Il vivaista

Convegno di esperti per fare il punto da varie prospettive su un tema caldo della gestione del verde urbano negli ultimi anni: come garantire la sicurezza dei cittadini a fronte di alberature sempre più a rischio di cadute per via delle fitopatie importate dall’estero e degli eventi traumatici causati dal cambiamento climatico.
Giovedì 7 ottobre dalle ore 15,30 alle 18,30 l’Accademia dei Georgofili, in collaborazione con il Conaf – Consiglio dell’ordine degli agronomi e dei dottori forestali e con Fidaf – Federazione italiana dei dottori in scienze agrarie e scienze forestali, organizza un webinar intitolato “Cambiamenti climatici, globalizzazione e diffusione di fitopatie in ambito urbano, salute del verde e stabilità delle alberature per la sicurezza dei cittadini”. La partecipazione è possibile solo iscrivendosi entro le ore 17 di mercoledì 6 ottobre compilando questo form (i partecipanti riceveranno le credenziali di accesso alla piattaforma web). Sarà comunque consentita la partecipazione in presenza nella sede dell’Accademia dei Georgofili di Firenze ai primi 20 iscritti che ne abbiano fatto specifica richiesta. 

Programma
15,30 - Saluti istituzionali.
Coordina: Francesco Ferrini, membro dell’Accademia dei Georgofili.
Relazioni:
- Simone Orlandini, Università degli Studi di Firenze, “Eventi meteo e stabilità degli alberi: quali relazioni”.
- Davide Neri, Università Politecnica delle Marche, “Impatto dei cambiamenti climatici sul ciclo vitale e sulle fasi fenologiche dell’albero”.
- Antonio Pietro Garonna, Università degli Studi di Napoli Federico II, “Insetti alieni del verde urbano: un’emergenza da fronteggiare”.
- Paolo Gonthier, Università degli Studi di Torino, “Fitopatogeni esotici e alberate: implicazioni economiche, sociali e prospettive di contenimento”.
- Roberto Diolaiuti, Comune di Bologna – Settore Ambiente e Verde, “La gestione della ‘foresta urbana’: manutenzione e implementazione”
18 - Conclusione dei lavori

L’evento è inserito nel catalogo nazionale della formazione continua dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, con 0.375 CFP.

Redazione

Il senatore La Pietra spera che la Commissione Agricoltura voti le modifiche e licenzi il testo corretto del disegno di legge Liuni sul florovivaismo entro ottobre, così che l’aula del Senato lo voti entro l’anno. Tra gli emendamenti da lui segnalati, la possibilità di creare sotto tavoli su specifici comparti del florovivaismo, più risorse per ricerca e promozione, più centralità all’imprenditoria agricola nell’art. 13 sui garden center, l’eliminazione di ambiguità su chi possa fare manutenzione del verde e, su sua iniziativa, un piano nazionale per rimodernare il parco serre rendendole più performanti ed efficienti dal punto di vista energetico.

