Il vivaista

Scoperte 16 nuove piante ospiti della Xylella Fastidiosa tra Portogallo e Stati Uniti

Una ricerca internazionale condotta da Scentific Records e pubblicata da EFSA ha identificato 16 nuove specie di piante ospiti della Xylella fastidiosa tra Portogallo e Stati Uniti, evidenziando la diffusione globale e la pericolosità del batterio

 

Una recente ricerca scientifica pubblicata su Scientific Records ha identificato 16 nuove specie di piante ospiti della Xylella fastidiosa, una batteriosi devastante che continua a minacciare l'agricoltura e l'ambiente. Lo studio, condotto da un gruppo di ricercatori internazionali dell'Università di Bari, Università di Catania, Fondazione Edmund Mach, Istituto di Bioscienze di Montpellier, CNR, CABI, INRAE e CIRAD, ha portato alla luce nuove informazioni cruciali sulla diffusione di questa pericolosa malattia vegetale. La Xylella fastidiosa è un batterio che infetta il sistema vascolare delle piante, causando sintomi come l'imbrunimento delle foglie, il disseccamento dei rami e, in casi estremi, la morte della pianta stessa. Originariamente nota per infettare gli ulivi in Puglia, la Xylella ha dimostrato di avere un'ampia gamma di ospiti, colpendo diverse specie di piante ornamentali, forestali e colture agricole. Nello studio, le 16 nuove specie di piante ospiti sono state rilevate tra Portogallo e Stati Uniti, sottolineando la capacità del batterio di adattarsi e diffondersi in vari ambienti. Di seguito, l'elenco delle nuove piante ospiti e i luoghi specifici in cui sono state rilevate le infezioni:

  1. Adenocarpus sp. - Portogallo
  2. Ailanthus altissima - Portogallo
  3. Carpinus caroliniana - Stati Uniti
  4. Celtis sp. - Stati Uniti
  5. Cistus ladanifer - Portogallo
  6. Coleonema album - Portogallo
  7. Cytisus multiflorus - Portogallo
  8. Cytisus striatus - Portogallo
  9. Echinospartum lusitanicum - Portogallo
  10. Halimium calycinum - Portogallo
  11. Halimium lasianthum - Portogallo
  12. Halimium ocymoides - Portogallo
  13. Halimium sp. - Portogallo
  14. Prunus campanulata - Stati Uniti
  15. Quercus prinus - Stati Uniti
  16. Salix atrocinerea - Portogallo

 

IMG_1211.jpeg

Il Portogallo emerge come uno dei principali paesi colpiti, con ben dodici delle nuove specie ospiti riscontrate sul suo territorio. Gli Stati Uniti, invece, vedono l'aggiunta di quattro nuove specie al loro elenco di piante infette. Questi dati sono allarmanti e richiedono un'attenzione immediata da parte delle autorità fitosanitarie per prevenire ulteriori diffusione del batterio. La ricerca ha utilizzato metodi di campionamento rigorosi e tecniche avanzate di analisi genetica per identificare la presenza del batterio nelle piante. Questo approccio ha permesso di confermare non solo la presenza della Xylella fastidiosa subsp. fastidiosa, ma anche di individuare altre sottospecie non ancora completamente identificate. L'accuratezza dei risultati sottolinea l'importanza di un monitoraggio continuo e di una ricerca collaborativa internazionale per combattere efficacemente questa minaccia. La scoperta di nuove piante ospiti della Xylella fastidiosa rappresenta un ulteriore campanello d'allarme per il settore agricolo e ambientale. È essenziale che le misure di controllo e prevenzione vengano rafforzate e che le attività di ricerca continuino a svilupparsi per trovare soluzioni sostenibili e durature. La comunità scientifica e le autorità fitosanitarie devono collaborare strettamente per proteggere le risorse naturali e le colture agricole dalla devastazione causata da questa pericolosa malattia.

Redazione

Masaf chiede alla Commissione UE l'attivazione delle misure eccezionali per eventi climatici

Il Ministero dell'agricoltura ha richiesto alla Commissione Europea di attivare le misure eccezionali per fronteggiare i danni climatici subiti dal settore agricolo italiano nel 2024

 

Il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha richiesto alla Commissione Europea l'attivazione delle misure eccezionali previste dall'articolo 221 del regolamento (UE) n. 1308/2013. L'obiettivo è di far fronte ai danni causati dagli eventi climatici avversi che hanno colpito il settore agricolo italiano nel primo semestre 2024. Il Ministro Francesco Lollobrigida ribadirà la richiesta durante il Consiglio Agrifish del 15 luglio a Bruxelles. La richiesta del MASAF è accompagnata da un'analisi meteoclimatica redatta con Ismea, che evidenzia una situazione critica con il Sud afflitto da siccità estrema e il Nord devastato da alluvioni.

