Filiera olivo-olio
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Dall’11 al 13 giugno “Maestrod’olio in Pietrasanta” a cura di Fausto Borella, con un prologo il 10 sera per i produttori di olio e artigiani del gusto protagonisti della kermesse. Una mostra mercato con 60 espositori, fra cui quasi 50 produttori artigianali di olio extravergine di varie regioni italiane, masterclass di chef francesi, degustazioni non solo di oli e la degustazione di oli monovarietali “Indovina la cultivar” riservata agli operatori della filiera. Ingresso libero, nel rispetto del distanziamento.
Un’esposizione di aziende di olio extravergine artigianale di varie regioni d’Italia che faranno conoscere i loro eccellenti prodotti nel contesto di una kermesse enogastronomica con masterclass e cooking show di noti chef, conferenze su diete e salute, e tante degustazioni non solo di oli. Con la chicca finale della degustazione tecnica “Indovina la cultivar” riservata agli operatori professionali della filiera dell’olio.
Dopo i mesi difficili delle chiusure per la pandemia, l’Accademia Maestrod’olio di Fausto Borella torna a celebrare l’olio extravergine italiano di estrema qualità nella città del marmo, nel cuore della Versilia, con la manifestazione “Maestrod’olio in Pietrasanta” venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 giugno 2021. Con un prologo per gli espositori giovedì 10 giugno sera a Marina di Pietrasanta: una cena in cui saranno festeggiati tutti i produttori di eccellenza selezionati nella guida Terred’Olio 2021 di Borrella, con le assegnazioni delle Gemme e Corone Maestrod’olio 2021.
Questa mostra-mercato dell’olio di qualità italiano con tutti gli altri eventi culinari e culturali di contorno all’insegna della buona enogastronomia si svolgerà nella piazza del Duomo di Pietrasanta, dove ci saranno trenta bancarelle, e nel Chiostro di Sant’Agostino. Tra gli appuntamenti, laboratori per bambini, seminari sull’importanza salutistica dell’olio extravergine e la dieta mediterranea, show cooking di grandi cuochi italiani e francesi, oltre a volti noti di Discovery Channel, masterclass specializzate (ad esempio quella per grandi e bambini dello chef francese Frédéric Jaunault: “Quando le verdure diventano arte!”), un photo contest e altro ancora.
Restando agli eventi più attinenti alla filiera olearia, ricordiamo che sabato 12 giugno, dalle ore 11 alle 12, presso il Giardino Grande, avrà luogo una degustazione a cura di Fausto Borella stesso delle Corone e Gemme Maestrod’olio 2021: si potranno assaggiare alla cieca 10 fra i migliori oli evo selezionati in Terred’Olio 2021, accompagnati da piatti di assaggi. Costo 30 €. Mentre alle ore 17, sempre nel Giardino Grande, talk e premiazione “I Grandi Ristoranti dell’Olio della Versilia e della Toscana si raccontano” con Lorenzo Viani, Ristorante Da Lorenzo, Forte dei Marmi; David Vaiani e Andrea Mattei, Ristorante Bistrot; Famiglia Stefanini e Chef Alessandro Ferrarini, Ristorante Franco Mare, Marina di Pietrasanta; Romano Franceschini, Ristorante Romano, Viareggio; Salvatore Madonna, La Magnolia del Byron, Forte dei Marmi; Annie Féolde, Enoteca Pinchiorri Firenze; Andrea Zazzeri, La Pineta, Marina di Bibbona, Giuliano Pacini della Buca di Sant’Antonio, Lucca; Michele Marcucci, L’Enoteca, Pietrasanta. Ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti.
Domenica 13 giugno, alle ore 13 al Giardino Grande, la degustazione tecnica “Indovina le cultivar” riservata a giornalisti, produttori, comunicatori di settore. Sarà un divertente momento di confronto e di scoperta per tutti gli operatori di settore e tecnici che vorranno mettersi in gioco degustando alla cieca 10 oli monocultivar di differenti realtà e regioni. L’obiettivo è quello di riconoscere le cultivar dell’olio solo grazie al proprio olfatto e gusto. Costo 10 €.