«Credo che in Commissione Agricoltura del Senato abbiamo fatto un ottimo lavoro, nel senso che in sei mesi abbiamo audìto più di 40 soggetti, cioè tre volte tanti quelli che erano stati audìti alla Camera in quindici mesi. Abbiamo cosi potuto tirato un po’ le fila, analizzando tutte le richieste che ci sono state fatte».
Inizia così la risposta del senatore Patrizio La Pietra, relatore del disegno di legge (ddl) Liuni “Disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione delle attività del settore florovivaistico” (vedi), sentito sabato 2 ottobre dal Vivaista a margine del Memorial Vannucci al Nursery Campus di Pistoia per sapere a che punto è l’iter presso la Commissione Agricoltura del Senato di questo ddl così importante per il florovivaismo.
«Avevo ragione – aggiunge La Pietra - quando a febbraio sostenevo che il passaggio in Senato poteva essere un’opportunità per migliorare questa legge, che era comunque già una buona legge, perché riconosceva il settore del florovivaismo come un settore fondamentale dell’agricoltura». Nel senso che, spiega il senatore, «dicevo, appunto, che andava migliorata, tanto che alla fine sono stati presentati un centinaio di emendamenti, tutti frutto delle audizioni che sono state fatte in questi mesi e tutti migliorativi di specifici aspetti».
Quali? Ad esempio, evidenzia La Pietra, «all’articolo 1 sulla costituzione della filiera viene messa maggiormente al centro la figura dell’imprenditore agricolo rispetto ad altri soggetti che erano stati inseriti». Oppure un altro miglioramento riguarda l’organizzazione del tavolo tecnico di settore, «grazie a emendamenti che vanno nella direzione di creare dei sotto tavoli o tavoli più specifici». Sarà la creazione di un sotto tavolo per il vivaismo e uno per la floricoltura che aveva chiesto l’Associazione Vivaisti Italiani? «Diciamo che questo è l’indirizzo – risponde La Pietra - quello che ci sarà dipenderà poi dagli emendamenti che passeranno dopo il voto».
E quando saranno votati gli emendamenti in Commissione Agricoltura al Senato? «Gli emendamenti sono tutti presentati – spiega il senatore pistoiese - stiamo aspettando i pareri della Commissione Bilancio e della Commissione Finanze. Una volta che arrivano questi due pareri, noi siamo in grado di poterli votare in Commissione. Io quindi spero che entro il mese di ottobre arrivino questi pareri per poter chiudere il ddl in Commissione e poi portarlo in aula. In modo che prima della fine dell’anno sia diventato a tutti gli effetti legge. Poi chiaramente, siccome è stato modificato, dovrà tornare alla Camera. Ma lì sarà solo un passaggio formale».
Altri emendamenti che dovrebbero portare a miglioramenti del testo? «Sono state chieste più risorse – ricorda La Pietra - per quanto riguarda la ricerca e la promozione del vivaismo. Abbiamo rimodellato un po’ l’art. 13, quello sui garden center, per dare più centralità anche lì all’imprenditoria agricola in modo da avere meno interpretazioni possibili che potrebbero creare alcuni problemi. E siamo intervenuti sugli articoli 14, 15, 16 su cui si era creato un po’ un dibattito per il fatto che in un articolo si voleva riconoscere la professionalità della figura del “manutentore del verde” e poi nell’altro si dava la possibilità ai Comuni di affidare la manutenzione dei giardini ai cittadini, quindi c’erano un po’ delle incongruenze». 
«Inoltre – prosegue il senatore - sono stati presentati emendamenti sull’articolo che riguarda i distretti per rendere il loro riconoscimento più stringente e, cosa a cui tengo moltissimo, ho presentato un emendamento per un piano nazionale di riconversione delle strutture produttive e per l’efficientamento energetico. Un vero e proprio piano per rimodernare tutto il parco nazionale delle serre sia sotto il profilo strutturale, adoperando materiali più performanti e adatti alle nuove colture, sia sotto il profilo energetico, sfruttando al massimo le energie alternative. Penso che questo emendamento, se approvato, potrà essere un notevole volano di sviluppo per il settore».
«Insomma – ribadisce La Pietra concludendo - abbiamo fatto un lavoro che io credo oggettivamente porti a un miglioramento di questa legge».
Ma quando vedrà la luce il testo emendato? «Il testo definitivo sarà pronto appena votati gli emendamenti in Commissione, spero entro fine di ottobre. Poi mancherà il passaggio formale in aula, però il testo sarà quello che esce dalla Commissione».

L.S.

In uscita presso Elliot Edizioni il nuovo libro di Francesco Ferrini e Ludovico Del Vecchio Resistenza verde: un «manuale di resistenza botanica» per agire secondo «regole sempre più ecologiche e intelligenti». Con tutto quello che c'è da sapere sugli alberi e tanti esempi e dati illuminanti come questo: per eliminare l’impronta di carbonio di un uomo di 60 anni oggi si dovrebbe piantare un ettaro di bosco misto di latifoglie ad alta densità e lasciarlo crescere per 50 anni.

