Il vivaista

London Green City Briefings
I benefici e le modalità di realizzazione di tetti e pareti verdi come forma di contrasto al cambiamento climatico e ai suoi effetti negli ambienti urbani.  
E’ l’argomento del terzo appuntamento dei “The City of London Green City Briefings”, una serie di 8 webinar di un’ora ciascuno organizzati da Aiph - International Association of Horticultural Producers, l’associazione internazionale dei florovivaisti, in collaborazione con Worshipful Company of Gardeners, che mirano a fornire le prove più recenti dell’utilità delle piante per contrastare il cambiamento climatico e i suoi effetti creando città vivibili e resilienti, e a presentare esempi pratici di come questi benefici vengono realizzati.
Il terzo appuntamento, intitolato “Green Roofs and Walls – an extra-dimensional approach to city greening” (Tetti e muri verdi – un approccio extra-dimensionale all'inverdimento urbano), si terrà il 15 giugno dalle ore 13 alle 14 e avrà come protagonisti Daniela Rizzi, Senior Officer in Soluzioni basate sulla natura e biodiversità presso ICLEI Europe, Dusty Gedge, presidente della European Federation of Green Roof Associations (EFB), e Kelvin Kan, architetto e consulente di facciate specializzato nell’integrazione olistica di competenze architettoniche funzionali e paesaggistiche. Al centro il pensiero innovativo degli spazi orizzontali e verticali che consente di riqualificare il verde vivente nelle infrastrutture cittadine fornendo soluzioni agli effetti del cambiamento climatico, sostenendo la biodiversità e migliorando il paesaggio urbano.
Nello specifico Dusty Gedge mostrerà che i tetti green e le pareti verdi sono il futuro delle città prendendo spunto anche dalla sua esperienza come urbanista nella città di Londra. Inoltre mostrerà perché e come la vegetazione sugli edifici, oltre a dare un contributo estetico all’ambiente urbano, può dare un contributo significativo all’adattamento climatico e alla sostenibilità delle città. Mentre Kelvin Kan, in un intervento intitolato “Inverdire la giungla di cemento”, esaminerà due esempi di edifici green rispondendo alle seguenti domande: come sono state inserite le piante? Quali sono i benefici dell’inverdire gli edifici? Perché le piante sono importanti per i costruttori e gli abitanti? Quando è il momento migliore per inserire le piante in un edificio? Chi dovrebbe controllare la progettazione?
Per ulteriori informazioni (in inglese) consultare qua e per iscriversi gratuitamente qua.


L.S.


Pistoia giardino d'Italia e di biodiversità

Coldiretti Pistoia in occasione della “Giornata mondiale della biodiversità” sottolinea il contributo della provincia pistoiese con il suo Distretto vivaistico ornamentale e le altre produzioni florovivaistiche. La stima: oltre 2000 varietà di piante coltivate a cielo aperto o in serra. Il presidente Tesi: noi vivaisti «non siamo solo custodi di biodiversità ma la rinnoviamo continuamente adattando le produzioni alle esigenze che mutano» anche sotto il profilo ambientale. 