In generale l’ingresso è libero, nel rispetto delle regole di distanziamento. Per ulteriori informazioni consultare il programma.
L.S.
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- Scritto da Andrea Vitali
Il 10 giugno seminario online della Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana coordinato dal prof. Tiziano Caruso con interventi di Giovanni Caruso, Francesco Paolo Marra, Simone Priori e Luca Testi. Come iscriversi.
Il gruppo di lavoro “Olivo e olio” della Società di ortoflorofrutticoltura italiana (Soi) organizza giovedì 10 giugno un webinar sul tema “Olivicoltura di precisione: strategie moderne per un albero antico”. L’evento formativo online, coordinato dal prof. Tiziano Caruso del dipartimento Scienze agrarie e forestali dell’Università di Palermo, avrà inizio alle ore 9,30 e durerà per l’intera mattinata.
Sono previsti i seguenti interventi:
- “L’uso dei droni in olivicoltura di precisione” di Giovanni Caruso - Dipartimento di Scienze agrarie alimentari e agro-ambientali dell’Università di Pisa
- “Applicazione di tecnologie ‘smart’ per una olivicoltura sostenibile” di Francesco Paolo Marra - Dipartimento Scienze agrarie e forestali dell’Università di Palermo
- “Sensori per il monitoraggio dei caratteri funzionali del suolo in olivicoltura” di Simone Priori - Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali Università degli Studi della Tuscia
- “Analisi e ottimizzazione della risorsa idrica e della copertura vegetale con il modello di olivo OliveCan” di Luca Testi - Instituto de Agricultura Sostenible Consejo Superior de Investigaciones Científicas, Cordoba.
Modalità di iscrizione
Per iscriversi cliccare qui oppure inviare una mail alla segreteria della Soi (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) indicando nell'oggetto “Iscrizione webinar Plasma freddo”.
L'iscrizione è gratuita per i soci Soi in regola con la quota annuale, coloro che non lo fossero vengono reinviati alla sezione per regolarizzare la propria iscrizione.
Gli aderenti al gruppo di lavoro “Olivo e Olio” possono iscriversi gratuitamente come se fossero soci Soi, ma sono comunque invitati ad associarsi per sostenere le attività del sodalizio.
I non soci Soi possono iscriversi al webinar e hanno due possibilità:
-a) iscriversi alla Soi al costo di 60 euro e seguire gratutiamente questo e tutti i futuri webinar Soi (la scheda e le modalità di iscrizione si trovano cliccando qui.
-b) pagare la somma di 30 euro più Iva e seguire questo e solo questo webinar, da versare a mezzo bonifico bancario sul conto corrente intestato alla Soi ed identificato dal codice IBAN IT27Q0306918488100000008151.
Redazione
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In calendario dal 27 settembre al 1° ottobre il corso post laurea “Olivicoltura e cambiamenti climatici” organizzato dal Consiglio oleicolo internazionale (Coi) e rivolto a esperti della filiera olivicola. Due posti disponibili per l’Italia tramite il Mipaaf: candidature entro il 24 giugno.
Preparare in maniera organica alle nuove sfide che il climate change impone agli olivicoltori e a tutta la filiera olivicola. Con in primo piano tematiche quali “Gli aspetti biofisici dell'olivo influenzati dai cambiamenti climatici”, “L’adattamento dell'olivicoltura al cambiamento climatico” e persino “Mitigazione del cambiamento climatico”.
Questo l’obiettivo del corso post laurea in olivicoltura e cambiamenti climatici che il Consiglio oleicolo internazionale (Coi) e l’Istituto agronomico mediterraneo di Saragozza (Iams) organizzano dal 27 settembre al 1° ottobre 2021. Un corso che si terrà in video conferenza, in lingua inglese, francese o spagnola, secondo il programma che segue e che è rivolto a funzionari e dirigenti pubblici e privati, agronomi, consulenti tecnici ed esperti di istituzioni di ricerca e sviluppo coinvolti nella gestione degli effetti ambientali dei cambiamenti climatici sull'olivicoltura. E per il quale, come specificato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf), l’Italia può presentare due candidature proprio tramite il Mipaaf.
