Notizie
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Dal 21 al 23 settembre l'Associazione nazionale vivaisti esportatori sarà a presente a Flormart per il 67° salone del florovivaismo di Padova. Per l'occasione sarà proposto un viaggio nella varietà della produzione nazionale attraverso una selezione di imprese di punta da tutta Italia. Al momento confermate diciassette (ma sono in arrivo altre). Accanto a big come Giorgio Tesi Group e Piante Faro, quindici aziende medio-piccole.
Le imprese selezionate da Anve che hanno già dato conferma sono 17, ma superano i 20 centri di produzione se consideriamo che una delle aziende in esposizione a Flormart 2016 è la Giorgio Tesi Group, fra le imprese vivaistiche leader in Europa per dimensione e varietà di piante coltivate (oltre 1500), che si articola in cinque filiali produttive: la sede centrale di Pistoia, altre due in Toscana a Grosseto e Orbetello, una a Piadena (Cremona - Lombardia) e una a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno - Marche). In tutto, diciassette imprese che valgono circa 85 milioni di euro alla produzione.- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
La multifunzionalità è la scelta vincente dei nuovi produttori a quindici anni dalla legge di orientamento che ha allargato i confini dell'agricoltura. Secondo uno studio di Coldiretti, il 70% delle aziende agricole guidate da giovani under 35 opera con successo in attività connesse che spaziano da trasformazione in azienda dei prodotti agricoli alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche fino ai corsi di cucina “country”.
Le tecnologie sono dunque il giusto mezzo per ottimizzare la propria attività agricola e dialogare con i consumatori. Alcuni progetti a firma Coldiretti mettono in campo proprio questa strategia. Ad esempio “Ortiamo” permette a tutti di progettarsi un orto con gli ortaggi preferiti ed aspettare a casa la consegna, oppure decidere di coltivare in modo autonomo o assieme al fattore. Chi ama invece i salumi di qualità può affidarsi a “Adotta un maiale”: si può allevare un maiale allo stato semi brado possibilità di scegliere quali tagli destinare ai salumi e quali utilizzare da essere cucinati “freschi”. O ancora, "iOlive": l'app che permette di tracciare la filiera dell'olio, dalla pianta alla bottiglia, tramite sensori appositi sulle piante e identificazione di codici QR sui dispositivi mobili di tutti i consumatori che hanno scaricato iOlive. Esiste poi l'opportunità di leggere direttamente su smartphone l'etichetta del latte fresco con indicazioni sulle bovine da cui proviene. Sono tanti i progetti che stanno rendendo innovativo un settore considerato “vecchio” come quello dell'agricoltura. Secondo l'analisi di Coldiretti, la metà dei giovani agricoltori è laureata, il 54% ha fatto innovazione e il 74% è contento della scelta fatta. Ma non solo, anche parenti e amici concordano nel 57% con i giovani agricoltori. - Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Il presidente nazionale della Cia Dino Scanavino dopo la riunione a Bruxelles dei ministri agricoli europei: «E’ mancata l’ambizione nelle proposte di un esecutivo sempre più ‘stanco’. Provvedimenti sbilanciati sul Nord Europa e settori in sofferenza che restano fuori dagli aiuti, come cereali e carni suine. Adesso prioritario accelerare i tempi di attuazione».
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
3 mila imprese con un coinvolgimento di oltre 30 mila addetti: questi i numeri dell'agricoltura sociale ad un anno dalla nuova legge che la riconosceva ufficialmente. Mentre il Crea (Centro ricerche economia agraria) procede a un censimento dettagliato delle imprese agricole attive nel sociale, si dà il via all'istituzione dell'Osservatorio sull'agricoltura sociale, nominato con decreto Mipaaf.
Dal Forum nazionale Agricoltura Sociale grande soddisfazione per la crescita del settore, che testimonia la capacità di creare prodotti di eccellenza, posti di lavoro qualificati e dignità per le persone. In tempi di crisi come quelli attuali l'agricoltura sociale ridisegna un modello sostenibile ed efficace. Come da definizione, infatti, questo tipo di agricoltura è in grado di creare inserimento socio-lavorativo di lavoratori con disabilità e lavoratori svantaggiati, persone svantaggiate e minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione sociale. Ma anche di dar vita a prestazioni e attività sociali e di servizio per le comunità locali attraverso l’uso di risorse materiali e immateriali dell’agricoltura; prestazioni e servizi terapeutici anche attraverso l'ausilio di animali e la coltivazione delle piante. L'agricoltura sociale, infine, mette in campo iniziative di educazione ambientale e alimentare, salvaguardia della biodiversità animale, anche attraverso l'organizzazione di fattorie sociali e didattiche. - Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Nel corso degli ultimi mesi Bayer si è impegnata in colloqui privati con Monsanto, ancora non andati a buon fine. Dopo aver visto rifiutare la sua offerta da 62 miliardi di dollari perché «incompleta e finanziariamente inadeguata», ora Bayer rialza la sua proposta da 122 a 125 dollari per azione. La posta in gioco è alta e discussa: la creazione della più grande azienda agrochimica e di semi al mondo, il cui unico "intralcio" potrebbe essere Basf.
Bayer ha deciso di alzare la sua offerta, interamente in contanti, agli azionisti Monsanto prima verbalmente (il primo luglio) e poi in una proposta aggiornata presentata il 9 luglio. Ma non solo, il colosso tedesco del settore chimico e farmaceutico ha risposto globalmente alle domande di Monsanto in materia di finanziamento e di questioni normative per completare la proposta di acquisizione (vedi).
L'azienda tedesca si dichiara pronta a prendere impegni con i regolatori, se necessario, per completare l'acquisizione. E non solo, Bayer garantisce che l'operazione non sarà soggetta a condizioni finanziarie e che il denaro necessario è già pronto. Sono cinque, le banche pronte a sottoscrivere infatti: BofA Merrill Lynch, Credit Suisse, Goldman Sachs, HSBC e JP Morgan. L'azienda tedesca è fiduciosa di poter ottenere tutti i necessari via libera regolatori vista la complementarietà geografica e dei prodotti dei due gruppi. Non ci sono più dubbi per Bayer: l'offerta riconosce “il valore intrinseco di Monsanto”, dal momento che offre un premio del 40% sul prezzo di chiusura del titolo Monsanto alla seduta dello scorso 9 maggio. La posta in gioco è a questo punto alta: se Bayer acquistasse Monsanto si andrebbe a creare la più grande azienda di sementi e pesticidi del mondo. A complicare l'operazione è intervenuta la questione Basf: secondo indiscrezioni infatti Monsanto starebbe trattando per acquisire Basf, una delle più grandi compagnie chimiche. Le trattative sarebbero ancora alle fasi preliminari, ma riflettono la spaccatura all'interno del consiglio di amministrazione di Monsanto.
Redazione




