Filiera olivo-olio
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Confagricoltura Pistoia replica a Coldiretti ribadendo la divergenza di vedute su come promuovere le produzioni di olivi pesciatine. Il presidente Zelari: «non abbiamo intenzione di interferire con le attività del distretto floricolo, che anzi guardiamo con interesse, ma pensiamo che il centinaio di aziende di produzione di olivi che si concentrano nel territorio di Pescia e dintorni esprimerebbero meglio le proprie potenzialità commerciali, elevatissime e dalla proiezione internazionale, se riunite in un distretto specializzato. Confagricoltura crede in un’imprenditoria agricola che punta alla competitività delle aziende e alla massima affermazione possibile dei loro prodotti sui mercati». Inoltre, aggiunge Andrea Zelari, «l’olivo per il suo valore è una pianta diversa dalle altre e non può essere classificata sotto la voce florovivaismo».
«Il "distretto del vivaismo olivicolo pesciatino" ci sarebbe già, ma si chiamerebbe “Distretto rurale interprovinciale florovivaistico di Pistoia e Lucca”. Basterebbero queste due citazioni del comunicato di Coldiretti Pistoia per sancire che non si tratta di distretto specializzato nelle produzioni di piante di olivo della Valdinievole. E potremmo chiuderla qua, aggiungendo solo che tale distretto ha come soggetto referente un’associazione denominata “Associazione florovivaistica interprovinciale – Afi”. Ma ciò avrebbe l’effetto di attizzare la polemica, per cui preferiamo precisare con serenità quali sono i punti di divergenza tra la nostra posizione e la loro, nel rispetto delle vedute altrui».
Inizia così la replica del presidente di Confagricoltura Pistoia Andrea Zelari al comunicato stampa diffuso ieri l’altro da Coldiretti Pistoia in seguito alla sua proposta, lanciata nella Giornata internazionale dell’olivo, di istituire un distretto rurale del “vivaismo olivicolo della Valdinievole”, o dell’olivo, se si preferisce la terminologia suggerita il giorno dopo dal sindaco del Comune di Pescia (che è uno dei soggetti fondatori dell’Associazione florovivaistica interprovinciale che gestisce il Distretto floricolo di Lucca e Pistoia), purché con “distretto dell’olivo” si intenda un distretto specializzato unicamente nelle produzioni di piante di olivo, destinate ai produttori d’olio di tutto il territorio regionale e nazionale.
«Quando abbiamo avanzato l’idea di istituire un distretto del vivaismo olivicolo della Valdinievole o di Pescia – spiega Zelari - non abbiamo nemmeno citato il Distretto floricolo interprovinciale perché non abbiamo intenzione di interferire con le sue attività e i suoi Pid. Semplicemente pensiamo che il centinaio di aziende di produzione di piante di olivo che si concentrano nel territorio di Pescia e nei Comuni limitrofi, riunite in un distretto formalmente riconosciuto e superando i conflitti che le hanno attraversate in passato, potrebbero esprimere al meglio le proprie potenzialità commerciali, che sono elevatissime e con proiezione internazionale. E per chi come noi crede nell’agricoltura come attività imprenditoriale che punta in primo luogo al miglioramento della competitività delle aziende e alla massima affermazione possibile dei loro prodotti sui mercati questa è la strategia da perseguire. Mentre non crediamo nell’idea collocare e di fatto nascondere questa eccellenza pesciatina del vivaismo olivicolo dentro la cornice composita della floricoltura interprovinciale. Non è questa la strategia più lungimirante a lungo termine». «Senza dimenticare – osserva Zelari – che l’olivo è una pianta così importante dal punto di vista commerciale (sia per l’olio che come ornamentale) e dal punto di vista simbolico che non può essere equiparata alle altre e classificata sotto la voce florovivaismo».
«D’altra parte, contrariamente a quanto afferma Coldiretti Pistoia, né il testo della legge regionale dei distretti rurali né quello del successivo regolamento attuativo – aggiunge Zelari – impediscono la creazione di un altro distretto nel medesimo territorio, che poi medesimo non è visto che noi abbiamo in mente Pescia e gli altri Comuni della Valdinievole in cui si concentrano i produttori di olivi e non il territorio interprovinciale. Del resto sarebbe stato poco lungimirante da parte del legislatore regionale imporre una simile rigida restrizione. E a quanto ci risulta esistono diverse aziende vivaistiche olivicole di primo livello che non fanno parte del Distretto interprovinciale che in teoria potrebbero essere interessate a un ragionamento nella direzione da noi indicata».
