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Azuma Makoto, noto artista giapponese, ha reso le strade di San Paolo una tela in bianco per uno dei suoi interventi artistici: stavolta pilotato dalle biciclette. Trenta ciclisti pedalano nel centro della città, carichi di fiori colorati per opporsi in modo elegante al traffico.

Un artista giapponese ha risolto di performare e colorare le strade di San Paolo. La capitale Paulista è diventata una tela in bianco per un intervento artistico inedito pilotato da biciclette. 
Trenta coppie di ciclisti pedalano per le strade di San Paolo su biciclette caricatissime di fiori colorati. 
I cesti di fiori fanno una opposizione elegante al traffico di San Paolo. 
Incredibile la quantità di gente impressionata con la processione formata da biciclette. 
«Com'è bello usare un fiore per mettere un sorriso nel viso di chi passa.»
All'improvviso, le bici parcheggiate formano un giardino temporaneo di un colorato infinito nel parco dell'Ibirapuera (parco progettato dall'architetto Oscar Niemeyer e dal paesaggista Roberto Burle Marx). 
Le pedalate si estenderanno fino al 07 maggio per commemorare l'inaugurazione di una casa di cultura giapponese nell'avenida Paulista (principale via della città).  
«Dalla reazione vista oggi, se queste bici vogliono continuare a profumare la città fino alla fine dell'anno, probabilmente nessuno brontolerà.»
 
Redazione

floraviva, remaschi

Una Piattaforma di garanzia gestita dal FEI, il Fondo Europeo per gli Investimenti, che consentirà alla Toscana, prima regione italiana ad aderire, di allargare la gamma di strumenti per soddisfare la richiesta di finanziamenti provenienti dalle imprese agricole ed agroalimentari.

La firma del protocollo d'intesa, che coinvolge la BEI, la Banca europea per gli Investimenti, il FEI, la Cassa depositi e prestiti, Ismea, l'Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare e otto regioni italiane tra cui la Toscana, è avvenuta sabato 8 aprile a Vinitaly. La Toscana, la prima Regione a dare la propria adesione, contribuirà con 10 milioni di euro.
«L'approvazione – ha spiegato l'assessore all'agricoltura Marco Remaschi - dell'ultima versione del nostro PSR 2014-2020 da parte della Commissione europea ci consente di concedere aiuti ai potenziali beneficiari anche sotto forma di uno strumento finanziario di garanzia e non soltanto con contributi in conto capitale. I primi bandi sulle misure di investimento per le imprese agricole ed agroalimentari hanno riscosso un grande successo, con tantissime domande presentate. Tuttavia il budget a disposizione, seppur rilevante, non è riuscito a soddisfare tutte le richieste. Considerate che, ad esempio, per la sottomisura 4.1 il budget previsto per il primo bando era di 25 milioni: le domande presentate sono state oltre duemila, quelle finanziabili solo 470. Con questo ulteriore strumento contiamo di soddisfare un numero maggiore di richieste e aiutare anc he i piccoli imprenditori, che talvolta hanno difficoltà ad accedere a finanziamenti con gli strumenti "classici", e le imprese ad essere sempre più innovative e competitive e a poter sviluppare le proprie idee progettuali.»
La Piattaforma di garanzia sarà attivata nell'ambito delle sottomisure 4.1 e 4.2 del PSR 2014-2020 e precisamente tramite le operazioni 4.1.6 "Miglioramento della redditività e della competitività delle aziende agricole – strumenti finanziari" e 4.2.2. "Sostegno a investimenti a favore della trasformazione/commercializzazione e/o dello sviluppo dei prodotti agricoli – strumenti finanziari".
Alla Piattaforma, che si articolerà sotto forma di Fondo Multiregionale di garanzia gestito dal FEI, hanno deciso di aderire anche Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Veneto, Umbria, Puglia, Calabria e Campania. La Toscana, attraverso il PSR, contribuirà con 10 milioni. I beneficiari delle sottomisure supportate potranno ricevere prestiti garantiti al 50% dal FEI, senza alcun tetto per gli Intermediari a livello di portafoglio, e con trasferimento del beneficio della garanzia (in termini di minori tassi di interesse e/o minori garanzie collaterali richieste). La Cassa depositi e prestiti parteciperà al fondo con 150 milioni di euro, il FEI con altri 165 milioni di euro.
«Ancora – ha concluso Remaschi - non conosciamo l'entità delle somme che metteranno la BEI e l'Ismea, ma la somma complessiva è elevata e farà aumentare l'effetto moltiplicatore del fondo. La Toscana ha voluto scommettere su questo strumento e la firma di oggi costituisce un passo importante verso la fase applicativa di tutta questa complessa procedura.»
 
