Il vivaista

Una recente pubblicazione del Crea fa il punto sullo stato dell'arte e sulle nuove tecnologie che possono essere usate in campo e in serra per diagnosticare precocemente gli attacchi delle malattie fungine e controllarle più efficacemente usando meno fitofarmaci

L'agricoltura di precisione può avere un ruolo importante anche nel settore vivaistico. L'utilizzo di sensori, modelli informatici previsionali e tecnologie diagnostiche, si sta affermando sempre di più in vari settori agricoli per ridurre e rendere più efficiente l'uso dell'acqua, dei fertilizzanti e dei trattamenti fitosanitari. Una strategia che è in grado di aumentare nello stesso tempo sia la sostenibilità economica delle aziende, riducendo i costi, sia la sostenibilità ambientale, riducendo gli input idrici e chimici delle colture.
Per quanto riguarda il vivaismo, una recente pubblicazione del Crea, apparsa sulla rivista scientifica Sustainability (Traversari et al., 2021), ha fatto il punto sullo stato dell'arte e sulle prospettive dell'utilizzo di tecniche di agricoltura di precisione per il controllo delle malattie fungine delle pianta ornamentali, con l'obbiettivo di ridurre l'uso degli anticrittogamici.
Oggi i prodotti anticrittogamici rappresentano il 22% del valore di tutti i fitofarmaci venduti nel mondo. Ma secondo un recente studio commissionato dal Parlamento Europeo, in Italia i fungicidi rappresentano il 60% di tutti i prodotti fitosanitari venduti. Per quanto il loro impatto economico sulle colture ornamentali, specialmente di quelle in serra, possa essere basso come costo vivo, la riduzione dell'uso dei fitofarmaci resta un obbiettivo delle politiche ambientali dell'Unione Europea, e in ogni caso un uso più efficiente di questi prodotti può essere comunque interessante anche dal punto di vista economico.
Per raggiungere questi obbiettivi l'agricoltura di precisione può offrire varie soluzioni. Una e l'uso di sensori in grado di valutare precocemente la presenza di attacchi fungini, in base ai dati ottici rilevati sulle foglie. Sensori che possono esser usati come strumenti diagnostici per rilevare un attacco e permettere di intervenire con la massima tempestività o di evitare di fare un trattamento nel caso non ce ne sia la necessità. Senza entrare nel dettagli specifico delle singole tecnologie, l'uso dei sensori ottici permette di avere dei dati che indicano la stato ottimale della pianta, per poi valutare le varie alterazioni che possono essere messe in relazioni a specifici stress:  carenze idriche o stress termici o, nel nostro caso, attacchi di patogeni fungini. I ricercatori del Crea hanno riportato risultati interessanti che sono stati ottenuti sia in lavori fatti da altri ricercatori e disponibili in studi già pubblicati, sia da osservazioni dirette fatte presso il centro di ricerca di Pescia. Da studi già pubblicati, l'uso dei sensori ottici ad esempio è stato in grado di rilevare la presenza di Fusarium circinatum – il responsabile del cancro resinoso – su piantine di pino in vivaio, di Austropuccinia psidii – agente della ruggine del mirto - su mirto australiano, o di Teratosphaeria su eucalipto, un genere di funghi responsabile di lesioni a carico di fusti, steli e foglie di queste piante. Nelle prove fatte a Pescia invece, sono stati ottenuti risultati interessanti sull'individuazione di attacchi di diverse crittogame delle rose, piante scelte come modello sperimentale in quanto possono essere usate sia come arbusti da giardino, sia come piante in vaso, sia come fiori recisi, coprendo un po' tutte le branche del vivaismo ornamentale. In particolare sono stati valutati con successo sistemi per rilevare la presenza di attacchi di Phragmidium sp. responsabile della ruggine, di Diplocarpon rosae, agente della ticchiolatura e di Sphaerotheca pannosa, che causa l'oidio della rosa.
Oltre ai sensori per la rilevazione degli attacchi in atto sulle piante, un altro approccio usato in agricoltura di precisione è quello dell'uso di modelli previsionali. Si tratta di sistemi informatici basati su dati ambientali (umidità temperatura, precipitazioni ecc.) e integrati con dati sullo stadio di sviluppo delle piante e la capacità di diffusione delle spore del fungo, che sono in grado di dire quale è il rischio di attacco di una malattia, in modo da decide se intervenire o meno con un trattamento per prevenire l'infezione. Insomma qualcosa di simile della famosa “legge dei tre dieci” usata dai viticoltori per stabilire quando iniziare i trattamenti contro la peronospora della vite, ma sviluppata in maniera tecnologica e specifica per determinate colture. Questi sistemi previsionali informatici sono già usati in frutticoltura e in orticoltura anche di pieno campo, mentre al momento sono meno diffusi in campo vivaistico. Comunque per le piante ornamentali esistono già dei sistemi previsionali per prevedere attacchi fungini. E' il caso di  Sphaerotheca pannosa sulle rose, di Botrytis cinerea che causa la muffa grigia sulle foglie e sui fiori delle gerbere, di Erysiphe polygoni responsabile dell'oidio delle clematis, di Sclerotinia homoeocarpa che causa ingiallimenti e necrosi sui manti erbosi e di Peronospora sparsa, agente della peronospora delle rosacee.
Tutti questi strumenti e possibilità tecnologiche possono poi essere integrati tra loro, in quella che viene definita IoT - internet of things, l'internet delle cose - cioè strumenti connessi con la rete internet in grado di comunicare autonomamente tra loro e di inviare dati e notifiche ai computer o i cellulare degli operatori. Una vera e propria domotica a misura delle serre e dei vivai.
La strada quindi è aperta, secondo i ricercatori del Crea, anche se può e deve essere sviluppata per poter raggiungere obbiettivi sempre più interessanti in un settore, come quello vivaistico, caratterizzato da una grande varietà di colture in ambienti spesso ristretti.

