Ispirazioni
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- Scritto da Andrea Vitali
Di grande importanza naturalistica la fioritura di ben 9 specie di orchidee spontanee nelle aree verdi delle Mura Storiche di Lucca, utili indicatori ecologici oltre che fioriture molto rare e di grande fascino. Sabato 2 aprile 2022, alle ore 15:00, al Baluardo San Regolo, sulle Mura di Lucca parlerà del progetto di ripristino e miglioramento degli ecosistemi Maurizio Antonucci ricercatore del CREA di Pescia, membro anche del Giros (gruppo italiano ricerca orchidee spontanee) e la biologa e guida ambientale Angela Giannotti. Al progetto ha partecipato anche Arianna Chines attualmente in Nepal per lavoro.
Sulle Mura di Lucca, rese da molti anni completamente pedonali, trovano il loro habitat ideale molte specie erbacee d’interesse botanico ed ecologico, questo grazie all’assenza di diserbanti e di altri trattamenti chimici intensivi.
Per mezzo del monitoraggio delle attività del programma RGV-FAO, al suo VI triennio, presso la sede di Pescia del CREA, sono state censite 9 specie di orchidee spontanee, veri e propri bio-indicatori di un corretto equilibrio ecologico; ad esempio grazie ad esse possiamo essere certi della presenza di insetti utili alla lotta biologica come le api selvatiche.
Le orchidee spontanee sono tutelate da normativa europea, nazionale e regionale sono, infatti specie incluse nella normativa CITES, convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, la cui raccolta è vietata. Già Aldo Capitini (1899-1968), nei suoi scritti filosofici e religiosi, scriveva “Solo il fiore che lasci sulla pianta è tuo”. Limitiamoci ad ammirarle senza raccoglierle.
Nel 2020 ha inizio il progetto di ripristino e miglioramento degli ecosistemi presenti nei prati e nei fossati presenti lungo il circuito murario. Inoltre, da quest’anno, anche altri ambienti naturali delle Mura Urbane sono monitorate da tecnici e universitari, per analizzare le varietà floristiche presenti, per tutelare la biodiversità e insetti come lucciole, libellule e coleotteri hanno fatto di nuovo apparizione in città. Così come queste bellissime fioriture di orchidee spontanee, dalle dimensioni ridotte rispetto alle più famose tropicali, ma altrettanto belle e affascinanti da osservare.
Infine, grazie a questo studio, piante e insetti impollinatori riceveranno finalmente un occhio di riguardo. Seguendo una manutenzione rispettosa dei cicli naturali siamo in grado di aiutare la Natura e mantenere, se non addirittura aumentare, la biodiversità e anche la bellezza di questo Monumento, simbolo della città di Lucca.
Redazione
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- Scritto da Andrea Vitali
Forse l’avete intuito dal titolo, il 2° suggerimento di Floraviva è la “riforestazione”. Potrà sembrare impegnativo e ambizioso ma è provato che funziona, scopriamo come! Perché un albero è sempre una buona idea e i percorsi migliori iniziano sempre da piccoli passi e da buoni esempi.
Nell’ultimo articolo di “Arte Verde” dedicato all’artista francese Fabrice Hybert, abbiamo visto come abbia sviluppato un progetto di riforestazione in Francia. Oggi Floraviva vi vuole offrire un altro buon esempio, da cui prendere qualche suggerimento: scopriamo “Istituto Terra”, il progetto di riforestazione che il fotografo di fama internazionale Sebatião Salgado ha realizzato in Brasile.
Istituto Terra
E’ una storia d’amore quella di Salgado con la Natura, un nostos, un ritornare a casa. Questo legame sentimentale nasce molti anni fa, quando un giovane economista, tornato da una missione in Africa, decide di cambiare vita e diventare fotografo.
Oggi Sebatião Salgado è un fotografo conosciuto in tutto il mondo; celebre per i suoi scatti, feroci e potenti, che documentano storie di uomini, di luoghi lontani e di nature incontaminate e primitive. Le sue foto rappresentano il debito che l’uomo ha con la Natura e richiamano l’attenzione sul rispetto che a essa dobbiamo. C’è l’urgenza di chiedere perdono a questa Natura maltrattata e violata, lei ci ha concesso la vita in questo mondo e noi l’abbiamo dimenticata.
Per questo motivo Salgado, insieme alla moglie Leila, ha deciso di fondare L’Istituto Terra: partendo nel 1998 con l’acquisto di un piccolo appezzamento di terreno, la fattoria Bulcão che, un tempo, era appartenuta proprio alla sua famiglia. L’obiettivo di questo progetto era riportare al suo primitivo splendore quella foresta in cui correva da bambino e che era stata ridotta a una pianura spoglia e sterile.
Dopo vent’anni, grazie alla riforestazione realizzata dalla Fattoria Bulcão, gran parte della Foresta Atlantica del Brasile è stata riportata in vita: un albero alla volta, fino a ricreare il 90% dell’habitat originale, con un’estensione che supera i 40.000 mq. Oggi quest’area preziosa voluta dal fotografo Sebatião Salgado è diventata una riserva naturale protetta.

