Il vivaista
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Il 20 aprile incontro aperto a tutti i vivaisti del Distretto Vivaistico Ornamentale di Pistoia alla Capannina di Bottegone sul tema “PNRR e investimenti agevolati: un’opportunità unica per il vivaismo” a cura dell’Associazione Vivaisti Italiani (AVI), soggetto referente del Distretto. Saranno illustrate le varie opportunità di finanziamento offerte dal PNRR in vista di un Progetto Integrato di Distretto (PID) con cui partecipare ai bandi ministeriali. Interverranno i presidenti di AVI Luca Magazzini e del Distretto Francesco Ferrini. Nel mirino investimenti super agevolati in macchinari, impianti agrovoltaici e altre misure per l’eco-sostenibilità e una migliore interconnessione con la Montagna Pistoiese.
Redazione
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Ne abbiamo parlato con i ricercatori del settore di meccanica agraria del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa, che hanno già valutato con successo l’uso di tagliaerba autonomi (Mower) per il controllo della copertura dei frutteti riscontrando un risparmio netto di diserbanti, gasolio e manodopera.
Tecnicamente si chiamano mower - tagliaerba in inglese - e sicuramente tutti li abbiamo presenti nei giardini di molte abitazioni, dove in completa autonomia, girano per tagliare il prato con quel loro andamento zigzagante da grossi, simpatici insetti.
Ma oltre all’uso domestico, queste macchine possono avere anche un utilizzo professionale. In un recente studio pubblicato lo scorso anno sulla rivista scientifica Agronomy, i ricercatori del settore di meccanica agraria del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa hanno valutato con successo l’uso di mower autonomi per la gestione della copertura erbosa nei vigneti, riportando risultati interessanti in termini di azzeramento dell’uso di erbicidi, risparmio di carburante agricolo e riduzione della manodopera.
Ma si potrebbero usare anche nei vivai? Sicuramente sì, anche se ovviamente bisogna valutare da caso a caso e da coltura a coltura. Indubbiamente potrebbero essere usati nel controllo del manto erboso dei vivai di prati pronti, dal momento che sono stati ideati apposta per tosare i prati.
Inoltre potrebbero essere usati anche per il controllo delle infestanti o della copertura erbosa nei vivai di piante arbore o arbustive in pieno campo, sia se coltivate in file più o meno fitte, come nel caso degli arbusti, sia in sesti di impianto più ampi, come nel caso di alberi di alto fusto.
Una prospettiva che potrebbe essere molto interessante nell’ottica sia della riduzione dell’uso di erbicidi, sia dell’abbattimento di costi aziendali, in termini di gasolio e di manodopera.
L’importante è riuscire a capire quali sono le macchine giuste in base alle superfici da gestire, alle coltivazioni in campo, alle sistemazioni del terreno, alla disposizione di impianti di irrigazione e a vari fattori che possano influire sulla funzionalità e l’efficacia dei mower.Per cercare di capirlo e valutarne i possibili vantaggi, svantaggi e opportunità, ne abbiamo parlato proprio con i ricercatori di meccanica agraria dell’Università di Pisa.
Come ci ha spiegato il dottor Marco Fontanelli, le estensioni massime e minime di superficie che possono essere gestite, possono andare da un minimo di 250-5000 metri quadrati per alcuni modelli, ad alcuni ettari per macchine più grandi.
Nei modelli più comuni, come quelli normalmente usati per il verde residenziale, si va dai 250 m2 ai 5.000 m2. In questo caso i robot rasaerba hanno traiettorie causali e normalmente devono far fronte alla presenza di ostacoli come alberi, lampioni, arredamento, etc. In questo caso l’area di lavoro deve essere delimitata con sottile ma resistente cavo elettrico disposto sul terreno e collegato alla stazione di ricarica che funge da recinto.
I modelli realizzati per le grandi aree verdi libere, come ad esempio quelle sportive, possono invece arrivare a gestire anche alcuni ettari e si muovono su traiettorie precise, come se fossero guidati da un operatore e l’area di lavoro è controllata dal GPS.