A solo un anno dalla pubblicazione di La terra salvata dagli alberi, Francesco Ferrini e Ludovico Del Vecchio invitano i propri lettori, dai comuni cittadini ai politici e dirigenti delle istituzioni, a passare dalle parole ai fatti per sanare i mali provocati dall’inquinamento, a cominciare dall’emergenza numero uno, il riscaldamento globale.
Lo fanno con un nuovo libro, Resistenza verde, in uscita in questi giorni presso Elliot Edizioni, che si concentra su una parte fondamentale della soluzione di tale problema: piantare alberi. Senza illuderci che gli alberi e le forestazioni rappresentino una risposta esaustiva, in questo volume gli autori ci guidano con indicazioni semplici e concrete (quali alberi scegliere, come, dove, quando) abbinate a una riflessione sul nostro comportamento e sulla sostenibilità delle azioni quotidiane. «Un volume pratico, ricco di illustrazioni e informazioni utili – recita la quarta di copertina -; un libro appassionato che ci fa capire come ognuno di noi possa fare la propria parte, indicandoci un approccio diverso alla vita nella natura e nei futuri centri urbani. Un manuale di resistenza botanica, dunque, tenace e inarrestabile per agire secondo regole sempre più ecologiche e intelligenti».
Francesco Ferrini, da sempre appassionato di alberi, è ordinario di Arboricoltura all’Università di Firenze e da quest’anno presidente del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia. Ludovico Del Vecchio, al secondo scritto insieme a Ferrini, è autore di “green thriller”, «un nuovo genere crime basato su tematiche ecologiche», ma anche attivista, veterinario, piantatore di alberi in ambienti metropolitani, allevatore di piante da destinare a incursioni notturne di guerrilla gardening. Hanno scelto il titolo “resistenza verde” «in senso trasversale, perché il verde, oltre che la tinta della speranza, è da sempre associato a una idea di natura e poi nel verde vivono gli animali e non potrebbe succedere il contrario»: «le piante, gli alberi in particolare, producono ossigeno, depurano l’aria, proteggono il suolo dal dilavamento e dall’eccessivo riscaldamento» e «lo fanno in silenzio». «Il libro – precisano - non è un trattato scientifico (anche se si avvale di solide conoscenze avvalorate da studi internazionali); è piuttosto un manifesto ecologico o quantomeno un manuale educativo, per cercare di cambiare le cose, quelle che ora non vanno, per spingerci verso un futuro sempre più green. Cambiare noi stessi, anche gli autori dunque, rieducarci. E così anche un mantra arboreo può diventare utile allo scopo».
Ma può diventarlo, utile, solo se affrontiamo a trecentosessanta gradi il problema ecologico con cui tutti dobbiamo fare i conti oggigiorno. L’ultimo rapporto dell’Intergovermental Panel on Climate Change (IPCC), il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici, uscito a inizio agosto, spiegano Ferrini e Del Vecchio, ci ha messo di fronte a un vero e proprio "codice rosso per l'umanità". Ha confermato infatti l’impellente necessità di ridurre le emissioni di carbonio, perché il rischio che il riscaldamento globale aumenti di circa 1,5 gradi Celsius entro i prossimi 20 anni è alto, se non invertiremo immediatamente la rotta.
Per milioni di anni gli alberi hanno ricoperto più di 3/4 delle terre emerse. E anche quando hanno perso terreno per glaciazioni o altri stravolgimenti climatici, poi hanno sempre recuperato brillantemente il terreno. Ma con la progressiva espansione della presenza umana sul pianeta, siamo arrivati adesso al punto in cui le terre coperte dagli alberi coprono solo 1/3 del pianeta. E «l’effetto che il progresso umano ha avuto sulla popolazione arborea del mondo – in particolar modo negli ultimi 200 anni – ha superato di gran lunga i danni causati dalla peggiore era glaciale».
Nel contesto attuale piantare alberi e foreste per eliminare l’anidride carbonica dispersa nell’atmosfera dalle attività umane non basta, spiegano Ferrini e Del Vecchio, sia perché occorre mantenerli in buona salute e difenderle dagli incendi, così come dalle avversità meteoriche e dai parassiti, sia perché ci vuole del tempo perché gli alberi possano catturare con efficienza quantità utili di carbonio (ad esempio per eliminare l’impronta di carbonio di un uomo italiano di 60 anni oggi si dovrebbe piantare un ettaro di bosco misto di latifoglie ad alta densità e lasciarlo crescere per 50 anni).
Per cui abbiamo bisogno anche di diminuire le emissioni inquinanti e soprattutto di «azioni combinate, ben programmate, differenti. Azioni forti, ad ampio spettro». «Non è possibile puntare sulla salvaguardia di una unica specie vegetale o animale, di un singolo ordine della natura stessa, magari sulla difesa assoluta del genere umano – aggiungono -. Dobbiamo proteggere tutti e lavorare insieme a tutti». Nel libro gli autori propongono soluzioni consolidate, dati scientifici inoppugnabili, idee pratiche, e a volte proposte apparentemente visionarie; e pure diversi interrogativi senza risposte definitive. E viene fuori anche un diverso approccio al verde, soprattutto urbano, che è andato maturando negli ultimi anni, grazie alla maggiore sensibilità delle persone.

L.S.

Prosegue fino al 17 ottobre il 6° “Garden Festival d’Autunno” dell’Associazione Italiana Centri di Giardinaggio. Focus sul legame natura – mente. In ottobre il progetto “Piantiamo Italiano”, patrocinato dal Mipaaf, promuoverà le piante da siepe e i prodotti dell’arte topiaria dei vivaisti italiani, che hanno come area leader il nostro distretto vivaistico di Pistoia. Il link a elenco e mappa di tutti i garden center aderenti.

