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Fallimento di Floramiata: la Regione chiede rapidità nella domanda di cig in deroga e nella cessione
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- Scritto da Andrea Vitali
Il consigliere per il lavoro di Rossi, Gianfranco Simoncini, ha annunciato che incontrerà questa settimana il curatore fallimentare dell’azienda florovivaistica Floramiata e i sindacati. Intanto la Cgil di Siena e zona Amiata, inizialmente pessimista sulle sorti di azienda e lavoratori, apprezza le ultime mosse della Regione, ma chiede trasparenza nelle modalità di assunzione dei 50 lavoratori per l’esercizio provvisorio e garanzie di risorse strategiche a sostegno di eventuali piani di rilancio industriale.
La Regione Toscana si muove per aiutare a risolvere la crisi di Floramiata, azienda florovivaistica di Piancastagnaio dichiarata fallita il 9 ottobre dal Tribunale di Siena, che ha però disposto l’esercizio provvisorio dell’attività di impresa sotto la guida del curatore fallimentare.
La settimana scorsa è arrivata la notizia che la Regione ha già valutato come accoglibile la cassa integrazione in deroga per i circa 200 dipendenti rimasti senza lavoro e ammortizzatori sociali, visto che per 52 di essi è stato deciso il rientro al lavoro, nel contesto dell’esercizio provvisorio, per il mantenimento della piante già in produzione (fra cui le stelle di Natale). E il consigliere del presidente Enrico Rossi per il lavoro, l’ex assessore Gianfranco Simoncini, ha convocato per mercoledì 21 ottobre un incontro con il curatore fallimentare dell’azienda nel quale chiederà «certezze sui tempi del percorso per la cessione dello stabilimento Floramiata» e rapidità nella «presentazione della domanda per la cassa integrazione in deroga per i lavoratori». La Regione si auspica infatti che si tenga conto del peso fondamentale di Floramiata nell’economia del territorio, che rende questa vertenza di rilevanza nazionale, e che in ragione di ciò i tempi per l’apertura del bando e per espletare le pratiche di gara per l’individuazione dei possibili acquirenti e investitori siano i più brevi possibili.
Dopo l’incontro con il curatore e le amministrazioni del territorio, Simoncini si confronterà con i sindacati per verificare il percorso intrapreso per salvare Floramiata ed insieme a ciò verificare gli strumenti di protezione sociale attivabili per i lavoratori che ad oggi non possono rientrare al lavoro.
In una nota stampa della Cgil di Siena e dell’Amiata uscita il 15 ottobre sulla rassegna sindacale “rassegna.it”, all’indomani della dichiarazione di fallimento di Floramiata, si leggeva: «si chiude così la più grande azienda florovivaistica italiana a causa di una dissennata gestione imprenditoriale, ma anche per una sottovalutazione della condizione in cui versava l’impresa e, per questo, è una dura sconfitta per tutto il territorio amiatino. Tuttavia questo è il momento di un grande senso di responsabilità collettiva evitando di esternare ingannevoli promesse di rioccupazione basate sul nulla, come purtroppo abbiamo visto in questi giorni nella stampa locale». «Bisogna prendere atto – continuava la nota - che Floramiata Servizi è fallita e che un nuovo futuro produttivo per l'azienda non è né certo né scontato. Per questa ragione, a partire dalle istituzioni locali, tutti i soggetti coinvolti devono contribuire al fine di creare le condizioni per un reinsediamento imprenditoriale di prospettiva che si ponga come obiettivo il recupero dei posti di lavoro ad oggi perduti. Per questo non possiamo illuderci né illudere nessuno con false promesse: prendiamo atto che ci aspetta un periodo problematico che dovremmo affrontare con determinazione e responsabilità. Facciamo appello alle istituzioni e agli enti coinvolti nel consentire un primo urgentissimo approdo di questa vicenda: trovare risorse per forme di sostegno al reddito così da evitare che la perdita dei posti di lavoro si trasformi in vero dramma sociale per molte famiglie e in perdita delle professionalità del territorio».