Matteo Giusti

Il Regno Unito cambia le norme fitosanitarie per ridurre il rischio di introduzione e di diffusione della Thaumetopoea processionea nel suo territorio, rendendo di fatto non esportabili verso la Gran Bretagna un elevato numero di piante. Il focus sulla pericolosità di questo insetto, sulle nuove normative e sulle loro conseguenze per il vivaismo italiano.

Dal 2 marzo scorso sono entrate in vigore le nuove norme del Regno Unito per l'importazione nel paese di piante di quercia per ridurre il rischio di introduzione e diffusione della processionaria delle querce.
Una misura che colpirà anche il vivaismo italiano, dal momento che molte piante presenti nei nostri vivai non sono per il momento certificabili e quindi non sono di fatto esportabili verso la Gran Bretagna.
Vediamo allora cosa è la processionaria delle querce, quali sono i rischi che il governo britannico vuol evitare con le nuove norme e cosa questo comporterà per il vivaismo italiano.



La processionaria delle querce è causata da Thaumetopoea processionea, un insetto dello stesso genere della più nota processionaria del pino, Thaumetopoea pityocampa.
Si tratta di un lepidottero con abitudini notturne, una falena, che sverna sotto forma di uova sulla corteccia delle querce. Queste uova a primavera si schiudono e diventano larve, più o meno in contemporanea con la ripresa vegetativa delle piante, e si nutrono delle foglioline appena germogliate, spesso divorandole completamente prima che finiscano il loro sviluppo. Questa larve, coperte di peli urticanti, si muovono in lunghe file sulla pianta o sul terreno, per poi formare delle strutture di ricovero - i così detti nidi - alla base dei rami, dove diventano pupe e completano la metamorfosi, in genere tra luglio e settembre. Spesso le larve possono essere trovate anche in gruppi compatti sul fusto dell'albero, quasi a formare un manicotto o una pelliccia compatta. E per quanto le querce siano l'ospite principale, cioè le piante più attaccate, possono essere infestate anche varie specie di faggi, betulle, mimose, sorbo e crataegus.



