Il vivaista

vivaismo forestale nazionale

Il 30 marzo all’Accademia dei Georgofili dialogo fra vivaismi all’incontro “Ricreare la rete nazionale della vivaistica forestale”. Iscrizioni entro il 29 marzo

 
L’attività vivaistica forestale è un comparto molto importante «su cui investire con celerità per poter disporre di materiale di propagazione certificato da impiegare nel diffusamente auspicato miglioramento qualitativo dei nostri boschi». 
Questo, spiega l’Accademia dei Georgofili nella presentazione della giornata di studio “Ricreare la rete nazionale della vivaistica forestale” che ospita giovedì 30 marzo alle ore 14,30 nella propria sede di Firenze (Logge Uffizi Corti) e online, è uno dei punti centrali del documento elaborato con il suo gruppo di lavoro sulla “Strategia forestale nazionale”. In tale prospettiva è auspicabile un maggiore «dialogo fra “vivaismo forestale” e “vivaismo ornamentale”», che sono «caratterizzati da aspetti sovrapponibili ed aspetti fortemente differenziati», tenendo conto del fatto che «il vivaismo forestale, che nel passato è stato di riferimento esclusivo pubblico, si è progressivamente dissolto e reso quasi inesistente, mentre le aziende vivaistiche private hanno, ad oggi, scarsa esperienza nel campo del settore strettamente forestale».
La giornata di studio del 23 marzo, organizzata in collaborazione con Accademia Italiana di Scienze Forestali, Fondazione Alberitalia, ANARF e le associazioni vivaistiche italiane, sarà anche l’occasione per dare un forte impulso a questo auspicato dialogo fra differenti vivaismi, allo scopo appunto di rilanciare l’attività vivaistica forestale nazionale di cui c’è tanto bisogno in epoca di forestazioni. L’obiettivo dell’incontro, spiega la presentazione dei Georgofili, è «indicare le possibili soluzioni a specifiche e prioritarie tematiche del settore tra le quali: il riordino delle aree di provenienza del materiale di propagazione e la definizione degli aspetti gestionali delle stesse; l’implementazione di una normativa per il controllo e la certificazione delle qualità intrinseche ed estrinseche del materiale di propagazione e dello stato fitosanitario di questo; la realizzazione di una rete di vivai forestali (pubblici e privati) progettati e realizzati sulla base di strategie moderne di coltivazione, nonché di una gestione che favorisca le necessarie procedure amministrative; la formazione tecnica degli addetti (imprenditori vivaisti e loro manodopera) e di nuove professionalità attraverso il coinvolgimento delle strutture di istruzione pubbliche e delle organizzazioni professionali; il rafforzamento del ruolo della Commissione tecnica ministeriale, avente l’obiettivo di coordinare le diverse iniziative e competenze, assicurando il coordinamento con le Regioni e Province Autonome».
 
Programma
- Ore 14.30 - Apertura dei lavori:
Massimo Vincenzini, presidente Accademia dei Georgofili
Orazio Ciancio, presidente Accademia Italiana di Scienze Forestali
Coordina i lavori: Raffaello Giannini, Accademia dei Georgofili
- Ore 14.45 – Relazioni:
Marco Marchetti - Accademia dei Georgofili “Piante giuste per luoghi giusti fra passato, presente e futuro”;
Cristina Vettori - CNR - IBBR e Donatella Paffetti, Raffaello Giannini – Accademia dei Georgofili “Il materiale vivaistico forestale: variabilità genetica, conservazione, adattamento”;
Francesco Ferrini - Accademia dei Georgofili e Fabio Salbitano – SISEF “Il sistema vivaistico forestale in Italia. Prospettive, opportunità e sinergie”;
Alberto Maltoni - UNIFI, Giuseppe Pignatti – CREA FL, Andrea Piotti - CNR IBBR “Controllo delle qualità estrinseche ed intrinseche del materiale vivaistico”;
Pio Federico Roversi - Accademia dei Georgofili / CREA “Certificazione fitosanitaria del materiale vivaistico: frontiera del rilancio forestale”
Vincenzo Gonnelli, Moreno Moraldi - Accademia Italiana di Scienze Forestali “Il ruolo della formazione Tecnico-Professionale per il rilancio della Vivaistica Forestale”.
- Ore 16.45 - Interventi programmati:
Giustino Mezzalira - Associazione Nazionale Attività Regionali Forestali
Sergio Gallo - Fondazione Alberitalia
Venerando Faro - Vivaista Accademico dei Georgofili
Secondo Scanavino - Vivaista Accademico dei Georgofili
Vannino Vannucci - Vivaista Accademico dei Georgofili
- Ore 17.15 - Interventi Associazioni Vivaistiche:
Bruno Marino - Associazione Vivaisti Forestali
Aldo Alberto - Associazione Florovivaisti Italiani
Nada Forbici - Associazione AssoFloro
Luigi Pagliani - Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori
Leonardo Innocenti - Associazione Vivaisti Italiani
- Ore 18.00 – Conclusioni:
Alessandra Stefani - Direzione Generale delle Foreste, MASAF
 
