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- Scritto da Andrea Vitali
Il Caño Cristales in Colombia, noto come "il fiume dei cinque colori", è una meraviglia naturale che incanta i visitatori con le sue acque cristalline, le alghe colorate e i paesaggi mozzafiato. Scopriamo questo affascinante angolo della Sierra de la Macarena, un vero spettacolo della natura.
Tra le Ande e l'Amazzonia, nel cuore della Colombia, si cela un gioiello nascosto della natura: il Caño Cristales, conosciuto anche come "il fiume dei cinque colori". Questo affluente del fiume Guayabero, situato nella suggestiva cornice della Serranía de la Macarena, è un luogo unico al mondo, un autentico paradiso terrestre che sembra provenire direttamente dal "Giardino dell'Eden".
Questo fiume è noto per i suoi straordinari colori che vanno dal rosso al giallo, dal verde al blu, e persino al nero. Questa tavolozza di colori è il risultato delle alghe Macarenia clavigera, una pianta acquatica che cresce sul fondo del fiume tra luglio e novembre di ogni anno. Queste piccole alghe trasformano le acque cristalline del Caño Cristales in uno spettacolo di colori vibranti, rendendolo uno dei fiumi più insoliti e affascinanti del pianeta.
Chiamato anche "l'arcobaleno liquido", questo fiume è situato all'interno del Parco Nazionale Naturale della Sierra de la Macarena, un'area protetta che preserva questa meraviglia naturale per le generazioni future. Il Caño Cristales è accessibile solo in determinati periodi dell'anno, quando le condizioni sono ottimali per apprezzarne la bellezza.
Le acque del Caño Cristales scorrono tra le quarziti dei tepuy della Serranía de la Macarena, formatesi circa 1,2 miliardi di anni fa. Queste antiche formazioni rocciose aggiungono ulteriore fascino al paesaggio, creando un contrasto affascinante tra la durezza delle rocce e la delicatezza dei colori dell'acqua.
Oltre ai suoi colori straordinari, il Caño Cristales è anche famoso per le sue cascate e rapide che rendono il fiume un luogo ideale per gli amanti dell'avventura. Inoltre, le "marmitte del diavolo", cavità naturali sul fondale del fiume create dall'impatto dei ciottoli trasportati dalla corrente, aggiungono un elemento di fascino unico. Queste cavità si espandono nel tempo a causa dell'azione costante delle acque, creando strutture affascinanti e misteriose.
Il Caño Cristales è un luogo che va oltre la bellezza, è una testimonianza della meraviglia della natura e dell'incredibile diversità che il nostro pianeta ha da offrire. Ogni anno, attira viaggiatori da tutto il mondo, offrendo loro una visione di un mondo incantato fatto di colori e bellezze naturali. Un viaggio in questo angolo di paradiso è un'esperienza unica che rimarrà per sempre nell'anima di chi lo visita.
Rubrica a cura di Anne Claire Budin
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Il Parco Holland Flower nella città di Yancheng, provincia di Jiangsu, è un'incredibile fusione di storia e natura. Questa oasi di fiori ha una storia affascinante che risale a oltre duecento anni fa, quando il terreno era salino e incolto. Oggi, grazie a un progetto ambizioso e all'importazione di conoscenze dall'Olanda, questa terra è diventata una meravigliosa dimora per fiori, in particolare i tulipani. Scopriamo come questa storia si intreccia con la bellezza dei fiori nel Parco Holland Flower.
Il Parco Holland Flower, situato nel Doulonggang Tourism Resort, nella città di Yancheng, provincia di Jiangsu, è molto più di un semplice giardino di fiori. È un luogo dove la storia e la natura si fondono in una bellezza mozzafiato.
La storia di questo parco affonda le radici nell'era della Repubblica Cinese, quando la municipalità di Xinfeng era una vasta area di terreno salino-alcalino. Le condizioni erano estremamente difficili, con rese agricole basse e gli abitanti che dovevano affidarsi alla pesca e alla produzione di sale per sopravvivere. Tuttavia, nel 1919, tutto cambiò.