Redazione
 

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Apertura del Commissario per l’agricoltura Hogan oggi a Firenze alla richiesta del presidente della Toscana Rossi di inserire il rispetto delle norme sul lavoro fra le condizioni per accedere ai contributi della Pac. Lanciato un progetto «in sinergia con l’Unione europea» sulla problematica dell’acqua in agricoltura.    

«Mi adopererò per inserire nuove misure che riguardino il rispetto delle normative sul lavoro nella nuova programmazione».
E’ l’impegno preso oggi a Firenze dal Commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale Phil Hogan di fronte ai giornalisti accorsi nella sede della Giunta regionale della Toscana per il suo incontro con il presidente Enrico Rossi. Una risposta alla richiesta avanzata ieri a Lucca dal presidente Rossi nel suo discorso di chiusura della terza conferenza regionale dell’agricoltura di inserire fra le condizioni per ottenere i finanziamenti della Pac (Politica agricola comunitaria) la tutela dei diritti dei lavoratori, anche al fine di evitare la diffusione di lavoro irregolare nei campi e per favorire l’integrazione degli immigrati.
«Questa disponibilità del Commissario Hogan - ha commentato Rossi - è molto importante per il mondo del lavoro. Perché attualmente, nell'ambito dei finanziamenti europei ci sono condizionalità legate per esempio a questioni ambientali o al diritto alla salute, ma non al rispetto della legislazione sul lavoro. Se questo elemento di rispetto delle leggi sul lavoro verrà inserito come condizione nei nuovi finanziamenti sarà non solo un fondamentale strumento in più nella lotta contro lo sfruttamento e il caporalato, ma anche un elemento di contrasto a chi non rispetta i diritti dei lavoratori. E sarà anche un segno che l'Europa è non solo l'Europa del mercato e dell'economia, ma anche un'Europa sociale, attenta alla legalità».
Nello stesso incontro è stato concordato che la Regione Toscana varerà un piano per la questione dell’acqua in agricoltura in sinergia con l’Unione europea. L’idea è un progetto di lungo periodo per affrontare i cambiamenti climatici e prevenirne gli effetti, opposti, più deleteri per l'agricoltura: la siccità e le alluvioni. «Sono disponibili i fondi del nuovo piano Juncker – ha spiegato il Commissario Hogan - che consentono di lavorare su tutti i progetti ad alto rischio, prevalentemente energia e acqua. E visto che l'acqua è fondamentale per la produzione agroalimentare, per l'ambiente, per i cambiamenti climatici, abbiamo stabilito di lavorare con la Toscana su un progetto che riguardi questo argomento e che permetta di avere acqua in maggiore quantità e qualità».
Rossi ha ricordato che già attualmente vengono investiti 100 milioni all'anno per la prevenzione e il ripristino dell'assetto idrogeologico e che altri 80 milioni vengono destinati ogni anno per la manutenzione del corso dei fiumi grazie al contributo di bonifica. Sul tema della siccità il presidente della Toscana ha sottolineato il valore della diga di Montedoglio, specie per le aree della Valdichiana aretina e senese, ma anche la necessità di rispondere al fabbisogno delle altre aree agricole della Toscana dotandole di almeno altri tre invasi.
 
L.S.

allevatore, floravivaIl Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stato approvato al Senato il DL Terremoto nel quale sono contenute importanti misure legate alla gestione dell’emergenza in campo agricolo e agroalimentare e per il rilancio delle filiere delle zone colpite dal sisma con un sostegno di 340 milioni di euro.

35 MILIONI DI EURO PER SOSTEGNO AL REDDITO DELLE IMPRESE
Una misura urgente è stata definita per la copertura del mancato reddito delle imprese di allevamento: sono stanziati 35 milioni di euro a favore degli allevatori colpiti dal terremoto inserito nel pacchetto zootecnia autorizzato dalla Commissione Ue. In particolare per quanto riguarda i bovini viene stabilito un aiuto a capo di circa 400 euro, mentre sono in definizione i dettagli tecnici degli aiuti mirati per ovini e suini. Le misure saranno attive da gennaio 2017 e per calcolare gli animali di proprietà di ogni impresa verranno utilizzati i dati al 31 luglio, per non danneggiare chi avesse subito perdite durante i terremoti.
 