«Nel frattempo – conclude Zelari – è giusto che il Distretto floricolo interprovinciale prosegua secondo il suo programma e noi ovviamente lo seguiremo con attenzione, perché siamo interessati anche all’andamento del settore floricolo».
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Il 26 novembre, in occasione della celebrazione della Giornata mondiale dell’olivo da parte del Consiglio oleicolo internazionale (Coi), sono stati proclamati i vincitori dell’edizione 2020 del Premio Mario Solinas, un concorso che ha tra i suoi fini «incoraggiare i singoli produttori, le associazioni di produttori e i confezionatori dei Paesi produttori a commercializzare oli extra vergini di oliva che presentino caratteristiche organolettiche armoniose e incoraggiare i consumatori a riconoscere e apprezzare le proprietà sensoriali di tali oli».
Quest’anno gli oli partecipanti sono stati 157, provenienti sia da Paesi membri che da Paesi non membri del Coi, e sono stati valutati da un panel internazionale composto da 8 esperti riconosciuti dal Coi, fra i quali nessun nome italiano. Le categorie di oli d’oliva extravergini del concorso erano le seguenti: robusto, medio, delicato, maturo e dell'emisfero sud. Durante la premiazione Mercedes Fernandez, capo dell'Unità di ricerca e standardizzazione del Coi, ha presentato le caratteristiche degli oli vincitori e si è congratulata con tutti i finalisti.
First prize
Intense green fruitiness: S.C.A. Nuestra Sra. De los Remedios, Oro de Cánava - Jimena - (Jaén) - Spain
Medium green fruitiness: Yihai Kerry Investments Co.Ltd, Olivoila - Shangai - China
Mild green fruitiness: Sociedad Cooperativa Andaluza San Sebastián - Guadalcanal - (Seville) - Spain
Ripe fruitiness: Olis Solé, S.L. - Mont-Roig del Campo (Tarragona) - Spain
Southern Hemisphere: Cobram Estate - Murray - Australia
Second prize
Intense green fruitiness: S.C.A. Agrícola de Bailén Virgen de la Zocueca - Picualia - Bailén (Jaén) Spain
Medium green fruitiness: Les Conserves de Meknès, Olea Food, S.A. - Meknès - Morocco
Mild green fruitiness: Casa Juncal - Oro Bailen - S.L.U. - Villanueva de la Reina - (Jaén) - Spain
Ripe fruitiness: Huilerie Bechir Jarraya – Mateur - Tunisia
Third prize
Intense green fruitiness: Almazaras de la Subbética, S.L., Carcabuey (Córdoba) - Spain
Medium green fruitiness: S.C.O. de Valdepeñas, Colival - Valdepeñas (Ciudad Real) - Spain
Mild green fruitiness: Oleomorillo, S.L., Basilippo - El Viso del Alcor (Seville) - Spain
Ripe fruitiness: Olivko – Tunis - Tunisia
FINALISTS
Intense green fruitiness:
1st Aceites Perales de Baeza - Pradolivo - C.B. - Baeza (Jaén) - Spain
2nd Hispasur Aceites, S.L. - Priego de Córdoba (Córdoba) - Spain
3rd El Labrador, sat 8064 – Fuente la Piedra (Málaga) - Spain
Medium green fruitiness:
1st Manuel Molina Muñoz e Hijos, S.L. - Almedinilla (Córdoba) - Spain
2nd Sovena Portugal Consumer Goods, S.A. - Algés - Portugal
3rd SAOV Sociedade Agrícola Ouro Vegetal, Lda. - Alferrarede (Abrantes) - Portugal
Mild green fruitiness:
1st Aceites Olivar del Valle, S.L. - Bolaños (Ciudad Real) - Spain
2nd Compagnie Générale des Industries Alimentaires, COGIA - Sousse - Tunisia
3rd Entre Caminos Selección, Escalera Álvarez, Sat - La Roda de Andalucía (Seville) - Spain
Ripe fruitiness:
1st Domaine Fendri - Sfax - Tunisia
2nd Quinta do Crasto, S.A. - Sabrosa (Vila Real) - Portugal
3rd Agrícola la Maja, S.L. – Mendavia (Navarra) - Spain
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Replica di Coldiretti Pistoia alla proposta di Confagricoltura Pistoia di istituire un distretto specializzato nel vivaismo olivicolo in Valdinievole: interveniamo a seguito «delle curiose richieste, delle disponibilità e delle precisazioni diffuse in questi giorni sui media locali, relative all’esigenza di istituire un distretto del vivaismo olivicolo».
