Il vivaista

Al convegno su Libro Bianco del Verde e “Parchi della Salute” il presidente del CREA: verde urbano cruciale per transizione ecologica. I benefici degli alberi.

«E’ proprio sul verde delle nostre città, nelle quali vive oltre l’80% della popolazione italiana, che si gioca una partita fondamentale verso una reale ed autentica transizione ecologica».
Così il presidente del Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria (CREA) Carlo Gaudio nel corso del convegno organizzato oggi da Assoverde e Confagricoltura, in collaborazione con CREA, Istituto superiore di Sanità e gli Ordini professionali, per presentare il focus 22/23 “Parchi della Salute. Per un Neorinascimento del Verde e della sua Cura” del Libro Bianco del Verde (vedi). Un’iniziativa che punta a ridisegnare il verde delle nostre città e vede per la prima volta insieme professionisti del verde e medici. Con ben 95, tra esponenti istituzionali, docenti e studiosi di università ed enti di ricerca, tecnici, esperti, imprenditori e professionisti, che hanno contribuito come autori al volume presentato oggi.
Il CREA, ente nazionale di riferimento per la ricerca nel settore agroalimentare, grazie ad una convenzione con Assoverde, è partner del Libro Bianco del Verde e fornisce, con i suoi 12 centri multidisciplinari, tutto il necessario supporto tecnico-scientifico negli ambiti più diversi, che spaziano dalla scelta della piante alla loro cura e difesa, dall’acqua al suolo, dagli studi sulle nuove varietà fino a quelli sulle performance della filiera.
«Il PNRR – ha sottolineato il presidente del CREA - destina ingenti risorse agli investimenti urbani per ripensare le nostre città, non solo in una veste smart, tecnologica e digitale, ma anche verde, sociale e inclusiva. Città più alberate, più verdi, più belle, più intelligenti, che possano aiutarci a fronteggiare e vincere le massime sfide del nostro tempo: dall’inquinamento al cambiamento climatico, dal dissesto idrogeologico alla salvaguardia della biodiversità, per la difesa globale della salute della persona e del pianeta».
Nel suo intervento Carlo Gaudio, come riferito in un comunicato del CREA, si è soffermato sui molti benefici degli alberi. Ecco la scheda che li riassume.

Benefici degli alberi
1. Producono ossigeno (O2), rappresentando il miglior organismo capace di limitare l’aumento della CO2. Ogni albero produce in media 25L di O2 al giorno: grazie a quest’azione, possiamo continuare a respirare gli oltre 400L di O2 al giorno necessari per conservare la nostra salute.
2. Filtro della salute: una pianta adulta è in grado di assorbire dai 20 ai 50Kg di anidride carbonica e di catturare dall’aria dai 150 ai 250g di polveri sottili. Un ettaro di piante elimina circa 20Kg di polveri e smog in un anno: in una città come Milano, in cui sono presenti 1.700 ettari di verde, ciò significa catturare dall’aria 30 tonnellate di polveri sottili, portando benefici per la salute, con la sensibile riduzione delle patologie cardio-respiratorie, oncologiche ed allergiche.
3. Purificano l’acqua: le chiome e i fusti funzionano come “imbuti” che rallentano il flusso dell’acqua e la fanno filtrare attraverso il suolo, approvvigionando le falde freatiche e garantendo stabili forniture per tutto l’anno, anche nelle stagioni più aride.
4. Mitigano l’effetto serra, assorbendo l’anidride carbonica e le altre emissioni che contribuiscono a modificare il clima. Come ogni organismo vivente, gli alberi traspirano e quando l’acqua evapora, l’area circostante ne trae beneficio in termini di raffreddamento: un’alberatura urbana abbassa di 20°C la temperatura dell’asfalto stradale e di 5°C la temperatura dell’aria, riducendo il consumo energetico per il condizionamento delle abitazioni in estate.
5. Proteggono il suolo e riducono il rischio idrogeologico. L’Italia è al primo posto in Europa per perdita del suolo dovuta ad erosione idrica con valori superiori a 8 tonnellate/ettaro per anno, contro la media europea di 2,5. Le radici degli alberi consolidano il terreno, impedendo frane, valanghe ed erosione, mentre le chiome trattengono la pioggia e riducono la forza dell’acqua piovana, aumentando il tempo che le acque impiegano per giungere al corso d’acqua recettore e rafforzando la resistenza nei confronti della siccità.
6. Aumentano la biodiversità, in quanto forniscono l’habitat per molte specie animali e vegetali, favorendo la conservazione delle diverse specie della natura.
7. Proteggono dai rumori: file di alberi poste lungo le strade li possono ridurre del 70-80%.
8. Gli alberi contribuiscono al benessere psico-fisico dell’uomo, abbellendo in primis l’ambiente: i giardini, i parchi e l’intera città, ma - con le forme e i colori delle foglie, i tronchi ed fiori – influendo positivamente sulla salute psicofisica, come hanno dimostrato studi di psicologia ambientale. Una ricerca condotta nel Regno Unito su un campione di più di 10.000 persone, pubblicata su Psychological Science, dimostra che maggiori problemi di stress, ansia e depressione, colpiscono le persone che vivono in zone prive di adeguati spazi verdi. La cura degli spazi verdi (i fiori sul balcone, il proprio giardino, un orto) ha effetti positivi sul corpo e sulla mente, liberando da pensieri negativi e dalle preoccupazioni, e donando un’immediata, positiva sensazione di relax.