Redazione

DL Agricoltura: Confagricoltura sostiene le nuove misure per le imprese

Confagricoltura approva il DL Agricoltura: sostegno alle imprese, contrasto ai cambiamenti climatici, rafforzamento filiere, stop caporalato. Obiettivo: riportare l'agricoltura italiana al centro dell'Europa

 

Confagricoltura esprime piena soddisfazione per le misure di sostegno alle imprese agricole contenute nel DL Agricoltura, recentemente diventato legge. Tra gli strumenti positivi, spiccano quelli per affrontare i danni causati dal cambiamento climatico, inclusi eventi catastrofici come le frane, e per rafforzare le filiere italiane. Apprezzamento particolare va alle azioni contro il caporalato, alla flessibilità sui mutui per le aziende in difficoltà e alla proroga delle sperimentazioni delle Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA). Con l'insediamento del nuovo Parlamento europeo, Confagricoltura è pronta a contribuire a riportare l’agricoltura italiana al centro dell'Europa. La Confederazione sottolinea l'importanza di una politica agricola sostenibile e competitiva per affrontare le sfide globali, come il cambiamento climatico e la sicurezza alimentare. Il ruolo dell'agricoltura nella nuova Europa sarà discusso durante l’Assemblea Estiva di Confagricoltura, "Quale Europa? Per una politica agricola sostenibile e competitiva", in programma martedì 16 luglio alle 15:00 a Palazzo Mezzanotte, Milano. L'evento vedrà la partecipazione di istituzioni, imprese ed esperti, con l'obiettivo di definire strategie per una politica agricola comune che valorizzi il settore primario, garantendo sostenibilità ambientale ed economica. Confagricoltura ribadisce l'importanza di queste misure per aumentare la competitività delle imprese agricole italiane e posizionare l’Italia come leader europeo in innovazione e sostenibilità nel settore agricolo. Inoltre, sottolinea la necessità di politiche europee che supportino le piccole e medie imprese, promuovendo pratiche agricole innovative e sostenibili. L'Assemblea Estiva affronterà anche temi come il supporto all’agricoltura biologica, la protezione delle denominazioni di origine, e le misure di sostegno agli agricoltori, con particolare attenzione allo sviluppo rurale e alla digitalizzazione del settore. L’obiettivo è creare un dialogo costruttivo tra tutti gli attori coinvolti per promuovere un’agricoltura produttiva, rispettosa dell’ambiente e delle comunità locali.

Redazione

L'innovazione e la sostenibilità sono cruciali per il vivaismo italiano, unitamente alla necessità di affrontare il cambiamento climatico che impatta sui cicli colturali e quindi sull'economia del settore, la concorrenza, la politica, il sociale e l'ambiente. È quindi fondamentale muoversi con rapidità ed efficienza, come ha dimostrato l'Olanda, nostro competitor n°1.

 

Nel primo dopoguerra, l'Olanda conquistò rapidamente il mercato del florovivaismo investendo in ricerca e sviluppo, ibridando varietà resistenti e attrattive, e adottando monocolture intensive e serre tecnologiche. Hanno destagionalizzato la produzione, implementato un'efficiente logistica con il sistema delle aste e aggiornato costantemente le tecnologie, internazionalizzando i propri sistemi. Anche oggi, gli olandesi si stanno riconvertendo altrettanto velocemente, soprattutto dal primo Covid in avanti, verso settori più sostenibili come il vivaismo, che offre benefici ambientali significativi e una domanda, soprattutto in prospettiva, più interessante. In Italia, leader europeo nel vivaismo con il 65% della produzione di Pistoia destinata all'export, dobbiamo ancora discutere se produrre piante da foreste debba essere limitato alle aree montane o esteso ai vivaisti, vista la domanda di piante del Green Deal alla quale mai riusciremo a far fronte entro il 2030. Le nostre amministrazioni sono all'ultimo posto in Europa per l'acquisto e la manutenzione del verde pubblico, un paradosso in un paese dove il verde è parte integrante del nostro paesaggio e rappresenta il biglietto da visita del Made in Italy nel mondo. Per questo è essenziale che la politica intervenga immediatamente  con supporti concreti sul fronte autorizzativo e della sburocratizzazione. Il rischio di perdere i fondi del PNRR e le opportunità legate ad abbattere una delle maggiori fonti di costo nazionale, l'energia (vedi agrovoltaico e fonti rinnovabili in genere), a causa delle lungaggini burocratico amministrative e complessità di accesso a queste forme di finanziamento, è purtroppo reale e preoccupante.