L'insetto quindi rappresenta un problema sia per queste piante, dove può causare defoliazioni anche importanti, sia per le persone e gli animali, dal momento che i peli urticanti, fatti a forma di arpione, possono attaccarsi addosso, causando gravi irritazioni alla pelle, agli occhi e alla gola e anche difficoltà respiratorie e reazioni allergiche.



Thaumetopoea processionea, secondo i dati Eppo - l'organizzazione europea e mediterranea per la protezione delle piante - è attualmente presente praticamente in tutti i paesi europei e del bacino del Mediterraneo, con l'eccezione dell'Irlanda, dove è stata eradicata, e della Gran Bretagna, dove è presente solo in alcune zone fin ora sotto controllo. Da qui la preoccupazione delle autorità di Sua Maestà che stanno cercando di bloccarne la diffusione. Preoccupazione che fu già fatta presente da una commissione scientifica britannica all'Efsa - l'autorità europea per la sicurezza alimentare -  nel 2009, quando il Regno Unito era ancora un membro dell'Unione Europea. Oggi in Gran Bretagna Thaumetopoea processionea, in inglese indicata con la sigla OPM (Oak processionary moth – falena della processionaria della quercia) è presente in diverse aree del sud dell'Inghilterra, in particolare nella contea di Surrey e intorno a Londra. In base alla presenza dell'insetto sono state classificate tre tipi di zone: zone esenti dalla processionaria (pest free areas), zone cuscinetto (buffer zones) limitrofe a quelle infestate dove i controlli fitosanitari sono più frequenti, e zone infestate (estabilished areas), dove ormai l'insetto si è insediato stabilmente e dove i proprietari dei terreni dove sono le piante infestate sono tenuti alle operazioni di trattamento e gestione. Operazioni che vanno dalla segnalazione delle piante, alla rimozione dei nidi e al trattamento con insetticidi a base di deltametrina o con antagonisti biologici, in particolare Bacillus thuringiensis ssp. kurstaki. Ovviamente con la possibilità di essere assistiti dalle autorità fitosanitarie o consultando l'OPM-hub, il portale ufficiale per la gestione della processionaria  delle querce.



E ora, per rafforzare la protezione, sono entrate in vigore le nuove norme per l'importazione di querce sull'isola, promulgate dal governo di Londra. Norme più restrittive che non fanno più differenza come in passato tra le varie zone del paese (libere, cuscinetto o infestate), ma che sono valide per tutto il territorio britannico. Nel dettaglio sarà vietato importare tutte le piante del genere Quercus da qualunque paese al di fuori dell'Unione Europea. Mentre dai paesi comunitari saranno vietate le importazioni di querce considerate di grandi dimensioni e quindi suscettibili di essere infestate, cioè di piante con un fusto di circonferenza pari o superiore agli 8 centimetri, misurata a 1,2 metri dal collare radicale, praticamente da terra. Questo a meno che le piante non arrivino da paesi europei dove non sia presente l'insetto, ma nella fattispecie questa eccezione riguarda solo l'Irlanda. In alternativa le piante dovrebbero essere state allevate per tutta la loro vita in un sito con protezioni idonee ad evitare l'infestazione ed essere state sottoposte a controlli periodici per accertarne l'assenza. Ma come ha fatto sapere in una nota il Servizio Fitosanitario della Toscana, nessuna di queste condizioni è al momento certificabile e quindi le querce con una circonferenza di 8 centimetri misurata al collare radicale non sono di fatto più esportabili verso il Regno Unito. Almeno fino a nuove disposizioni.
Un problema che si va sommare a quello del rincaro dei carburanti agricoli e per autotrasporto che già stanno pesando sul bilancio di non poche aziende.

Matteo Giusti

Guerra in Ucraina e contraccolpo sul distretto vivaistico di Pistoia

Per il presidente di Coldiretti Pistoia, Fabrizio Tesi, la guerra in Ucraina colpisce mercati di sbocco che erano cresciuti del 72% nel 2021 e mette a rischio 13,5 milioni di euro di export di piante vive del distretto di Pistoia. Il presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani Luca Magazzini: alcuni camion pieni di piante stanno tornando indietro dalle zone del conflitto, ma i problemi sono soprattutto logistici, in quanto molte aziende di spedizione hanno operatori ucraini o dei Paesi confinanti, e impattano negativamente anche sull’export in altre zone d’Europa; ora aspettiamo le indicazioni dell’Unione Europea su dove non potremo più vendere piante.   

