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Secondo l'analisi di Coldiretti su dati Istat, relativi ai primi sette mesi dell’anno, le esportazioni di zucche Made in Italy nel 2018 registrano un aumento record del 19% in quantità. I dati sono stati resi noti in occasione del “Zucca day” che si festeggia in tutta Italia nei mercati di Campagna Amica con lezioni di intaglio delle zucche per prepararsi ad Halloween, l’esposizione di “mostruose” sculture, ma anche i consigli in cucina dell’agrichef per prepararle al meglio in padella.
Come spiega Coldiretti si registra una corsa all’acquisto dell’ortaggio più grande del mondo anche in Italia dove la produzione nazionale quest’anno dovrebbe aggirarsi poco sotto i 40 milioni di chili, in leggero calo causa del maltempo. Complessivamente in Italia sono circa 2000 gli ettari coltivati, divisi soprattutto tra Lombardia (con circa il 25% della superficie nazionale), Emilia Romagna e Veneto, seguite da Campania, Lazio, Liguria, Sicilia e Toscana. Si tratta per la quasi totalità di prodotti destinati al consumo alimentare anche se cresce la coltivazione di varietà di zucche a scopi ornamentali o da “competizione” con esemplari che possono arrivare anche oltre i 900 chili di peso. Accanto a varietà internazionali molti imprenditori agricoli in Italia – continua la Coldiretti – sono impegnati nella conservazione di quelle tradizionali come la zucca marina di Chioggia del Veneto, la zucca violina di Ferrara, la zucca di Castellazzo Bormida in Piemonte, la zucca lardaia di Siena, la zucca Berrettina piacentina, la zucca Delica e quella Cappello da Prete, la più diffusa, soprattutto nel Mantovano, che molto spesso si possono trovare nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica. In questo modo è possibile – sottolinea Coldiretti - garantirsi l’italianità del prodotto, visto che la legge impone oggi di indicare l’origine sulle zucche fresche intere, ma non su quelle tagliate, né su quelle trasformate, né sui classici semi di zucca. Così - avverte Coldiretti - aumenta il rischio di portare a tavola zucche provenienti da paesi dove non vigono le stesse regole sull’uso di pesticidi, come nel caso dell’Egitto e della Tunisia, tra i principali esportatori in Italia assieme al Portogallo.
Regina indiscussa delle tavole invernali nella versione dei famosi tortelli, la zucca – afferma la Coldiretti – è uno dei prodotti più versatili della cucina italiana e può essere utilizzata sia per le preparazioni salate che per quelle dolci, ma anche abbinata a pasta, carne, formaggi e torte. E c’è anche chi le usa per fare la birra. Nel corso del tempo si sono differenziate principalmente due tipologie di utilizzo, una relativa alla preparazione di tortelli, gnocchi, dolci e pane, l’altra come ingrediente di minestre e minestroni. Per assicurarsi un prodotto di qualità – spiega Coldiretti - quando si compra la zucca a pezzi, occorre verificare che le fette siano state tagliate da poco (la polpa deve essere un po’ umida e i semi scivolosi) perché la vitamina A è sensibile alla luce e tende a distruggersi man mano che passa il tempo. Va controllata anche la buccia: deve essere integra, senza segni di muffe e ammaccature. Se invece – aggiunge Coldiretti - si compra una zucca intera, è necessario provare a batterla leggermene con le nocche delle dita: è buona se emette un suono sordo. Inoltre, va controllato il picciolo: deve essere morbido e ben attaccato alla zucca.
L’altra categoria di zucca che si sta affermando in Italia – ricorda ancora Coldiretti – è quella ornamentale: si tratta di zucche di ogni tipo, che si differenziano per le dimensioni (di piccola taglia oppure enormi) per la forma (allungate a forma di tubo, a trombetta, a cappello, schiacciate, a spirale, tonde), per la buccia (rugosa, bitorzoluta, costoluta, liscia) e per il colore (di ogni tonalità, dal verde al rosso accesso, passando per zucche striate).
