Filiera olivo-olio
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Richiesti un regime di deroga per le OP delle zone colpite da Xylella in modo da ricevere fondi della OCM olio oltre i tetti europei e la modifica al Piano straordinario di rigenerazione olivicola della Puglia in direzione premiante per la concentrazione delle superfici produttive.
L’impostazione del nuovo regolamento comunitario dei Piani Strategici si scontra con l’attuale debolezza del ruolo commerciale delle OP (Organizzazioni dei Produttori) dell’olio, specialmente in Puglia nelle zone colpite da Xylella fastidiosa dove esse non possono più garantire di fatto la commercializzazione per mancanza di prodotto.
Redazione
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Per i sei abbinamenti, a cura di tre chef di ristoranti di Vetrina Toscana, sono stati utilizzati i migliori DOP Chianti Classico, DOP Seggiano e IGP Toscano, più tre menzioni speciali nelle selezioni “Moncultivar”, “Bio” e “Biofenoli”, della “Selezione Oli Extravergine di oliva DOP e IGP della Toscana 2021”. L’assessora Saccardi: «iniziativa non solo per sviluppare i collegamenti fra olio, ristorazione e turismo, ma anche per diffondere la cultura degli oli extravergini di oliva di qualità certificata in abbinamento con i cibi, perché mangiare bene è sinonimo di salute».
Oli di oliva extravergini che fanno volare i piatti. Tre chef donano al pubblico sei ricette filmate e firmate abbinate a sei oli DOP e IGP toscani di qualità.
Dalla zuppa lombarda alla melanzana dell’orto, dalla panzanella moderna alla battuta di capriolo, passando per un piatto chiamato “Tutto fumo e niente arrosto” fino al cremoso al cioccolato: sono le sei videoricette realizzate con altrettanti oli della “Selezione degli oli extravergine di oliva DOP e IGP della Toscana 2021” che saranno diffuse grazie alla sinergia tra il progetto regionale della Selezione stessa e “Vetrina Toscana”.
I sei oli utilizzati per le video ricette sono stati individuati tra i 71 della Selezione, privilegiando i tre che hanno ottenuto il riconoscimento come migliori delle rispettive DOP e IGP e altri tre oli scelti tra quelli che hanno conseguito Menzioni speciali: due oli DOP Seggiano (il migliore della categoria e uno menzionato tra gli oli monocultivar), due DOP Chianti Classico (il migliore e uno menzione speciale “Selezione Biofenoli) e due IGP Toscano (il migliore e uno delle Colline di Firenze menzionato fra i Bio e nella “Selezione Biofenoli”).
«Abbiamo dato vita a questa iniziativa - ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi - per promuovere gli oli della Selezione innanzitutto, e per sviluppare i collegamenti tra il mondo dell’olio, quello della ristorazione regionale, quindi quello del turismo. Non solo, l’obiettivo a cui teniamo maggiormente è diffondere la cultura e l’impiego degli oli extravergini di oliva di qualità certificata in abbinamento con cibi che possano valorizzarne le caratteristiche peculiari: mangiare bene è sinonimo di salute, oltre che un elemento culturale e gli oli toscani, quando sono di qualità certificata e usati con sapienza, consentono di vivere un'esperienza di gusto, di salute, di bellezza. Le sei videoricette celebrano questi concetti al meglio e sono suggerimenti utili per la nostra cucina».
I ristoranti presso i quali sono state realizzate le riprese sono stati individuati tra quelli aderenti al progetto regionale “Vetrina Toscana”, in base ai criteri di attenzione per gli oli di elevata qualità e di prossimità ai territori di produzione degli oli.
Gli chef dei ristoranti individuati, dopo aver assaggiato gli oli, hanno scelto gli abbinamenti con cibi in grado di valorizzare al massimo le diverse caratteristiche organolettiche di ciascun olio. Le ricette sono state realizzate da Salvatore Cristofaro del ristorante Particolare di Siena, Andrea Perini di Al 588 di Bagno a Ripoli, Renato Bernardeschi de La Baracchina di Sant'Andrea in Percussina.