Zhang Jian, un rinomato industriale cinese, prese una decisione audace. Assunse Henry Telek, un giovane esperto olandese di tutela dell'acqua, dai Paesi Bassi, la nazione più avanzata al mondo in termini di tecnologia idrica. Lo scopo era bonificare la terra dal mare e migliorare il suolo salino. Questa audace mossa portò a un sistema di irrigazione e drenaggio che sfruttava al massimo l'acqua piovana. Grazie a questa tecnologia di desalinizzazione del suolo, Xinfeng guadagnò la reputazione di "la prima città nella pianificazione della Repubblica Cinese".
Uno sguardo dall'alto rivela il layout unico del Parco Holland Flower, con corsi d'acqua ordinatamente disposti a scacchiera che coprono più di 700 ettari. Questo straordinario progetto fu completato in Cina da De Rijke, il quale trascorse quattro o cinque anni lavorando instancabilmente su questa terra. Il sistema di drenaggio che progettò fu costruito mobilitando 500.000 persone e richiese ben 20 anni per essere completato.
I risultati di questi progetti di tutela dell'acqua sono ancora evidenti oggi. Nel 2012, per onorare l'esperto olandese De Rijke e le 500.000 persone che contribuirono a trasformare questa terra, l'amministrazione della città di Xinfeng decise di esplorare il ricco patrimonio storico della Repubblica Cinese e di combinare le condizioni climatiche favorevoli e l'ambiente del suolo per la piantagione di tulipani. Così nacque il progetto del Parco Holland Flower, con l'obiettivo di diventare il primo mare di tulipani in Cina.
Oggi, il Parco Holland Flower è una vera e propria oasi di colori e profumi. I tulipani, con la loro bellezza senza tempo, si ergono come simbolo di questa incredibile trasformazione. È un luogo dove puoi immergerti nella storia e nello splendore della natura, una fusione unica che rende questo parco un'attrazione straordinaria.
Il Parco Holland Flower non è solo un giardino di fiori, ma un monumento alla perseveranza umana e alla capacità di trasformare terre aride in gioielli di bellezza naturale.
Rubrica a cura di Anne Claire Budin
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- Scritto da Andrea Vitali
Dentro le mura di Rikers Island, un'iniziativa sorprendente sta cambiando vite. Scopri come il programma GreenHouse sta insegnando ai detenuti l'arte della gentilezza attraverso la cura delle piante, preparandoli per una nuova vita al di fuori della prigione.
Rikers Island è un nome che evoca molte immagini, molte delle quali legate a figure famose e storie oscure. Ma dietro le mura di questa enorme colonia penale a New York, si cela una storia di speranza e rinascita che coinvolge un orto straordinario.
Nel 2017, il Dipartimento di Correzione di New York e la Horticultural Society di New York hanno unito le forze per lanciare il programma GreenHouse all'interno di Rikers Island. Questo programma ha come obiettivo insegnare ai detenuti le competenze dell'orticoltura, dal seminare al curare le piante, preparandoli per futuri lavori nel settore paesaggistico e verde.
Il programma GreenHouse non è solo una lezione sull'orticoltura ma una lezione di gentilezza e cura. I detenuti, alcuni dei quali provengono da ambienti difficili, imparano a prendersi cura delle piante e, in cambio, scoprono la gentilezza e l'apertura di cuore che questa attività offre. Come afferma la direttrice di GreenHouse, Hilda Krus, "Una pianta non è una cosa minacciosa. Non risponderà. Non ti fregherà. Così possono legarsi a qualcosa che non è minaccioso. Questo è un aspetto molto salutare dell'essere gentili, aprire il cuore per qualcosa senza dover pagare per questo."
Inoltre, il programma offre competenze trasversali essenziali per la vita quotidiana e professionale, come la puntualità, la pulizia e il controllo degli impulsi. I partecipanti completano il programma con una certificazione orticola e la prospettiva di trovare un lavoro retribuito nel settore paesaggistico al loro rilascio.