Ma è indubbio che l’affermarsi della notte delle streghe ha aperto il nuovo “mercato” delle zucche intagliate con le quali si cimentano un numero crescente di italiani. Per intagliare un’autentica zucca di halloween – suggerisce la Coldiretti – occorre innanzitutto scegliere una bella zucca dal peso compreso tra i cinque e i dieci chili, rotonda e senza imperfezioni perché, più liscia è la superficie, più facile è intagliarla. Con uno scalpello a forma di V poi bisogna tracciare le linee sul volto della zucca e con un coltello da cucina ben affilato e non troppo flessibile occorre scavare per intagliare i tratti del “volto” in modo da ricavare dei fori da dove fuoriesca la luce. Per inserire al suo interno una candela accesa è sufficiente scavare un buco sul fondo della zucca per ricavare una via d’entrata senza rovinare “l’opera d’arte”. Chi volesse conservare a lungo il ricordo della magica notte delle streghe – continua la Coldiretti – deve una volta alla settimana passare sulla parte esterna un po’ di olio vegetale con un panno morbido e lasciarla in un luogo fresco e asciutto. Successivamente ogni 4-5 giorni deve immergerla in acqua fresca. In caso di aria particolarmente secca, in casa, di notte è consigliabile – conclude la Coldiretti – coprire la zucca con un panno umido.
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Royal Flora Holland Aalsmeer: tre giorni fondamentali per fare il punto sul Florovivaismo e tracciarne gli scenari futuri. Per gli olandesi di Royal Flora Holland lo slogan “Connect to the Global Growth” sarà il file rouge per seguire gli argomenti che si alterneranno con continui work-shop nel Royal Flora Holland House su: tendenze e ispirazioni, sostenibilità, innovazione, digitalizzazione e l’atteso aggiornamento sul nuovo sistema di vendita di Royal Flora Holland “Floriday”. Oltre a 20.000 prodotti tra fiori e piante in esposizione.
25.000 mq di esposizione, 20.000 prodotti e 600 espositori provenienti da Europa, Africa, Asia e Nord America il Trade Fair Aalsmeer è sicuramente la fiera internazionale leader della floricoltura che annovera la migliore selezione di prodotti e di novità (fiori e piante) con i loro espositori provenienti da tutto il mondo. Produttori, vivaisti, commercianti, che condividono le novità in termini di tecnologie e sopratutto digitalizzazione.
Con una conoscenza globale senza precedenti del settore, le ultime novità nel campo della digitalizzazione, la fiera quest’anno si svolgerà dal 7 al 9 novembre naturalmente al Royal Flora Holland di Aalsmeer e avrà come tema Connect to Global Growth.
La Royal FloraHolland House occupa una posizione centrale in fiera. Qui si svolgeranno presentazioni su argomenti come internazionalizzazione, sostenibilità, innovazione e digitalizzazione, e un aggiornamento di Floriday, la piattaforma di fornitura digitale per la floricoltura, di Gerhard van der Bijl, CDO di Royal FloraHolland. Ci saranno anche workshop e novità sulle tendenze e le ispirazioni.
La fiera Aalsmeer è organizzata da Royal FloraHolland e si svolge presso la sede dell’asta Aalsmeer. Gli orari di apertura sono mercoledì dalle 9:00 alle 17:00, giovedì dalle 9:00 alle 17:00 e venerdì dalle 9:00 alle 15:00. La fiera Aalsmeer non è accessibile al pubblico.
Clicca qui per la registrazione.
Per la lista degli espositori (per nome) clicca qui.
AV
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Attesa dal mondo agricolo la nuova stagione dei voucher che parte all’insegna dell’autocertificazione e con le istruzioni applicative della legge 96/2018. Il dispositivo è utilizzabile per: pensionati, studenti (con meno di 25 anni), disoccupati e cassaintegrati. Aziende con più di 5 dipendenti a tempo indeterminato non potranno utilizzarli.
La circolare Inps, che sancisce le regole per l'applicazione dei voucher in agricoltura, è stata emanata a seguito dell'approvazione, da parte del Parlamento, della riforma dello strumento con la legge numero 96 del 2018.
Ad annunciare la notizia è Coldiretti soddisfatta di come, questa nuova stagione di voucher, rappresenti il segno di sburocratizzazione tanto auspicato.