«Coltiva il tuo giardino interiore» è lo slogan della sesta edizione del “Garden Festival d’Autunno” organizzato dal 18 settembre al 17 ottobre dall’Associazione Italiana Centri di Giardinaggio (AICG) in tutti garden center aderenti italiani. Mancano all’appello soltanto 5 regioni (Umbria, Abruzzo, Molise, Campania e Sicilia), ma la maggior parte dei centri di giardinaggio coinvolti è concentrata nel Nord Italia.
Il focus tematico di quest’anno è una riflessione «sulle connessioni strette che ci sono tra natura e mente». E le sollecitazioni offerte nei garden center aiuteranno i visitatori ad ampliare le proprie conoscenze sul mondo vegetale trovando nuove motivazioni per vestire la propria casa, il balcone, il terrazzo, il giardino, di elementi green capaci di contribuire al benessere psicologico.
Nei centri di giardinaggio di AICG si potranno trovare cinque angoli che racconteranno il legame esistente fra uomo e natura partendo da una selezione di piante di produttori italiani. «Saranno molti gli stimoli proposti – si legge nel comunicato di presentazione - ma tutti con un unico comun denominatore: l’abbinamento delle piante alle sfumature cromatiche per ciascun ambiente del vivere quotidiano, sia in casa che all’aperto. Questi angoli – di fatto dei moodboard o tavole di stile – saranno costruiti come una vera e propria narrazione visiva», con lo scopo di «stimolare suggestioni e restituire una particolare atmosfera, uno stile di giardino interiore che può essere più o meno incolto, selvaggio, formale, ordinato, creativo». In ciascuno di essi si troveranno: collezione di piante; tavolozza dei colori di tendenza; complementi d’arredo; consigli di lettura con una selezione di titoli che interpretano il messaggio introspettivo di questa edizione; un’attività da svolgere in garden sotto la guida di personale qualificato o a casa propria attraverso mini-guide illustrate; attrezzature, nutrienti, terricci e vasi.
Il progetto “Piantiamo Italiano” di AICG, patrocinato da Ministero delle Politiche Agricole, si fonde con il Garden Festival d’Autunno. Dopo un settembre in cui si è posto l’accento sulla vasta e varia produzione delle piante aromatiche made in Italy, in ottobre sarà promossa la produzione vivaistica italiana di piante da siepe e la sorprendente arte topiaria che ci ammirano in tutto il mondo, che ha proprio nel nostro distretto vivaistico di Pistoia l’area leader. Il progetto “Piantiamo Italiano”, spiegano gli organizzatori, punta a sensibilizzare i consumatori ad un acquisto consapevole, attento all’impatto ambientale e al risparmio energetico a sostegno della filiera florovivaistica italiana.
Il colore rosa sarà ancora una volta uno dei leitmotiv del Garden Festival d’Autunno: anche quest’anno proseguirà la collaborazione con l’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro e il “Ciclamino AIRC” ravviverà di rosa i nostri giardini interiori che si alimentano di solidarietà. Il ciclamino, robusta e generosa pianta autunnale, in fiore anche per tutto l’inverno, sarà disponibile in molte varietà e sfumature di colore, ma sarà appunto il ciclamino rosa a farla da padrone: dopo i risultati positivi dell’iniziativa “Margherita per AIRC” che ha consentito di finanziare cinque annualità di una borsa di studio per giovani ricercatori, AICG ha scelto nuovamente di sostenere, nell’ambito del Garden Festival d’Autunno, una Campagna AIRC quella del “Nastro Rosa AIRC”. Per tutto il mese di ottobre e per ogni vaso di ciclamino di colore rosa venduto, i Centri Giardinaggio aderenti devolveranno 1 euro a sostegno della ricerca contro il cancro al seno dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.
Ogni centro di giardinaggio che aderisce al Garden Festival d’Autunno avrà la libertà di interpretare la festa d’autunno come meglio ritiene, anche in virtù delle normative Covid che si dovranno rispettare. Di certo il visitatore riceverà stimoli culturali ed emozionali per riflettere sull’importanza della riconnessione con la natura, alla ricerca di un vivere sostenibile a livello ambientale e sociale. All’interno di ogni singolo garden si troveranno anche aiuole dimostrative e didattiche per ricevere consigli dagli esperti sulle tecniche colturali migliori per le piante d’Autunno.
L’elenco dei centri giardinaggio aderenti all’iniziativa si trova qua, anche diviso per regioni sulla mappa dello Stivale.

