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Piano di sviluppo rurale 2014-2020 l’Emilia Romagna al 6° anno di programmazione contina ad investire sui giovanivi: 9 domade su 10 dagli over 40, malgrado ciò si continua a puntare su avvicendamento genenerazionale e bodiversità


L'Emilia Romagna giunta al 5° anno di programmazione ha attivato risorse complessive di circa 1 miliardo che avrebbero dovuto attivare investimenti per 1,7 miliardi. Relativamente ai bandi attivati fino ad ora sono state accolte 54mila domande sulle 65mila presentate e sono stati concessi 612 milioni (anche se risultano effettivamente erogati solo 240 milioni).
Parlando di numeri, secondo i dati del Comitato di sorveglianza, il 90,1% dei richiedenti ha un'età superiore ai 40 anni, ma il dettaglio dell'assegnazione delle risorse manifesta che i beneficiari con meno di 40 anni sono il 30,9%, di cui il 74% sono maschi e il 26% femmine.
Il 56% delle risorse assegnate vanno ad aziende agricole singole, il 36% ad associazioni o consorzi di aziende o imprese, l'8% ad enti pubblici. Il 72,3% dei contributi sono stati concessi ad aziende agricole che praticano l'agricoltura convenzionale e il 27,8% a quelle che operano nel settore bio. Quantunque la maggior frazione delle domande pervenute provenga da aziende agricole attive in montagna (64,1%), sono, finora, quelle attive in pianura ad aver ottenuto l'assegnazione della maggior parte delle risorse messe a bando (62,7% in pianura rispetto al 37,3% in aree montane).
Per la Priorità 2 del Psr e cioè “Potenziare la redditività delle aziende agricole e la competitività dell'agricoltura” fino ad oggi sono stati pubblicati 36 bandi, con 190 milioni di risorse: i fondi concessi sono stati 138 milioni e quelli pagati 37 milioni. Bisogna specificare però che le richieste, quantificate in 303 milioni, erano ben superiori ai fondi disponibili, e, come ribadito dal Comitato di sorveglianza «le risorse rimanenti dedicate agli investimenti nelle aziende agricole condotte da giovani risultano insufficienti a soddisfare il trend di fabbisogno accolto sino ad oggi».
Con il “Pacchetto giovani”, comprendente il premio per i neo-insediati e il sostegno agli investimenti collegati, sono stati messe a bando 53,6 milioni di premio e di 44 milioni di contributi agli investimenti.
Per la Priorità 3 (“Promuovere l'organizzazione della filiera agro-alimentare”), sono stati pubblicati 44 bandi con 230 milioni di risorse, di cui soltanto 84 milioni concessi. I progetti di filiera ritenuti ammissibili, sono stati 63, con 135 milioni di euro disponibili. 53 sono stati i bandi indetti per la Priorità 4 (“Ripristino ecosistemi legati all'agricoltura”) con 410 milioni di fondi e 154 milioni pagati, mentre per i pagamenti agro-ambientali e il biologico, le domande presentate (3.253) richiedono risorse per 68 milioni, ampiamente superiori a quelle al momento disponibili (47 milioni). Le Priorità 5 (“Riduzione emissioni”) e 6 (“Sviluppo zone rurali e riduzione della povertà”) sono quelle con la minor consistenza di contributi pagati (rispettivamente 5 e 7,8 milioni).
Anche per l'anno prossimo sono molti i bandi in programma. Si va dal sostegno alla formazione professionale, di attività dimostrative e ad azioni di promozione (misura 1) ai servizi di consulenza (misura 2), dalla partecipazione a regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari agli investimenti in azienda agricola per giovani agricoltori beneficiari di premi di primo insediamento fino alla realizzazione di servizi di fitodepurazione in contrasto ai nitrati (misura 3). Per la misura 6 sono previsti bandi per l'aiuto all'avviamento d'impresa per giovani agricoltori, la creazione e sviluppo di agriturismi e fattorie didattiche, la diversificazione delle attività agricole con impianti per la produzione di energia da fonti alternative. Nel 2019 la Regione ha programmato inoltre di attivare bandi per attività di studio dello stato di conversazione della biodiversità (misura 7), compensazioni del mancato reddito e dei costi aggiuntivi da vincoli ambientali nelle aree agricole dei siti di Natura 2000 (misura 12), pagamenti compensativi nelle zone montane (misura 13), gruppi operativi del partenariato europeo per la produttività e la sostenibilità in agricoltura, agricoltura sociale in aziende agricole in cooperazione con i Comuni o altri enti pubblici (misura 16).

