Come Buster Keaton, il pittore americano Donald Baechler percorre con agilità il sentiero elegante sospeso tra la buccia di banana dell’ovvio e quella dell’oscuro.
Il rischio costante è scivolare, in quel caso il suo lavoro finirebbe tra lacrime comiche, ma Baechler si salva sempre; nonostante un immaginario talvolta stucchevole costruito da volti da cartone animato, giocattoli e illustrazioni da libro per bambini. Riesce anche a evitare l’imbarazzo che potrebbe nascere dal confro
Nel 2005 Gohar Dashti consegue il Master in Fotografia alla Tehran University of Art. Impiegando un’estetica unica, quasi teatrale, mette in campo sua personale esperienza intellettuale e culturale attraverso cui pone attenzione sul mondo che la circonda. Negli ultimi 17 anni ha realizzato foto su larga scala con una attenzione particolare alle questioni sociali, facendo riferimento alla storia, alla cultura contemporanea e alle corrispondenze di prospettive antropologiche e sociologiche.
L’artista giapponese Tadashi Kawamata è nato a Hakkado nel 1953, fin da giovane si fa notare nella scena artistica giapponese e internazionale.
A 28 anni, dopo la laurea all’Università di Belle Arti di Tokyo, viene invitato al padiglione giapponese della 40esima Biennale di Venezia. Dal 1999 fino al 2005 è stato professore all’Università di Belle Arti di Tokyo, dal 2007 al 2019 ha insegnato all’Accademia Nazionale di Belle Arti di Parigi. Nel 2005 è stato nominato direttore artisti
Attraverso l’uso di fotografia, video, performance, oggetti trovati e disegni, l’artista Alberto Baraya, nato a Bogotá in Colombia nel 1968, studia lo sfruttamento coloniale di alcune culture e in modo ironico ne racconta gli echi che hanno nella cultura globalizzata contemporanea.
Alberto Baraya dal 2001 si definisce un viajero, rifacendosi apertamente ai viaggiatori europei del Settecento e dell’Ottocento che compivano esperimenti botanici in nome del progresso scientifico ma, nella re
Un incontro tra la tradizione azteca e Ognissanti, la festa cristiana portata dai conquistatores spagnoli, “El dia de los muertos” in Messico è stato istituito negli anni ’20 dai governi nazionalisti risultanti dalla rivoluzione del 1910.
Questo giorno è rappresentato dai “Calaveras”, una delle figure più singolari e allo stesso tempo più diffuse e peculiari della cultura popolare messicana. Per trovare le sue origini bisogna immaginare l’incontro tra la Morte pre-ispanica e le