Ispirazioni
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- Scritto da Andrea Vitali
In Giappone, ogni anno, la paglia e utilizzata per creare opere d’arte e proprio da questo elemento naturale prende il nome il Festival.
Il Wara Art Festival ha debuttato nel 2008 e, in breve tempo, è diventato celebre richiamando visitatori da tutto il Giappone.
Nasce e si svolge ogni anno nella prefettura di Niigata, una zona del Giappone famosa per le sue risaie e che produce quantità enormi di riso. Proprio grazie a questo prendono vita le incredibili sculture che si possono ammirare nel Parco di Uwasekigata.
Le sculture, infatti, sono realizzate in paglia in giapponese wara, approfittando di quella rimasta dopo il raccolto del riso e che deve essere rimossa dai campi. Tra il distruggerla immediatamente e utilizzarla in qualche modo interessante, la Musashino Art University ha scelto la seconda soluzione, offrendo agli studenti di arte la possibilità di utilizzarla per creare le loro opere.
Nel 2017, in occasione dell’anniversario del festival, i partecipanti hanno deciso di festeggiare dando vita a incredibili figure di animali, molto più grandi rispetto a quelle degli anni precedenti.
Le sculture di paglia possono essere ammirate e fotografate fino a ottobre, mese che segna l’arrivo dell’autunno e come per un antico rito legato ai ritmi della natura e dell’agricoltura, sono distrutte.
Rubrica a cura di Anne Claire Budin
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- Scritto da Andrea Vitali
Quando nelle isole galleggianti io intravedevo una soluzione, definitiva e radicale, ai miei problemi d’irrigazione ho invece scoperto che non era questo il punto.Non si tratta semplicemente di affascinanti installazioni di orti e aiuole galleggianti, ma hanno un fine più complesso:
"Numerose esperienze dimostrano le positive interazioni, indotte da sistemi galleggianti vegetati, nel trattamento delle acque grazie all’azione dei vegetali nella riduzione del livello di nutrienti quali composti azotati e fosfatici”.
“Azione principalmente indotta dall’attività del biofilm batterico che si sviluppa nella matrice del sistema galleggiante e sull’apparato radicale che si propaga abbondantemente sotto il sistema flottante”.
Va bene! Se si può collegare l'utile al dilettevole...
Rubrica a cura di Anne Claire Budin
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- Scritto da Andrea Vitali
Non è certamente colpa mia se la moda usurpa continuamente il mondo dei fiori, della botanica, degli alberi e poi, indubbiamente, Dior è un maestro, niente da fare…
Poco fa mi è caduto l’occhio sull’ultima sfilata Dior Homme Summer 2023. La sfilata si è svolta a Parigi il 24 giugno 2022 durante la Fashion Week. Il designer britannico Kim Jones, nella scenografia, ha reso omaggio a Christian Dior, creatore e fondatore della celebre casa di moda, originario di Granville nella Manche. Già…
Dopodiché mi sono persa nelle innumerevoli installazioni che ci hanno fatto sognare negli ultimi 10 anni…
Per esempio questa super installazione mi ricorda i vivai di Pistoia, in Toscana. Gli alberi hanno fatto da sfondo alla sfilata della maison Dior all’Ippodromo di Longchamp a Parigi, era il 2019 e il titolo della sfilata era “Piantare per il futuro”. Un buon modo per garantirsi una buona coscienza: promettere la donazione di 110 alberi. Alberi regalati dalla casa di moda alla Base 217 nell’Essonne. Questo gesto, dal valore stimato in 90.000 euro, doveva contribuire a dare continuità ecologica al sito.
"Tutte le decorazioni possono essere riciclate, ma questo è ancora meglio, crescono", afferma entusiasta Nicolas Bonnenfant, del laboratorio Coloco. Fin dall'inizio, l'obiettivo era offrire questi alberi per arrivare a creare boschetti, parchi e persino foreste.
Rubrica a cura di Anne Claire Budin
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- Scritto da Andrea Vitali
Fino al 4 settembre 2022 il Beaux-Arts di Parigi ospita una nuova mostra dal titolo “Végétal – L’école de la Beauté”, con la collaborazione della Maison Chaumet.
E’ un’occasione davvero unica per riscoprire e rivalutare l’importanza che hanno avuto gli elementi vegetali nella formazione degli artisti. Scopriremo l’erbario di Jean-Jacques Rousseau, le ninfee di Ramses, gli schizzi dell’edera del futuro architetto e urbanista Le Corbusier o la modellatura delle alghe di Sarah Bernhardt.
Il sobrio titolo “Vegetale” offre un tuffo nel mondo delle piante, dalle gemme alle alghe passando alle spighe del grano, viste attraverso uno sguardo diverso da quello del botanico, e sottolinea l’importanza che questi semplici elementi naturali hanno avuto, grazie anche alla loro bellezza, nel risveglio creativo dei più grandi artisti.
Rubrica a cura di Anne Claire Budin
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- Scritto da Andrea Vitali
La prima partecipazione di Porsche alla Milano Design Week è iniziata con un’installazione floreale dell’artista internazionale Ruby Barber.
Durante Milano Design Week 2022 Porsche ha presentato una nuova edizione della mostra itinerante “The Art Of Dreams” con l’installazione “Everywhereness” di Ruby Barber (Studio Mary Lennox, Berlino), esposta a Palazzo Clerici nel cuore del Brera Design District.
La serie d’installazioni artistiche della Casa automobilistica di Stoccarda “The Art Of Dreams” ha debuttato a Parigi a ottobre 2021 con l’opera dell’artista francese Cyril Lancelin, poi esposta a Singapore.
L’obiettivo di Porsche è portare opere interattive nelle maggiori città del mondo; tema conduttore è il sogno, vissuto e interpretato da prospettive diverse.
L’opera dell’artista floreale Ruby Barber stimola lo spettatore a confrontarsi con il proprio senso della realtà e seguire i propri sogni nel labirinto della vita, perdersi e ritrovarsi anche se in un luogo visionario. Si tratta, appunto, di un labirinto di rose al cui interno sono presenti specchi, droni e giochi di luce, tutto simboleggia il rapporto tra uomo, natura e tecnologia.
Nello stesso spazio dell’installazione è presente una Porsche 911 2.4 S Targa del 1972, totalmente restaurata dalla casa madre. Si tratta dell’esemplare svelato per la presentazione della serie limitata Porsche Design 50th Anniversary Edition della 992 Targa 4 GTS.
Accompagnatore dei visitatori, all’interno di questa installazione immersiva, è il marchio orologiero Tag Heuer, al fianco di Porsche dal 2021, che scandisce ufficialmente i tempi del volo dei droni. I piccoli velivoli sorvolano l’installazione reggendo rose per creare un dialogo simbolico e immaginario tra natura e tecnologia per un risultato davvero onirico, d’altronde siamo in un sogno!
Rubrica a cura di Anne Claire Budin