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ognissanti 2024

Per Ognissanti, la floricoltura italiana mostra stabilità in quantità e qualità della produzione, ma segnala un calo della domanda. L’aumento dei prezzi dei crisantemi tra il 10 e il 20% e una domanda in flessione stimata tra l’8 e il 12% confermano una dinamica di mercato matura. I consumatori hanno preferito la varietà multiflora al monoflora per i recisi e le misure di vaso medie (18-24 cm di diametro), con un calo netto per le misure più grandi. L'assenza di preferenze specifiche sui colori evidenzia un mercato consolidato. Sono stati sentiti i direttori dei mercati dei fiori Gianluca Incerpi (MEFIT Pescia), Danilo Simonetta (Sogemi Milano) e Piero Navarro (Mercato di Ercolano), che offrono dettagli sulla commercializzazione della produzione su scala regionale e nazionale; non hanno invece risposto i mercati di San Remo, Torino, Roma e Terlizzi.

L'analisi sulla campagna floricola di Ognissanti 2024 mostra segnali apparentemente contrastanti in alcuni dei nei principali mercati italiani. Gianluca Incerpi, direttore del MEFIT Mercato Fiori e Piante Toscana) di Pescia, osserva un calo del 10% nella produzione nazionale di crisantemi, con il Sud Italia in difficoltà, mentre il Centro-Nord segna un incremento del 3-4%. In risposta, i prezzi dei crisantemi sono saliti del 10-20% per singolo stelo, mentre il consumo e i prezzi di garofani e rose sono rimasti stabili, muovendosi con un leggero ritardo rispetto alle altre varietà. La domanda di crisantemi in vaso ha registrato un risultato positivo al MEFIT, con un sold-out anticipato e un aumento dei prezzi del 15% rispetto alla stagione 2023. Questo aumento generale dei prezzi, accompagnato dalla stabilità dei consumi, suggerisce una flessione della domanda complessiva che ha inciso sull’andamento del mercato. A Ercolano, Piero Navarro responsabile dell'omonimo mercato dei fiori, attribuisce la flessione della domanda a un clima di incertezza e a un andamento climatico imprevedibile, fattori che influenzano le scelte dei consumatori. Per Ognissanti, Navarro ha rilevato una preferenza crescente per i crisantemi multiflora rispetto alla variante monoflora. Tuttavia, le varietà più richieste rimangono quelle tradizionali: lisiantus, crisantemi, anthurium, celosia e violaciocca. Per i prodotti di importazione, come rose, anthurium e dendrobium, si registrano aumenti medi dei prezzi del 15%, anche se la domanda resta stabile o in calo rispetto al passato. Danilo Simonetta, intervistato per conto di Sogemi, società che gestisce il mercato dei fiori di Milano, riporta un calo nella domanda per Ognissanti, specialmente tra le nuove generazioni, meno propense all’acquisto di fiori per questa festività. Sebbene non abbia fornito una percentuale precisa sul calo della domanda, Simonetta fornisce il dato dell’aumento dei prezzi che si attesta al 7-8%. Questo dato su una piazza come Milano, che vede consumi elevati, lascia calcolare che la flessione va ben oltre  il 10%, soprattutto per varietà tradizionali come crisantemi e garofani. Simonetta ha inoltre evidenziato che festività come la Festa della Donna, Festa della Mamma e San Valentino confermano di essere una parte fondamentale del fatturato, arrivando a costituire fino al 50% del totale, un dato che conferma le abitudini dei consumatori del nord Italia.

La flessione della domanda si conferma attraverso i prezzi, che, con aumenti medi tra il 10 e il 20% per i crisantemi recisi e del 15% per i crisantemi in vaso, suggeriscono una riduzione della domanda stimata tra l'8 e il 12% rispetto agli anni precedenti, in linea con il rapporto di Italmercati che a luglio 2024 indicava un trend del -10% per la floricoltura. Questo rallentamento conferma un cambiamento nelle preferenze dei consumatori, sia per i recisi che per le fioriture, e una minore propensione all’acquisto specifico per la festività di Ognissanti, dimostrando così la maturità raggiunta da questo mercato.