Per quanto riguarda la sistemazione del terreno e la presenza di impianti, come i sistemi di irrigazione non ci sono particolari problemi, purché non ci siano veri e propri ostacoli come fosse o tubi messi a terra. Nel verde domestico solitamente i mower passano normalmente sopra gli irrigatori a scomparsa, ovviamente programmando adeguatamente l’orario in modo tale che il robot rasaerba sia a riposo durante l’irrigazione. Invece in una situazione di campo posso tranquillamente operare in presenza di irrigatori a pioggia o di gocciolatori sospesi, dal momento che queste macchine sono progettate anche per lavorare sotto la pioggia. Per quanto riguarda i sesti di impianto i mower sono in grado di lavora sia nell’interfila, in caso di filari compatti, come nel caso di coltivazioni di specie arbustive, sia tra una pianta e l’altra come nel caso di vivai di piante arboree con un sesto di impianto più largo.
Andando a vedere quale è il costo medio di un mower, la sua durata tecnica e quindi la sua quota di ammortamento, le cose variano a seconda dei modelli e delle aree da gestire e i criteri per la scelta sono molti.
Ovviamente più è grande l’area da tagliare e maggiore è il costo della macchina. Per dare un ordine di grandezza, come ci ha detto il dottor Fontanelli, si può andare dai 600-700 euro fino a oltre 5.000 euro per i modelli per il verde residenziale da usare per piccole estensione. Mentre i grandi modelli attualmente usati per il verde sportivo possono arrivare a oltre 20.000 euro. La durata tecnica è molto elevata perché sono macchine elettriche, semplici da un punto di vista meccanico e generalmente dotate di buoni motori. Si possono tranquillamente superare le 10.000 ore di lavoro e raggiungere i 10 anni di vita con una buona manutenzione.
Ma quanto potrebbe far risparmiare in termini economici, confrontando con quello che è stato studiato nei vigneti? A questa domanda secondo il dottor Fontanelli è ancora difficile dare una risposta precisa. Anche il vigneto infatti è un contesto agricolo per cui queste macchine non sono state progettate, anche se riescono effettivamente a districarsi molto bene tra i filari. Il consumo elettrico è comunque mediamente molto basso. Per dare un ordine di grandezza per un modello di alta gamma per verde residenziale (come utilizzato nelle prove citate su vigneto) siamo intorno ai 20-25 kWh/mese.
Le potenzialità per un loro uso a livello vivaistico quindi ci sono, ma per avere dati più precisi sarebbe interessate realizzare delle sperimentazioni in campo in un vivaio reale. Se ci sono aziende interessate l’Università di Pisa è disponibile.
Matteo Giusti
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Il 26 marzo a Pistoia e in diretta streaming il 2° incontro del ciclo Mati Experience 2022 verte sul tema del mutamento del clima. Fra i relatori il Prof. Ferrini, presidente del Distretto vivaistico di Pistoia, che parlerà delle piante per il contrasto ai cambiamenti climatici, e il Dott. Massetti (Istituto per la Bioeconomia IBE-CNR) sulle conseguenze per ambiente e agricoltura. Ingresso gratuito. La partecipazione consente il riconoscimento di crediti formativi per agronomi e periti agrari.
Redazione
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Da Coldiretti Pistoia la notizia che l’export di piante vive dal Distretto vivaistico pistoiese ha segnato nel 2021 +30% sul 2020 e +40% sul 2019. La Francia è stata nel 2021 il principale sbocco estero (123 milioni, +36% sul 2020) e nonostante Brexit le esportazioni nel Regno Unito sono salite del 43%. Ma è allarme per la guerra e l’inflazione che minimizzano i margini di guadagno e mettono a rischio la tenuta del sistema, compreso il vivaismo.
