: “Nei primi mesi dell’anno i distretti e i poli tecnologici toscani hanno mostrato ancora una volta la loro solidità, con andamenti molto positivi soprattutto in quei comparti che stanno lavorando per cogliere le opportunità legate alla trasformazione del business in ottica green, digitale e del piano Transizione 5.0.” Intesa Sanpaolo supporta queste realtà con un programma da 120 miliardi di euro fino al 2026, di cui 9 miliardi destinati alla Toscana, anche attraverso circa 83 contratti di filiera che coinvolgono oltre 1.650 fornitori e generano un giro d’affari di oltre 9 miliardi di euro a beneficio del Made in Tuscany.
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Elettricità Futura avverte che la bozza del Decreto sulle rinnovabili introduce nuove barriere, rallenta lo sviluppo e contrasta con le direttive europee e la legge delega del Parlamento.
Roma, 6 agosto 2024. Elettricità Futura ha espresso preoccupazione riguardo alla bozza del Decreto legislativo sui regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, comunemente noto come Testo Unico delle rinnovabili. Questo decreto, che dovrebbe attuare la delega prevista dall’art. 26, commi 4 e 5, lettera d, della Legge 118 del 2022 sul mercato e la concorrenza, anziché semplificare e accelerare il rilascio delle autorizzazioni, introduce nuove barriere e rallentamenti allo sviluppo delle energie rinnovabili. Secondo Elettricità Futura, questa bozza di Decreto è in netto contrasto con la delega del Parlamento e con le Direttive europee RED II e RED III, poiché peggiora il quadro normativo vigente e blocca anche l’ammodernamento e il potenziamento degli impianti esistenti a fonti rinnovabili. L'associazione sottolinea che la normativa nazionale attuale consente di ammodernare e potenziare gli impianti rinnovabili già installati senza ulteriori autorizzazioni, anche in presenza di vincoli paesaggistici. Tuttavia, la nuova bozza prevede che anche per questi progetti sia necessaria una nuova autorizzazione, introducendo inutili costi e lungaggini burocratiche. Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura, ha dichiarato: "Non c’è alcun dubbio che in Italia sia diventato impossibile realizzare gli impianti necessari per raggiungere gli obiettivi al 2030 ed evitare di incorrere in pesanti sanzioni europee. Oltre al danno in termini di maggiori costi dell’energia per le imprese e le famiglie e maggiore dipendenza dalle importazioni, è doveroso ricordare come l’erogazione dei fondi del PNRR sia legata al mantenimento di precisi impegni da parte dell’Italia, tra cui: la semplificazione degli iter autorizzativi per le rinnovabili, il raggiungimento degli obiettivi di incremento della produzione di energia rinnovabile e di riduzione delle emissioni di CO2".
Elettricità Futura esorta il Governo a non introdurre l’obbligo del parere delle Soprintendenze per i progetti di ammodernamento e potenziamento degli impianti esistenti, in coerenza con gli obiettivi di semplificazione, accelerazione e razionalizzazione dei procedimenti amministrativi che sono stati definiti nella Legge delega. L'associazione avverte che i numerosi vincoli presenti nel territorio italiano e l’atteggiamento delle Soprintendenze verso i progetti di transizione energetica rappresentano un grave e inutile aggravio dell’iter autorizzativo, aumentando i costi per le industrie e per il Paese. Elettricità Futura richiama anche l'attenzione sul DL Agricoltura, che ha vietato i nuovi impianti fotovoltaici sui terreni agricoli, e il DM Aree Idonee, che rischia di rendere quasi tutto il territorio non idoneo alle rinnovabili. "In assenza di modifiche, questo Decreto impedirebbe il raggiungimento degli obiettivi del DM Aree Idonee, del Piano Nazionale Integrato Energia Clima (PNIEC) e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)", ha aggiunto Re Rebaudengo. Re Rebaudengo conclude affermando che "si apre un grave problema di credibilità per il nostro Paese – che prende impegni ma poi fa l’opposto – e anche di responsabilità nei confronti dei cittadini italiani, perché saranno loro a dover pagare i maggiori costi dell’energia e le sanzioni europee per il mancato raggiungimento degli obiettivi a causa di scelte politiche che precludono questa possibilità, esponendoci al rischio di procedure d’infrazione".
Redazione