 
Nulla di comparabile agli effetti tragici nel territorio dell’Ucraina, ma l’attacco militare russo avrà pesanti conseguenze economiche anche sul distretto vivaistico ornamentale di Pistoia, che fra blocchi delle vie di passaggio a causa della guerra e divieti legati alle sanzioni reciproche fra Paesi Europei e Russia non potrà praticamente più esportare piante vive in Russia e nelle repubbliche ex sovietiche, europee ed asiatiche. E anzi sono tornati indietro alcuni camion carichi di piante che non hanno potuto raggiungere le mete prefissate in Russia. 
A esprimere le preoccupazioni di tutto il comparto su questo contraccolpo sul vivaismo pistoiese della guerra in Ucraina, che va a impattare proprio su alcuni dei mercati di sbocco dell’export di piante pistoiesi più in crescita, sono stati tre giorni fa Coldiretti Pistoia con un comunicato stampa in cui il presidente Fabrizio Tesi ha divulgato alcune stime sulle potenziali perdite del Distretto vivaistico pistoiese e ieri l’altro, sia attraverso le pagine della Nazione che su Tvl Pistoia, Luca Magazzini, presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani (AVI), soggetto referente del Distretto. 
«Russia e Repubbliche ex Sovietiche, europee ed asiatiche – ha spiegato Fabrizio Tesi, analizzando le elaborazioni di Coldiretti Pistoia su dati Istat - rappresentano mercati di estremo interesse per l’export di piante vive da parte dei vivaisti ornamentali del polo pistoiese, con un tasso di crescita nei primi tre trimestri 2021, rispetto al 2020, del 72%, considerando sia la parte europea sia quella asiatica dell’ex impero sovietico». Scomponendo il dato, Coldiretti Pistoia asserisce che «l’export verso i Paesi europei dell’ex Impero (Russia, Ucraina, Repubblica della Moldova, Bielorussia e le tre Repubbliche Baltiche) è cresciuto nel periodo considerato del 20%, la sola Ucraina del 26%. Ancora più rilevante, fatturato triplicato, la tendenza all’aumento dell’export di piante vive da Pistoia verso i Paesi ex sovietici asiatici: Georgia, Armenia, Azerbaigian, Kazakhstan, Turkmenistan, Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan». La guerra, secondo Coldiretti Pistoia, «obbligherà anche a ridisegnare le rotte commerciali verso l’Asia, mettendo a rischio le forniture anche verso quei paesi non direttamente coinvolti nella guerra». Risultato? «Complessivamente – è la stima di Coldiretti Pistoia - il conflitto russo-ucraino mette a rischio circa 13,5 milioni di export di piante vive».
Luca Magazzini ha confermato anche al Vivaista il quadro della situazione: «alcuni camion pieni di piante destinate in Russia sono dovuti tornare indietro. A questo punto sarà impossibile arrivare via gomma in Ucraina e in Russia». Quindi, dice il presidente di AVI, «ci sono contraccolpi commerciali sì, ma soprattutto dal punto di vista logistico, perché nelle aziende di spedizione una gran parte degli operatori vengono dalle zone interessate dalle vicende belliche o da quelle confinanti: Ucraina, ma anche Romania e Bulgaria. Pertanto alcuni sono trattenuti dalle famiglie, e in Ucraina ora c’è la legge marziale per cui credo sia impossibile muoversi. Quindi stanno mancando gli operatori per la logistica». E questo sta impattando negativamente in certa misura anche sulle esportazioni di piante pistoiesi verso altri mercati di sbocco europei lontani dal teatro di guerra, al Nord e all’Ovest d’Europa. In ogni caso, tornando ai mercati colpiti direttamente dalla guerra, Magazzini conferma che «i paesi ex sovietici sono importanti come sbocco commerciale, come clienti» e che erano in crescita. Adesso il pensiero del presidente di AVI è agli effetti delle sanzioni: «vedremo in che cosa consisteranno le limitazioni dell’Unione Europea negli scambi commerciali con queste realtà: non sappiamo ancora esattamente che cosa potremo commercializzare e che cosa no e dove».
 