Redazione

Sul totale di 2,78 mld di euro nel 2021, il vivaismo a 1,5 mld (+4,9%), la floricoltura a 1,3 mld (+5,1%). Toscana n.1 trainata da 816 mln dei vivai. Ok export.

La Toscana si è confermata nel 2021 la regione leader del florovivaismo italiano per valore alla produzione, con una quota pari al 30% del totale nazionale di circa 2,784 miliardi di euro: di cui 1,487 miliardi imputabili al “vivaismo” e 1,294 miliardi alla “floricoltura”. A seguirla, a notevole distanza, la Liguria con una percentuale del 14%. E il primato toscano dipende in gran parte dal comparto “vivaismo”, che nella nostra regione ha totalizzato 815,79 milioni di euro. Mentre il secondo posto ligure è dovuto soprattutto al comparto “floricoltura”, che ha raggiunto in Liguria il valore di 385,89 milioni di euro. Parallelamente l’export florovivaistico italiano è salito dai 903 milioni di euro del 2020 a 1,143 miliardi di euro a fine 2021.
È quanto risulta dal comunicato di ieri l’altro di Myplant & Garden, la fiera internazionale leader della filiera del verde in Italia, che ha riassunto i dati definitivi del settore a fine 2021 elaborando i rilevamenti ufficiali di CREA e ISTAT. Numeri assoluti dai quali deriva che il valore alla produzione del florovivaismo italiano è cresciuto del 5% rispetto al 2021: +4,9% il vivaismo e +5,1% la floricoltura. E con un valore alla produzione di quasi 2,8 miliardi, viene sottolineato nella nota di Myplant & Garden, il settore florovivaistico arriva al 4,6% della produzione a prezzi di base dell’agricoltura italiana, «il dato più alto delle ultime annate prese in esame».

   Euro (mio) 2021   Euro (mio) 2020   Euro (mio) 2019   Euro (mio) 2018   Euro (mio) 2017   Euro (mio) 2021
 fiori e piante ornamentali  1.294,82  1.230,71 1.269,396   1.165,629 1.162,555  +5,2% 
 vivai 1.487,42  1.417,65  1.445,071  1.398,835  1.375,606   +4,9%
canne e vimini   2,109 2,020  2,093  2,150  2,260   
totale aggregato   2.784,35* 2.650,383  2.716,560   2.556,614 2.540,421  +5 








*2823 secondo l'Eurostat
Fonti: Elaborazioni Myplant su dati CREA e ISTAT

Riguardo alla ripartizione territoriale di questi dati produttivi nazionali del 2021, Myplant & Garden osserva che la floricoltura, vale a dire la produzione di fiori e piante in vaso, è stata generata per il 39% dalle regioni del Nord-Ovest e per il 35% da quelle del Sud e delle isole. La produzione vivaistica, invece, deriva per il 60% dalle regioni centrali d’Italia. «Le realtà produttive italiane – si legge nella nota di Myplant - sono concentrate soprattutto in 4 regioni: Liguria, che ha il primato delle aziende che coltivano fiori in piena aria; Toscana e Lombardia, dove sono presenti le principali attività vivaistiche ornamentali arbustive e forestali; Campania, dove le aziende sono specializzate soprattutto nella coltivazione di fiori in coltura protetta».

Dati regionali del vivaismo
Con 816 milioni di euro nel vivaismo, la Toscana ha mantenuto saldamente il primato delle produzioni vivaistiche nazionali, registrando un +4% di valore alla produzione sulla media 2019-2020.

 Regione (000 €) 2021 (000 €) 2020   % economica su produzione nazionale Classifica nazionale
TOSCANA 815.787 777.251 ca 55% produzione nazionale  1° classificato
LOMBARDIA 148.375 141.366 ca 10% produzione nazionale  2° classificato 
SICILIA 83.280 79.968 ca 5.5% produzione nazionale  3° classificato 





Fonti: Elaborazioni Myplant su dati Istituto CREA e ISTAT

A seguire, le altre regioni, nelle quali non si notano scostamenti particolari rispetto ai ritmi produttivi e di crescita degli anni passati, con l’eccezione della attività vivaistica del Friuli-Venezia Giulia, che ha scavalcato di misura il Piemonte:

Emilia-Romagna 62.906 ca 4,2% produzione nazionale 4° classificato
Puglia 60.220 ca 4,1% produzione nazionale  5° classificato 
Friuli-Venezia Giulia 58.831 ca 4% produzione nazionale 6° classificato 
Piemonte 58.878 ca 3,9% produzione nazionale 7° classificato 
Veneto 46.444 ca 3% produzione nazionale 8° classificato 
Lazio 43.741 ca 2,9% produzione nazionale 9° classificato 
Marche 26.682 ca 1,8% produzione nazionale 10° classificato 









Dati regionali della floricoltura
Invece la Liguria, con i suoi 386 milioni di euro per le produzioni floricole si è confermata al vertice della floricoltura made in Italy, segnando +4,6% sul biennio precedente. E più in generale, come si può vedere nella prossima tabella, nel comparto fiori e piante in vaso non si nota nessuno scostamento rispetto ai ritmi produttivi e di crescita degli anni passati.

 Regione (000 €) 2021 (000 €) 2020   % economica su produzione nazionale Classifica nazionale
LIGURIA 385.887 364.963 ca 30% produzione nazionale  1° classificato
SICILIA 183.083 173.000 ca 14% produzione nazionale  2° classificato 
CAMPANIA 149.869 145.534 ca 11.5% produzione nazionale  3° classificato 





Fonti: Elaborazioni Myplant su dati Istituto CREA e ISTAT

A seguire, le altre regioni:

Lazio
126.380 ca 9,7% produzione nazionale 4° classificato
Puglia 98.377 ca 7,6% produzione nazionale  5° classificato 
Lombardia 96.734 ca 7% produzione nazionale 6° classificato 
Emilia-Romagna 70.959 ca 5,5% produzione nazionale 7° classificato 
Veneto 67.444 ca 5% produzione nazionale 8° classificato 
Toscana 49.141 ca 3,8% produzione nazionale 9° classificato 
Piemonte 18.687 ca 1,4% produzione nazionale 10° classificato 








I dati regionali in generale
Grazie a queste performance, come anticipato, Toscana e Liguria guidano la classifica regionale delle produzioni italiane floricole e vivaistiche nel loro insieme, seguite nell’ordine da Sicilia e Lombardia. La classifica delle regioni con il più alto valore alla produzione florovivaistico è così composta:
- Toscana (30%)
- Liguria (14%)
- Sicilia (9,6%)
- Lombardia (8,9%)
- Lazio (6%)
- Puglia (5,7%)
- Emilia-Romagna (4,8%)
- Veneto (4%)
- Piemonte (2,75%)

Il record dell’export e la bilancia commerciale
«Registriamo con soddisfazione che l’export, centrale per lo sviluppo del settore, ha segnato un nuovo record storico, superando ampiamente il miliardo di euro». Così Myplant & Garden sul valore delle esportazioni del made in Italy florovivaistico nel 2021, che viene «considerato un vero e proprio prodotto di eccellenza dai mercati e i consumatori internazionali» e registra quindi una «continua crescita della domanda dall’estero».
Più nello specifico, l’Italia conferma il ruolo di esportatore netto del prodotto florovivaistico: anche nel 2021 il valore alla produzione dell’export ha raggiunto i 1.143 milioni di euro (903 nel 2020). E il saldo positivo della bilancia commerciale è stato di 550 milioni di euro (contro i 423 del 2020).
«I 28 Paesi dell’UE sono il principale mercato di sbocco dei prodotti italiani (ca 80%) – rende noto Myplant & Garden -. Secondo i dati Eurostat, nel 2021 il valore complessivo della produzione europea, compresi i bulbi e le piante da vivaio, è stato di circa 20 miliardi di euro, dei quali quasi 7 miliardi di euro prodotti nei Paesi Bassi. Il 70% dell’export italiano è venduto, nell’ordine, in Francia, Paesi Bassi, Germania, Regno Unito, Svizzera». Riguardo alle importazioni, «Paesi Bassi (75%), Germania, Spagna e Belgio sono invece i principali mercati di approvvigionamento (import) per l’Italia».

Prime stime sul 2022 (+9% export ma +60% import)
Come è andato invece l’anno che si è appena concluso? «Da inizio 2022, dopo aver superato la profondissima crisi innescata dall’emergenza pandemica, il comparto produttivo tricolore è tornato a subire una fortissima pressione sistemica – si legge nella nota di Myplant & Garden -. Il quadro inflattivo, i costi energetici e le incertezze della cornice politica internazionale stanno colpendo duramente le imprese ostacolando le produzioni, alimentando l’aumento dei prezzi, impedendo la programmazione produttiva e frenando gli scambi internazionali».
«Secondo Coldiretti – continua il comunicato - nel primo semestre 2022 l’export del comparto ha segnato un +9% sul medesimo periodo del 2021, ma le importazioni del primo semestre 2022 hanno registrato un +60%, mettendo a serio rischio il saldo della bilancia commerciale di fine anno». E nelle stime di Assofloro, aggiunge Myplant & Garden: «l’aumento dei costi energetici diretti per il comparto è impressionante: quasi +100% estate 2022/estate 2021 per l’elettricità; il prezzo del gasolio ha registrato un +80% nella primavera 2022 rispetto a quella 2021; il costo del metano, a luglio 2022 ha superato il +1200% rispetto al medesimo mese del 2021».