Sono circa 50mila i posti di lavoro stagionali che Coldiretti pensa si possano recuperare con questa manovra. A beneficiarne saranno le categorie più deboli che potranno quindi integrare il loro reddito trovando impiego nei lavori agricoli stagionali quali la raccolta di frutta e verdura o nella vendemmia.
E' proprio per questo settore che, circa 10 anni fa, furono introdotti i voucher. Secondo le nuove regole questi si applicano esclusivamente a pensionati, giovani studenti con meno di 25 anni di età, disoccupati, cassintegrati e persone che percepiscono il reddito di inclusione o di altre risorse di sostegno del reddito; e saranno proprio i lavoratori ad autocertificare, sotto la propria responsabilità, la condizione di studente, pensionato o altro e soprattutto la non iscrizione nell'anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli.
Coldiretti specifica che «Chi decide di usare i voucher deve trasmettere tramite la piattaforma Inps almeno un'ora prima dell'avvio dell'attività, i dati anagrafici e identificativi del personale utilizzato, il luogo di svolgimento e l'oggetto della prestazione, l'entità del compenso, la data di inizio e il numero di ore presunte di prestazione su un arco temporale massimo che è stato allungato da 3 a 10 giorni. Nel caso poi il lavoratore non venga impiegato, l'imprenditore può revocare la richiesta servendosi sempre della procedura informatica Inps».
«Il ricorso al lavoro occasionale – aggiungono alla Coldiretti - è consentito esclusivamente alle imprese agricole che occupano non più di cinque dipendenti a tempo indeterminato».
Il 19 agosto 2008 i voucher furono introdotti in Italia per la raccolta dell'uva con l'obiettivo di ridurre la burocrazia. Nel corso degli anni si sono estesi agli altri comparti produttivi con regole diverse e meno restrittive e da qui si sono generati quelli che da più parti sono stati etichettati come veri e propri abusi. «Il tutto mentre - ricorda la Coldiretti - il settore agricolo è rimasto agganciato all'originaria disciplina “sperimentale” con tutte le iniziali limitazioni (solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti, cassintegrati e disoccupati) mai conosciute dagli altri comparti produttivi. In agricoltura sono stati venduti negli ultimi cinque anni poco più di 2 milioni di voucher l'anno. Il valore complessivo delle integrazioni di reddito accordate per le prestazioni a pensionati, studenti, cassintegrati e disoccupati ammonta a circa 22 milioni di euro all'anno».
Redazione
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Dopo due anni di studi 2016-2018, sabato 20 ottobre saranno presentati al Parco di Pinocchio i risultati dei lavori di ricerca sulla conservazione della Villa e del Giardino quali strumento di supporto scientifico a futuri lavori di restauro.
Durante il convegno, diviso in due sessioni che prevedono: la sessione mattutina (9.00-13.30), coordinata dal presidente della Fondazione Nazionale “Carlo Collodi”, Pier Francesco Bernacchi: “Mentre quella pomeridiana, dalle 15.00 alle 19.00, tratterà di argomenti più storici - precisa il presidente che aggiunge - Si tratta di un incontro che porterà a Collodi importanti studiosi e docenti da tutta Italia”. Una selezione degli elaborati grafici prodotti sarà esposta nella mostra inaugurata durante la giornata di studi di sabato prossimo 20 ottobre che sarà successivamente portata negli spazi del Dipartimento di Architettura a Firenze. Il gruppo di ricerca sulla Villa ed il Giardino Garzoni si è formato grazie alla sottoscrizione di un protocollo di intesa tra l’Ateneo fiorentino, la Fondazione Nazionale “Carlo Collodi” e il Comune di Pescia.