Andrea Vitali

biogassificatore da sansa

Un innovativo impianto di digestione anaerobica a Cerignola, composto da cinque digestori, ha convertito in un anno 60mila tonnellate di sansa e foglie d’ulivo in 4,8 milioni di metri cubi di biometano, coprendo il fabbisogno energetico di 20.000 famiglie. Per produrre questa energia sono servite circa 130.000 - 150.000 tonnellate di olive molite, generando inoltre 51mila tonnellate di fertilizzante, sottoprodotto organico per la concimazione dei terreni locali.

La struttura, frutto dell'alleanza tra produttori locali, si distingue per l'applicazione dei principi del “Biogasfattobene” del Consorzio Italiano Biogas (CIB), utilizzando sansa e foglie di ulivo raccolte entro un raggio di 10 km per una filiera corta che riduce i costi e incrementa la sostenibilità. Il digestato prodotto dal processo di digestione anaerobica viene impiegato come fertilizzante organico sui 600 ettari di terreni agricoli dei soci, azzerando i costi di concimazione e migliorando la fertilità del suolo. Legambiente ha visitato l’impianto nell'ambito della sua campagna nazionale “I cantieri della transizione ecologica”, definendolo “un esempio virtuoso di economia circolare.” Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, ha dichiarato: “La Puglia è un territorio a grande vocazione agricola, e promuovere l’economia circolare nella filiera dell’olio è fondamentale. Recuperare scarti agroalimentari per farne energia rinnovabile, mettendo in rete i produttori e avviando una solida alleanza tra agricoltura, produzione di energia e cura dei suoli, è una sfida cruciale che la Puglia ha dimostrato si può vincere. Speriamo che questa filiera virtuosa possa essere replicata in tutto il territorio nazionale, per contribuire alla decarbonizzazione e alla gestione sostenibile degli scarti agricoli.” Anche il presidente del Consorzio Italiano Biogas (CIB), Piero Gattoni, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa: “L’Azienda ARCA rappresenta un modello innovativo e sostenibile per la produzione di biometano in Italia. Questo progetto concretizza la visione del Biogasfattobene, dimostrando come l’alleanza tra agricoltura e industria possa tracciare un cammino positivo verso la transizione ecologica e la competitività delle produzioni alimentari di qualità, grazie all’innovazione tecnologica. La Puglia, con il suo grande potenziale agricolo, è un bacino importante per lo sviluppo del biogas e del biometano nazionale, essenziali per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e indipendenza energetica del Paese.” 

Redazione

Interpoma 2024: innovazione e digitale per la filiera della mela

Dal 21 al 23 novembre, la 13ª edizione di Interpoma a Fiera Bolzano punta sulla digitalizzazione e sulle nuove tecnologie per un’agricoltura più sostenibile e produttiva.

Interpoma 2024 è pronta a partire: dal 21 al 23 novembre, Fiera Bolzano ospiterà 490 espositori provenienti da 21 Paesi in 25.000 mq dedicati alle ultime innovazioni del settore melicolo. La fiera, punto di riferimento mondiale per il settore, punta quest'anno su un tema centrale: la digitalizzazione applicata alla melicoltura. Cuore dell'evento sarà il “meleto del futuro”, uno spazio interattivo di 800 mq dove undici aziende mostreranno tecnologie avanzate. Tra le soluzioni proposte, ci saranno sistemi di monitoraggio delle piante in tempo reale, software per ottimizzare la gestione aziendale, robot per la raccolta e dispositivi per risparmiare acqua, tutte tecnologie pensate per ottimizzare la produzione e ridurre l’impatto ambientale. L’Interpoma Congress, il 21 e 22 novembre, vedrà esperti internazionali discutere di “Evoluzione genetica” e “Rivoluzione digitale”, con focus su tecnologie di breeding e gestione dei meleti tramite intelligenza artificiale. Saranno inoltre assegnati due premi: l'Interpoma Award, per l’innovazione sostenibile, e il Visitors' Choice Award, una novità di questa edizione, che permetterà al pubblico di votare la tecnologia più interessante del “meleto del futuro”. A contorno della fiera, Bolzano ospiterà la Festa della Mela, con degustazioni e stand per celebrare la Mela Alto Adige IGP. Inoltre, il Business Match promosso dalla Camera di Commercio il 21 novembre faciliterà incontri tra operatori internazionali, confermando Interpoma come evento strategico per la crescita e il futuro della melicoltura. Per maggiori dettagli visita la pagina dedicata nella sezione "Fiere nel mondo".