Redazione

La riforma fiscale francese, formulata da una commissione di esperti indipendenti, associazioni professionali e gruppi politici, prevede defiscalizzazioni per gli imprenditori agricoli e abbattimento della tassazione sui risparmi. Il mondo agricolo ha accolto con favore il nuovo regime fiscale.


Edouard Philippe, primo ministro francese, ha presentato in conferenza stampa i punti fondamentali della riforma del regime fiscale per l'agricoltura che potrebbe già entrare nella legge di bilancio del prossimo anno, almeno in parte.
«Per ridurre l'impatto delle calamità naturali e della crescente volatilità dei prezzi - annuncia il primo ministro - il “risparmio precauzionale” degli agricoltori sarà incentivato sul piano fiscale dal 1° gennaio 2019».
Per garantire continuità produttiva e incentivare i produttori a accantonare parte degli utili per far fronte a eventi climatici eccezzionali e crisi di mercato, al di là degli interventi pubblici nazionali o della Ue, il primo ministro ha annunciato che gli interessi sui risparmi dei titolari delle imprese agricole, fino ad un ammontare di 150 mila euro, non verranno tassati per 10 anni.
Sono previsti aumenti delle agevolazioni per la cessione delle aziende agricole ed una rivisitazione della normativa ordinaria riguardante la tassazione delle imprese, per tener conto delle specifiche esigenze del mondo agricolo.
Per quanto riguarda il gasolio utilizzato in agricoltura, questo sarà escluso dall'aumento di accise già programmato.
Infine il primo ministro ha confermato che dal 1° gennaio sarà soppressa la fiscalizzazione totale dei contributi previdenziali a carico degli imprenditori per il lavoro stagionale.
Christiane Lambert, presidente della Fnsea, l'organizzazione più rappresentativa del settore, ha contestato la soppressione degli incentivi sul lavoro stagionale: «Siamo di fronte a una decisione incomprensibile, incoerente e inammissibile», Si calcola che l'aumento dei costi per le imprese sarà di 144 milioni di Euro, con un'ulteriore perdita di competitività rispetto a Germania e Italia, dove il costo del lavoro stagionale è già più basso, rispettivamente, del 27 e del 37% rispetto a quello francese.
Per le imprese dei settori vitivinicolo e ortofrutticolo, ha segnalato la Fnsea,
l'aumento degli oneri potrebbe risultare insostenibile.

Redazione

A partire dal 1 agosto 2018 gli agricoltori che certificano il proprio Basilico Genovese DOP devono utilizzare esclusivamente la modulistica predisposta dall’organismo di certificazione Made in Quality. La loro certificazione non sarà più mensile sui lotti di basilico, ma annualmente assegnata all'azienda produttrice.

L'organismo di certificazione Made in Quality è stato costituito nel 2015 dal Centro camerale di sperimentazione e assistenza agricola (CeRSAA) di Albenga per far fronte alla sempre maggiore richiesta del mercato di prodotti agricoli certificati e di qualità.
Fra le importanti novità entrate in vigore per il Basilico Genovese DOP si segnala che il piano dei controlli di Made in Quality non prevede più un’attestazione mensile di conformità o di conformità dei lotti di basilico, ma la certificazione dell’azienda produttrice.
Entro il 15 settembre tutti i produttori hanno dovuto inviare il riepilogo mensile della produzione del mese di agosto. La certificazione ha scadenza il 31 dicembre di ogni anno e, per avere continuità nella certificazione, la stessa dovrà essere rinnovata entro tale data. 

