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I cittadini italiani sono sempre più attenti alla sostenibilità ambientale dei propri comportamenti. Un italiano su quattro evita di acquistare oggetti in plastica monouso come piatti, bicchieri o posate mentre ben il 68% ritiene addirittura che sarebbe opportuno pagare un sovraprezzo per questi prodotti.
E' quello che emerge dall'analisi della Coldiretti sulla base dei dati Eurobarometro, diffusa in occasione dell’approvazione in via definitiva di una nuova direttiva che impone agli Stati membri di vietare l'uso di una seria articoli in plastica monouso come piatti, posate, cannucce e bastoncini cotonati entro il 2021.
Come sottolinea Coldiretti: «Si tratta di un comportamento virtuoso spinto da una crescente attenzione alla sostenibilità ambientale dei propri comportamenti. Un tema che riguarda non solo il rispetto dell’ambiente, ma anche la stessa salute degli animali, da quelli marini fino a quelli da fattoria. I rifiuti di plastica – continua Coldiretti – sono, infatti, i più diffusi anche nelle campagne, spesso a causa dell’inciviltà di chi abbandona le stoviglie utilizzate per i picnic. Mucche, pecore o cavalli degli allevamenti rischiano così di restare soffocati dai residui come sacchetti o piatti, ma si registrano episodi in cui animali sono morti addirittura a causa di prodotti “di moda” come i resti delle lanterne cinesi che sempre più frequentemente vengono fatte volare in cielo. Accanto ai comportamenti scorretti dei cittadini, non mancano poi i casi in cui le campagne vengono utilizzate addirittura per lo smaltimento illecito di rifiuti – conclude Coldiretti – abbandonati nottetempo senza curarsi dei gravissimi danni che ciò comporta all’intero settore agricolo».
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Marco Remaschi, assessore all'Agricoltura, nel corso della conferenza stampa sull'innovazione in agricoltura che vede la Toscana protagonista a livello europeo, afferma: «Sono tanti i temi che verranno trattati: tecnologie aerospaziali, fotonica, droni, smart sensors, big data e tracciabilità, tutto a supporto dell'agricoltura di precisione; e poi bioeconomia circolare e ruolo delle foreste e delle "bioregioni" come elementi della lotta ai cambiamenti climatici; e ancora resilienza dei terreni come protezione dai rischi di incendi, senza dimenticare le prospettive per la Pac post 2020 ed il ruolo dell'innovation broker quale promotore delle sinergie tra settore privato e pubblico nello sviluppo rurale».
«Si tratta di un appuntamento fondamentale per fare il punto sul ruolo e sull'importanza dell'innovazione in ambito agricolo e forestale - continua Remaschi - un'occasione unica per condividere le iniziative che sostengono e promuovono progetti di innovazione in questo settore, confermando il ruolo della Toscana come punto di riferimento europeo del settore. Un'occasione unica per i partecipanti (tra cui esperti del mondo accademico e della ricerca universitaria provenienti da tutta Europa) di instaurare nuove collaborazioni e di approfondire idee, conoscenze e visioni su molteplici tematiche del settore agricolo, forestale e agroalimentare: i principali attori dello sviluppo agricolo, alimentare e forestale parteciperanno a sessioni tematiche e numerose attività parallele alimentando il dibattito sul ruolo dello sviluppo rurale nella promozione dell'innovazione».
Con oltre l'88% delle risorse già stanziate, la Regione Toscana si pone come protagonista in Europa nello sviluppo rurale. Uno spaccato importante di queste risorse è destinato all'innovazione nel settore agricolo e forestale. Non è un caso che la Settimana dell'innovazione nello sviluppo rurale, organizzata dal 26 al 29 marzo al Palazzo dei congressi di Firenze, rappresenti l'evento annuale del Programma di sviluppo rurale (Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale) 2014-2020, che vedrà la presenza di 43 Regioni europee di 13 Paesi comunitari, ovvero Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Olanda, Belgio, Ungheria, Svezia, Finlandia, Grecia, Romania e Slovenia.
Sono 837 i milioni già stanziati dalla Toscana su una dotazione complessiva di quasi 950 milioni di euro. Ciò ha permesso di accogliere finora quasi 32.000 domande di finanziamento da parte delle aziende del settore, per un ammontare complessivo di risorse impegnate pari a 628 milioni di euro, che rappresentano i ¾ delle risorse disponibili. Di questi 628 milioni impegnati, sono stati erogati pagamenti a favore dei beneficiari da parte di Artea, l'Azienda regionale toscana per le erogazioni in agricoltura, pari a 272 milioni di euro. E entro fine anno la Regione sta lavorando di concerto con Artea affinché le erogazioni arrivino a 385,5 milioni di euro.