Prospettive per l’edizione 2023 di Myplant e per il florovivaismo italiano
«Ciononostante – affermano con orgoglio gli organizzatori di Myplant & Garden riferendosi alla prossima edizione in programma a Fiera Milano dal 22 al 24 febbraio 2023 - i nostri padiglioni saranno gremiti grazie alla fiducia e allo sforzo delle imprese, che hanno eletto la nostra fiera come ‘il place to be’ per incontrarsi, realizzare business, intercettare nuovi trend, programmare il futuro. Un futuro che intendiamo tracciare tutti insieme: il florovivaismo è una industry in grado di contribuire favorevolmente alle problematiche climatiche e ambientali, dalla forestazione urbana ai benefici economici, salutistici ed estetici che ne derivano. Stiamo assistendo a una impennata di sensibilità e attenzione per il verde: dalla politica al sistema delle costruzioni, dalla valorizzazione degli spazi aperti ai temi della rigenerazione urbana, alla riforestazione delle città, passando per la consapevolezza di quanto le piante possano fare per combattere i cambiamenti climatici. Poi c’è l’esplosione della dimensione domestica del green living, i trend crescenti delle micro-coltivazioni, la cura dei propri spazi all’aperto (balconi, terrazzi, giardini), la coscienza del legame tra verde e bellezza, tra verde e salute, e così via. Ambiti tutti in cui il florovivaismo può assumere un ruolo da protagonista».

Redazione

filiera del verde - biosicurezza delle piante - biosecurity

La Horticultural Trades Association apprezza la Strategia per la biosicurezza delle piante 2023-28 del Regno Unito, ma chiede di vigilare sull’import di piante.

 
«Accogliamo con favore la “Strategia di biosicurezza delle piante della Gran Bretagna” lanciata oggi. Continueremo a impegnarci con i nostri membri e il DEFRA su questa strategia al fine di attuare i suoi temi chiave e migliorare la biosicurezza britannica, che è una priorità assoluta per il nostro settore».
Così Jennifer Pheasey, direttore Affari pubblici della Horticultural Trades Association (HTA), nel comunicato stampa che l’HTA - che rappresenta gli operatori della filiera del verde britannica, dai coltivatori fino ai centri di giardinaggio - ha diramato il 9 gennaio 2023, poco dopo quello del Department for Environment, Food & Rural Affairs (DEFRA) del Regno Unito di annuncio della nuova strategia 2023-2028 di protezione delle piante (vedi).
La HTA apprezza quindi che il Governo britannico abbia lanciato la sua strategia quinquennale di biosicurezza delle piante. La strategia propone infatti di aumentare il livello di collaborazione tra DEFRA e filiera del verde al fine di facilitare il commercio sicuro e ridurre i rischi posti da parassiti e malattie. Inoltre, il DEFRA delinea il piano di una campagna rivolta al grande pubblico per aumentare la consapevolezza dell'importanza delle piante, così come una migliore comprensione della salute delle piante a livello scolastico. L’HTA è del resto uno dei firmatari del Plant Health Accord (l'accordo sulla salute delle piante) che mira a sensibilizzare il pubblico su tale tema.
I quattro obiettivi generali proposti nella strategia sono i seguenti: a) un regime di biosicurezza di livello mondiale; b) una società che valorizza la salute delle piante; c) una filiera vegetale biosicura; d) una capacità tecnica aggiornata.
«Sosteniamo le ambizioni contenute [nella Strategia] – ha affermato Jennifer Pheasey - e ci teniamo a garantire che le azioni, una volta intraprese, consentiranno alle piante di essere scambiate senza intoppi, in modo efficiente ed economico nel contesto di una catena di approvvigionamento biosicura. Il settore prende molto sul serio la biosicurezza e riconosce che una catena di approvvigionamento biosicura è di fondamentale importanza. È essenziale che i prodotti importati presentino il profilo di rischio più basso possibile tramite le competenze degli operatori di settore, catene di approvvigionamento sicure e protette e una cultura della biosicurezza a tutti i livelli».
«Esortiamo il governo a lavorare in collaborazione con il settore – ha aggiunto la responsabile Affari pubblici di HTA – ed evidenziamo la necessità di condurre una indagine e un’azione complete sia sulle importazioni di piante non dichiarate che su ogni soggetto di e-commerce che non opera in modo sicuro, i quali rappresentano una minaccia per la biosicurezza britannica, e di discutere ulteriormente l'avanzamento di un programma di indennizzi per il settore».
«Una strategia di successo significherà che il pubblico britannico avrà accesso a un numero maggiore delle piante sane che desidera coltivare nei propri giardini e vedere nel paesaggio, assicurandosi al tempo stesso che esse presentino pochi rischi per l'ambiente – ha concluso Jennifer Pheasey -. Non vediamo l'ora di continuare a lavorare con il Governo in futuro per garantire che il nostro ambiente sia migliorato dalle piante e dagli alberi che il nostro settore lavora così duramente per produrre».
 

