Un albero, fiore, pianta per...
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- Scritto da Andrea Vitali
varie tesi di fonti diverse, anche stavolta Floraviva ha scelto la stessa strada di Marianna Tognini su Donna Moderna, tenendo conto però di quanto specificato da Italian Flora, che distingue un fiore per ciascuna decade: la prima, dal 23 settembre al 2 ottobre, sotto l’influenza della luna, è associata alla verbena, che nel linguaggio dei fiori sta per «comunicazione emotiva»; la seconda, dal 3 all’11 ottobre, sotto Saturno, è associata invece al giacinto, che è il fiore scelto da noi per la Bilancia e che rinvia nel linguaggio dei fiori al «disimpegno» e al divertimento; la terza decade, sotto Giove, va invece con l’iris, che significa «la volontà dell’amore». Il giacinto, con il suo invito a lasciarsi andare, si adatta alle persone della Bilancia seconda decade, perché sono molto rigorose nel lavoro e in amore e, prima di decidersi, prendono tempo studiando i prescelti e sottoponendoli a prove quasi impossibili.
personaggio mitologico Giacinto, il ragazzo amato e successivamente ucciso per errore dal dio Apollo. Il giacinto comprende tre specie bulbose con numerose varietà dalle ricche infiorescenze coloratissime e profumate, gradisce il clima temperato e si coltiva agevolmente sia all’esterno, in giardini ed aiuole, sia all’interno di appartamenti, in vaso. Questa circostanza, unita al fatto che è perenne, la rendono una delle piante bulbose più commercializzate. Fra le sue specie, la più diffusa è il Hyacinthus Orientalis. In floricoltura, per motivi pratici, si classificano i giacinti nei seguenti tre gruppi: il “giacinto romano”, con il bulbo ricoperto da una pellicola bianca, due-tre fusti per bulbo, foglie piccole lineari e fiori bianco-verdastri campanulati, molto profumati, che è precoce e si presta alla forzatura; il “giacinto italiano”, con cultivar a fiore bianco, lilla o violaceo, e con il bulbo ricoperto da una pellicola violacea, che è semi-tardivo; il “giacinto olandese”, cioè ibridi derivati dal Hyacinthus orientalis a fiori grandi, riuniti fittamente in una infiorescenza, semplici o doppi, dai vari colori, che sono tardivi.- Dettagli
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La guaiava o guava (spesso chiamata con il nome spagnolo guayaba), è un piccolo albero appartenente alla famiglia delle mirtacee. L'albero è diffusamente coltivato per il valore commerciale dei suoi frutti. Il suo luogo di origine non è certo, ma si ritiene che sia un'area compresa tra il Messico meridionale e l'America Centrale. È stata poi diffusa dall'uomo, dagli uccelli e da altri animali in tutte le aree temperato-calde dell'America tropicale e nelle Indie Occidentali (dal XVI secolo). La guava era già nota agli Aztechi, che la chiamavano Xalxocotl (prugna di sabbia); in tempi successivi le prime notizie storiche risalgono ai primi decenni del Cinquecento ad opera di Hernandez de Oviedo. Appartengono al genere Psidium circa 100 specie e il nome Psidion in greco significa “melograno”, per via dei piccoli semi sparsi nella polpa. La specie originaria è un alberetto alto da 2 a 7 metri.- Dettagli
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E’ dedicata al segno zodiacale della Vergine (23 agosto – 22 settembre) la seconda tappa del viaggio fra oroscopo e fiori di questa rubrica di Floraviva. Anche nel caso di questo segno zodiacale, il cui elemento naturale è la terra e che si contraddistingue per razionalità, chiarezza e sincera fierezza, fonti diverse associano differenti fiori o piante. Se ad esempio Msn Lifestyle indica le ortensie e i narcisi (vedi), l’astrologo Kim Allen sceglie due piante che aiutano a dormire e rilassarsi: valeriana e verbena (vedi). Ma Floraviva sceglie il giglio, il genere Lilium, e in particolare la specie Lilium candidum, sulla scia di Marianna Tognini di Donna Moderna, che lo nomina secondo «fiore portafortuna della Vergine» subito dopo la gardenia, in quanto simbolo di purezza e sincerità come quest’ultima, ma anche di fedeltà e nobile fierezza (vedi); e di Wikipedia, che lo affianca al gelsomino.
I fiori del genere Lilium, che vengono prodotti per essere venduti sia come piante ornamentali in vaso sia come fiori recisi, sono distribuiti infatti in un’ottantina di specie e numerosi ibridi e cultivar con differenti sfumature di significato a seconda del colore. Per esempio, come ricordato su www.giardinaggio.it, i gigli gialli possono rinviare nel linguaggio dei fiori alla falsità, mentre quelli arancioni o rossi, richiamando la fiamma della passione, è come se dicessero «io brucio per te». Però, il più delle volte, quando si parla del significato del giglio, si pensa al giglio bianco, che rimanda a purezza, castità e candore. Al Lilium candidum, originario dei Balcani e dell’Asia occidentale, vengono attribuiti anche altri significati, legati a leggende o a sue caratteristiche botaniche, quali lo stelo alto e dritto che non si piega, da cui deriva l’associazione alla fierezza e nobiltà. Per cui regalare un fiore a una persona amata è come comunicarle «tu sei la mia regina». Nella storia dell’arte, i gigli bianchi compaiono spesso nei dipinti della Madonna, la Beata Vergine Maria, al punto che il Lilium candidum viene anche chiamato «giglio della Madonna». Questo fiore è presente anche nell’iconografia di alcuni santi, fra cui Sant’Antonio da Padova, che viene raffigurato con il giglio bianco in mano a rappresentare la purezza del corpo e dell’anima, tant’è che il Lilium candidum viene detto anche «giglio di Sant’Antonio».
L.S.
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E in effetti il girasole comune o specie Helianthus annuus, dal greco helios (sole) e anthos (fiore), che deve il suo nome all’eliotropismo, cioè la tendenza a orientare il capolino verso il sole, ha un fortissimo impatto visivo che lo rende inconfondibile e adatto a svariati usi decorativi: in casa, nelle vetrine dei negozi e all’aperto. Coltivato sia per i semi commestibili che per l’olio che se ne ricava, è diffuso anche come fiore spontaneo. E’ originario del Perù, dove gli Incas lo consideravano l’immagine del loro Dio del sole. Nel linguaggio dei fiori indica l’adorazione, ma è stato recentemente associato alla liberazione dalle armi nucleari, dopo che l’Ucraina, nel 1996, trasferì fuori dai propri confini l’ultima testata nucleare e l’evento fu celebrato spargendo semi di girasole nel terreno. Indimenticabili i dipinti del 1888 di Vincent Van Gogh che lo hanno immortalato nella storia dell’arte.- Dettagli
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