L.S.

Il 23 febbraio mattina a Fiera di Milano Assoverde e Confagricoltura organizzano il convegno (anche online) su verde e salute d’apertura del salone del florovivaismo e della filiera del verde Myplant & Garden 2022. Dai parchi della salute alla cura del verde, gli obiettivi e il programma del convegno (valido come aggiornamento professionale per molte categorie di operatori) con indicazioni su come registrarsi.


Stare nel verde fa bene alla salute fisica e mentale a ogni età. In certi paesi, come Giappone, Regno Unito e alcune province del Canada, i medici possono prescrivere “terapie forestali”, cioè trascorrere del tempo passeggiando in aree naturali immersi tra le piante.
Viene introdotto così da Assoverde e Confagricoltura il convegno che organizzano domani 23 febbraio mattina, dalle 9 alle 13,20, in occasione dell’apertura del salone del florovivaismo e del verde Myplant & Garden  alla Fiera di Milano Rho, nella sala convegni del Padiglione 20 - M 48, ma anche online come webinar. Un convegno di presentazione del nuovo focus dell’edizione 2022 del Libro Bianco del Verde (vedi) dal titolo che più esplicito non si può: “La Salute e il Verde. Il Verde e la Salute - Parchi della Salute per un Neo-Rinascimento del Verde e della sua Cura”.
La finalità, in linea con gli obiettivi della prima edizione del Libro Bianco del Verde, è chiarire la stretta connessione tra il verde e la salute, rispetto agli impatti benefici che le aree verdi determinano sul benessere fisico e psichico delle persone nelle diverse fasce di età e categorie di utenza. E ciò avverrà a partire da una stretta collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e «attraverso il coinvolgimento di figure professionali eterogenee – afferenti al mondo medico e tecnico-progettuale - che, ciascuna per il proprio ambito di competenza, dovranno pervenire alla definizione di parametri oggettivi e misurabili che possano costituire “standard minimi di qualità” nelle diverse fasi di progettazione, realizzazione, manutenzione, gestione dei cosiddetti “Parchi della Salute”», come specificato dal CREA che collabora all’iniziativa. Ma anche coinvolgendo il mondo della scuola, con cui saranno avviati percorsi educativi ad hoc strutturati e articolati secondo le diverse età.
«Continuiamo ad essere impegnati – dichiarano i presidenti di Assoverde Rosi Sgaravatti e di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – in un’iniziativa innovativa in cui crediamo molto, che permetterà, attraverso la determinazione di dati e indicatori misurabili (quantitativi e qualitativi), di valutare l’efficacia dell’intervento per tipologia e categoria di utenza, come ad esempio gli spazi verdi di quartiere; i parchi per anziani e quelli per bambini».
La partecipazione al Convegno/Webinar, in presenza o da remoto, con iscrizione obbligatoria qua, prevede il riconoscimento di CFP per Agronomi e Dottori Forestali (per 0,5 CFP con riferimento al Regolamento CONAF n. 3/2013); Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Milano (per 4CFP agli Architetti. Frequenza minima 100%); Agrotecnici e Agrotecnici laureati; Periti Agrari e Periti Agrari Laureati.