Redazione

Il 9 gennaio il DEFRA ha lanciato la “Strategia per la biosicurezza delle piante” della Gran Bretagna con il relativo Piano d'azione 2023-2028.

«I parassiti e le malattie delle piante non conoscono confini. Mentre il commercio globale di piante e prodotti vegetali continua a crescere, i nostri preziosi ecosistemi, le specie autoctone e la biosicurezza sono a rischio. Le conseguenti minacce ai nostri alberi, alla sicurezza alimentare e all'economia globale sono fin troppo reali. Pertanto, sono orgoglioso di lanciare ufficialmente la “Strategia per la biosicurezza delle piante” della Gran Bretagna, che porterà un cambiamento radicale nei nostri sistemi di protezione, azioni e comportamenti fitosanitari. Ciò posizionerà la Gran Bretagna come un leader globale nella biosicurezza delle piante e rappresenterà un esempio da seguire nel mondo».
Con queste parole ieri Nicola Spence, Chief Plant Health Officer del Regno Unito, ha annunciato il varo, da parte del DEFRA (Department for Environment, Food & Rural Affairs) insieme a Forestry Commission (Commissione forestale) e i governi scozzese e gallese, della nuova strategia per la protezione della salute delle piante da parassiti e malattie in Gran Bretagna: la cosiddetta “Strategia di biosicurezza delle piante” (Plant Biosecurity Strategy) con il relativo Piano d’azione quinquennale 2023-2028. Dove con la parola “biosicurezza”, come viene spiegato all’inizio del testo introduttivo della Strategia, ci si riferisce a «un insieme di precauzioni che mirano a prevenire l'introduzione e la diffusione di organismi nocivi» e questi ultimi «includono parassiti non autoctoni, come ad esempio certi insetti, e organismi che causano malattie chiamati agenti patogeni, come alcuni virus, batteri e funghi». «Questi parassiti e agenti patogeni – si ricorda - minacciano la salute delle nostre piante e alberi allo stesso modo in cui tali tipi di organismi minacciano la salute degli esseri umani e degli animali».
Questa strategia, come viene indicato nel comunicato stampa ufficiale del DEFRA, arriva a seguito di uno studio aggiornato che ha stimato in 15,7 miliardi di sterline il valore annuale o contributo economico delle piante nel Regno Unito. Il piano strategico consentirà di creare nel territorio britannico «un nuovo regime di biosicurezza e una catena di approvvigionamento delle piante bio-sicura, che salvaguarderà la sicurezza alimentare e contribuirà a mitigare gli effetti del cambiamento climatico».
Azioni specifiche includono l'espansione della Internet Trading Unit della “Agenzia per la salute degli animali e delle piante” per intensificare il monitoraggio dei rivenditori online e dei social media per il commercio di prodotti vegetali ad alto rischio, al fine di impedire l'ingresso nel Paese di parassiti e malattie potenzialmente devastanti. Inoltre, la Strategia stabilisce come oltre 30 firmatari, tra cui Defra, la Royal Horticultural Society, la National Farmers Union e il Woodland Trust, forniranno un ambizioso programma di cambiamento di condotta in tutta la società attraverso un Public Engagement in Plant Health Accord (impegno pubblico sull’accordo per la salute delle piante). «Questo impegno collettivo unico nel suo genere – si legge nel comunicato - darà il via a un dibattito nazionale sulla biosicurezza e promuoverà le azioni che il pubblico può intraprendere per proteggere la salute degli alberi e delle piante».
«Questa strategia storica – ha dichiarato il ministro per la Biosicurezza Lord Benyon - stabilisce come proteggeremo le piante della Gran Bretagna, con il Governo, la filiera e il pubblico che lavorano insieme per affrontare i rischi posti da parassiti e malattie delle piante. Alla luce del cambiamento climatico, affrontare questi rischi vari e crescenti sarà fondamentale per mantenere la nostra sicurezza alimentare, oltre a facilitare il commercio sicuro in un contesto economico difficile».
La Strategia mostrerà anche come gli aggiornamenti apportati allo Uk Plant Health Risk Register (il Registro dei rischi per la salute delle piante del Regno Unito), che attualmente elenca 1.200 parassiti e malattie potenzialmente pericolose per la biosicurezza, miglioreranno la nostra comprensione dei rischi fitosanitari complessi e cumulativi. Come parte di ciò, una serie di nuovi sistemi IT per la salute delle piante rafforzerà la nostra preparazione alle epidemie e la risposta alle emergenze.
Nella strategia è incorporato anche l'impegno a collaborare con la UK Plant Health Alliance per sviluppare una nuova tabella di marcia quinquennale per il programma di certificazione Plant Healthy, che fornisce la certificazione di biosicurezza a vivai, imprese e enti di beneficenza che operano nel settore del verde. A questo proposito, lo RHS Garden Harlow Carr nello Yorkshire è diventato il primo giardino pubblico in Inghilterra ad essere certificato come Plant Healthy, in riconoscimento del suo lavoro per prevenire l'introduzione e la diffusione di parassiti delle piante, malattie e specie invasive, e promuovere la buona salute delle piante.
Inoltre la strategia sottolinea il ruolo collettivo e le responsabilità che tutti abbiamo nel mantenere standard elevati di biosicurezza: ad esempio l'importanza di non portare a casa piante, alberi, frutti e semi dall'estero, poiché ciò potrebbe inavvertitamente far sì che parassiti, malattie e specie invasive vengano introdotti e si diffondano in nuove aree. Ciò è in linea con la campagna “Don't Risk!” (Non rischiare!) del Governo del Regno Unito, che ha partecipato allo stand dell'Agenzia per la salute degli animali e delle piante, risultato vincitore della medaglia d’oro al Chelsea Flower Show 2022.
Come ricordato nella nota stampa del DEFRA, la Strategia si basa sul lavoro svolto nell'ambito della precedente strategia del 2014, nonché sulla consultazione avviata nel settembre 2021 da Defra, Commissione forestale, Governi di Scozia e Galles ed agenzie e partner di attuazione. Essa segue la prima Conferenza internazionale sulla salute delle piante (Plant Health Conference) dello scorso anno a Londra, che ha riunito 500 responsabili politici, accademici ed esperti provenienti da oltre 74 Paesi per affrontare le sfide attuali e future della salute delle piante.
L'annuncio di ieri precede la pubblicazione a inizio 2023 della “GB Invasive Non-Native Species (INNS) Strategy” (strategia britannica sulle specie invasive non autoctone). Quest’ultima stabilirà azioni coordinate in tutta la società per prevenire l'arrivo di nuove specie invasive non autoctone e contrastare l’impatto di quelle insediate, garantendo la nostra biosicurezza e minimizzandone gli impatti ambientali ed economici.
Il testo integrale della Strategia per la biosicurezza delle piante della Gran Bretagna (dal 2023 al 2028) è disponibile qui.