L'iniziativa GreenHouse dimostra come anche dietro le situazioni più difficili ci sia spazio per la gentilezza, la crescita e la speranza. E mentre Rikers Island ha una lunga storia di detenuti famosi e problemi complessi, queste storie di trasformazione offrono un raggio di luce all'orizzonte.
Per saperne di più su questo incredibile programma e come sta cambiando vite, continua a seguire le nostre storie di ispirazione su Floraviva.
Rubrica a cura di Anne Claire Budin
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- Scritto da Andrea Vitali
Nel corso dei secoli, arte e botanica hanno instaurato un affascinante rapporto, inizialmente discrepante, ma poi sempre più intrecciato. Questo articolo esplora la storia di come queste due discipline apparentemente distanti si siano unite attraverso la rappresentazione delle piante, trasformando la botanica in un'arte e l'arte in un'espressione scientifica.
L'Arte e la Botanica: Un Incontro Inaspettato
L'arte e la botanica, a prima vista, sembrano appartenere a mondi distinti. L'arte è l'espressione creativa dell'umanità, mentre la botanica è la scienza che studia le piante. Tuttavia, nel corso della storia, queste due discipline apparentemente distanti si sono incontrate e hanno instaurato un affascinante rapporto.
Dall'Antichità all'Arte Botanica
Nell'antichità, le piante erano rappresentate principalmente come elementi decorativi in contesti religiosi e architettonici. Ad esempio, antichi templi egiziani mostravano bassorilievi decorati con più di 200 immagini di piante. Questi primi esempi di rappresentazioni botaniche erano prevalentemente decorativi, ma rappresentano la prima traccia di ciò che oggi conosciamo come disegni botanici.
Il filosofo-botanico greco Teofrasto, autore delle "Ricerche sulle piante" nel IV secolo a.C., contribuì a un maggiore studio delle piante nell'antica Grecia. Anche i Romani, con autori come Plinio il Vecchio, menzionavano piante in manoscritti illustrati, principalmente piante medicinali.
Dal Medioevo all'Arte Botanica Decorativa
Nel Medioevo, la rappresentazione delle piante negli erbari era limitata alle piante medicinali, utili per la cura dell'uomo. L'arte botanica era in gran parte assente, poiché i pittori medievali erano confinati alla rappresentazione di temi religiosi per evitare persecuzioni dall'Inquisizione.
Tuttavia, nel XII secolo, influenzati dall'arte bizantina, alcune rappresentazioni di piante divennero più decorative che strettamente scientifiche, introducendo l'elemento estetico nelle piante medicinali.
Il XV secolo vide la traduzione in italiano di un trattato di botanica medicinale scritto da Sérapion il Giovane, con illustrazioni realiste ed artistiche. Gli illustratori di erbe cominciarono a visitare giardini monastici per ritrarre piante coltivate e liberarsi gradualmente dal loro ruolo di copisti.
Dall'Opere Scientifiche all'Arte Botanica in Piena Regola
Nel XVIII secolo, il naturalista svedese Carl von Linné rivoluzionò la classificazione delle specie vegetali. Questa nuova classificazione diede una base più solida all'arte botanica, poiché gli illustratori potevano ora rappresentare una vasta gamma di specie. Le illustrazioni botaniche erano diventate vere opere d'arte, unendo estetica e realismo.
L'Arte e la Botanica: Un Intreccio Duraturo
Con il passare dei secoli, l'arte e la botanica continuarono a intrecciarsi. Gli artisti iniziarono a rappresentare piante in vasi, contribuendo a un interesse crescente per la rappresentazione floreale. La natura stessa divenne oggetto d'arte e decorò case e spazi prosperi.
Il Caso di Giuseppe Arcimboldo
Un esempio notevole di questa fusione tra arte e botanica fu Giuseppe Arcimboldo, il pittore milanese noto per i suoi ritratti composti da piante e oggetti. I suoi ritratti, spesso ritenuti eccentrici all'epoca, oggi sono considerati capolavori di creatività artistica e botanica.
