Notizie

L’Associazione giovani imprenditori agricoli di Cia Toscana Centro (Firenze - Prato - Pistoia) aderisce al #climatestrike per il futuro. Il coordinatore Lapo Somigli: «gli effetti del cambiamento climatico colpiscono l’agricoltura con sempre più forza e frequenza, noi giovani agricoltori siamo l’avanguardia dell’eco-sostenibilità con una quota doppia di aziende che hanno scelto il bio e le tecnologie pulite».

«Questa grande manifestazione giovanile internazionale, nata dal basso per garantire un futuro alle nuove generazioni, apre gli occhi dell’opinione pubblica su un problema che noi agricoltori conosciamo molto bene e viviamo quotidianamente sulla nostra pelle, visto che gli effetti del cambiamento climatico colpiscono le attività agricole con sempre maggiore frequenza e in modo sempre più violento».
A dichiararlo è il coordinatore dell’Associazione giovani imprenditori agricoli (Agia) di Cia – Agricoltori Italiani Toscana Centro (Firenze - Prato - Pistoia), Lapo Somigli, nell’annunciare l’adesione della sua associazione al #ClimateStrike o “Sciopero mondiale per il futuro”.
«Come Agia-Cia Toscana Centro - spiega Somigli - aderiamo con convinzione allo sciopero per il clima, perché risponde a una sensibilità ecologica che noi giovani imprenditori agricoli di Cia dimostriamo quotidianamente nella gestione delle nostre aziende. Del resto è nei numeri che, mentre a livello generale la percentuale di aziende agricole che praticano agricoltura biologica è pari al 10% del totale, quando si passa alle imprese di giovani la quota sale al 20%. Un dato che sancisce una propensione doppia delle nuove generazioni di imprenditori agricoli verso l’agricoltura ecosostenibile».
«Ma c’è un altro dato da sottolineare a questo proposito - osserva Somigli -, l’attenzione che noi giovani agricoltori prestiamo all’innovazione tecnologica, che non è diretta solo a incrementare la produttività ma anche a migliorare e rendere più “puliti” i processi produttivi, riducendo le emissioni inquinanti e l’uso di fitofarmaci, nonché recuperando i sottoprodotti agricoli e gli scarti».

Redazione

Al via la 13a edizione di Arte & Natura – Fiori in Villa, che si terrà sabato 16 e domenica 17 marzo nelle storiche ambientazioni settecentesche di Villa Corvini a Parabiago (via Santa Maria 27), a pochi chilometri da Milano. Una ricca esposizione di artigianato artistico di qualità ispirato alla natura, florovivaismo e prodotti naturali, con partecipanti provenienti da diverse regioni d’Italia.

A interpretare, rappresentare e celebrare la natura ci saranno ceramisti, vivaisti specializzati e particolari, scultori, pittori, sartorie, modiste, orafi, e tanti altri artisti ed artigiani e scuole di settore.
Per i visitatori ci saranno sorprese squisite come le dimostrazioni dal vivo, i laboratori didattici per bambini, gli intrattenimenti, le conferenze-incontri sulle piante e l’importanza di queste risorse nelle nostre città e sulla progettazione e realizzazione di giardini e terrazzi fioriti.
In un clima piacevole e circondati dalla natura e dalla bellezza sarà piacevole anche sedersi ed ammirare le particolari realizzazioni di ambientazioni e giardini, di composizioni floreali dal gusto giapponese sfumando in stili più attuali, o trascorrere il tempo scegliendo una delle piante dalle specie insolite per degli acquisti per sé, per gli altri, per la propria casa, terrazzo o giardino e per il supporto alla nostra economia, al vero Made in Italy, al fatto a mano, al nostro artigianato ed agricoltura.
La manifestazione sarà aperta al pubblico dalle 10:00 alle 19:30 e l'ingresso è gratuito.
L'evento, organizzato in collaborazione con Eventi doc di Myriam Vallegra e Centro Servizi Villa Corvini, è patrocinato da Regione Lombardia e Comune di Parabiago ed è promosso dall'Associazione culturale e artistica Iperbole.

Per informazioni
www.mostra-arteenatura.it - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Eventi doc di Myriam Vallegra: tel. 347 4009542 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.eventi-doc.it
Associazione culturale e artistica Iperbole: tel. 329 8989533 - 0331 553387 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.associazioneiperbole.it

Redazione

Il bando ufficiale, come contenuto nella legge di bilancio 2019, sarà pubblicato entro il 31 marzo 2019. In sostanza si riattiva il sostegno agli impianti di biogas. L’incentivi interessano gli impianti realizzati dall’IAP che decidono anche in forma consortile di riutilizzare sottoprodotti provenienti dalle attività di gestione del verde e da allevamento.