PROGRAMMA

Coordina la prima sessione: Novella B. Cappelletti - Direttore Responsabile di “Topscape Paysage”
- 9,00 - 9,30: Saluti istituzionali e introduzione ai lavori:
Attilio Fontana - Presidente della Regione Lombardia (*); Elena Grandi - Assessore al Verde del Comune di Milano; Rosi Sgaravatti - Presidente Assoverde; Matteo Lasagna - Vice Presidente Confagricoltura; Carlo Gaudio - Presidente CREA.
- 9,30- 9,45: “Parchi della salute: la stretta connessione tra la salute e il verde / il verde e la salute” Grazia Francescato - Leader ambientalista, giornalista e scrittrice; Girolamo Sirchia - Coordinatore della Cabina di regia LBV-Focus 2022 dell’ISS, medico, già Ministro della Salute.
- 9,45 - 10,00: “Raccordo coi Ministeri”: Luigi Fiorentino - Capo di Gabinetto del Ministro dell'Istruzione
- 10,00 - 10,15: “La rete con gli ordini professionali”:
Sabrina Diamanti - presidente Consiglio Nazionale Dottori Agronomi e Dottori Forestali; Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori (*); Ezio Casali - Delegato al verde urbano Collegio Nazionale Agrotecnici e Agrotecnici laureati; Mario Braga - Presidente Collegio Nazionale Periti Agrari e Periti Agrari Laureati
- 10,15 - 10,30: “Illustrazione del progetto del Libro Bianco del Verde – Focus 2022”:
Stefania Pisanti - Assoverde e Luciano Nieto – Confagricoltura Milano-Lodi

Coordina la seconda sessione: Cristina Giannetti - CREA - Capo Ufficio Stampa
- 10,30 – 12,30: “Tavoli tecnico-scientifici: un dialogo tra Ippocrate e Platone”:

- 10,30 – 11,20IPPOCRATE (Interventi del CTS - ISS)
“Il Verde è salute: verso un nuovo Umanesimo ambientale” Annamaria Parravicini - Biologa, Giornalista, Esperta in comunicazione scientifica - Cabina di regia LBV-Focus 2022 dell’ISS;
“Il Verde e la prevenzione” Walter Bergamaschi - Direttore Generale ATS Milano 1 della Regione Lombardia, già alla Direzione generale Assessorato alla Salute Regionale e successivamente al welfare, e Direzione Generale - Università degli Studi di Milano;
“Ecosistemi e salute” Laura Mancini - Direttore del Reparto Ecosistemi e Salute. Dipartimento Ambiente e Salute – ISS e Simona Gaudi - Ricercatore studio dell’interazione genoma ambiente, effetti del vivere la natura;
“Il Verde contro le patologie cardiovascolari” Pier Mannuccio Mannucci - Professore di Medicina Interna Università degli Studi di Milano, già Direttore Scientifico della Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, esperto di patologia cardiovascolare e meccanismi patogenetici di malattie cardiovascolari legate all’inquinamento ambientale;
“Il Verde e gli anziani” Marco Trabucchi - Già professore ordinario Università di Roma “Tor Vergata”, Specialista in psichiatria, Direttore scientifico del Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia, presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria, Consigliere della SIGG (Società Italiana di Gerontologia e Geriatria);
“Il Verde e il benessere fisico” Mario Carletti - Medico specialista in Medicina dello sport - Campus medico Varese;
“Il Verde e gli animali domestici e selvatici” Umberto Agrimi - Direttore del Dipartimento Sicurezza Alimentare, Nutrizione e Sanità pubblica veterinaria dell'Istituto Superiore di Sanità;
“Il Verde e la prevenzione delle dipendenze” Roberta Pacifici - Direttore Centro Nazionale Dipendenze e Doping, Direttore Osservatorio Fumo, Alcol e Droga - OSSFAD - Cabina di regia LBV-Focus 2022 dell’ISS;
“La Salute e il Verde. Come comunicarlo” Patrizia Carrarini - Esperta di comunicazione e rapporti istituzionali e Patrizia Menegoni - ENEA Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali.