Nelle ultime ore invece, a seguito delle mosse annunciate dalla Regione Toscana, Cgil Siena e Amiata è uscita con una nota stampa più positiva, che sembra correggere un po’ il tiro rispetto al pessimismo precedente. «Diamo atto alla Regione Toscana – si legge su rassegna.it - di aver riconfermato grande attenzione ed operato velocemente per mettere a disposizione della procedura concorsuale della Floramiata Servizi l'ammortizzatore sociale che altrimenti non sarebbe stato possibile utilizzare. Si tratta di capire a questo punto il grado di copertura che verrà messo a disposizione con questo strumento, ma non abbiamo mai dubitato del fatto che la Regione avrebbe messo il massimo impegno per non lasciare soli i lavoratori e il territorio amiatino. Le nostre richieste e le sollecitazioni delle istituzioni locali hanno trovato una rinnovata attenzione nell'ente regionale che ora impegna gli organi della procedura fallimentare in un rapido lavorio diretto a presentare le richieste di intervento necessarie».
«La questione quindi – continua però il sindacato alludendo anche alle polemiche sorte tra i lavoratori rimasti fuori quando sono stati scelti i 52 che sono stati fatti rientrare in azienda per la fase di esercizio provvisorio – rimane concentrata sulla stessa procedura anche in ordine ai criteri con cui si stanno facendo e si faranno le assunzioni nel periodo di transizione definito necessario per provare a trovare una soluzione imprenditoriale futura per Floramiata. Chiediamo massima trasparenza per quelle assunzioni e fin da ora rivendichiamo la necessità che qualsiasi eventuale soluzione imprenditoriale che si dovesse palesare possa essere conosciuta e se ne possa apprezzare il piano industriale in particolare per verificarne le ripercussioni occupazionali. Chiediamo a tutte le istituzioni di vigilare anche perché vengano garantite quelle risorse strategiche per lo sviluppo che possono fare la differenza per la soluzione di questa vicenda».
Redazione Floraviva
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"La riduzione delle emissioni di gas serra, dei consumi energetici e l'aumento dell'energia da fonti rinnovabili sono temi di stretta attualità che la Regione Toscana pone fra le priorità di questo mandato. Ritengo imprescindibile il confronto e la collaborazione con le categorie e gli operatori del settore, al fine di ottimizzare l'azione di governo e l'impiego di risorse. Ringrazio CNA per la disponibilità dimostrata".
Lo ha detto l'assessore regionale all'ambiente e all'energia Federica Fratoni al termine dell'incontro che ha avuto stamani con i rappresentanti di CNA Toscana del settore installazione e manutenzione impianti. L'incontro si è concluso con l'impegno a collaborare su temi importanti per il comparto.
Nella fase finale della passata legislatura infatti hanno concluso il loro iter alcuni provvedimenti di notevole rilevanza per il settore installazione e manutenzione impianti: PAER (Piano ambientale ed energetico), Regolamento di attuazione dell'articolo 23 sexies della L. R. 39/2005 (Disposizioni in materia di energia).
"Il PAER, strumento di programmazione in grado di sviluppare investimenti stimati in circa 2,9 miliardi di euro nel periodo 2014-2030 – ha dichiarato il presidente CNA Installazione e Impianti Toscana, Maurizio Narra - ha un valore straordinario per il tessuto imprenditoriale regionale. Inoltre, per il Regolamento di attuazione del DPR 74/2013 e le sue linee attuative, è necessario rendere il più possibile omogeneo un meccanismo che in Toscana ha visto una situazione articolata e non semplice per le imprese, ma anche per i cittadini. Per CNA è importante un serio impegno per rendere costi e modalità di gestione di questa partita realmente simmetrici in tutta la regione".