340 MILIONI DI EURO PER PROGETTO STRATEGICO DI RILANCIO DELLE FILIERE
Previsto che le regioni interessate dagli eventi sismici possano disporre di risorse aggiuntive da destinare ad un progetto strategico di rilancio del settore agricolo e agroindustriale che verrà coordinato insieme al Mipaaf. Per le risorse è stabilito che l’intera quota di cofinanziamento regionale del PSR 2014-2020 sia assicurata dallo Stato attraverso le disponibilità del Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie. Complessivamente si tratta di 340 milioni di euro per gli anni 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020.
 
Redazione

economiacircolare, floraviva

Fa bene all’ambiente, allo sviluppo dell’occupazione, alla crescita dell’innovazione e alle tasche dei cittadini: Legambiente e Corepla presentano numeri e storie di successo di riciclo della plastica. Una buona raccolta differenziata e una puntuale sensibilizzazione sono inoltre elementi fondamentali per affrontare il marine litter, per individuarne cause e trovare soluzioni.

Le nuove frontiere dell’economia circolare, innovative case histories imprenditoriali nel campo del riciclo della plastica, istituti di ricerca e università, cittadini e istituzioni, ieri a confronto a Roma nel corso del convegno organizzato da Legambiente e COREPLA, “L’economia circolare conviene. L’industria del riciclo della plastica come vantaggio competitivo in Italia e in Europa”.
L’incontro, aperto dal presidente di COREPLA Antonello Ciotti e dal direttore generale di Legambiente Stefano Ciafani, ha visto la partecipazione di esperti del settore come Michel Loubry (responsabile Marine litter PlasticsEurope), Loris Pietrelli (ricercatore Enea), Giorgio Zampetti (responsabile scientifico Legambiente) e Fabio Fava (Università di Bologna – Strategic Board Bluemed), di rappresentanti di innovative aziende di riciclo, come Palmino Di Giacinto (amministratore unico CIER), Emanuele Rappa (amministratore delegato  Revet) e Michele Rasera (direttore generale Contarina). 
Alla tavola rotonda sulla leadership italiana nel nuovo scenario europeo definito dal pacchetto sull’economia circolare, moderata dal giornalista del Sole 24 ore Jacopo Giliberto, hanno partecipato il Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare Gian Luca Galletti, il presidente della Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera Ermete Realacci, il vicepresidente di Anci Federico Pizzarotti, il presidente Conai Roberto De Santis, il presidente Unionplast Giorgio Quagliuolo, il presidente della fondazione per lo sviluppo sostenibile Edo Ronchi e la presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni.
Un ciclo continuo di sviluppi positivi che ottimizzano l’uso di risorse finite e i flussi rinnovabili, a qualsiasi latitudine. È l’economia circolare, la cui evoluzione più recente vede nel riciclo della plastica la creazione di valore condiviso che comporta positive ricadute industriali, economiche e occupazionali. Driver di competitività per il settore e per l’industria italiana, per la ricerca e innovazione sui nuovi materiali, il riciclo della plastica è un importante contributo al risparmio energetico, alla creazione innovativa di nuova materia prima, alla tutela del territorio. 
Vantaggi per la collettività che si traducono, in 10 anni (ricerca Althesys 2014), in oltre 7 milioni di tonnellate di CO2 in meno nell’aria, in 3,3 milioni di tonnellate di imballaggi recuperati, una sensibile riduzione del ricorso alla discarica (nel 2015 lo 0,8%), 668 milioni di euro di fatturato derivante da vendita di materia prima recuperata, e infine un indotto industriale stimato in 3 miliardi di euro.
Secondo il Final Report “Marine litter study to support the establishment of an initial quantitative headline” di Arcadis, commissionato da European Commission – DG Environment. (2013), l’economia circolare e lo sviluppo della filiera di riciclo sono fondamentali anche per combattere il fenomeno del marine litter. Con l’adozione degli obiettivi Ue, l’aumento del riciclo dei rifiuti e del packaging, la riduzione e l’eliminazione delle discariche infatti, si avrebbe la massima riduzione del marine litter (-35%) e una sostanziosa riduzione dei costi, che potrebbe arrivare a 168 milioni di euro all’anno. Nello specifico, se si aumentasse nei Comuni la raccolta e dunque il riciclo dei rifiuti, ci sarebbe anche una riduzione di quelli marini del 7,4% e una riduzione dei costi di 35 milioni di euro. Secondo il monitoraggio di Goletta Verde, nei mari italiani buona parte dei rifiuti galleggianti (gli altri vanno a fondo) è costituito da plastiche abbandonate in mare. Tra le cause principali del problema, la cattiva gestione dei rifiuti urbani da parte dei Comuni, a cui si aggiungono l’abbandono consapevole da parte dei cittadini e le attività produttive, tra le quali la pesca risulta essere responsabile del 46% dei rifiuti monitorati.
 
Redazione