Redazione
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Il 24 marzo all’Accademia dei Georgofili di Firenze in presenza e online convegno sui risultati delle attività del GO Autofitoviv, coordinate dall’Associazione Vivaisti Italiani, per diffondere buone pratiche per l’autocontrollo e la gestione fitosanitaria sostenibile nel vivaismo ornamentale della Toscana. Registrazione entro il 23 marzo.
Interverrà anche l’assessore all’agroalimentare della Regione Toscana Stefania Saccardi all’apertura del convegno di presentazione dei risultati del progetto del Gruppo Operativo Autofitoviv sulle “Buone pratiche per l’autocontrollo e la gestione fitosanitaria sostenibile nel vivaismo ornamentale” in programma giovedì 24 marzo dalle 14,30 alle 18,30 presso l’Accademia dei Georgofili di Firenze (sia in presenza che online). Con lei il presidente dei Georgofili Massimo Vincenzini, a fare gli onori di casa, e Luca Magazzini, presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani, che è il soggetto referente del Distretto vivaistico-ornamentale di Pistoia e che ha coordinato le attività di Autofitoviv realizzate per la parte formativa e informativa da Lab. Center for Generative Communication per PIN – Polo Universitario Città di Prato e per la parte convegnistica dall’Accademia dei Georgofili.
Un convegno che sarà l’occasione per fare il punto sui risultati dell’attività formativa svolta, da ricercatori e docenti di Crea, Cnr e università di Firenze e Pisa, per preparare le aziende vivaistiche e gli altri operatori della filiera florovivaistica a prevenire l’introduzione e/o contrastare la diffusione di patogeni, a cominciare dagli organismi nocivi da quarantena, all’interno dei vivai con metodi ecosostenibili. Formazione offerta gratuitamente e riservata a operatori della filiera florovivaistica con base in Toscana che è stata finanziata dalla sottomisura 1.2 nell’ambito del bando PS-GO 2017 del Programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2020 della Regione Toscana (fondi FEASR).
La partecipazione potrà avvenire solo dietro compilazione, entro le ore 14 di mercoledì 23 marzo, di questo form. Le iscrizioni per la partecipazione in presenza saranno accolte compatibilmente con la capienza della sala. I partecipanti riceveranno le credenziali di accesso alla piattaforma web. Per accedere alla sede accademica è necessario mostrare la certificazione verde Covid-19 (Green pass rafforzato) ed è obbligatorio indossare mascherina di tipo FFP2 o di superiore capacità filtrante.
Programma
Ore 14.30 - Apertura dei lavori
- Massimo Vincenzini, Presidente Accademia dei Georgofili
- Stefania Saccardi, Assessore Agricoltura Regione Toscana
- Luca Magazzini, Presidente Associazione Vivaisti Italiani
Ore 14.45 - Interventi dei partner: “Le azioni del Progetto AUTOFITOVIV”
- “Coordinamento del GO e del Piano Strategico; attività di supporto ai partner scientifici” Associazione Vivaisti Italiani
- Vannucci Piante
- Società Agricola Innocenti e Mangoni Piante
- “Ottimizzazione gestione fitosanitaria: Alien Pest” Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria (CREA) - Centro Difesa e Certificazione (DC)
- “Ottimizzazione gestione fitosanitaria: Acari” Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria (CREA) - Centro Difesa e Certificazione (DC)
- “Gestione dei nematodi fitoparassiti in vivaio: monitoraggio, prevenzione e metodi di controllo ecosostenibili” Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria (CREA) - Centro Difesa e Certificazione (DC)
- “Gestione fitosanitaria di Phytophthora spp. in vivaio” Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria (CREA) - Centro Difesa e Certificazione (DC)
- “Messa a punto di metodi speditivi per il controllo di organismi nocivi in ingresso e monitoraggio per oidi e ruggini” Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) - Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante
- “Controllo di fitofagi chiave delle colture ornamentali mediante l’impiego di mezzi sostenibili” Università di Firenze - Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI)
- “Messa a punto di sistemi di monitoraggio dedicati alla gestione fitosanitaria del vivaio” Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria (CREA) - Centro Orticoltura e Florovivaismo
- “Gestione sostenibile della flora infestante nell’attività vivaistica” Università di Pisa - Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agroambientali (DiSAAA-a)
- “Divulgazione verso il mondo scientifico, tecnici e imprese agricole” Accademia dei Georgofili
- “Azioni di informazione, formazione e visite aziendali” Lab. Center for Generative Communication per PIN Soc. Cons. a r.l. – Servizi Didattici e Scientifici
Ore 18.00 - Sintesi dei risultati raggiunti e loro divulgazione sul territorio (Associazione Vivaisti Italiani)
Ore 18.30 - Chiusura dei lavori
Redazione
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L’iscrizione al premio di progettazione del Forum internazionale ECOtechGREEN 2022, rivolto a progetti realizzati o in fase avanzata (anche già premiati), scade il 15 marzo. Presentazione delle 7 categorie tematiche riguardanti il verde tecnologico e link al bando.