Redazione

Elenchi dei nomi internazionali delle piante

Le edizioni 2021-2025 dell'Elenco dei nomi delle piante legnose e dell'Elenco dei nomi delle piante perenni contengono insieme oltre 17.000 nuovi nomi. Sono i termini standardizzati della gamma commerciale dei vivai in Europa e in buona parte degli Stati Uniti. Il segretario generale dell’ENA – European Nurserystock Association: «usiamoli sempre, usarli è il modo migliore per capirsi fra tutti noi». L’elenco è consultabile gratuitamente.


Sono state pubblicate le nuove edizioni 2021-2025 dell'Elenco dei nomi delle piante legnose e dell'Elenco dei nomi delle piante perenni.
A ricordarlo, nei giorni scorsi, una nota dell’ENA – European Nurserystock Association (Associazione Europea Vivai), in cui si informa che i libri aggiornati contengono più di 17.000 nuovi nomi e che si tratta di «nomi preferiti, sinonimi e nomi commerciali di quasi 45.000 piante legnose e 30.000 piante perenni»: i «nomi standardizzati della gamma commerciale di piante da vivaio in Europa e in gran parte degli Stati Uniti».
L'elenco dei nomi delle colture legnose è supervisionato dall’ENA, mentre quello delle piante perenni dall'Internationale Stauden Union (ISU). Questo li rende gli elenchi di riferimento internazionali nel settore vivaistico per determinare l'ortografia corretta e i nomi preferiti di latifoglie, conifere, piante da frutto e perenni. La collaborazione di tali soggetti garantisce un buon equilibrio tra correttezza scientifica e giuridica e praticabilità.
«Permettetemi di incoraggiarvi a utilizzare questi nomi in tutti i vostri cataloghi, pubblicità, preventivi, listini prezzi e in tutte le operazioni quotidiane dei vostri vivai – ha detto il segretario generale di ENA Josep M. Pagès rivolgendosi ai colleghi vivaisti d’Europa -. Usarli è il modo migliore per tutti noi di capirsi l’uno con l’altro».
Le novità più importanti delle nuove edizioni degli elenchi sono le seguenti:
• Aggiunta di oltre 17.000 nuovi nomi (8.200 piante legnose e 8.800 piante perenni).
• Varie modifiche tassonomiche nei nomi dopo consultazioni con operatori della filiera florovivaistica.
• A circa 4.000 cultivar è stato aggiunto lo «status of protection by Plant Breeders’ rights».
Gli elenchi possono essere ordinati tramite il sito web www.internationalplantnames.com: l'elenco dei nomi delle piante legnose costa € 60, quello delle piante perenni 50 €. Gli elenchi sono disponibili anche in formato digitale.
Nello stesso sito web è consultabile gratuitamente il database con tutti i nomi delle piante legnose e perenni. 


L.S.

Il Governo del Regno Unito (UK) ha deciso di ritardare ulteriormente alcuni nuovi requisiti e obblighi per alcune merci agroalimentari in arrivo dall’Unione Europea (UE) e quindi dall’Italia. In particolare è stata prorogata di 6 mesi, dal 1° gennaio 2022 al 1° luglio 2022, l’entrata in vigore dell’obbligo dei certificati fitosanitari e dei nuovi controlli presso i punti d’ingresso frontalieri per il materiale vegetale.
A comunicarlo è stato nei giorni scorsi lo sportello Help Brexit dell’ufficio di Londra dell’ICE (l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), che ha precisato quanto segue riguardo alle nuove scadenze per la categoria “Piante e prodotti vegetali”:
- Le piante e i prodotti vegetali regolamentati importati in Gran Bretagna dall’UE dovranno, a partire dal 1° luglio 2022, essere accompagnati da certificato fitosanitario (annullata la scadenza del 1° gennaio 2022).
- Per le piante e i prodotti vegetali ad alta priorità i controlli fisici e d'identità avranno luogo presso i posti di controllo frontalieri in Gran Bretagna (BCP), anziché a destinazione, dal 1° luglio 2022 (annullata la scadenza del 1° gennaio 2022).
Per ulteriori precisazioni consultare i seguenti link:
Piante I - Vademecum su “Import plants and plant products from the EU to Great Britain and Northern Ireland” 
Piante II – Vademecum su “Import requirements for plants, plant produce and products” 

L.S.