La partecipazione potrà avvenire solo dietro compilazione entro le ore 14 di mercoledì 29 marzo 2023 del seguente form. Le iscrizioni per la partecipazione in presenza saranno accolte compatibilmente con la capienza della sala. Per la partecipazione on-line i partecipanti riceveranno le credenziali di accesso alla piattaforma web.
 

Redazione

alberi adatti a purificare l'aria nelle città

In uno studio del CREA sull’assorbimento d’inquinanti degli alberi di Milano e Bologna usato AIRTREE, simulatore delle quantità di CO2 e PM10 e PM2.5 rimosse.

 
«Abbiamo analizzato la capacità di assorbimento degli inquinanti atmosferici da parte delle diverse alberature presenti nei due tessuti urbani [Milano e Bologna, ndr] e abbiamo scoperto che quelle con il più alto tasso di assorbimento erano il bagolaro (Celtis australis), il platano comune (Platanus x acerifolia), l'olmo siberiano (Ulmus pumila) e la quercia rossa (Quercus rubra)».
Così il ricercatore Alessandro Alivernini del CREA Foreste e Legno a proposito di uno dei risultati pubblicati sulla rivista Atmosphere dello studio di cui è coautore nell’ambito del progetto LIFE coordinato dal CREA, in collaborazione con il CNR, l’ENEA, la società di consulenza Arianet, la Città metropolitana di Bologna, il Comune di Milano e l’Università politecnica di Madrid. Un lavoro che ha come obiettivi «diminuire il livello di inquinamento, mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e migliorare i servizi ecosistemici, selezionando in fase di progettazione del verde pubblico, tra le specie arboree più adatte allo specifico contesto pedoclimatico urbano, quelle più capaci di trattenere il carbonio e le polveri sottili».
Come riferito ieri nel comunicato stampa del CREA, lo studio si è avvalso fra l’altro di «un simulatore in grado di quantificare l'anidride carbonica e gli inquinanti atmosferici rimossi dagli alberi». Si tratta, viene specificato nel comunicato, del «modello AIRTREE (Aggregated Interpretation of the Energy Balance and Water Dynamics for Ecosystem Services Assessment) un modello multistrato unidimensionale che accoppia suolo, piante e processi atmosferici per prevedere gli scambi di anidride carbonica (CO2), vapore acqueo (H2O), ozono troposferico (O3), particolato (PM10 e PM2.5) e biossido di azoto (NO2) tra le foglie e l'atmosfera e li integra attraverso cinque strati per ottenere flussi a livello della chioma».
Tale modello, rende noto il CREA, «sarà reso disponibile a tutti mediante uno strumento open-source nell'ambito delle attività del nuovo National Biodiversity Future Center» e potrà «essere utilizzato per pianificare la riforestazione urbana, adattandola alle caratteristiche specifiche di ogni contesto ambientale e climatico».
Ulteriori informazioni con link alla fonte qua.
 

Redazione

Nasce Greenprof fiera b-2-b del florovivaismo e per l'ambiente

Sarà al quartiere fieristico di Bologna il 6-8 settembre 2023 Greenprof, il nuovo salone professionale del florovivaismo e dei servizi per la tutela ambientale.