Il lavoro di ricerca - si legge nella nota stampa pervenuta in redazione- ha inteso approfondire gli aspetti conoscitivi inerenti lo stato di conservazione del Palazzo di Villa e del Giardino Storico Garzoni, “configurandosi quale strumento scientifico di supporto per futuri interventi di restauro del complesso monumentale. Il rilievo strumentale e diretto ha premesso di restituire le componenti spaziali e volumetriche del complesso, ricostruendone il quadro fessurativo e deformativo, lo stato di conservazione attraverso un’attenta mappatura delle componenti materiche, dei degradi e delle alterazioni, approfonditi dalle analisi effettuate dai laboratori del CNR-ICVBC Istituto per la Conservazione e la Valorizzazione dei Beni Culturali. Analisi confluite e sintetizzate in specifiche tavole tematiche”. Una selezione degli elaborati grafici prodotti sarà esposta nella mostra inaugurata durante la giornata di studi di sabato prossimo 20 ottobre che sarà successivamente portata negli spazi del Dipartimento di Architettura a Firenze.
Villa e giardino Garzoni sono stati oggetto di studi condotti dall'unità di ricerca del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze e del CNR-ICVBC Istituto per la Conservazione e la Valorizzazione dei Beni Culturali di Firenze, sotto il coordinamento scientifico della professoressa Susanna Caccia Gherardini.
Gli esiti del lavoro saranno presentati sabato 20 ottobre nel convegno: “Palazzo, borgo e giardino di Collodi”, organizzato dal DIDA- Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, dalla Fondazione Nazionale “Carlo Collodi” e dall’Istituto Storico Lucchese. Diviso in due sessioni, il convegno si terrà a Collodi, al Parco di Pinocchio in Sala del Grillo (l’ingresso è dall’entrata del parco).
Il convegno è riservato agli operatori del settore e aperto – fino ad esaurimento posti - agli interessati che volessero partecipare che dovranno: scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure telefonare allo 0572/429613 (Fondazione Nazionale Carlo Collodi) entro venerdì 19 ottobre.
Il programma del convegno:
Il palazzo di Villa Garzoni: un cantiere-scuola per la conservazione (Susanna Caccia Gherardini -Università di Firenze) Un progetto per un Relais & Châteaux a Villa Garzoni (Aldo Meucci -architetto) Il rilievo dell’esistente (Giovanni Minutoli -Università di Firenze) Lettura del sistema costruttivo di Villa Garzoni. Indagini strutturali preliminari (G. Misseri, L. Rovero, G. Stipo, U. Tonietti - Università di Firenze) I materiali da costruzione di Villa Garzoni (E. Cantisani, F. Fratini, B. Sacchi - CNR, Firenze) Apparati decorativi del palazzo Garzoni (Patrizia Giusti - storica dell’arte) Atelier di restauro: Palazzo e Giardino Garzoni Coordinatori: proff. Susanna Caccia Gherardini e Maria Adriana Giusti . Interventi: Aspetti organizzativi degli ateliers (Stefania Aimar, Elisa Piolatto, Salvatore Zocco) Giardini della fiaba a Collodi: ipotesi di integrazione (Francesca Giusti) Il giardino: dal progetto di restauro alla gestione programmata (Marco Ferrari) Vulnerabilità idraulica del Giardino Garzoni e del contesto paesaggistico (Davide Canone - Politecnico Torino) Palazzo e Giardino Garzoni: teatro della storia e del mito nella prospettiva di valorizzazione (Maria Adriana Giusti -esperta in giardini storici, Politecnico di Torino).
La sessione del pomeriggio sarà introdotta e presieduta da Lorenzo Franchini (Università Europea di Roma). Questi gli interventi: Illuminismo e spazio (Umberto Margiotta - Università di Venezia, Ca' Foscari) La famiglia Garzoni nel medioevo (Amleto Spicciani - Istituto storico lucchese) I Garzoni e le alleanze matrimoniali dal XVI al XX secolo (Emilio Petrini Mansi della Fontanazza - Università di Zugo) Vivere in villa (Emanuele Pellegrini -IMT, Lucca) La famiglia Lorenzini e il giardino Garzoni (Paola Lorenzini - pronipote di Carlo Lorenzini) Giardinieri del patrimonio: l’istituzione di un centro di formazione per giardinieri di parchi e giardini storici a Collodi (Maria Adriana Giusti - esperta in giardini storici, Politecnico di Torino) Il Giardino Garzoni e il Parco di Pinocchio: gestione e manutenzione nella prospettiva del Parco Policentrico Collodi Pinocchio (Pier Francesco Bernacchi -Presidente Fondazione Nazionale C. Collodi).