«Una storia semplice. Il distretto del vivaismo olivicolo (e floricolo) c’è già, è operativo e ha presentato un progetto (Pid) per un totale di 3,3 milioni di euro, già dichiarato ammissibile dalla Regione, che coinvolge tra Pescia e Lucca quasi 50 soggetti».
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Andrea Zelari, presidente di Confagricoltura Pistoia, replica al sindaco Giurlani: «d’accordo sul ruolo centrale da assegnare all’Istituto Anzillotti, centro di riflessioni sull’olivicoltura di livello nazionale, ma pensiamo a un distretto strettamente specializzato sulle piante di olivo quale è già di fatto. L’olio è e deve restare made in Toscana, non pesciatino. Puntare sull’integrazione verticale “olivi – olio della Valdinievole” è contrastante, dal punto di vista del marketing, con l’obiettivo di rilanciare Pescia come luogo di produzione di olivi d’eccellenza a disposizione dei produttori d’olio di tutta Italia, a cominciare da quelli della nostra regione. Ciò non deve impedire, comunque, progetti di filiera specifici extra distrettuali e di dimensione locale. Siamo desiderosi di parlarne a un eventuale incontro con Giurlani e i colleghi delle altre associazioni di categoria agricole».
«Apprezziamo il fatto che il sindaco di Pescia Giurlani abbia subito replicato e rilanciato (sia pure senza citarci) la nostra proposta-appello del 26 novembre di istituire un distretto del vivaismo olivicolo della Valdinievole e siamo pronti a dialogare con lui nel merito del progetto. Condividiamo inoltre la sua idea che un ruolo centrale in tale distretto debba essere attribuito all’Istituto agrario Anzillotti, che da tanti anni è un centro di riflessioni di livello nazionale sull’olivicoltura. Però non condividiamo l’idea di Giurlani di farne un distretto dell’olio oltre che dell’olivo o, per usare le sue parole, “un distretto riservato all’ulivo, sia sotto l’aspetto vivaistico che di filiera successiva”. Noi pensiamo invece a un distretto strettamente specializzato nella produzione di piante di olivo destinate agli olivicoltori, cioè i produttori d’olio d’oliva, di tutta la Toscana e il resto d’Italia. Un distretto che formalizzi quindi e dia forza a una realtà già esistente, che però rischia di essere fortemente ridimensionata non solo dalla concorrenza internazionale di matrice spagnola, ma anche da quella interna di altre regioni italiane, con buona pace dell’immenso patrimonio di competenze radicato nel territorio di Pescia e dintorni».
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La proposta di Oreste Giurlani, sindaco di Pescia, all’indomani della giornata dedicata al prezioso albero: «l’eccellenza pesciatina e della Valdinievole per l’ulivo diventi distretto».
Il giorno successivo alla giornata mondiale degli ulivi proclamata dall'Unesco, che si celebra il 26 novembre in tutto il mondo, è arrivata dal sindaco di Pescia Oreste Giurlani una proposta rivolta alla regione Toscana ma, soprattutto, alla Valdinievole: «la creazione di un distretto riservato all’ulivo, sia sotto l’aspetto vivaistico che di filiera successiva».
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Giorno dell'olivo, Confagricoltura Pistoia vuole distretto del vivaismo olivicolo della Valdinievole
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I produttori di piante di olivo di Pescia e Valdinievole sono un’eccellenza di livello internazionale che rischia di scomparire senza adeguate politiche di sostegno e promozione. Il presidente provinciale di Confagricoltura Zelari rivolgendosi ai colleghi delle altre associazioni agricole e alle istituzioni dichiara: «come dimostra l’esempio del distretto vivaistico ornamentale di Pistoia, la nuova legge dei distretti rurali offre opportunità di innovazione e rilancio sui mercati da cogliere per mantenere la leadership del vivaismo olivicolo pesciatino almeno sul piano qualitativo».