 
«Il verde, come elemento ornamentale, sta assumendo sempre più la funzione di bene strumentale, trasformandosi in un componente strutturale del territorio, fondamentale per la salvaguardia del paesaggio, per la tutela dell’ambiente e per la biodiversità».
Per valorizzare meglio questo aspetto del verde, come informa il comunicato di Multimedia Tre delle scorse settimane, nasce il nuovo “Salone professionale del florovivaismo e dei servizi per la tutela ambientale” che si svolgerà nel quartiere fieristico di Bologna dal 6 all’8 settembre 2023. Si chiama Greenprof e la sua macchina organizzativa e commerciale è già partita da qualche mese. 
La città e la fiera di Bologna sono sensibili a tali tematiche e questa nuova manifestazione vuole essere un evento business-to-business dedicato all’intera filiera del florovivaismo e a tutti i segmenti ad esso interconnessi. Al centro dell’attenzione di Greenprof saranno la transizione ecologica e i piani di investimento del settore del verde, «considerando la funzione del verde ornamentale nella tutela dell’ambiente, così come di tutti i prodotti e i servizi per la salvaguardia dello stesso».
«Greenprof – specifica il comunicato di presentazione della fiera - integra tutti i suoi segmenti chiave in una vetrina completa, dove le eccellenze del Made in Italy, saranno valorizzate in 4 macrosettori»: 
- florovivaismo
- tecnologie e innovazione
- progettazione del paesaggio sostenibile
- prodotto tecnico – articoli professionali – accessori per fioristi
Il nuovo salone è riservato agli operatori professionali. «Nello specifico a visitare la manifestazione – dettagliano gli organizzatori - saranno invitati architetti, progettisti paesaggisti, ingegneri ambientali, dottori forestali, funzionari della Pubblica Amministrazione, agronomi, periti agrari, geometri, tecnici del verde, giardinieri, manutentori del verde, GDO, GDS, distributori, grossisti, operatori economici import-export, agenti e rappresentanti, rivenditori, negozianti, garden center, consorzi agrari, gestori di strutture ricettive, general contractors, ecc.».
Naturalmente Greenprof si proporrà anche come «momento di aggiornamento per gli operatori del settore riservando ampi spazi all’informazione, al dibattito e alla formazione professionale con la realizzazione di eventi convegnistici e formativi organizzati in collaborazione con i maggiori stakeholder del settore, includendo oltre alle tematiche economiche, anche quelle istituzionali che riguardano la politica a tutela dei territori, l’ecosostenibilità, la legislazione e il lavoro».
Ulteriori informazioni qua
 

Redazione

Verde per la coesione sociale - a Parigi cortili di scuola più green

Il 21 marzo webinar di AIPH sul progetto per rendere green i cortili delle scuole con cui Parigi ha vinto il “Green City – Vivere verde per la coesione sociale”

 
Nuova tappa per il ciclo di webinar Green City Briefings 2022/23, organizzato da AIPH - International Association of Horticultural Producers (l’associazione internazionale dei florovivaisti) in collaborazione con la Worshipful Company of Gardeners. Brevi incontri online con protagoniste città di tutto il mondo che stanno facendo progressi significativi nell'includere piante e natura nelle loro realtà urbane.
Martedì 21 marzo, dalle ore 14 alle 15 italiane, è di scena Parigi, che ha vinto nella categoria “Living green for social cohesion” (vivere verde -o nel verde- per la coesione sociale) l’edizione dello scorso anno degli AIPH World Green City Awards (vedi). Questo grazie al progetto “Oasis Schoolyards” (cortile di scuola oasi), lanciato nel 2018 e sostenuto dalla Città di Parigi, che mira a rinnovare e inverdire tutti i 770 cortili di scuola entro il 2050. Un progetto che risponde contemporaneamente a vari problemi urbani, quali le condizioni termiche, la mancanza di aree verdi all'interno della città e la progettazione di spazi pubblici appropriati per i bambini che crescono in città. Ciò comporta un lavoro attivo nel miglioramento della coesione della comunità, che si ottiene dando alla comunità locale libero accesso ai cortili scolastici il sabato. A dicembre del 2021 erano già 72 i cortili trasformati secondo questi criteri.
Dei vari aspetti di questo progetto parleranno nel webinar del 21 marzo Dominic Regester, direttore dell’Education e del Center for Education Transformation (centro per la trasformazione dell’istruzione) al Salzburg Global Seminar; Heidi Campbell, senior program manager di Evergreen (Canada), specializzata in pianificazione urbana partecipata; e Raphaëlle Thiollier, project manager di “Oasis Schoolyards” esperta in transizione ecologica.
È possibile registrarsi qua.
 

L.S.

È possibile votare i progetti candidati a Rurinnova, fra cui quello del GO Autofitoviv sulla gestione fitosanitaria sostenibile a cura di AVI, fino al 2 marzo.