Alle riprese delle video ricette hanno partecipato, oltre agli chef, anche i rappresentanti delle aziende produttrici degli oli illustrando le caratteristiche dell’azienda e dell’olio. Le video ricette saranno diffuse sui social e attraverso i canali di Intoscana, Vetrina Toscana e Buy Food.
Per maggiori informazioni sui ristoranti e chef coinvolti, sugli oli utilizzati e sulle aziende produttrici, si rimanda al prospetto riepilogativo delle videoricette.
Redazione
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Nel convegno del CREA Difesa e Certificazione, in calendario il 26 novembre in presenza a Roma e online (conferma entro il 14 novembre), verranno presentati i risultati del progetto “DI.OL.” di difesa da organismi nocivi in olivicoltura tradizionale e intensiva. Tra le relazioni dei ricercatori (provenienti da vari centri italiani), tre su ricerche effettuate in oliveti della Toscana e alcune sul controllo della mosca dell’olivo.
La difesa fitosanitaria ha un ruolo sempre più strategico nella valorizzazione dell’olio di oliva made in Italy e dell’intera filiera olivo oleicola del nostro Paese. Il progetto DI.OL. (DM 0023774 del 06/09/2017), finanziato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) nell’ambito del Piano olivicolo nazionale e coordinato da CREA DC – Centro di ricerca per la Difesa e la Certificazione, si è posto come obiettivo di affrontare le principali problematiche inerenti la difesa delle coltivazioni dell’olivo, in sistemi produttivi tradizionali e ad alta densità di impianto, in modo da aggiornare il mondo delle imprese e degli operatori di settore sulle principali avversità biotiche dell'olivo e sui relativi metodi di difesa ecosostenibili.
Venerdì 26 novembre 2021 dalle ore 09,30 alle 16, sia in presenza nella sede del CREA DC di Roma (via Bertero 22, fino alle prime 70 persone iscritte) sia online su Microsoft Teams (registrazione a questo link), si svolgerà il convegno “Progetto DI.OL.: difesa da organismi nocivi in olivicoltura tradizionale e intensiva” in cui verranno presentati i risultati ottenuti nell’ambito di tale progetto. Si richiede la conferma entro il 14 novembre presso la segreteria organizzativa della sede di Firenze: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Programma
9,30 Registrazione dei partecipanti
9,45 Saluti istituzionali CREA - Mipaaf
“CREA DC, Coordinamento Progetto DI.OL”
10,20
“Nematodi entomopatogeni come agenti di biocontrollo per la mosca delle olive” Giulia Torrini, Giuseppe Mazza, Claudia Benvenuti, Stefania Simoncini, Silvia Landi, Riccardo Frosinini, Andrea Rocchini, Pio Federico Roversi
“Possibilità di impiego di Beauveria bassiana per il contenimento dell'infestazione di Bactrocera oleae” Gian Paolo Barzanti, Claudia Benvenuti
CREA DC
10,40
“Valutazione dell’ effetto sinergico di caolino e di Spinosad in oliveti biologici contro la mosca dell’olivo” Veronica Vizzarri , C. Novellis , P. Rizzo, M. Pellegrino, F. Zaffina, G. Cruceli
CREA OFA, Sede di Rende (CS)
11,00
“Attività biologica di composti volatili di origine vegetale e loro formulati su adulti di Bactrocera oleae (Rossi)” Giacinto Salvatore Germinara, Pistillo M., D'Isita I., Antonella Di Palma, Antonio De Cristofaro, Giuseppe Rotundo
SAFE, Università di Foggia
11,20 Coffe break
11,40
“Fillosilicati e zeoliti: solidi nanostrutturati per il rilascio controllato di principi attivi per il controllo di Bactrocera oleae” Stefano Econdi, Alessandro Caselli, Rinaldo Psaro, Matteo Guidotti
CNR SCITEC, Università di Milano
12,00