Come spiegano gli organizzatori, l’intento del corso è «sensibilizzare i candidati sulle nuove sfide imposte all'olivicoltura dai cambiamenti climatici e sulla selezione di varietà appropriate, e darà indicazioni sui modelli e sugli strumenti più recenti per meglio comprendere l'impatto del cambiamento climatico e prevederne le conseguenze. Infine, fornirà un quadro generale integrato delle strategie per mitigare il cambiamento climatico e adattarsi ad esso». E’ prevista l’interpretazione simultanea in inglese, francese e spagnolo, quindi gli eventuali candidati, oltre ad essere muniti di laurea, devono dimostrare di avere familiarità con una di queste tre lingue.
Coloro che sono interessati a candidarsi dovranno inviare entro e non oltre il 24 giugno 2021, redatti in una delle tre lingue del corso, i loro CV ed eventuali documenti aggiuntivi utili alle valutazioni di competenza di questa Amministrazione, all’indirizzo e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; e p.c. Andrea Gaddini Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Programma
0. Benvenuto dalle istituzioni organizzatrici (0,5 ore)
1. Situazione attuale e prospettive dell'olivicoltura (mezzora)
1.1. Distribuzione globale e tendenze dell'olivicoltura
1.2. Principali punti di forza e minacce per l'olivicoltura
2. Contesto e politiche dei cambiamenti climatici (1 ora)
2.1. Stato del cambiamento climatico e ruolo potenziale dell'agricoltura per soddisfare le aspettative dell'accordo di Parigi
2.2. Raggiungere un'intensificazione sostenibile con obiettivi di contribuzione determinati a livello nazionale
2.3. Scenari del cambiamento climatico e sfide per l'olivicoltura
3. Aspetti biofisici dell'olivo influenzati dai cambiamenti climatici (8 ore)
3.1. Fenologia
3.1.1. Monitoraggio della fioritura
3.1.2. Schemi di fioritura e temperatura
3.1.3. Variabilità e plasticità fenologiche
3.2. Evapotraspirazione
3.3. Efficienza nell'uso dell'acqua e bilancio idrico
3.4. Resa
3.5. Qualità dei prodotti olivicoli
3.6. Parassiti e malattie
3.7. Sensori per oliveto e caratterizzazione meteorologica
3.8. I modelli come strumenti per comprendere i processi e le interazioni
4. Mitigazione del cambiamento climatico (3 ore)
4.1. Sequestro del carbonio
4.2. Buone pratiche per mitigare il cambiamento climatico
4.3. Valutazione ambientale
4.3.1. Impronta ecologica
4.3.2. Strumento per l'impronta ecologica del Coi
4.3.3. Altri metodi di valutazione
5. Adattamento dell'olivicoltura al cambiamento climatico (6 ore)
5.1. Gestione dell'irrigazione
5.2. Gestione delle colture protette
5.3. Severità della potatura
5.4. Adattamento varietale
5.4.1. Selezione e allevamento di varietà adattate
5.4.2. Adattamento di varietà selezionate in nuove aree olivicole
6. Case studies (6 ore)
6.1. Come prevedere fioritura e produzione tramite modelli nel contesto del riscaldamento globale
6.2. Applicazione di un modello basato sui processi: OliveCan
6.3. Integrazione di sperimentazione e modellizzazione per valutare gli impatti dei cambiamenti climatici nella Spagna meridionale
6.4. Simulazione della resa delle olive nelle aree del Portogallo in scenari di cambiamento climatico
6.5. Sfide di adattamento dell'olivicoltura a nuovi climi
7. Tavola rotonda: misure di adattamento e mitigazione a livello locale, regionale e nazionale, e coordinamento internazionale (2 ore)
Per ulteriori informazioni leggere qua.
L.S.
