Filiera olivo-olio
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Si è tenuta ieri pomeriggio al Mercato dei Fiori e delle Piante della Toscana di Pescia la riunione degli olivicoltori del territorio, indetta dall'amministrazione comunale per strutturare un progetto comune sull'olivo. I professionisti e i rappresentanti delle maggiori associazioni presenti hanno accettato la proposta, lanciata dal sindaco Giurlani, di creare un Distretto Olivicolo, anche in vista della nuova legge regionale toscana.
Le risposte dei presenti sono state totalmente positive: Nicola Del Ministro dell'Associazione “Vivai di Pescia” ricorda che proprio in questi giorni si sta parlando di collaborazione con l'altra associazione di settore del territorio, il Co.Ri.Pro.: «Manca ancora un vero e proprio tessuto imprenditoriale e questo ha limitato visioni e investimenti in ricerca e sviluppo, ma il nostro prodotto è un'eccellenza.» Per Del Ministro per troppo tempo, infatti, non si è investito in olivicoltura, è arrivato dunque il momento di farlo e il distretto rappresenta lo strumento ideale per unirsi ed avere una visione di lungo periodo, pur mantenendo le proprie individualità, al fine di fare di Pescia «la capitale dell'olivicoltura dei prossimi dieci anni.»- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
FederBio annuncia: entro il 2017 sarà attiva la piattaforma per la tracciabilità dell'olio d'oliva italiano. Un'importante novità sul fronte delle certificazioni da parte della Federazione degli operatori di tutta la filiera del biologico, dopo il successo della piattaforma dedicata ai cereali.
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
A quasi cinque anni dall’insorgere di Xylella Fastidiosa, Coldiretti ha organizzato una storica marcia a Lecce per fermare la strage di olivi. Si chiede un nuovo provvedimento di declaratoria di stato di calamità naturale. Occorre poi guardare al futuro, dopo l’estirpazione, ci suggerisce Pietro Barachini, da sempre impegnato a difesa della biodiversità, si dovranno piantare varietà autoctone.
La gestione della malattia ha portato ad una diminuzione del 20% della capacità produttiva del Salento e il conto rischia di salire se verrà perpetuato l’errore di non agire nelle aree dove la Xylella non è ancora insediata e dove ogni singolo focolaio va affrontato secondo normativa. Serve con urgenza secondo la Coldiretti un nuovo provvedimento di declaratoria di stato di calamità naturale, a valere sulla Legge 102/2004, che ricomprenda anche le aree dichiarate infette negli ultimi due anni, in modo da poter completare a stretto giro l’istruttoria delle pratiche per consentire ai coltivatori di poter essere sostenuti della risorse del Fondo di solidarietà nazionale. Vanno inoltre erogati i fondi destinati a rimborsare l’estirpazione obbligatoria delle piante che giacciono incredibilmente nelle casse, in attesa di una manovra di assestamento di bilancio.- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Venerdì scorso all'azienda sperimentale di Santa Paolina dell'Ivalsa-Cnr si è parlato di biodiversità, ricerca e innovazione: questi i punti di forza della produzione di olio extravergine di oliva italiano da valorizzare per far rinascere il settore in forte crisi a partire dall'agricoltura di precisione e dall'uso del germoplasma.
L'adozione di un'agricoltura di precisione per la coltivazione dell'olivo consentirebbe così un monitoraggio continuo dei parametri chiave, attraverso tecniche di remote sensing ed uso di droni gestiti da robot. Questa stessa tecnologia può essere impiegata negli studi di fenotipizzazione dell’olivo, utilizzando come base le ricchissime collezioni di germoplasma dell’olivo sia del Cnr, sia del Crea. «Queste due collezioni hanno centinaia di genotipi in comune e costituiscono due siti unici al mondo per studi comparati di common garden in ambienti pedoclimatici contrastanti. Ciò permetterà di valutare l’interazione genotipo × ambiente × variabilità inter-annuale dei diversi genotipi valutandone le caratteristiche agronomiche, produttive e i tratti qualitativi dell’olio secondo protocolli comuni. Questi studi consentiranno di sviluppare e convalidare modelli fenologici (fioritura e fruttificazione), epidemiologici (malattie tradizionali e nuove emergenze) e di dinamica delle popolazioni (per esempio la mosca dell'olivo) e in definitiva di individuare i genotipi resilienti ai diversi scenari di cambiamento globale» ribadisce Centritto.- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Il 16 marzo 2017 alle Cantine Antinori di San Casciano Val di Pesa verrà svelato l'olio più buono al mondo della produzione 2016. A decretare il premio una giuria finale composta dai migliori assaggiatori professionisti mondiali ovvero “Top Panel”.
Ruolo fondamentale del premio è quello della giuria presieduta quest’anno da Franco Pasquini (capo panel) presidente di ANAPOO (Associazione Nazionale Assaggiatori Professionisti di Olio d'Oliva) che, per una ulteriore obiettività del concorso, ha voluto suddividere in due differenti momenti il lavoro della commissione d'assaggio. La prima selezione ad opera dei più autorevoli assaggiatori professionisti di Anapoo e del Consorzio Olio DOP Chianti Classico. I 24 oli finalisti invece saranno esaminati da una commissione composta dai migliori assaggiatori professionisti di livello mondiale, Top Panel che secondo il disciplinare e metodi di ferrea valtuazione oggettiva avranno il compito di stabilire chi sarà il successore dell'olio 100% italiano di Dievole, ovvero l'olio vincitore del Magnifico 2016.- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Presentato a Roma il Concorso Nazionale per la valorizzazione delle eccellenze olearie "Ercole Olivario": ben 25 edizioni per raccontare il patrimonio olivicolo italiano. Premiazione finale a Perugia il 1 aprile fra 174 etichette in gara.
174 le etichette in gara, che saranno selezionate dalle commissioni delle 17 regioni di provenienza. Etichette che verranno poi degustate da un panel specializzato dal 27 al 31 marzo presso la Camera di Commercio di Perugia. Sempre il capoluogo umbro sarà teatro dell’attesissima premiazione finale che si terrà, sabato 1 aprile, presso la Sala dei Notari, nel centro storico di Perugia. Un parterre di quanto di meglio offre la produzione nostrana, unanimemente riconosciuta come la più performante al mondo sotto l’aspetto qualitativo. Uno straordinario giacimento che può vantare una biodiversità senza eguali, con oltre 500 cultivar catalogate, il tutto supportato da una tecnologia all’avanguardia in grado di garantire standard qualitativi sempre al top.