Redazione Floraviva
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Il "modello di orto urbano toscano" si configurerà come un insieme di appezzamenti di terreno (o di coltivazioni fuori-terra) collegati dentro un sistema in cui sono inseriti servizi, spazi comuni, punti di aggregazione ed in cui la presenza delle persone non si limita allo svolgimento delle cure colturali nel "proprio" appezzamento, quanto a condurre una vita sociale volta anche allo scambio di informazioni, all'aggiornamento delle conoscenze, al confronto con le altre persone e le altre generazioni. Gli orti potranno diventare anche punti di riferimento importanti per la coltivazione di germoplasma di antiche varietà locali e saranno collegati ad altre strutture dove possono essere condotti corsi di aggiornamento, riunioni, momenti di studio e di confronto, momenti conviviali."
Un ruolo fondamentale sarà attribuito ai giovani. "Per questo – ha continuato l'assessore – l'iniziativa fa parte di Giovanisì, ma verranno coinvolti anche l'associazionismo e le scuole. Se le persone anziane sono sempre richiamate positivamente dall'idea di avere un "proprio" appezzamento di terreno per produrre fiori e vegetali e per passare il tempo libero, i giovani potranno essere il motore di iniziative comuni di crescita e sviluppo di tutta la struttura. Per i giovani l'orto urbano, e la sua gestione da Associazioni che coinvolgano i giovani, può essere un importante banco di prova e di inserimento nel tessuto connettivo della propria città, nonché di volontariato."
Redazione Floraviva
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Venerdì prossimo a Firenze la Scuola cani guida per ciechi di Scandicci, che dal 1979 è gestita direttamente dalla Regione Toscana, e l'Unione italiana ciechi e ipovedenti della Toscana organizzano la decima Giornata nazionale del cane guida.
L'iniziativa, presentata stamani da Paola Garvin, responsabile del settore, e da Antonio Quatraro, presidente Uic Toscana, in compagnia dei veri protagonisti, cioè i cani guida, vuole far conoscere ai cittadini l'importanza che un cane guida ha per chi non vede, le leggi che tutelano l'uso di un cane guida, e le opportunità di movimento che questi cani consentono alle persone con disabilità visiva.
Nel corso della mattina di venerdì saranno sensibilizzati al tema i ragazzi della scuola media Dino Compagni e dell'istituto superiore Elsa Morante nel corso di incontri con alcuni istruttori della Scuola, insieme a un rappresentante dell'Uic e a un disabile visivo, accompagnato dal suo fedele amico a quattro zampe.
Nel pomeriggio dalle 16 alle 18, la scena si sposterà in piazza della Repubblica, alla presenza degli addestratori della scuola, dei non vedenti coi loro cani e delle famiglie affidatarie dei cuccioli.
"La Scuola di Scandicci – afferma l'assessore a salute, sociale e sport Stefania Saccardi – svolge una funzione fondamentale per agevolare la vita non soltanto di persone con disabilità visiva ma anche di bambini, anziani, disabili. I cani guida sono compagni fedeli e alleati preziosi per superare gli ostacoli della vita quotidiana. Dunque è molto importante poter contare su famiglie affidatarie per il primo anno di vita dei cuccioli. E' una bella esperienza che richiede amore, dedizione, generosità e un po' di tempo libero, ma che per tutto l'occorrente e le indicazioni necessarie è costantemente supportata e seguita".
I cuccioli della Scuola, generalmente labrador e golden retriever, dopo circa due mesi dalla nascita, e dopo che ne è stata verificata con alcuni test la predisposizione, sono affidati a famiglie volontarie che provvedono ad abituarli alle situazioni quotidiane più disparate, la cosiddetta fase di socializzazione ed educazione. Il periodo di 'affido' dura un anno, poi il cucciolo rientra alla Scuola per l'addestramento prima della consegna. Durante l'affido viene fornito gratuitamente alla famiglia tutto il necessario: cibo, vaccinazioni, visite periodiche, accessori, oltre all'assicurazione per danni contro terzi, aiuto e consigli di ogni tipo.