«Nel territorio di Pescia e dintorni si concentra un gruppo di aziende specializzate nella produzione di piante di olivo di altissima qualità destinate ai produttori di olio di tutta Italia (e non solo) che rappresenta un’eccellenza di livello internazionale la cui leadership rischia di essere fortemente ridimensionata dalla concorrenza interna ed estera. Eppure il momento è propizio, perché il comparto è in evoluzione nel mondo, come ribadito anche oggi dal Coi (Consorzio oleicolo internazionale), e sono tanti i Paesi che vogliono investire in oliveti e aumentare il consumo di olio d’oliva. Bisogna rilanciare questo comparto di nicchia istituendo un “distretto del vivaismo olivicolo della Valdinievole” in conformità con la legge quadro regionale n. 17 del 2017 sui distretti rurali, in modo da rafforzarne l’identità e avviare progetti e investimenti nell’innovazione e promozione che siano co-finanziabili tramite fondi regionali ed europei».
E’ quanto sostiene e propone alle altre associazioni di categoria agricole provinciali e ai vari livelli istituzionali, Regione Toscana in primis, il presidente di Confagricoltura Pistoia Andrea Zelari in occasione del primo anniversario della “Giornata mondiale dell’olivo” istituita l’anno scorso, 26 novembre 2019, dall’Unesco per celebrare questa pianta così antica e importante anche sul piano simbolico e dell’odierno seminario sull’“Avvenire del settore oleicolo” organizzato a Madrid e sul web dal Coi, che riunisce il 94% dei Paesi produttori di olio di oliva e di olive da tavola e il 95% dell’intera produzione mondiale. Un seminario in cui sono state ribadite le varie opportunità commerciali sul mercato internazionale per i produttori di piante di olivo, visto che diversi Paesi, ad esempio Egitto e Georgia, stanno investendo in oliveti sia per ragioni produttive che ambientali e turistiche. Ma nel corso della quale è stata confermata anche l’egemonia sia economica che politica esercitata dalla Spagna, il primo produttore mondiale di olio, anche su questo terreno, un po’ come l’Olanda in campo floricolo. Tendenze a cui l’olivicoltura italiana potrà rispondere in maniera competitiva solo attraverso significativi investimenti nei propri oliveti, con infittimenti e sostituzioni di piante secondo precisi progetti mirati all’affermazione sui mercati dei nostri oli d’oliva.
«In questo contesto molto dinamico della filiera olivicola internazionale – sostiene Andrea Zelari – i vivaisti olivicoli della Valdinievole potrebbero giocare un ruolo molto più significativo innanzi tutto aumentando le forniture di piante certificate di qualità e di varietà ad hoc ai produttori di olio di tutta Italia per aiutarli ad essere più competitivi, ma dall’altro anche non disegnando di andare a presidiare meglio le olivicolture nascenti in molte parti del mondo per sottrarle all’influenza spagnola (nuove olivicolture possono significare spesso infatti anche nuovi consumatori di olio italiano). Ma per realizzare questi obiettivi è necessario rafforzare la propria identità e immagine investendo ulteriormente in ricerca, certificazioni e comunicazione. Tutto ciò si potrebbe realizzare meglio nel contesto di una cornice distrettuale specializzata analoga, in piccolo, al distretto vivaistico ornamentale pistoiese, che con l’adeguamento alla nuova disciplina dei distretti rurali, sotto la regia del nuovo soggetto referente, l’Associazione vivaisti italiani, sta avviando diversi progetti innovativi come ad esempio Autofitoviv per l’autocontrollo fitosanitario».
«Sediamoci a un tavolo e ragioniamo insieme ai vivaisti olivicoli di Pescia e di tutta la Valdinievole – conclude Zelari rivolgendosi ancora alle associazioni agricole e alla Regione Toscana – su come impostare la creazione di un vero e proprio distretto, superando le conflittualità fra imprese per il bene di tutti, pur nel rispetto degli spazi di autonomia e legittima concorrenza tra le singole aziende».
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