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- Scritto da Andrea Vitali
Il titolo di olio d’oliva “Best of Italy”, fra gli oltre 40 riconoscimenti di qualità assegnati a oli italiani dal Japan Olive Oil Prize (JOOP) 2021, va al monocultivar “Superbo” dell’azienda agricola biologica Quattrociocchi di Alatri (Frosinone). Ecco gli altri nove migliori oli nazionali decretati dal concorso oleario giapponese, che ha visto un trionfo italiano, e tutti i giudicati di primo livello (Best in class) made in Italy.
Si chiama “Superbo” ed è un olio monovarietale Moraiolo di un’azienda biologica laziale pluripremiata l’olio d’oliva che si è aggiudicato il titolo di “Best of Italy” nei giorni scorsi a Tokyo, alla 9^ edizione del concorso oleario “JOOP – Japan Olive Oil Prize 2021”.
Un concorso internazionale che mira a promuovere in Giappone, il mercato asiatico in cui è in maggiore ascesa la domanda di olio di oliva di qualità, gli oli extravergini provenienti da tutti i Paesi del mondo. E che ha visto quest’anno gli oli italiani fare incetta di voti alti, con oltre 40 oli del Belpaese arrivare al livello più alto di “Best in class” (punteggio da 9,5 a 10) nelle varie categorie: IGP (5 oli), DOP (8), Biologico (13), Monovarietale (13), Blend (5). Gli oli partecipanti erano 467 da venti Paesi del mondo e molte sono state le segnalazioni. Ma l’Italia ha superato di gran lunga tutti gli altri Paesi per numero di “Best in class”: 44, contro ad esempio i 12 della Grecia, i 9 della Turchia e i 6 della Spagna.
L’azienda vincitrice quale “Best of Italy”, di cui è stato segnalato al JOOP 2021 come “Best in class” anche un olio biologico, si chiama Americo Quattrociocchi e ha sede ad Alatri in provincia di Frosinone, dove si dedica all’olivicoltura dal 1888 in una cornice di ulivi secolari. L’olio giudicato migliore d’Italia è un Moraiolo coltivato in collina e montagna, a un’altitudine fra 200 e 500 metri, su terreno ghiaioso in oliveti a sesto d’impianto 6x6. Le olive sono molite nel frantoio di proprietà e l’estrazione è a ciclo continuo a freddo Mori. Ecco il profilo sensoriale dell’olio Superbo redatto dall’azienda stessa: «alla vista è di un bel verde limpido con caldi riflessi dorati. Al naso è deciso e avvolgente, con un fruttato di oliva verde di media intensità, dove sentori di erba falciata e foglia di ulivo sono accompagnati ad eleganti note vegetali di cardo di campo, carciofo, mandorla amara e lattuga. Deciso e ricco nelle note vegetali di erbe officinali con amaro e piccante prepotenti e ben dosati. Ideale su antipasti di funghi porcini, bruschette con pomodoro, insalate di tonno, marinate di polpo, zuppe di fagioli, pesce spada ai ferri, carni rosse o nere alla brace e formaggi stagionati».
Gli altri oli d’oliva extravergini che si sono aggiudicati i primi posti nazionali sono i seguenti:
- El Mistol (Argentina)
- Lucio (Croazia)
- Château d'Estoublon (Francia)
- Olix Oil (Grecia)
- Casa de Santo Amaro (Portogallo)
- Deortegas (Spagna)
- Domaine Adonis (Tunisia)
- Geniusoliveoil (Turchia)
- Corto Olive (USA).