Al Convegno interverrà per un saluto anche Fabrizio Bertola, proprietario della Villa e del Giardino Garzoni.
Il Parco di Pinocchio di Collodi è in via San Gennaro, 3 - Collodi (Pescia - PT).
Redazione
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Alla prossima edizione di Ipm Essen, la maggiore fiera professionale internazionale dell’orto-florovivaismo, in calendario dal 22 al 25 gennaio 2019, il ruolo di Paese partner spetterà al Belgio, dove si produce l’80% delle azalee europee (30 milioni di piante all’anno) ed è celebre l’Igp “azalea di Gand”. Negli stand dei vivaisti belgi anche varietà di Buxus resistenti al fungo Cylindrocladium e presentazione di nuove scoperte contro la piralide del bosso.
«Siamo molto orgogliosi di aver conquistato il Belgio come paese partner di Ipm Essen 2019. L'orticoltura belga è molto efficiente; circa 70 espositori mostreranno le loro innovazioni e tendenze. Vorremmo dare loro l'attenzione che meritano. Quale posto migliore per farlo di Ipm Essen, dove si incontra ogni anno l'intero settore orto-florovivaistico mondiale?».
Così Oliver P. Kuhrt, amministratore delegato di Messe Essen, ha presentato la scelta del Paese partner della prossima edizione della fiera tedesca Ipm Essen, che è la numero uno a livello internazionale per gli operatori del settore dell’orto-florovivaismo e del verde. Un’occasione per consolidare i forti e antichi legami che esistono fra Germania e Belgio in questo ambito, come ha sottolineato Koen Vanswijgenhoven, direttore regionale per la Germania del Consiglio del marketing agricolo delle Fiandre (Vlam), segnalando che l’espressione “Radicati insieme nell’artigianalità” sarà il motto della partnership.
Una collaborazione che risale agli esordi stessi di Ipm Essen, nel 1982, quando gli espositori belgi (i primi provenienti da fuori Germania) partirono per Essen con una piccola ma ben attrezzata squadra. Da allora, questo luogo di incontro professionale del settore florovivaistico è cresciuto in modo costante e, con esso, si è accresciuto anche il numero di espositori belgi che vi hanno partecipato.
Dietro alla cooperazione di quest’anno fra Belgio e Ipm Essen c’è anche la Federazione belga degli agricoltori e vivaisti (Avbs). Nell’edizione del 2019 gli espositori del comparto piante ornamentali belga si presenteranno con un grande stand collettivo nel padiglione 2. E naturalmente l’azalea avrà un ruolo preminente nell’esposizione, visto che in questo comparto il Belgio è il capofila a livello internazionale, con l’80 per cento della produzione europea di azalee che proviene proprio dalle Fiandre: 30 milioni di piante di questa tipologia esportate annualmente. E non è un caso se nel 2010, la “Gentse Azalea” (l’azalea di Gand) è stata il primo prodotto europeo della categoria “piante ornamentali” a ricevere l'etichetta Igp, d’Indicazione geografica protetta.
Ma il Belgio mostra la sua particolare vocazione all’export anche riguardo a vari alberi e arbusti da vivaio, vivai che saranno rappresentati nei nuovi padiglioni 6 e 8. Fra i prodotti di spicco che verranno illustrati, nuove varietà di Buxus (nome comune “bosso”) resistenti al fungo Cylindrocladium. Inoltre, il centro di ricerca sulle piante ornamentali Pcs (Proefcentrum voor Sierteelt) riferirà di nuove scoperte sul fronte della lotta contro la piralide del bosso (Cydalima perspectalis).
Infine, come da tradizione, in qualità di Paese partner il Belgio sarà in primo piano anche all’International Horticulture Forum. Il tema scelto per questo focus sull’orticoltura made in Belgium sarà “La sostenibilità nell’orto-florovivaismo del futuro”. Con alcuni dei massimi esperti in materia delle Fiandre.
L.S.