Andrea Vitali

 

Risposte per mantenere il primato internazionale

Con oltre 3 mila specie e varietà di piante coltivate, un know how di livello ineguagliabile e una capacità commerciale che si estende in tutta Europa e oltre i suoi confini, il Distretto Vivaistico di Pistoia ha una posizione di leadership assoluta nel comparto delle piante da giardino. Tuttavia, anche per effetto del Covid e del conseguente diffondersi fra i cittadini dell’Unione Europea della passione per il verde, negli ultimi anni sta aumentando l’interesse e la concorrenza del vivaismo internazionale anche sul terreno delle piante da esterno. Ciò richiede risposte, soprattutto in una fase in cui si assiste ad un significativo calo della domanda per le ragioni economiche e geopolitiche che tutti conosciamo. Come deve reagire il Distretto a questa sfida per non intaccare la sua competitività e mantenere il primato? Non esiste una formula magica, ma tante ricette concrete che il Distretto, con l’Associazione Vivaisti Italiani (AVI) che presiedo, sta seguendo attraverso una serie di iniziative, fra cui quelle raccontate in questo numero della nostra rivista.  Mi limito a sottolinearne alcune. A cominciare dalla capacità di coesione, di essere distretto fino in fondo, che è ciò che ci ha permesso di raggiungere l’attuale primato. Ebbene questo significa anche saper insistere sui rapporti di fornitura fra i vivai del nostro territorio senza farsi fuorviare da sirene fuori distretto. Questo significa pure saper unire le forze in investimenti comuni a vantaggio di tutti, come ben testimoniato dalla costituzione di Pistoia Fitolab: la società che gestirà il Laboratorio di autocontrollo fitosanitario che ci consentirà di certificare come sane le nostre piante e di renderle ancora più appetibili su tutti i mercati. Un’altra ricetta consiste nel rendere più eco-sostenibili i processi produttivi dei vivai, fronte su cui siamo all’avanguardia per il sempre più diffuso impiego della pacciamatura nei vasi al posto dei diserbanti, per l’oculata gestione delle risorse idriche, per il riuso degli scarti agricoli e per il nuovo progetto di riciclo dei vasi di plastica con Revet. E lo saremo ancora di più tramite altri progetti allo studio con l’obiettivo di un vivaismo non solo eco-sostenibile, ma davvero all’insegna dell’economia circolare. Fondamentale è anche il supporto pubblico nel creare le condizioni necessarie allo svolgimento economicamente sostenibile della nostra attività. Così, dopo lo sblocco della normativa regionale sulle serre temporanee, ci aspettiamo che esso venga ratificato anche dall’amministrazione comunale. E siamo in attesa di un nuovo regolamento urbanistico che consenta ai vivai di superare il limite del 30% della superficie a vasetteria. Infine, è indispensabile, per prevenire e contrastare eventuali iniziative estere di concorrenza sleale, avere voce nelle sedi europee. Per questo, a seguito di un’intesa con ANVE per la promozione del comparto, abbiamo ottenuto l’ingresso con un membro votante, in ENA, l’associazione europea dei vivaisti. E, più recentemente, abbiamo stretto i rapporti con l’Agenzia ICE per il commercio estero.

Alessandro MIchelucci

 

Online la Special Edition del numero 46 de "Il Vivasita"

La Special Edition del numero 46 del house organ dell'Associazione Vivaisti Italiani, "Il Vivaista", è ora disponibile online in versione sfogliabile. L'edizione speciale sarà distribuita per posta ai soci e a tutti gli sponsor insieme al numero

L'Associazione Vivaisti Italiani ha annunciato la pubblicazione della Special Edition numero 46 del loro house organ, "Il Vivaista", accessibile in versione sfogliabile online a questo link. Con questa edizione speciale abbiamo fatto un ulteriore sforzo per arricchire il numero con tutti i risultati dell'assemblea del 21 giugno. La rivista, punto di riferimento per i professionisti del settore vivaistico, offre contenuti tecnici e informativi che spaziano dalle innovazioni tecnologiche alla sostenibilità ambientale, fino alle politiche agricole nazionali ed europee. Ricordiamo infine che "Il Vivaista" viene pubblicato anche in versione online attraverso le pagine di Floraviva e distribuito tramite una newsletter giornaliera gratuita a cui puoi iscriverti qui

Redazione