Redazione

Durante l’ultimo congresso internazionale della Società ISHS, International Society for Horticultural Science, la società scientifica internazionale di ricercatori e tecnici del settore orto-floricolo, sono stati eletti i nuovi responsabili delle 14 divisioni e delle tre commissioni speciali. Fra i nomi anche ricercatori italiani.

L'International Horticultural Congress (IHC2018) si è tenuto ad Istanbul dal 12 al 16 agosto scorso e durante questa riunione internazionale sono state apportate alcune riforme organizzative alla Società ed eletti i responsabili delle 14 Divisioni e delle tre commissioni speciali.
La nuova Divisione Ornamental Plants sarà coordinata dalla dr.ssa Margherita Beruto, direttore dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo, mentre altri ricercatori italiani eletti nei prestigiosi incarichi sono il dr. Francesco Orsini dell'Università di Bologna nella Divisione "Urban Horticulture", il prof. Tiziano Caruso dell'Università di Palermo nella Divisione "Temperate Tree Nuts" e la prof.ssa Stefania De Pascale dell'Università di Napoli in quella "Protected Cultivation and Soilless Culture".
Il nuovo presidente ISHS è la prof.ssa Yüksel Tüzel della Ege University, Agriculture Faculty, Department of Horticulture, Smirne, Turchia. Qui maggiori informazioni sulle nuove nomine e sulle varie divisioni.

Redazione

Gruppo Banca Etica lancia il bando "Impatto +" per il crowdfunding sull'agricoltura sociale: l'iniziativa è rivolta alle aziende agricole, alle cooperative, alle imprese sociali e a tutte quelle organizzazioni che operano nell'ambito della legge in materia di agricoltura sociale. Per presentare i progetti per partecipare c'è tempo fino al 14 ottobre.

 
Grazie al Fondo per la Microfinanza e il Crowdfunding di Etica Sgr il Gruppo Banca Etica lancia un nuovo bando per promuovere iniziative di agricoltura sociale in grado di coniugare produzione di beni alimentari con il miglioramento della qualità della vita di chi lavora la terra, con una particolare attenzione alle persone più fragili e al rilancio in generale delle aree rurali.
Il bando è aperto alle aziende agricole convenzionali, che intendono ampliare le loro attività con iniziative di valore sociale aggiunto (innovazione sociale), imprese agricole sociali che vogliano sviluppare un nuovo progetto ed imprese sociali, cooperative e non, che vogliano dedicare la loro progettualità all'agricoltura biologica. Possono inoltre partecipare al bando associazioni, Gal (gruppi d'azione elocale che gestiscono fondi europei per lo sviluppo rurale), consorzi, centri riabilitativi, comunità ed enti religiosi; enti pubblici come Asl, Istituti Tecnici Agrari o Penitenziari.
I progetti da presentare possono spaziare nell'ambito del sociale, del tempo libero, della didattica, della salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio, della gestione e controllo delle acque o energia, sviluppate in un contesto agricolo e rurale. Il format per partecipare può essere scaricato qui fino al 14 ottobre 2018, tutti i progetti candidati saranno valutati da una commissione interna di Banca Etica in base all'innovatività dell'idea, all'impatto sociale atteso, alla sua sostenibilità economica e alla capacità di attivare reti per il crowdfunding.
Chi riuscirà a superare la selezione sarà poi ospitato nel network di Banca Etica su Produzioni dal Basso dove si potrà svolgere la raccolta dal 15 novembre 2018 al 15 gennaio 2019 . I selezionati parteciperanno anche ad una formazione a distanza sulle strategie di crowdfunding.
I progetti che raccoglieranno almeno il 75% del budget previsto riceveranno un contributo da parte del Fondo per il Crowdfunding di Etica Sgr per il restante 25%, fino a un massimo di 7.500 euro. Tale donazione è resa possibile grazie alla scelta volontaria dei clienti di Etica Sgr di devolvere lo 0,1% del capitale sottoscritto per il sostegno di progetti di innovazione sociale. Mentre i progetti che dovessero riuscire a raccogliere il 100% del budget riceveranno un premio di 1.000 euro da destinare a ulteriori iniziative di promozione dell'iniziativa in collaborazione con Banca Etica.

Redazione