In conclusione, l'intreccio tra arte e botanica ha portato alla nascita dell'arte botanica, dove la bellezza della natura si fonde con l'arte umana. Questo connubio ha reso le piante non solo oggetto di studio scientifico ma anche fonte d'ispirazione per artisti che hanno celebrato la loro estetica in opere che continuano a incantare e affascinare il mondo. L'arte e la botanica, pur rimanendo discipline distinte, si sono unite attraverso la rappresentazione delle piante, dimostrando che la bellezza e la creatività possono fiorire in ogni angolo del regno naturale.
Rubrica a cura di Anne Claire Budin
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- Scritto da Andrea Vitali
Torna l'ottava edizione della mostra mercato internazionale dedicata alle orchidee e alle piante rare. L'evento si terrà il 14 e 15 ottobre presso il Centro Mati1909 a Pistoia, con espositori provenienti da tutto il mondo e oltre 2000 varietà di orchidee e piante rare. In questa edizione, una grande novità è il padiglione dedicato all'agroalimentare toscano in collaborazione con CNA Toscana Centro e l'Unione Agroalimentare.
Sabato 14 e Domenica 15 Ottobre segnate le vostre agende, perché si terrà l'ottava edizione della Mostra Mercato Internazionale delle Orchidee e delle Piante Rare presso il Centro Mati1909 in Via Bonellina 68 a Pistoia. Questo evento è da anni un appuntamento imperdibile per gli amanti delle piante rare e delle orchidee, ma anche per i curiosi che vogliono scoprire la bellezza e la diversità di queste meraviglie botaniche.
L'edizione dell'anno scorso ha attirato ben 4253 visitatori provenienti da tutta Italia, consolidando la reputazione di questa mostra mercato come una delle più importanti in Italia. Quest'anno, ci si aspetta un afflusso ancora maggiore.
La mostra mercato vanta il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Pistoia e, in questa nuova edizione, vedrà la partecipazione delle prestigiose associazioni di categoria SFO Società Felsinea di Orchidofilia e AIO-Associazione Italiana di Orchidologia. Queste associazioni valuteranno le piante in esposizione, assegnando premi per bellezza e rarità.
Una delle grandi novità dell'edizione 2023 è il padiglione dedicato all'agroalimentare toscano, organizzato in collaborazione con CNA Toscana Centro e l'Unione Agroalimentare. Qui, gli espositori presenteranno le tipicità enogastronomiche territoriali e regionali, offrendo ai visitatori l'opportunità di acquistare prodotti di alta qualità rigorosamente "made in Tuscany". Sarà un'occasione unica per scoprire i sapori autentici della regione.
L'ingresso alla mostra mercato è GRATUITO, consentendo ai visitatori non solo di esplorare le meravigliose piante in esposizione ma anche di partecipare a una serie di iniziative durante il weekend. Saranno organizzati convegni, seminari e incontri su orchidee e altre tematiche botaniche. Inoltre, avrete la possibilità di prenotare un appuntamento con i progettisti di Giardini Mati 1909 per ricevere consigli sulla progettazione e manutenzione del vostro spazio verde.
La mostra mercato aprirà ufficialmente le sue porte sabato 14 Ottobre con un convegno dal titolo "Il turismo che fa bene al territorio". Questo convegno vedrà la partecipazione di esperti del settore, tra cui l'Arch. Elisabetta Norfini, Presidente CNA Toscana Centro Turismo e Commercio, Francesco Mati, contitolare di Piante Mati, e Gennaro Giliberti, Responsabile produzioni agricole, vegetali e zootecniche Regione Toscana.
L'ottava edizione della Mostra Mercato Internazionale delle Orchidee e delle Piante Rare promette di essere un evento straordinario, che unisce la bellezza delle piante alla tradizione enogastronomica toscana. Non mancate!
Redazione