«Pistoia, il giardino d’Italia, con le sue aziende vivaistiche contribuisce alla biodiversità con oltre 2000 varietà di piante, tra ornamentali, cultivar di olivi, fiori e fronde recisi».
A stimarlo è Coldiretti Pistoia in occasione della “Giornata mondiale della biodiversità”, proclamata nel 2000 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 22 maggio di ogni anno.
«Qui a Pistoia produciamo ossigeno e bellezza, con piante coltivate a cielo aperto o in serra che vanno da magnolie e cipressi alle stelle di Natale, dall’olivo frantoio alle photinie – spiega Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia e noto vivaista -. Diamo un contributo costante alla biodiversità, con un patrimonio varietale unico concentrato in soli 5000 ettari».
Nel polo di Pescia, nella parte ovest della provincia di Pistoia, è concentrata la produzione di fronde e fiori recisi: crisantemi, calle, lilium, ruscus, agrifogli, oltre a piante in vaso come stelle di Natale e gerani. In totale un centinaio di varietà e specie. Sempre Pescia è polo d’eccellenza per la coltivazione di olivi da olio, con oltre 80 cultivar tipiche delle regioni italiane per la produzione di extravergini autoctoni, che vivaisti specializzati fanno crescere partendo da semi o talee fino ad essere idonei a creare nuovi oliveti.
Poi c’è la valle dell’Ombrone, che è un susseguirsi di colori e forme grazie alle circa 2 mila varietà di piante ornamentali, che rendono unico il paesaggio attorno a Pistoia, che esporta ‘verde’ in tutto il mondo. Alberi a foglia caduca, conifere, alberi e arbusti sempreverdi, rampicanti, arbusti a foglia caduca, spiega Coldiretti Pistoia, sono le principali tipologie di piante ornamentali.
«Non siamo solo custodi di biodiversità – rimarca Fabrizio Tesi -, ma la rinnoviamo, moltiplicando le varietà. I vivaisti pistoiesi innovano continuamente le loro produzioni adattandole alle esigenze che mutano, anche ambientali».
«Abbiamo biodiversità morfologica (forma) - continua la nota di Coldiretti Pistoia - e importantissima è quella fisiologica, con cui, per esempio, riusciamo ad adattare le piante per avere un maggior impatto positivo sull’inquinamento (mangia smog); e poi produciamo biodiversità quando facciamo crescere piante tenendo conto del contesto in cui saranno trapiantate: giardino storico, pensile o verticale, o area gioco. Il vivaismo pistoiese genera anche biodiversità funzionale, per favorire la crescita di piante adatte a ridurre il dissesto idrogeologico».


Redazione


Fra nuovi inserimenti e qualche cessazione si arricchisce il patrimonio arboreo nazionale censito, salito col quarto aggiornamento a 3.662 unità fra alberi e sistemi omogenei di alberi.
E’ quanto riferito nei giorni scorsi dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) in una nota in cui viene precisato che ci sono state 115 nuove iscrizioni proposte dalle regioni Basilicata, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sardegna e Sicilia, ma anche alcune riduzioni dovute a morte naturale, abbattimento o elevato deperimento strutturale e fisiologico.
L’aggiornamento dell’Elenco degli alberi monumentali d’Italia, istituito e redatto ai sensi dell'art. 7 della legge n. 10 del 14 gennaio 2013 e approvato con Decreto ministeriale n. 5450 del 19 dicembre 2017, è stato sancito dal decreto del Direttore generale dell'economia montana e delle foreste n.205016 del 5 maggio 2021 ed è il «frutto un'intensa attività di catalogazione realizzata, in modo coordinato e sinergico dal Mipaaf, dalle Regioni/Province autonome e dai Comuni, che la legge ha voluto come diretti operatori del censimento».
«Gli esemplari che ne fanno parte – ricorda la nota del Mipaaf - si contraddistinguono per l'elevato valore biologico ed ecologico (età, dimensioni, morfologia, rarità della specie, habitat per alcune specie animali), per l'importanza storica, culturale e religiosa che rivestono in determinati contesti territoriali, per il loro stretto rapporto con emergenze di tipo architettonico, per la capacità di significare il paesaggio sia in termini estetici che identitari. Un patrimonio culturale di notevole interesse collettivo da tutelare e valorizzare».
Tra i nuovi inserimenti, vengono citati «il caso del cerro sughera di Valbrevenna (Genova), specie rara in Liguria, rinvenuta ad un'altitudine di 1300 m s.l.m., ben al di sopra della quota rispetto all'areale di distribuzione della specie; la farnia di Policoro (Matera), per il contesto vegetazionale in cui è inserita, il Bosco di Policoro, prezioso relitto di bosco planiziale, e per la contestuale rarità della specie in ambito regionale; la sequoia sempreverde di Biella che, con 810 cm di circonferenza, risulta tra le più grandi finora classificate in Italia; l'insieme omogeneo di lentisco sito nell'agro di Loculi (Nuoro), un piccolo bosco di circa 5 ettari di estensione formato da esemplari di lentisco ultracentenari con portamento arboreo e di notevoli dimensioni (fino a 8,5 metri di altezza e oltre 250 cm di circonferenza) in cui le piante sono cresciute talmente da entrare in contatto l'una con l'altra intrecciandosi e formando una macchia fitta ed, in alcuni punti, impenetrabile».
Vengono inoltre citati «il secolare faggio di Monte San Giovanni in Sabina (Rieti) che, oltre all'elevato valore ecologico per le cavità presenti nel tronco e nelle ramificazioni della chioma, che costituiscono un rifugio e sito riproduttivo per diverse specie di avifauna nonché rettili e mammiferi, presenta un notevole valore culturale legato alla tradizione della popolazione di visitare l'esemplare che predomina sul Monte Tancia caratterizzandone il paesaggio; le roverelle del Bosco dell'Incoronata a Foggia la cui monumentalità è legata, oltre che all'età, alle dimensioni e al portamento, anche al riconosciuto valore storico, culturale e religioso connesso all'apparizione, nell'anno 1001, della Vergine oggi venerata nell'omonimo santuario».