- 11,20 – 12,30: PLATONE (Interventi del CTS - LBV)
“La Polis - il percorso normativo regolamentare” Alberto Manzo - Funzionario tecnico del MIPAAF - Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali;
“L’inquadramento nella città e la programmazione” Ciro Degli Innocenti - Capo Settore Verde, Parchi e Agricoltura Urbana - Comune di Padova; Roberto Diolaiti - Direttore Settore Ambiente e Verde del Comune di Bologna, Presidente nazionale associazione Pubblici Giardini, Membro del Comitato Nazionale per lo sviluppo del verde urbano;
“Il valore economico e sociale” Angelo Artale - Direttore generale FINCO – Federazione Industrie Costruzioni e Opere Specialistiche;
“La progettazione” Alberto Giuntoli - Paesaggista, Docente presso Università degli Studi di Firenze, Membro del Comitato per lo sviluppo del verde pubblico del MITE; Francesco Ferrini - Università degli Studi di Firenze e Presidente del Distretto Rurale Vivaistico Ornamentale della Provincia di Pistoia; Maria Cristina Tullio - Presidente AIAPP - Associazione Italiana Architettura del Paesaggio;
“La conoscenza del suolo e dei fattori ambientali” Daniela Romano - Università degli Studi di Catania, Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente; Renato Ferretti - Consigliere Nazionale CONAF; Gianluca Burchi – CREA Centro di Ricerca Orticoltura e Florovivaismo;
“La realizzazione, la manutenzione e la cura” Silvestro Acampora – Agricultore, Comune di Milano; Davide Canepa - Comitato Assoverde Lombardia, Direttore Tecnico Agro Service srl;
“Il monitoraggio nel breve, medio e lungo termine” Franco Guzzetti - Professore associato - Topografia e
Cartografia - presso il Politecnico di Milano; Paolo Viskanic - Chief Executive Officer (CEO) - R3GIS Sr;

Coordina la terza sessione: Graziella Zaini - Direttore Responsabile di “Il Verde Editoriale”
12,30 – 12,40Gli sponsor dell’evento
Giandomenico Dorigo - Managing Director PRATOVERDE; Pierluigi Picciani - Direttore Commerciale e Marketing CIFO

12,40 – 12,50: La sintesi
“La certificazione dei Parchi della Salute” Davide Troncon - Responsabile Biologico, Schemi Forestali e Biodiversità - CSQA Certificazioni Srl;
“I percorsi di formazione – Educazione nelle Scuole” Cristian Rancati - Team Manager Demetra ONLUS

12,50 – 13,00: Conclusioni tecniche
“L'Associazione Libro Bianco del Verde” Paola Pastacaldi - Giornalista e scrittrice, direzione area comunicazione Associazione Libro Bianco del Verde;
“Avvio delle attività dei CTS e prossimi appuntamenti” Francesco Maria Maccazzola - Supporti alla Presidenza Assoverde e Coordinatore dei lavori LBV

13,00 – 13,15: Conclusioni istituzionali
Massimo Mattavelli - Presidente sezione economica Confagricoltura Lombardia florovivaismo
Angioletto Borri – Consigliere nazionale Assoverde

L.S.

prodotti fitosanitari a basso impatto ambientale

Il 22 febbraio mattina il Servizio Fitosanitario dell’Emilia-Romagna organizza in collaborazione con le società di agrofarmaci il webinar “Prodotti fitosanitari a basso impatto: le novità 2022” sulla piattaforma Teams Live Events. Due sessioni: a) “Insetticidi e nematocidi” e b) “Fungicidi”.

 
Una nuova «tecnologia Attract & Kill per il controllo della mosca dell'olivo e mosca della frutta» e una serie di soluzioni con fungicidi innovative per la frutticoltura, l’orticoltura e la viticoltura: in tutto oltre dieci nuove armi a basso impatto ambientale a disposizione per migliorare la difesa fitosanitaria delle colture.
Sono i nuovi prodotti fitosanitari che verranno illustrati martedì 22 febbraio mattina, dalle 9,15 alle 13,30 sulla piattaforma Teams Live Events, nel tradizionale appuntamento annuale organizzato dal Servizio Fitosanitario della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con alcune delle maggiori società di agrofarmaci. Incontro innovativo proprio per la scelta di focalizzare l’attenzione solo sui nuovi prodotti a basso impatto.  
L’evento si aprirà con i saluti del responsabile del Servizio Fitosanitario dell’Emilia-Romagna Stefano Boncompagni, a cui seguiranno le relazioni delle aziende di agrofarmaci suddivise in due sessioni: una sui prodotti insetticidi e nematocidi, inclusi trappole e feromoni per il monitoraggio degli insetti dannosi, e una sui prodotti fungicidi. I lavori saranno coordinati da Loredana Antoniacci e Alda Butturini. 
Per partecipare occorre iscriversi al seguente link. Dopo aver inviato il modulo si riceverà una mail per la conferma dell'iscrizione. In seguito, agli iscritti sarà inoltrato il link per partecipare all'evento.
Non è previsto il rilascio dell’attestato di partecipazione, né il riconoscimento di crediti formativi professionali.
Il programma si trova a partire da qua.
Per ulteriori informazioni e chiarimenti è possibile contattare la segreteria organizzativa ai seguenti riferimenti:
Valentina Veronesi Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Riccardo Loberti Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 