L.S.

Furti di piante nei vivai - il distretto di Pistoia alza la guardia

Il presidente del Distretto vivaistico-ornamentale Francesco Ferrini ha avuto dei colloqui con il Questore e il Comandante provinciale dei Carabinieri di Pistoia. Ferrini: «disponibilità delle Autorità a innalzare il livello di controllo del territorio anche tramite telecamere, ma anche i vivaisti aumenteranno i propri sistemi di controllo nei vivai. Invito a segnalare ogni furto subito alle forze dell’ordine e anche al Distretto». 

 
Il Distretto vivaistico-ornamentale di Pistoia dice basta ai furti impuniti nei vivai e alza la guardia incoraggiando nuove misure di prevenzione: più telecamere e sistemi di controllo, segnalazioni tempestive e circostanziate.
La serie di furti di piante a cui si è assistito nelle ultime settimane nei vivai pistoiesi ha fatto scattare l’allarme e crescere l’esasperazione tra i vivaisti pistoiesi: vanno in fumo gli investimenti e si diffonde un clima di generale insicurezza che non fa bene alle attività. 
Così il presidente del Distretto, prof. Francesco Ferrini, ha deciso di contattare i vertici delle forze dell’ordine sul territorio per fare con il loro aiuto il punto della situazione e decidere insieme le contromisure per un maggiore controllo del territorio. Nei giorni a cavallo fra fine e inizio anno ha parlato con le autorità competenti.
«A seguito dei colloqui avuti con le Autorità, che ringrazio per l’immediata disponibilità e per la fattiva collaborazione subito dimostrata – riferisce il presidente del Distretto Ferrini – si è deciso di elevare la soglia di attenzione con l’uso di telecamere, fotocellule e ogni mezzo atto a scoraggiare i furti all’interno dei vivai». 
«Insieme alle Autorità – ha aggiunto Ferrini – si sta valutando la possibilità di installare telecamere in alcune strade e punti strategici. E anche i vivaisti, ovviamente solo all’interno dei loro terreni di proprietà, aumenteranno i sistemi di controllo, dalle telecamere alle fotocellule. Queste misure non potranno far scomparire del tutto i furti, ma saranno un significativo deterrente che dovrebbe portare i suoi frutti».
«Altrettanto importante – conclude Ferrini raccomandandosi ai vivaisti – è che quando avvengono questi furti si faccia immediatamente una segnalazione del furto subito, oltre che alle forze dell’ordine, alle quali ribadiamo la nostra totale fiducia e il ringraziamento per l’operato sinora svolto, anche al Distretto».
 