Redazione

 

 

sorveglianza fitosanitaria ecosostenibile

Al via gli incontri tematici gratuiti di aggiornamento del progetto di sorveglianza fitosanitaria Autofitoviv coordinato dall’Associazione vivaisti italiani. Iscrizioni possibili ai due eventi formativi online entro il 22 maggio e l’1 giugno per operatori della filiera florovivaistica con sede in Toscana.


Aperte le iscrizioni ai due incontri tematici online di aggiornamento sul progetto “Autofitoviv – buone pratiche per l’autocontrollo e la gestione fitosanitaria sostenibile nel vivaismo ornamentale”, coordinato dall’Associazione vivaisti italiani (Avi), soggetto referente del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia, e finanziato nell’ambito del bando PS-GO 2017 del PSR 2014 – 2020 della Regione Toscana (fondi FEASR). Due incontri gratuiti, che ripercorrono i filoni tematici dei due corsi di formazione breve degli scorsi dicembre e gennaio, e che sono riservati a imprenditori agricoli, a imprenditori forestali con attività Ateco A 02, e altri soggetti della filiera indicati qui e qui che abbiano la sede legale e/o almeno una sede/unità operativa locale in Toscana, risultante da fascicolo aziendale o visura camerale.  
Il primo incontro, sul tema “Pratiche e procedure per l’autocontrollo e la gestione fitosanitaria”, che ha una durata complessiva di 4 ore organizzate in 2 diverse giornate erogate interamente online attraverso la piattaforma Google Meet, si svolgerà il 25 maggio 2021 dalle ore 17 alle 19 e il 3 giugno sempre dalle ore 17 alle ore 19. Per iscriversi fare domanda entro il 22 maggio dopo aver compilato l’apposito modulo di iscrizione, che si trova qua.
Il secondo incontro, anch’esso interamente online sulla piattaforma Google Meet, è intitolato “Autocontrollo e sostenibilità della gestione fitosanitaria” e si terrà l’8 giugno e il 15 giugno 2021 dalle ore 17 alle ore 19. Qua si trova il modulo per iscriversi entro l’1 giugno.


Redazione




Comune di Prato, Fondazione AMI e Associazione Vivaisti italiani lanciano il kit per far partecipare tutti in modo consapevole alla riduzione della Co2. Il ricavato finanzierà il giardino del pronto soccorso pediatrico del Santo Stefano.


Il progetto Prato Urban Jungle entra nel vivo delle iniziative green e nel mese di maggio, attraverso la collaborazione con l’Associazione Vivaisti Italiani e la Fondazione AMI, ha realizzato i kit di “Giungla in casa per tutti”, per consentire a chiunque lo desideri di realizzare un angolo verde nel proprio appartamento, ma anche in ufficio o in giardino, per scoprire le proprietà benefiche della piante grazie a informazioni e video dedicati, contribuire concretamente alla riduzione della Co2 nell’atmosfera.
Il kit di giardinaggio si basa su alcuni elementi essenziali: sostenibilità, circolarità e rapporti di valore sul territorio. Ogni elemento presente nel kit proviene da aziende attive nel distretto vivaistico che investono in percorsi di sostenibilità, tecnologie per l’innovazione di processo e riduzione dell’impatto ambientale.