La settimana dedicata all'innovazione rappresenta un'occasione unica per condividere le migliori iniziative svolte e in corso di attuazione su tale importante tema, nei settori agricolo, forestale e agroalimentare. L'obiettivo è quello di tenere insieme redditività e sostenibilità dei sistemi agricoli, conservazione e riproduzione delle risorse naturali e della biodiversità, produzione di servizi ambientali volti alla mitigazione dei cambiamenti climatici, la produzione di cibi sani, salutari e di elevata qualità e, non ultimo, relazioni tra agricoltura e comunità, locali in grado di assicurare la qualità della vita nelle aree rurali scongiurando l'abbandono delle campagne.
Tra i principali progetti innovativi 18 riguardano la filiera viti-vinicola, 15 quella cerealicola e/proteoleaginose, 13 la filiera olivo-oleicola e 11 quella zootecnica. I restanti 27 progetti sono suddivisi fra la filiera che riguarda le altre colture industriali e officinali (6), la floro-vivaistica (4), l'ortofrutticola (5), la foresta–legno (3) e la multi filiera (9).
Si tratta di innovazioni di processo e di prodotto, del miglioramento della qualità dei prodotti e nutraceutica, della difesa biologica e sostenibile delle colture da fitopatie (vite, olivo, vivaismo ornamentale), della riduzione degli input nei processi produttivi agricoli, dell'applicazione di tecniche di agricoltura di precisione e di sistemi di supporto alle decisioni, della migliore gestione del suolo e della sua fertilità, dell'uso razionale delle risorse idriche in orto-frutticoltura, olivicoltura e floro-vivaismo, del miglior approvvigionamento e utilizzo di fonti rinnovabili, della bioeconomia ed economia circolare con utilizzo di sottoprodotti, materiali di scarto e altre materie prime non alimentari, della riduzione delle emissioni di gas serra in viticoltura, in produzioni zootecniche e in ambiente protetto e delle strategie di adattamento ai cambiamenti climatici e di incremento della resilienza dei sistemi produttivi.
In questi progetti sono coinvolti in Toscana più di 520 beneficiari con una media di circa 6 partecipanti per progetto.
Al termine della quattro giorni il programma prevede la visita a tre esperienze pilota. Nel settore vivaistico verranno mostrati più progetti in cui la Vannucci piante di Pistoia è stata capofila o partner, che hanno lo scopo di ottimizzare l'irrigazione nel vivaismo ornamentale in contenitore e favorire l'uso di tecniche per il risparmio idrico e ridurre l'impatto ambientale (progetto IRRIGO), di testare la fibra di cocco come substrato di coltivazione in vivaio al posto della torba e valutate diverse formule di concimazione per favorire la resistenza a periodi siccitosi dopo il trapianto (progetto VIAA - Vivaistica Innovativa per prodotti di Alta Adattabilità), o ancora di affrontare la problematica dell'introduzione nelle attività vivaistiche, di organismi alloctoni di patogeni e parassiti animali, per contrastarne la diffusione e ridurne l'impatto ecologico, economico e sanitario all'interno degli stessi vivai e nelle aree circostanti (progetto AUTOFITOVIV).
In quello forestale sarà presentata la Foresta modello presso il Centro di formazione forestale di Rincine, nelle Montagne Fiorentine, dotato di impianti ad energie rinnovabili e che svolge anche un ruolo di corretta gestione per la prevenzione degli incendi boschivi, impegnandosi nella gestione del territorio forestale senza dimenticare di addestrare e qualificare i vari soggetti pubblici, privati e hobbisti, che lavorano o vogliono lavorare in bosco.
Nel vitivinicolo la visita riguarderà la zona del Chianti Classico, presso l'azienda vinicola Ruffino di Castellina in Chianti (SI) che, nell'ambito dell'agricoltura di precisione ha sviluppato un kit per la modifica degli atomizzatori in grado di eseguire trattamenti fitosanitari con tecnologia innovativa a dose variabile ottimizzata in funzione della chioma e quindi di ridurre il rilascio di sostanze inquinanti e fitofarmaci.
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A Firenze è in corso di svolgimento da ieri la Settimana dell'innovazione nello sviluppo rurale che si concluderà il 29 marzo. E' possibile partecipare a diversi workshop tematici, alle visite ai progetti, alla Conferenza annuale della Rete ERIAFF la Rete delle regioni europee per l'innovazione in Agricoltura, Alimentazione e Foreste
"Settimana dell'innovazione nello sviluppo rurale" è il titolo dell'evento annuale 2019 del Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020 del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr), in programma a Firenze dal 26 al 29 marzo 2019, presso Villa Vittoria, in Piazza Adua n. 1, a due passi dalla stazione ferroviaria centrale (Firenze-Santa Maria Novella).Organizzato dalla Regione Toscana in collaborazione con la Piattaforma tematica Agri-Food della Smart Specialisation Strategy (S3), l'evento è un'occasione unica per condividere le iniziative che sostengono e promuovono progetti per innovare il settore agricolo e forestale, sia di livello regionale sia di livello europeo.