Redazione

Il 24-27 gennaio la fiera n. 1 del florovivaismo. Tema chiave: le tecnologie per sostenibilità e climate change. Eventi su trend e novità di/per piante e fiori.

Si avvicina l’edizione 2023 di IPM Essen, la fiera leader del florovivaismo e della filiera del verde a livello mondiale, in programma in Germania a Messe Essen da martedì 24 gennaio a venerdì 27 gennaio prossimi.
Al centro della fiera tedesca business-to-business per operatori del settore florovivaistico internazionale saranno il tema delle risposte tecnologiche ai problemi del cambiamento climatico e dell’esigenza di standard di eco-sostenibilità maggiori, ma anche le emergenze “crisi energetica” e “carenza di manodopera qualificata”, oltre al focus sulla Gran Bretagna, paese partner della prossima edizione (vedi).
La nuove tecnologie possono rappresentare gli strumenti giusti per adeguare la produzione florovivaistiche alle esigenze del futuro, si legge in uno dei testi di presentazione della fiera professionale, e IPM Essen 2023 si concentrerà proprio sul settore tecnologico con il battesimo del nuovo “Horticultural Technology Innovation Center” nel padiglione 4. 
«Stiamo affrontando insieme le sfide del settore – ha dichiarato Eva Kähler-Theuerkauf, presidente del comitato consultivo di IPM Essen e presidente dell'Associazione florovivaistica del Nord Reno-Westfalia -. La migliore opportunità per questo è il prossimo IPM Essen. All'inizio dell'anno, sarà la piattaforma che stabilisce le tendenze del settore del verde, il luogo nel quale i nostri temi saranno discussi in modo estensivo e in cui verranno presentate le innovazioni».
Che cosa è previsto allo “Horticultural Technology Innovation Center” (Centro di innovazione tecnologica per il florovivaismo?) nel padiglione 4? Le aziende e le start-up, così come centri di ricerca e scienziati, presenteranno i loro prodotti e progetti in quest’area comune del padiglione 4. Inoltre, tavole rotonde e conferenze stimoleranno lo scambio e forniranno informazioni sullo stato attuale della scienza.
Attenzione anche su “percorsi sul tema degli alberi e le piante perenni adatti al clima”. Quali sono gli alberi del futuro? Quali piante tollerano il caldo, la siccità, le forti piogge e le tempeste? Il cambiamento climatico si fa sentire anche negli spazi verdi urbani. Le autorità e i progettisti di spazi verdi vogliono utilizzare piante che possano far fronte anche a condizioni climatiche difficili.

Punti salienti del programma di IPM Essen 2023

Vetrina delle innovazioni
Il concorso per le migliori innovazioni vegetali si tiene a IPM Essen dal 2008. La Zentralverband Gartenbau (Associazione centrale per il florovivaismo) e Messe Essen invitano tutti gli espositori a presentare le loro innovazioni. Le piante esposte saranno giudicate da una giuria di esperti. Dalle piante da interno fiorite e verdi, alle piante a fioritura primaverile, le piante da aiuola e da balcone e i fiori recisi fino alle piante perenni, le piante legnose e le piante da vaso: la pianta più attraente di ogni categoria sarà scelta come "Novità IPM 2023" nel giorno di apertura, il 24 gennaio.

Alberi per il clima, piante perenni e verde urbano
Mercoledì 25 gennaio, a partire dalle 10, il seminario “Tree. City. Climate Adaptation” (Albero. Città. Adattamento al clima) è in calendario sotto gli auspici dell'Associazione dei vivai arboricoli tedeschi (BdB) nell'ambito della campagna “More Green Cities for Europe” (Più città verdi per l’Europa). L’incontro metterà in luce le attuali esperienze nella produzione, realizzazione e manutenzione del verde urbano, in particolare degli alberi urbani, da tre diverse prospettive. Dalle 17,30, il BdB, insieme alla European Nurserystock Association (ENA), invita alla European Nursery Reception presso il suo stand nel padiglione 7 per ulteriori approfondimenti. Inoltre, come scritto sopra, verranno offerti tour giornalieri sui temi “Alberi per il clima” e “Piante perenni”. Il punto di partenza per questi tour tematici è il nuovo Meeting Point nel padiglione 6 con consigli e informazioni di esperti.