Redazione

"Italia Giardino del Mondo": Mostra sui giardini italiani apre a Treviso

La mostra Italia Giardino del Mondo, promossa dal MAECI, inaugura il 15 novembre a Treviso: un viaggio iconografico tra i giardini italiani, da quelli rinascimentali ai paesaggi moderni.

Dal 15 novembre al 22 dicembre, la Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso ospiterà la mostra Italia Giardino del Mondo. Where Nature meets Art, Craft and Design, prima tappa italiana di un’esposizione itinerante promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per valorizzare il patrimonio dei giardini italiani. Il progetto è stato curato da Sabina Minutillo Turtur e Renato Fontana e prodotto dalla Bye Bye Silos, con il contributo di un prestigioso comitato scientifico composto da esperti in storia del giardino e architettura del paesaggio: Chiara Santini, docente presso l’École nationale supérieure de paysage di Versailles, Paolo Cornaglia e Marco Ferrari del Politecnico di Torino, Luigi Latini, Andrés Holguín e Lorenza Gasparella dell’Università Iuav di Venezia. All’inaugurazione di venerdì 15 novembre alle ore 18 a Palazzo Bomben, interverranno Luigi Latini, direttore della Fondazione Benetton, Chiara Santini e Simonetta Zanon, responsabile progetti paesaggio della Fondazione. Il percorso espositivo si articola in sette tematiche che ripercorrono la storia dei giardini italiani – dal Rinascimento alle ville moderne – attraverso fotografie d’autore e documenti storici, ponendo l’accento su elementi come il disegno, l’acqua, la botanica e il dialogo con le arti. A supportare l'iniziativa sono l’Associazione Parchi e Giardini Italiani, il Fondo per l’Ambiente Italiano e Grandi Giardini Italiani. Visitabile fino al 22 dicembre, l’esposizione proseguirà poi il suo tour internazionale grazie alla rete delle Ambasciate e degli Istituti Italiani di Cultura, diffondendo il "saper fare" italiano e promuovendo un turismo sostenibile e una maggiore sensibilità ambientale. Per maggiori informazioni visita la pagina dedicata nella nostra sezione "Eventi".

Redazione

Masaf: più di 100 mln di € per le imprese danneggiate dalla siccità

Il governo italiano stanzia 74,8 milioni di euro per supportare le imprese agricole colpite dalla siccità nel Sud Italia e isole, aggiungendo i fondi UE per un totale di oltre 112 milioni di euro.


Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha accolto la richiesta del Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, di attivare un cofinanziamento nazionale pari a 74,8 milioni di euro. Questi fondi si aggiungono ai 37,4 milioni di euro già stanziati dall'Unione Europea il 10 ottobre scorso per sostenere le imprese agricole colpite dalla siccità che ha flagellato il Sud Italia e le isole maggiori nel 2024. La dotazione complessiva a disposizione per affrontare gli effetti della crisi climatica raggiunge così i 112 milioni di euro. Si tratta di una misura significativa, pensata per alleviare le perdite subite dalle aziende agricole, in particolare nel settore cerealicolo, che ha visto drastici cali di produzione. Il Ministero dell'Agricoltura, in collaborazione con la Conferenza Stato-Regioni, sta lavorando alla definizione delle modalità operative per la distribuzione degli aiuti, che saranno indirizzati verso le aree e i comparti maggiormente colpiti dall'emergenza. Il termine ultimo per la comunicazione dei dettagli degli interventi alla Commissione Europea è fissato per il 31 dicembre 2024, mentre la distribuzione dei fondi alle aziende beneficiarie dovrà essere completata entro il 30 aprile 2025. Questa azione di supporto rappresenta un passo cruciale per la tenuta del comparto agricolo nazionale in un contesto di crescente instabilità climatica.

Redazione