Ecco tutti i “Best in class” made in Italy:
P.G.I. (Igp)
“SP 29” – Olio EVO Biologico IGP Sicilia – Baglio Ingardia
KALI ORGANIC EXTRA VIRGIN OLIVE OIL – KALI Srl Società Agricola
Monumentale – MONSIGNORE SRL
Olea Prilis – Swiss Olives
ORGANIC TUSCANY EXTRA VIRGIN OLIVE OIL P.G.I. “COLLINE FIRENZE” CESARE E CESARA BUONAMICI – SOCIETA’ AGRICOLA BUONAMICI SRL UNIPERSONALE
P.D.O. (Dop)
DOP Monti Iblei – Azienda Agricola Fisicaro Sebastiana
Fiore D’Oro DOP – Agrestis soc. coop. agricola
LE CASE DI LAVINIA – Società Agricola Vernèra di Spanó & C. snc
Letizia – AZIENDA ROLLO
Olio Extravergine di Oliva D.O.P. Aprutino Pescarese Sandro Di Giacomo – Azienda Agricola Sandro Di Giacomo
PODERE RICAVO DOP TERRE DI SIENA BIOLOGICO – AZ. AGR. BUONI O DEL BUONO MARIA PIA “PODERE RICAVO”
Ruggente DOP Chianti Classico – Castel Ruggero Pellegrini
ULIVA – AGRARIA RIVA DEL GARDA
Organic (Biologico)
“6 File” – Grand Cru Nocellara Monocultivar Presidio Slow Food – Baglio Ingardia
“Alberelli” – Grand Cru Cerasuola Monocultivar Presidio Slow Food – Baglio Ingardia
“Laudemio” Extra Virgin Olive Oil – Fattoria San Michele a Torri
“San Michele a Torri” Extra Virgin Olive Oil – Fattoria San Michele a Torri
46° PARALLELO BIOLOGICO – AGRARIA RIVA DEL GARDA
Cenzino Coratina – AZIENDA AGRICOLA VINCENZO MARVULLI
Cultivar Frantoio Organic EVO – Fattoria Ramerino Società Agricola srl
Deorum – Società Agricola Pernigo
GRAN PREGIO BIO CORATINA – Azienda Agricola Caputo Maria
Laudemio Fattoria di Maiano – Maiano Societa Agricola srl
LE FONTACCE BLEND 2020 – azienda agricola Le Fontacce di botti simone
Olivastro – Americo Quattrociocchi
Organic Extra Virgin Olive Oil La Collina – Azienda Agricola Il Borghetto – Organic Farm
Monovarietal (Monocultivar)
Chiaroscuro – AZIENDA AGRICOLA DE ROBERTIS SAS
Claterna – Palazzo di Varignana s.r.l.
Coratina – MONSIGNORE SRL
L’affiorante MARFUGA Moraiolo 100% – MARFUGA AZIENDA AGRARIA
L’OLINDA – Monovarietale Mignola – Frantoio L’Olinda – A.F.M. di Sabbatini Rossetti Luca
Mater Olea Evoolea – MATER OLEA SRL AGRICOLA
Monocultivar Leccino – Azienda Agricola Lorenzo Ponticelli
Monovarietale Maurino – Az. Agr. Solaia di Brogelli & C.
NOCELLARA – AZ.AGRICOLA MANDRANOVA
Oilala LUXURY 500ml – Azienda Agricola Oilalà
Rea – Pujje srl
SUPERBO – Americo Quattrociocchi
Vargnano – Palazzo di Varignana s.r.l.
Blend
Anno Zero Collection – Italian – Querciamatta
I&P Forte&Eccelso – AZIENDA AGRICOLA IONE ZOBBI SRL
Mater Olea Elegante – MATER OLEA SRL AGRICOLA
MULTICULTIVAR – AZ.AGRICOLA MANDRANOVA
TreFòrt – PAOLO BONOMELLI BOUTIQUE OLIVE FARM
Redazione
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Vincitore del premio il Magnifico European Extra Quality Olive Oil di quest’anno è l’olio Mimì dell’azienda agricola Donato Conserva nel comune di Modugno (Bari). Pietro Barachini: «è un olio che rappresenta la Puglia grazie alle sue varietà autoctone. Fanno un grande lavoro di coltivazione delle piante ma anche di trasformazione con macchinari all’avanguardia».
Nuova rivincita della filiera olivicolo-olearia pugliese. Dopo che un olio pugliese era stato in aprile l’unico olio di oliva extravergine italiano a salire sul podio del concorso Mario Solinas in mezzo a tanti oli spagnoli e portoghesi, adesso è un altro olio made in Puglia ad aggiudicarsi l’edizione 2021 di un premio internazionale in ascesa quale “il Magnifico – European Extra Quality Olive Oil Award – Florence”.
L.S.