La Scuola ogni anno è in grado di addestrare e consegnare a persone con disabilità visiva più di venti cani. Dalla Scuola inoltre escono cani che vengono impiegati anche per la pet therapy e come ausilio a disabili motori. Per informazioni si può contattare la Scuola allo 055 4382855.
Redazione Floraviva
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Favorire la creazione, ed il consolidamento, di nuove imprese. E' questo l'obiettivo comune dei tre bandi che mettono a disposizione ben 21 milioni di euro e che la Toscana si appresta ad aprire entro pochi giorni, il prossimo 15 ottobre per la precisione. I tre bandi, che si inseriscono all'interno del PORCreO Fesr 2014-2020, ovvero il Programma Operativo Regionale Crescita e Occupazione, e del più ampio Progetto Giovanisì, riguardano in particolare i settori manufatturiero, turismo, commercio, terziario e start up innovative ad alto contenuto tecnologico.
"Questi bandi – ha spiegato il presidente Enrico Rossi – danno attuazione a 2 dei 25 punti che stanno alla base di questa legislatura, in particolare il 12, che punta a dare un aiuto a chi vuole creare una piccola e micro impresa, ed il 20, lanciato per creare piccole officine in grado di offrire servizi personalizzati di fabbricazione digitale per imprese e artigiani. Vogliamo dare un sostegno concreto a chi ha intenzione di mettersi in gioco con proposte innovative, ma anche a chi lo ha già fatto e cerca di ampliare o consolidare la propria attività".
"Con questi bandi – ha detto l'assessore alle attività produttive Stefano Ciuoffo – vogliamo creare azioni combinate che vanno nella direzione di affiancamento e avvicinamento dei giovani al sistema produttivo e potenziare una politica di integrazione con i sistemi formativo e delle politiche giovanili. E' ormai chiaro che la crisi che si è aperta qualche anno fa ha carattere strutturale, di sistema. La via d'uscita? Diventa indispensabile innovare la fase della progettazione, creare una visione condivisa dove concentrare gli investimenti. Per troppo tempo c'è stato troppo timore a inserire i giovani nel mondo delle attività produttive e invece deve partire da loro nuova spinta per rilanciare il sistema economico toscano".
I primi due bandi prevedono un pacchetto di misure per sostenere l'avvio di micro e piccole imprese giovanili nel commercio, turismo e terziario e nel manufatturiero. Il sostegno avviene attraverso il microcredito (con una dotazione finanziaria di quasi 12,5mln di euro) e voucher (più di 4,2mln) per l'acquisizione di servizi di consulenza e supporto all'innovazione utili alla creazione e allo svolgimento dell'attività d'impresa. Prevista anche l'eventuale concessione di garanzie regionali per agevolare l'accesso al credito e per investimenti connessi alla fase di avvio dell'impresa, oltre che per favorire il consolidamento di impresa.
Il terzo bando finanzia progetti di investimento per l'avvio di imprese giovanili innovative in vari settori dell'industria, del manifatturiero, del commercio e del terziario, nonché i Fab Lab, spazi condivisi per la fabbricazione digitale. La dotazione finanziaria iniziale è di 4,3mln di euro messi a disposizione attraverso finanziamenti agevolati e voucher.
Per tutti e tre i bandi i destinatari sono micro e piccole imprese giovanili costituite nei due anni precedenti alla data di presentazione della domanda di accesso all'agevolazione e persone fisiche che costituiranno micro o piccole imprese innovative e giovanili entro sei mesi dalla data di notifica del provvedimento di concessione sempre che non abbiano un'età superiore a 40 anni al momento della costituzione dell'impresa stessa.
Le domande vanno presentate online sul sito di Toscanamuove (soggetto gestore del bando), fino ad esaurimento del plafond messo a disposizione. Tutte le informazioni QUI
Redazione Floraviva