Carriera verde
Mercoledì 25 gennaio, dalle ore 10 in poi, la giornata fieristica sarà dedicata ai giovani del settore, con le associazioni verdi che organizzeranno congiuntamente la “Giornata della formazione” (Training Day). Il giorno dopo, alle 10,30, Ulmer Verlag illustrerà le prospettive per i giovani manager nel forum “Career + Future” (Carriera + Futuro). A completare il programma il “Green Career Wall” nel padiglione 1A con offerte di lavoro e candidature.

Forum internazionale del florovivaismo con il paese partner Gran Bretagna
A contatto diretto con le ultime notizie sul florovivaismo britannico: l'International Horticultural Forum con il paese partner Gran Bretagna offrirà questa opportunità giovedì 26 gennaio alle 14. Sotto il titolo “Quintessentially Green & British”, l’appuntamento tratterà, tra l'altro, della sostenibilità, del valore delle nuove piante e dell'attuale modello di fattoria marginale.

Il premio Show Your Colours
Chi ha la migliore storia di marketing? Questo è lo scopo dello Show Your Colours Award (traducibile come Premio “Mostrate i vostri colori”), organizzato congiuntamente da IPM Essen e BIZZ Communications. Le piante iscritte e le loro storie saranno esposte nel padiglione 8. Oltre a una giuria di esperti, anche i visitatori della fiera potranno scegliere la loro preferita. La cerimonia di premiazione si svolgerà giovedì 26 gennaio alle ore 15 presso lo stand BIZZ Communications nel padiglione 8.

IPM Fair Cup
Il tema del concorso, articolato nelle 3 categorie “Bouquet”, “Green Hero in a Pot” (eroe verde in un vaso) e “Container Planting” è “Mission: Flower Future” (missione: futuro dei fiori). I campanelli d'allarme della generazione dei giovani, attenti al clima e all'ambiente, non possono essere ignorati. Fioristi e giardinieri, dagli apprendisti ai maestri artigiani, sono chiamati a esprimere il loro amore per la natura varia e fiorita con una dichiarazione personale (personal statement). La cerimonia di premiazione si svolgerà venerdì 27 gennaio alle ore 12 nella Green City nel padiglione 1A.

Novità: Horticultural Technology Innovation Center
In questo centro nel padiglione 4 si terrà, come anticipato sopra, un forum in cui i visitatori professionali potranno ampliare le loro conoscenze su argomenti tecnologici attuali o futuribili in materia di sostenibilità, automazione ed energia. Il forum sarà accompagnato da un ricco programma specialistico sugli approcci innovativi alle risposte alle sfide del settore, nonché da presentazioni di prodotti e progetti.

Spettacolo didattico “I giardinieri possono farlo!”
Per anni le aziende florovivaistiche si sono trovate nel mezzo tra le numerose richieste di soddisfare determinati obiettivi ambientali da un lato e le proprie esigenze per la produzione di prodotti che sono naturali. Lo spettacolo didattico nella Green City nel padiglione 1A presenterà una serie di spunti e basi per la discussione di questo argomento e sulle possibilità che il florovivaismo sta già sfruttando con successo per una produzione sostenibile e a risparmio energetico. Il motto è “I giardinieri possono farlo! Conservare le risorse e produrre in modo sostenibile”.

L’IPM Discovery Center per i centri di giardinaggio e il commercio verde
Lo stilista green Romeo Sommers presenterà concetti POS per incrementare le vendite presso l'IPM Discovery Center nel padiglione 7. Più volte al giorno, i visitatori interessati possono partecipare a visite guidate per saperne di più sulle attuali tendenze del commercio al dettaglio e su come ispirare i clienti di domani.

Sperimentare le tendenze floreali
L'Associazione dei fioristi tedeschi organizza lo stimolante FDF World nella Green City, padiglione 1A. I migliori floral designer nazionali e internazionali si incontreranno sul palco girevole e ispireranno il pubblico professionale con le loro creazioni floreali. Le numerose presentazioni forniranno nuovi stimoli per un anno di attività di successo. Tra le altre cose, i visitatori potranno vedere la nuova collezione "justchrys 2023", che mostra idee pratiche e creative per il crisantemo e i suoi molteplici talenti.
C'è molto da scoprire e provare anche allo spettacolo speciale del BLOOM's World. L'offerta comprende fiori per eventi matrimoniali, fiori per funerali e laboratori creativi a cui i visitatori possono prendere parte.

Informazioni a 360 gradi nel nuovo e-book della fiera
Compatto, digitale e aggiornato il nuovo e-book su IPM Essen 2023 offre una panoramica di tutti gli argomenti del programma. I collegamenti conducono ai dettagli dei singoli eventi collaterali e alle offerte informative e sono costantemente aggiornati.

Orario e biglietti
IPM ESSEN sarà aperta solo ai visitatori professionali dal 24 al 27 gennaio 2023 a Messe Essen, dal martedì al giovedì dalle 9 alle 18, mentre il venerdì dalle 9 alle 17.
I ticket d’ingresso sono disponibili nel negozio online qua.

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Redazione