Il verde tecnologico interpretato non solo come verde pensile e verticale ma più in generale quale mezzo per avviare una vegetalizzazione complessa degli spazi urbani. Un modo per riflettere in chiave propositiva sul ruolo dell’architettura del paesaggio come strumento capace di innescare un nuovo processo di rigenerazione delle città attraverso la diffusione di “nature based solutions”.
Queste le finalità del premio di progettazione interno al Forum Internazionale “ECOtechGREEN - Ecologia Tecnologia Verde per la sostenibilità e il paesaggio”, organizzato da Paysage con la rivista internazionale Topscape e Padova Hall in collaborazione con il Consiglio nazionale degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori. Forum la cui prossima edizione si svolgerà dal 21 al 22 aprile 2022.
Come ben specificato nel bando, l’ECOtechGREEN Award intende attirare l’attenzione sull’eccellenza progettuale a livello internazionale in relazione alle tematiche del verde tecnologico premiando i migliori progetti realizzati o in fase di realizzazione avanzata. Possono partecipare alle 7 sezioni del Premio, purché regolarmente iscritti ai rispettivi ordini o collegi, architetti, ingegneri, agronomi, agrotecnici, geometri, periti agrari, ma anche università e centri di ricerca, pubbliche amministrazioni ed enti pubblici, associazioni e fondazioni, imprese esecutrici. La presentazione e la candidatura delle opere può essere fatta dai progettisti, dalla committenza, dagli esecutori, da enti pubblici o di diritto pubblico, da fondazioni ed enti culturali, anche con riferimento agli esiti di selezioni, premi o concorsi di architettura.
Le categorie del concorso sono:
a) Verde tecnologico e infrastrutture verdi per la sostenibilità
b) Forestry Urban Technology: tecnologie e progetti per lo sviluppo della forestazione urbana.
c) Green Wall: verde verticale e pareti vegetali
d) Hi-tech City Landscape: NBS e SUDS: verde pensile, giardini in quota, roof top, Nature-Based Solutions, Sustainable Drainage Systems e strategie che vedono l’applicazione della natura per la mitigazione ambientale dell’involucro edilizio.
e) Verde tecnologico & Shopping Mall: i luoghi per il consumo reinterpretati non solo come luoghi di acquisto ma anche di intrattenimento e di dimensioni tali da costituire delle “città del consumo” in cui la natura diventa elemento scenografico.
f) Verde tecnologico e ricettività: per i progetti di paesaggi ricettivi in cui il verde pensile e verticale ampli l’offerta dei servizi nel rispetto della qualità
ambientale.
g) Studi, ricerche, brevetti, tesi, prototipi relativi allo sviluppo di tecnologie verdi per il progetto del paesaggio.
Il termine ultimo per l’invio dei progetti è il 15 marzo 2022.
Per ulteriori informazioni sulle modalità di partecipazione leggere il bando (da pagina 7 in poi).
L.S.