Redazione

Il 19 febbraio a Pistoia o in streaming convegno su “Verde e sostenibilità in città: quali esperienze”. Presentazione del libro VerdeCittà sull’omonimo progetto divulgativo sul verde urbano in 5 città italiane. Fra i temi affrontati, i benefici ambientali delle piante, la Strategia nazionale del verde urbano, i piani del verde e i cambiamenti climatici, i CAM e la gestione del verde pistoiese.

«Un convegno dedicato al tema del clima e del microclima delle città, dell’inquinamento e del ruolo del verde per la mitigazione degli effetti dannosi sulla salute umana».
Viene presentato così il primo incontro di quest’anno della serie “Mati Experience”, intitolato “Verde e sostenibilità in città: quali esperienze”, che si svolgerà sabato 19 febbraio dalle 9,30 a Pistoia, presso il centro Mati 1909 di via Bonellina 49. Un evento gratuito accessibile anche via streaming che ha il patrocinio del Comune di Pistoia e del Dipartimento di Scienze agrarie e forestali dell’Università degli Studi di Torino ed è pensato per dottori agronomi e forestali, periti agrari e periti agrari laureati (previsti i crediti formativi professionali), ma anche per studenti delle scuole medie e medie superiori e per tutte le persone interessate all’argomento.
Al convegno interverranno come relatori docenti universitari e ricercatori del CREA. Nell’occasione sarà presentato il libro VerdeCittà edito dal CREA e curato da Gianluca Burchi (CREA Orticoltura e Florovivaismo di Pescia) sull’omonimo progetto finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che ha coinvolto cinque città e cinque piazze italiane (Bologna, Palermo, Torino, Roma e Padova) per sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo del verde urbano.
Per l’accesso in presenza è richiesto il Green Pass rafforzato. Per informazioni ed iscrizioni inviare una e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o scrivere un messaggio su Whatsapp al numero 342 811 0640. A tutti i partecipanti in presenza sarà consegnata gratuitamente una copia del libro VerdeCittà.
Per la diretta streaming, il sito è questo. I partecipanti online potranno scaricare gratuitamente una copia del libro in pdf al link crea.gov.it/media-kit e nella pagina che si aprirà cliccando alla voce "Scarica il Libro VerdeCittà - PDF".

Programma
- 9,30: Irene Cecchi (Accademia Italiana del Giardino) Apertura e moderazione
- 9,45: Dott. Agr. Gianluca Burchi (Crea – Centro di ricerca orticoltura e florovivaismo) “L’esperienza del progetto VerdeCittà”
- 10,15: Francesco Mati (Paesaggista Mati1909) “Piante e benefici ambientali”
- 10,45: Prof. Marco De Vecchi /Dip. Scienze agrarie e forestali Università degli Studi di Torino) “Sostenibilità, partecipazione e formazione per un verde urbano di qualità”
- 11,05: Dott. Agr. Renato Ferretti (Conaf) “Strategia Nazionale del verde urbano per città sostenibili”
- 11,30: Dott. For. Marco Perrino (Dream Italia) “I piani del verde e i piani di adattamento ai cambiamenti climatici”
- 11,50: Dott. Roberto Diolaiti (Associazione Italiana Direttori e Tecnici Pubblici Giardini) “La gestione sostenibile del verde pubblico in relazione ai CAM”
- 12,10: Arch. Nicola Stefanelli (UOC-Verde pubblico Comune di Pistoia) “Progettazione e gestione del verde: esperienze nella città di Pistoia”

Redazione