L’1 e 2 marzo 2023 si terrà a Roma il convegno “Innovazione e sostenibilità ambientale: obiettivi e strumenti della PAC 2023-2027”. L’evento è organizzato dalla Rete Rurale Nazionale e si rivolge ai Gruppi Operativi (GO) del PEI AGRI che si propongono di definire e adottare soluzioni innovative legate a temi ambientali e climatici.
Durante il convegno si svolgerà la premiazione del concorso “Rurinnova”, che sceglierà i progetti più interessanti. I progetti sono consultabili in questa pagina qua, nel seguente ordine dall’alto al basso: “Cambiamenti climatici”, “Risorse naturali e biodiversità”, “Agricoltura e impatto ambientale”. Si potrà votare un progetto per ogni categoria fino alle ore 12 di giovedì 2 marzo.
L’Associazione Vivaisti Italiani (AVI), soggetto referente del Distretto rurale vivaistico-ornamentale di Pistoia, ha candidato a “Rurinnova” il progetto del GO Autofitoviv “Buone pratiche per l’autocontrollo e la gestione fitosanitaria sostenibile nel vivaismo ornamentale” (vedi). Il progetto del GO Autofitoviv si trova nella categoria “Agricoltura e impatto ambientale”.
Per ulteriori informazioni:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Redazione

Dal 21 al 23 giugno 2023 all’Università di Torino le Giornate Scientifiche della Società d’Ortoflorofrutticoltura Italiana. Meglio iscriversi entro il 30 marzo.

L’uso sostenibile delle risorse nel processo produttivo, la qualità delle produzioni, la multifunzionalità del settore orto-floro-frutticolo: tutti argomenti di grande interesse anche per la loro trasversalità.
Sono queste le tematiche al centro della 14^ edizione delle “Giornate Scientifiche SOI”, organizzata a Torino il 21-23 giugno 2023 dalla Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana e dal Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università di Torino presso il Campus Luigi Einaudi, ideato e progettato dal celebre architetto Norman Foster. Un appuntamento di alto livello scientifico e tecnico, intitolato “L’ortoflorofrutticoltura per la transizione ecologica”, che riguarderà «ampi settori dell’agricoltura che includono le colture arboree da frutto e da legno, le specie ortive, le colture floricole, le piante ornamentali, il vivaismo, la gestione del paesaggio e la tutela degli spazi a verde».
Il programma delle Giornate Scientifiche SOI 2023 sarà articolato in sessioni tematiche e workshops e sarà valorizzato dalla presenza di keynote speakers. Previsto ampio spazio per i Gruppi di Lavoro SOI. In calendario anche delle visite tecniche per conoscere le eccellenze del territorio. Saranno premiati i migliori lavori di giovani ricercatori e dottorandi.
La scadenza delle iscrizioni con quota ridotta è il 30 marzo 2023. Ulteriori informazioni sull’evento qua

I temi al centro del programma
- Favorire la resilienza dei sistemi agricoli e il presidio del territorio, contribuendo alla lotta al cambiamento climatico, alla protezione del suolo e dell’ambiente;
- Favorire il riequilibrio agroambientale e il potenziale di produzione di beni e servizi dei diversi territori riducendo l’utilizzo di fattori produttivi e aumentando l’efficienza d’uso dell’acqua, dei nutrienti e dell’energia;
- Migliorare la qualità e la salubrità delle produzioni agroalimentari e contribuire al benessere della popolazione e dell’ambiente nella logica “One Health”;
- Sviluppare soluzioni e modelli produttivi e gestionali diversificati in relazione alle peculiarità del territorio agricolo italiano;
- Acquisire e valorizzare la conoscenza sul patrimonio di agrobiodiversità dell’Italia per utilizzi che vanno dalle filiere corte e tipiche, ai settori food&health fino alle biotecnologie;
- Garantire la sostenibilità economica di processi di sviluppo in grado di coniugare competitività delle produzioni con sostenibilità ambientale e sociale, riducendo il divario tra aree urbane e rurali, interne e di montagna;
- Valorizzare i servizi ecosistemici (paesaggistici, di salvaguardia idrogeologica, di mantenimento dei cultural heritages e della biodiversità, di contrasto al cambiamento climatico);
- Nuovi sistemi produttivi in risposta alla pandemia.

Redazione