Sono previsti workshop e progetti, visite in campo ai progetti realizzati, la Conferenza annuale della Rete ERIAFF, incontri di lavoro, l'incontro semestrale del Gruppo di lavoro S3 Agri-Food. Online i risultati conseguiti da 17 dei progetti innovativi cofinanziati dalla sottomisura 16.2 del Programma di sviluppo rurale Feasr della Regione.
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La cerimonia che ha premiato Banfi, dichiarando la famiglia Mariani “Wine Family of the Year” al Meininger Award “Excellence in Wine & Spirit” di Düsseldorf si è svolta ieri alla vigilia di Prowein, una delle fiere più importanti del settore vitivinicolo, alla presenza di numerosi invitati provenienti da tutto il mondo, e personalità di spicco del mondo internazionale dell’enologia. La prestigiosa onorificenza è stata consegnata da Christoph e Andrea Meininger, proprietari della casa editrice Meininger Verlag e ideatori dell’iniziativa direttamente a Cristina Mariani-May, CEO di Banfi Vintners, che lo scorso anno fu nominata “Woman of the Year 2018” da parte di “The Drinks Business”.
E' stata lei stessa ad ammettere: “Sono emozionata ed onorata di essere qui, oggi, a ritirare questo prestigiosissimo riconoscimento. I miei ringraziamenti, a cui si aggiungono quelli di mio padre John che, purtroppo, all’ultimo momento non è potuto essere presente, vanno alla famiglia Meininger e a tutta la giuria. Desidero ringraziare, inoltre, tutto il team Banfi che, in questi 40 anni, ha camminato a fianco della mia famiglia. Un ringraziamento va anche alla famiglia Sorrentino e a Brand Compendium, nostro partner in Germania da oltre 10 anni”.
La giuria, composta principalmente dai giornalisti delle riviste enologiche del gruppo (“Weinwirtschaft”, “Meininger’s Wine Business International”, “Sommelier”, “Weinwelt” e “Getränke Zeitung”) hanno scelto la famiglia Mariani perchè: “Banfi è una delle più rinomate case vinicole del mondo e la famiglia Mariani ha dato un prezioso contributo al vino italiano. La gestione sostenibile, tradizione e modernità hanno permesso a Banfi di svolgere un ruolo di primo piano nel mercato del vino internazionale”.
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L’Associazione giovani imprenditori agricoli di Cia Toscana Centro (Firenze - Prato - Pistoia) aderisce al #climatestrike per il futuro. Il coordinatore Lapo Somigli: «gli effetti del cambiamento climatico colpiscono l’agricoltura con sempre più forza e frequenza, noi giovani agricoltori siamo l’avanguardia dell’eco-sostenibilità con una quota doppia di aziende che hanno scelto il bio e le tecnologie pulite».
«Questa grande manifestazione giovanile internazionale, nata dal basso per garantire un futuro alle nuove generazioni, apre gli occhi dell’opinione pubblica su un problema che noi agricoltori conosciamo molto bene e viviamo quotidianamente sulla nostra pelle, visto che gli effetti del cambiamento climatico colpiscono le attività agricole con sempre maggiore frequenza e in modo sempre più violento».
A dichiararlo è il coordinatore dell’Associazione giovani imprenditori agricoli (Agia) di Cia – Agricoltori Italiani Toscana Centro (Firenze - Prato - Pistoia), Lapo Somigli, nell’annunciare l’adesione della sua associazione al #ClimateStrike o “Sciopero mondiale per il futuro”.
«Come Agia-Cia Toscana Centro - spiega Somigli - aderiamo con convinzione allo sciopero per il clima, perché risponde a una sensibilità ecologica che noi giovani imprenditori agricoli di Cia dimostriamo quotidianamente nella gestione delle nostre aziende. Del resto è nei numeri che, mentre a livello generale la percentuale di aziende agricole che praticano agricoltura biologica è pari al 10% del totale, quando si passa alle imprese di giovani la quota sale al 20%. Un dato che sancisce una propensione doppia delle nuove generazioni di imprenditori agricoli verso l’agricoltura ecosostenibile».
«Ma c’è un altro dato da sottolineare a questo proposito - osserva Somigli -, l’attenzione che noi giovani agricoltori prestiamo all’innovazione tecnologica, che non è diretta solo a incrementare la produttività ma anche a migliorare e rendere più “puliti” i processi produttivi, riducendo le emissioni inquinanti e l’uso di fitofarmaci, nonché recuperando i sottoprodotti agricoli e gli scarti».
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