Il regolamento prevede che con il decreto di incentivazione, attuativo dell’articolo 24, comma 5, del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, per le annualità 2019 e seguenti, si possano realizzare impianti a biogas che beneficeranno dell’accesso agli incentivi, secondo le modalità e le tariffe previste dal MISE con D.M. 23 giugno 2018, a condizione che: gli impianti abbiano una potenza elettrica non superiore a 300 kW; facciano parte di un’impresa agricola di allevamento; siano realizzati da imprenditori agricoli anche in forma consortile; almeno l’80% dell’alimentazione della centrale sia garantita da reflui e materie derivanti dalle aziende agricole realizzatrici e per il restante 20% da loro colture secondo raccolto; che l’energia termica prodotta sia destinata all’autoconsumo nei processi aziendali.
Modalità di accesso ai benefici. Il comma 955 della Legge di Bilancio indica che, ferma restando la modalità di accesso diretto, l’ammissione agli incentivi è riconosciuta agli impianti obbligati all’iscrizione nei registri ai sensi del D.M. 23 giugno 2016, nel limite di un costo annuo di 25 milioni di euro.
Il monitoraggio è affidato al GSE che dovrà monitorare e rendere pubblico attraverso una graduatoria delle domande iscritte a registro sul proprio sito internet. Le graduatorie delle domande iscritte a registro tengono conto dei seguenti criteri di priorità, e comunque fino a completamento del quantitativo di potenza a bando: impianti localizzati, in tutto o in parte, in aree agricole classificate vulnerabili ai nitrati ai sensi del decreto legislativo n. 152/2006; impianti che richiedono una tariffa pari al 90% di quella prevista per impianti alimentati a biogas con potenza inferiore a 300 kW; anteriorità della data ultima di completamento della domanda di partecipazione alla procedura. È attesa la pubblicazione del bando entro il 31 marzo 2019, secondo quanto precisato al comma 955 della Legge di Bilancio.
Sempre il D.M. 23 giugno 2016 prevede, all’art. 4, che a seguito iscrizione nei registri e secondo i limiti di potenza imposti, si possa accedere all’incentivazione anche con: gli impianti nuovi, integralmente ricostruiti, riattivati, se la relativa potenza non è superiore alla potenza di soglia; gli impianti ibridi, la cui potenza complessiva non è superiore al valore di soglia della fonte rinnovabile impiegata; gli impianti oggetto di un intervento di rifacimento totale o parziale, nei limiti di contingenti e con le modalità stabiliti all’art. 17 del D.M. 23/06/2016; gli impianti oggetto di un intervento di potenziamento, qualora la differenza tra il valore della potenza dopo l’intervento e quello della potenza prima dell’intervento non sia superiore al valore di soglia vigente per impianti alimentati dalla stessa fonte. Secondo la legge di Bilancio con la pubblicazione del decreto di incentivazione, attuativo dei meccanismi di incentivazione previsti dall’art. 24 del D. Lgs. n. 28/2011, cesseranno di applicarsi le disposizioni introdotte dal comma 954 e seguenti. Pertanto, come stabilito dal comma 958 alla data di pubblicazione del citato decreto gli incentivi potranno essere applicati: agli impianti ad accesso diretto che entrano in esercizio entro 45 giorni dalla data di pubblicazione del suddetto decreto; agli impianti iscritti in graduatoria in posizione utile; agli impianti che partecipano alle procedure indette ai sensi dei commi da 954 a 956 prima della data di pubblicazione del citato decreto.
Fonte dati: Consuelza Agricola