Rubrica a cura di Anne Claire Budin
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- Scritto da Andrea Vitali
Se dopo mesi di stress e difficoltà di ogni tipo, il cielo ci sembra più grigio del solito e, neanche la gratificazione immediata del cibo ci soddisfa pienamente, forse abbiamo bisogno di bellezza e di una valida scelta al guardare spalancare frigoriferi e accendere forni in televisione!
Avete mai pensato al potere anti stress delle composizioni floreali?
Potete scoprirlo rilassandovi sulla vostra poltrona preferita, mentre dieci fioristi, brillanti e emergenti, gareggiano a suon di sfide estenuanti, fantasiose e, soprattutto capaci di nutrire la nostra mente con cibi appetitosi come splendore, inventiva e un numero infinito di petali colorati.
Anche dagli ideatori della competizione ci arriva conferma che si tratta di un metodo straordinariamente rilassante e terapeutico, si tratta di “Full Bloom”, andato in onda sull’emittente televisiva statunitense HBO lo scorso novembre e giunto alla seconda stagione (questo il collegamento agli episodi). Una trasmissione che segue le orme delle più celebri competizioni di cucina, che da anni, imperversano nei palinsesti televisivi di tutto il mondo, e che vanta la partecipazione, nel ruolo di giudici, di tre vere celebrità del mondo del designer floreale, tre personalità che decisamente lasciano il segno, ovvero il britannico Simon Lycett, e gli americani Elisabeth Cronin e Maurice Harris (di cui già si parla su Floraviva, all’interno della rubrica “Star Florist”!).
Questo programma tv, oltre alla gara tra fioristi creativi di alto livello, ha rivelato un interesse inaspettato verso le installazioni floreali e l’arte di decorare con i fiori, interesse che si riscontra piacevolmente su tutti i social network.
Sembrerebbe proprio che nella vita ci sia sempre posto per bellezza, fiori e creatività.
Già il trailer di “Full Bloom” da un’idea di cosa può scaturire da una “mente floreale”!

Rubrica a cura di Anne Claire Budin
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- Scritto da Andrea Vitali
Tra le parole teatralità e leggerezza ecco spuntare l’Erba della Pampas; parliamo di erbe ornamentali e, difficilmente, ne possiamo trovare una più versatile. Un tempo era presenza immancabile dei giardini delle nonne, oggi spopola in occasioni più “mondane”.
Questi grandi cespugli le cui infiorescenze, dei pennacchi eleganti e colorati, possono essere facilmente impiegate nei modi più creativi e piacevoli per la nostra vista.
Si adattano a ogni stile, accontentano le personalità più eccentriche e quelle più naturali; regalano struttura e leggerezza a installazioni e scene decorative, non per niente la pianta è chiamata anche “Piuma della Pampas”.
L’erba della Pampas può essere scelta come bouquet della sposa abbinata a altri fiori, oppure da sola e, in questo caso, non ci stupiremo se durante la cerimonia diventerà un ventaglio elegante e naturale. Le scenografie vaporose e movimentate che si possono realizzare con questa graminacea perenne, originaria dell’America Latina, sono innumerevoli basta aprire le ali della fantasia per lasciarsi ispirare dalle sue forme e dalla sua leggerezza.

Rubrica a curata di Anne Claire Budin
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- Scritto da Andrea Vitali
«Anche quest’anno abbiamo sviluppato, in vista dell'estate, uno strumento pensato per aiutare i fioristi e artisti floreali, i garden center, i florovivaisti e i wedding planner nel loro lavoro creativo. E’ una ricerca da “ufficio stile” in cui vengono anticipate e analizzate le prossime tendenze».
Così AnneClaire Budin presenta le tavole dei trend da lei curate per l’estate 2021, una sorta di “trend book” in cui sono annunciati i concetti, le immagini e i colori che segneranno l’arredo a verde e il design floreale. «Questo supporto sulle tendenze – aggiunge – è costruito in base a un metodo di lavoro in cui i concept della prossima stagione vengono gradualmente enucleati e definiti attraverso l’analisi sistematica e selettiva di un enorme materiale iconografico finalizzata all’incorporazione di un “saper vedere” che è strettamente legato a un “saper leggere” le immagini dal punto di vista semiologico».
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