“Approcci innovativi e sostenibili per il controllo della mosca delle olive: risultati di prove sperimentali in campo” Elisabetta Gargani, Claudia Benvenuti, Riccardo Frosinini, Franca Tarchi, Silvia Guidi, Donatella Goggioli, Pio Federico Roversi, Ilaria Cutino
CREA DC
12,40 Discussione
13,10 Light lunch
14,10
“Impatto della gestione superintensiva nell’oliveto sui principali insetti nocivi in Toscana: risultati di tre anni di indagine” Silvia Landi, Ilaria Cutino, Sauro Simoni, Stefania Simoncini, Claudia Benvenuti, Fabrizio Pennacchio, Francesco Binazzi, Silvia Guidi, Donatella Goggioli, Franca Tarchi, Pio Federico Roversi, Elisabetta Gargani
CREA DC
14,30
“Impatto della gestione superintensiva nell’oliveto sui nematodi fitoparassiti del suolo nel centro e sud Italia” Silvia Landi, Giada d’Errico, Rossella Papini, Ilaria Cutino, Stefania Simoncini, Andrea Rocchini, Giorgio Brandi, Roberto Rizzo, Giovanni Gugliuzza, Giacinto S. Germinara, Gaetana Mazzeo, Pio Federico Roversi
CREA DC, UNICT, SAFE, Università di Foggia
14,50
“Effetti target e non target di bentoniti e zeoliti e altre sostanze ecosostenibili su Saissetia oleae e il predatore Chilocorus bipustulatus” Gaetana Mazzeo, Salvatore Nucifora, Agatino Russo, Gaetano Siscaro e Lucia Zappalà. Di3A,
Università di Catania
15,10
“Xilofagi associati ad oliveti tradizionali e intensivi in Toscana” Fabrizio Pennacchio, Francesco Binazzi, Silvia landi, Ilaria Cutino, Stefania Simoncini, Claudia Benvenuti, Silvia Guidi, Donatella Goggioli, Franca Tarchi, Pio Federico Roversi, Sauro Simoni, Elisabetta Gargani
CREA DC
15,30
“Emitteri associati ad oliveti tradizionali e intensivi in Toscana” Valeria Francardi, Elisabetta Gargani, Silvia Landi, Donatella Goggioli, Silvia Guidi, Franca Tarchi, Stefania Simoncini, Claudia Benvenuti, Elisa Bianchetto, Ilaria Cutino, Pio Federico Roversi, Sauro Simoni
CREA DC
15,50 Discussione e Conclusioni
Redazione
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Il 23 ottobre convegno a Partanna (Trapani) sui vari aspetti della olivicoltura siciliana: dalle cultivar autoctone, ai modelli d’impianto, alle tecnologie per la sorveglianza e la certificazione fitosanitarie. In conclusione degustazione di oli siciliani.
Ci sarà anche la presentazione del progetto Spremo “Applicazione di tecnologie ‘smart’ per il monitoraggio, prevenzione e diagnosi precoce delle malattie di interesse economico dell’olivo” (Psr 2014-2020 Sicilia) al convegno in programma domani presso il Castello Grifeo di Partanna (Trapani) con il titolo “Il valore della biodiversità autoctona nella nuova olivicoltura siciliana”.
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Il 12 ottobre a Roma Italia Olivicola ha firmato un accordo con l’Accademia nazionale dell’Olivo e dell’Olio per l’istituzione di un Centro studi permanente e diffuso sull’olivicoltura. Gennaro Sicolo: «questa intesa qualifica la pianificazione strategica portando a servizio della nostra filiera il pensiero scientifico».
Costituire un Centro studi permanente e diffuso nei territori per supportare la programmazione strategica e per irrobustire l’iniziativa divulgativa e formativa rivolta principalmente alle aziende della filiera, come supporto alla comprensione e anticipazione dei mutamenti dell’olivicoltura.
Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa che è stato siglato il 12 ottobre a Roma tra Italia Olivicola, organizzazione del settore olivicolo-oleario con più di 250mila soci aderenti in 15 regioni italiane per un totale di 56 OP (Organizzazioni di Produttori), e Accademia Nazionale dell’Olio e dell’Olivo, istituzione scientifica dedita alla promozione di studi, ricerche e discussioni sui maggiori problemi concernenti l'olivo ed i suoi prodotti.