Redazione

Sono 15 milioni totali, quelli che Regione Toscana, ha deciso di mettere sul Distretto Rurale sud. 5 milioni per la ricerca e sviluppo, 5 come fondo rotativo per la concessione di prestiti e 5  per la produzione e trasformazione dei prodotti agricoli. Di seguito troverete anche I principi del bando prevedono che siano ammissibili le imprese operanti in tutti i settori con contributi a descrescere secondo la dimensione aziendale che vanno dal 40-30-20% in conto capitale a fondo perduto con un incremento ulteriore del 5% nel caso di aziende che applicano strategie industriali 4.0. Per il mantenimento del sostengono il progetto deve avere una durata minima di 24 mesi e l’obbligo a mantenere tutta la forza lavoro, pena il decadimento del sostegno.
"Con questi 10 milioni vogliamo stimolare la domanda di investimento sulle priorità in grado di costituire un vantaggio competitivo durevole, che consenta al sistema produttivo del Distretto rurale della Toscana del Sud di adattarsi ai continui cambiamenti del sistema economico e dei mercati internazionali. Saranno privilegiati, in questo senso, i progetti di investimento in ricerca e sviluppo, con forte orientamento al mercato e alto grado di innovazione". L'assessore alla attività produttive Stefano Ciuoffo sottolinea il valore del bando che uscirà a metà aprile e che potrà contare su una dotazione complessiva di 10 milioni di euro: 5 milioni per sostenere gli investimenti in ricerca e sviluppo industriale, ed in particolare quelli coerenti con la strategia Industria 4.0, e altri 5 sotto forma di fondo rotativo per la concessione di prestiti con procedura a sportello per investimenti coerenti con le priorità tecnologiche della RIS 3 e premialità per Industria 4.0. A queste risorse, va ricordato, si aggiungono altri 5 milioni destinati alla produzione e trasformazione dei prodotti agricoli, portando a 15 milioni il totale disponibile per il l'intero Distretto. "Sono risorse importanti per il territorio e le sue imprese – spiega Ciuoffo -, un intervento in linea con la ‘Strategia di ricerca e innovazione per la smart specialisation in Toscana' ed inserito all'interno del Por Fesr 2014-20. Puntiamo a finanziare i progetti legati alle priorità tecnologiche indicate dalla RIS3: ICT e fotonica, fabbrica intelligente, chimica e nanotecnologie".
I principi del bando: i progetti candidabili, i beneficiari
La delibera approvata dalla giunta nel corso della sua ultima seduta ha fissato i principi fondamentali del bando. Le imprese potranno candidare solo progetti contenenti una componente di investimenti in ricerca e sviluppo (R&S), già presentati dalle stesse al Ministero delle politiche agricole e forestali, nell'ambito della procedura per il finanziamento dei contratti di distretto (decreto ministeriale del 60690/2017), che siano risultati compatibili con la programmazione regionale. Invece, per l'accesso al fondo rotativo, le imprese possono già presentare domanda, fino al 31 maggio 2019, a Fidi Toscana.
Per quanto riguardo i beneficiari, potranno partecipare le imprese operanti in tutti i settori economici. L'aiuto verrà concesso nella forma del contributo in conto capitale a fondo perduto ed il valore massimo (in percentuale rispetto al costo ammissibile) dipenderà dalla dimensione: micro e piccola impresa 40%, media 30%, grande 20%. Nel caso di progetti coerenti con la strategia Industria 4.0 l'aiuto viene aumentato del 5%.
Le spese ammissibili
Saranno ammissibili le spese per personale, per strumenti e attrezzature, per fabbricati e terreni, della ricerca contrattuale, delle competenze tecniche e dei brevetti, dei servizi di consulenza e di servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini dell'attività di ricerca. I progetti potranno avere una durata massima di 24 mesi. Inoltre è previsto l'obbligo di mantenimento dell'occupazione per tutta la durata del progetto, pena la revoca del contributo in misura proporzionale alla riduzione dei livelli occupazionali. Qualora la riduzione di questi superi il 30% il contributo sarà revocato. Il bando prevede criteri di premialità, relativamente ai punteggi assegnati, nel caso di rispetto dei principi di parità e non discriminazione, sviluppo sostenibile e impatto occupazionale.
Infine la delibera, per potenziare l'efficacia dell'intervento a supporto dei contratti di distretto, prevede anche la costituzione di una riserva di 5 milioni di euro a valere sulla dotazione del fondo rotativo (Azione 3.1.1 a1 POR FESR 2014-2020) già disponibile presso il gestore Toscana Muove, per la concessione di prestiti alle imprese appartenenti al Distretto rurale della Toscana del Sud (già aperta la presentazione delle domande, fino al 31 maggio 2019).

Redazione

La festa della donna da sola vale l’85% degli acquisti di stagione e quest'anno, grazie al clima che ha favorito la fioritura della mimosa, si stima un aumento delle vendite del 7% in Toscana, con oltre 700mila “mazzetti” pronti ad essere acquistati domani.
Ad affermarlo Cia Agricoltori Italiani Toscana, che ricorda quanto il mercato florovivaistico nazionale sia tuttora legato al valore delle ricorrenze.
Entrando nello specifico i costi dei “mazzetti” di mimosa, che variano in base al peso, partono da un euro fino ad arrivare a 10 euro, mentre le piante, il cui prezzo va in base alla grandezza del vaso, variano dai 6/7 euro fino ai 60.
C'è inoltre da ricordare che oltre alle mimose saranno vendute anche altre specie di fiori recisi primaverili, come anemoni, ranuncoli, margherite. Un trend che Donne in Campo-Cia, sostiene e rilancia ogni anno, in occasione dell’8 marzo, con la campagna “Piantiamola!”. Un invito a tutti i cittadini a recarsi nei tanti vivai italiani per comprare un seme, una pianta aromatica, un alberello da frutta. Per fare un gesto green, ma anche per dire basta alle discriminazioni di genere. Disparità che, almeno in agricoltura, appaiono superate. Tra vignaiole, allevatrici, imprenditrici ortofrutticole, le aziende femminili in agricoltura in Toscana sono il 30% del totale, dato che sale al 40% fra gli associati alla Cia Toscana.
Monica Bettollini, presidente Donne in Campo Toscana, ribadisce che: «Imparare a prendersi cura di una pianta è il miglior modo per combattere la violenza che si esprime a tutti i livelli, prima di tutto verso le donne». Quindi mimose, ma anche rampicanti e piante aromatiche, cereali, pomodori, insalata. All’iniziative partecipano anche Anp e Agia.
Sempre per l’8 marzo, l’associazione Donne in Campo Toscana Centro organizzerà una vendita di piantine ornamentali, il cui ricavato sarà interamente devoluto all’associazione Artemisia – Centro Antiviolenza. L’iniziativa si svolgerà nell’ambito del mercato contadino de La Spesa in Campagna – Cia.

Redazione