Il KIT comprende:
•  Scatola in cartone con caratteristiche atte a sostenete il peso dei prodotti fornita di handling per il trasporto.
•  4 giovani piante (Nandina, Pittosporo, Caprifoglio, Rincospermo) coltivate in uno speciale vaso fabbricato mediante stampaggio, compressione, “cottura” di un impasto di fibra vegetale e cellulosa, torba bionda e acqua privo di sostanze chimiche e totalmente biodegradabile. Consente un facile attecchimento, crescita armoniosa e compatta e nessun problema ambientale legato allo smaltimento della plastica.
•  10 litri di terriccio Tor-free_21 proveniente da un sistema di economia circolare che recupera e riutilizza il substrato delle piante non più vitali.
•  500 gr di concime organico da utilizzare durante la fase di attecchimento delle piante.
•  4,5 litri di pacciamante naturale, cippato prodotto da tronchi di abete bianco da utilizzare per prevenire la crescita delle erbacce, alto contenuto di ritenzione idrica limita l’evaporazione con alte temperature.
•  Guida di istruzioni per la messa a dimora.



Con l’acquisto si riceverà il link al video-tutorial realizzato dal progetto Prato Urban Jungle in collaborazione con l’Associazione Vivaisti Italiani.
Il ricavato delle donazioni del kit sarà utilizzato dalla Fondazione AMI Prato per finanziare l’allestimento di un giardino dedicato ai bambini e famiglie che frequentano il pronto soccorso pediatrico del Nuovo Ospedale di Prato S. Stefano.
Il kit “Giungla in casa per tutti” è acquistabile al costo di 25 euro sul sito web della Fondazione AMI Prato nella sezione shop on line www.amiprato.it, e sull'outlet verde online www.agrito.it.
Il ritiro del KIT si potrà fare presso la sede della Fondazione AMI all'Ospedale S. Stefano di Prato in via Suor Niccolina Infermiera, 20 – 59100 Prato (PO), dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 15.
Informazioni: Fondazione AMI Prato | Nuovo Ospedale di Prato www.amiprato.it – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 0574 801312

Redazione

 

 

E' stato predisposto dal Ministero delle Politiche agricole lo schema di decreto ministeriale relativo alle misure fitosanitarie di emergenza per il contrasto della Toumeyella parvicornis, la cosiddetta Cocciniglia tartaruga, condiviso ed approvato dal Comitato Fitosanitario Nazionale nella seduta del 25 febbraio 2021.
Questo parassita di origine nordamericana attacca i pini e rischia di mettere in pericolo il patrimonio verde delle città italiane. In particolare, dal 2015, anno in cui è stato rinvenuto il primo focolaio in Campania, ha attaccato progressivamente i pini delle città campane e laziali.
Per evitare il diffondersi dell'organismo in tutta Italia e tutelare, in particolare, i pini di Roma e il loro valore paesaggistico, il Comitato Fitosanitario Nazionale dal mese di luglio 2020 ha predisposto una serie di attività, a partire dallo studio di questo organismo e dei suoi meccanismi riproduttivi, che hanno permesso di identificare le prime misure di contrasto.
Lo schema di decreto, trasmesso il 23 aprile scorso in Conferenza Stato - Regioni, prevede la realizzazione di indagini su tutto il territorio nazionale, l'uso di una specifica applicazione per le segnalazioni della cittadinanza, nonché le misure fitosanitarie di intervento nelle aree con presenza del fitofago. Queste misure seguono quelle già previste dalle specifiche linee guida in materia e nel loro insieme consentono di individuare le misure fitosanitarie più appropriate per l'eradicazione della Cocciniglia tartaruga, le sostanze attive dotate di potenziale efficacia contro il coccide e i possibili agenti di controllo biologico.

Redazione