L’accordo, spiegano i due soggetti, suggella una cooperazione finalizzata al miglioramento dell’olivicoltura e allo sviluppo di un tessuto imprenditoriale di nuova generazione, creando un ponte stabile tra due universi complementari: la dimensione scientifica e quella operativa, il contributo accademico e il settore produttivo.
«Questa intesa – ha affermato Gennaro Sicolo, presidente di Italia Olivicola – rafforza l’iniziativa della nostra organizzazione e qualifica ancora di più la pianificazione strategica e la fase informativa, portando a valore comune e a servizio della nostra filiera il pensiero scientifico e le prestigiose firme di docenti, ricercatori e esperti del mondo dell’olivo».
«Un accordo – ha sostenuto il prof. Riccardo Gucci, presidente dell’Accademia – che può dare frutti interessanti sul piano della divulgazione tecnico scientifica e della comunicazione rivolta agli attori della filiera olivicolo-olearia. Risponde pienamente alla mission dell’Accademia che è anche quella di interagire con le realtà produttive per lo sviluppo del settore».
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Unaprol apprezza l’adozione da parte della Spagna del registro telematico sul modello italiano per tracciare gli oli e constata che le norme spagnole sulla comunicazione dei tipi di oli in movimento sono anzi più stringenti (24 ore invece che 5 giorni). Si chiede al sottosegretario Battistoni di estenderle anche da noi. Richiesto pure che l’obbligo di registro telematico sia «reso cogente» anche dal COI (Consiglio oleicolo internazionale).
«Svolta storica nella valorizzazione della qualità dell’olio extravergine d’oliva e nella tutela dei consumatori di tutto il mondo contro le frodi e le contraffazioni. Dal 1º ottobre, infatti, il primo Paese produttore del mondo, la Spagna, come succede in Italia da tanti anni, adotterà il registro telematico per tracciare gli oli vietando le miscele di oli d’oliva di diversa categoria merceologica o con altri oli».
Lo ha reso noto a fine settembre Unaprol - Consorzio Olivicolo Italiano, associazione del settore olivicolo che rappresenta gli interessi di 160 mila imprese associate in Italia con 258 mila ettari in produzione e 10 mila aziende in tracciabilità, osservando che «a differenza di quanto accade nel nostro Paese, addirittura, sono ancora più stringenti le norme spagnole in materia di trasporti, con la comunicazione della tipologia di olio in movimento che dovrà avvenire entro 24 ore (in Italia il limite di questa comunicazione è di 5 giorni)».
Per questo motivo Unaprol ha scritto al sottosegretario Francesco Battistoni chiedendo di estendere queste regole sui trasporti anche al nostro Paese.
«È una rivoluzione importante che mette in fuorigioco gli operatori disonesti che si muovono su scala mondiale – ha dichiarato il presidente di Unaprol, David Granieri -. Trasparenza e tracciabilità sono fondamentali per garantire i produttori e i consumatori».
«Ora è il momento di andare oltre, di estendere norme e prescrizioni che salvaguardino la sicurezza, la qualità e l’immagine dell’olio a livello europeo ed internazionale – ha aggiunto Granieri -. Pensiamo in particolare all’obbligo del registro telematico, introdotto e perfezionato dall’Italia ed ora adottato dalla Spagna: è assolutamente necessario che venga reso cogente quanto prima anche dalla norme europee e da quelle mondiali del COI (Consiglio Oleicolo Internazionale, ndr)».
«In un mercato globale non possiamo tollerare infatti che esistano livelli di controllo difformi, che finiscono per penalizzare paradossalmente i Paesi più virtuosi – ha concluso il presidente di Unaprol -. Stesso approccio dovrebbe valere per le norme che riguardano più da vicino la percezione del consumatore, come l’obbligo del tappo antirabbocco o il divieto di ripasso che tutelano e salvaguardano sia chi consuma, sia chi produce».
Redazione