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Il Consiglio per la ricerca in agricoltura (Crea) ha annunciato che è stato completato, nell’ambito del progetto Olgenome, il sequenziamento del genoma della cultivar di olivo Leccino, tra le più diffuse e tolleranti alla Xylella. Il direttore Vaccari: risultato scientifico ottenuto nei laboratori Crea di Rende (CS), in Calabria, da ricercatori giovani e dai curricula prestigiosi.
«Il sequenziamento della varietà di olivo Leccino, una delle più diffuse nel mondo e più tolleranti alla Xylella apre importanti scenari di ricerca, anche alla luce dell’apertura di ieri della Commissione europea sulle tecniche di genome editing. Il Crea è pronto per sviluppare nuove varietà di olivo che possano promuovere la sostenibilità della produzione, in linea con gli obiettivi della strategia “Farm to Fork”. Sottolineo come questo risultato scientifico sia stato ottenuto nei laboratori Crea di Rende (CS), in Calabria, da ricercatori giovani e dai prestigiosi cv, a dimostrazione che il Sud ha grandi risorse anche nel settore della ricerca».
Così, in un comunicato stampa del 30 aprile scorso, il direttore generale del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea) Stefano Vaccari ha presentato la notizia dell’avvenuto completamento, dopo tre anni di studi e sperimentazioni condotti nell’ambito del progetto Olgenome, del sequenziamento del genoma della cultivar di olivo Leccino. Tutto ciò nel contesto del Piano olivicolo nazionale voluto e finanziato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) per incrementare in modo sostenibile la produzione di olio di oliva nazionale, per promuovere l’attività di ricerca e valorizzazione del made in Italy olivicolo-oleario, recuperando anche le diverse varietà di olivi italiani, e per migliorare l’organizzazione della filiera.
«Il Crea Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura – si legge nella nota - ha ideato e coordinato l’intera ricerca, identificando e caratterizzando i geni espressi nella cultivar Leccino, studiando funzioni geniche di interesse e avvalendosi del supporto specialistico di IGA Technology Services per il sequenziamento e l’assembling del genoma e del Crea Genomica e Bioinformatica per lo sviluppo di una mappa genetica e l’annotazione funzionale del genoma».
«Si tratta di uno step essenziale – specifica il comunicato del Crea - per produrre conoscenze e sviluppare strumenti utili al miglioramento della specie e per caratterizzare gli elementi responsabili di processi biologici e/o di regolazione di vie metaboliche che possano poi essere trasferiti con tecniche convenzionali (incrocio) o avanzate (biotecnologie) nelle varietà di nuova costituzione». «Altro aspetto fondamentale – continua la nota - è la possibilità di identificare nuovi marcatori molecolari e/o funzionali utili per la genotipizzazione, per gli studi di associazione, per il breeding assistito e la selezione varietale. Infine, ma non meno importante, è la conoscenza di basi genetiche sottese all’espressione dei caratteri della specie per poter approfondire biologia ed adattabilità ai mutamenti ambientali della pianta. Senza dimenticare che l’olivo è una specie arborea per la quale, a differenza di altre colture, molti aspetti restano ancora da chiarire e il successo dei programmi di miglioramento genetico è fortemente limitato da molteplici fattori insiti nella sua biologia».
«Insomma, tra le diverse decine di migliaia di geni sequenziati – conclude la nota del Crea - si potrebbe trovare il modo di potenziare la performance della pianta in campo, ridurre l’impatto ambientale della sua coltivazione, migliorare la qualità nutraceutica e funzionale dell’olio, garantirne la tracciabilità o magari si potrebbero individuare anche risposte mirate a problemi annosi come la Xylella o i cambiamenti climatici».
«Mi complimento con il Crea – ha commentato Filippo Gallinella, presidente della commissione Agricoltura della Camera - per aver portato a termine questo importante risultato. Conoscere nel dettaglio come funzionano i processi biologici, le potenzialità e le caratteristiche di una cultivar così importante per l’olivicoltura italiana può permetterci di fare interventi di miglioramento per le produzioni nazionali».
Redazione