Per le imprese boschive che fanno prima lavorazione e vivaistica forestale 25 mln €. Contributi a fondo perduto fino al 60%. Domande su Invitalia entro il 10 luglio 2025.
La filiera nazionale del legno è al centro di una nuova e concreta opportunità di sviluppo grazie alle misure previste dalla Legge 27 dicembre 2023, n. 206, nota come Legge Made in Italy. Un provvedimento che punta con decisione a valorizzare le risorse forestali italiane e a incentivare l’innovazione tecnologica e la sostenibilità lungo tutta la catena produttiva, dalla foresta alla prima trasformazione.
Gli obiettivi principali della misura sono molteplici: incentivare una gestione forestale sostenibile, che tuteli gli ecosistemi e assicuri la rigenerazione delle risorse; rafforzare la vivaistica forestale, fondamentale per i programmi di rimboschimento e l’arboricoltura; promuovere lo sviluppo delle imprese boschive e della prima lavorazione del legno, attraverso l’adozione di tecnologie avanzate e la digitalizzazione dei processi.
I beneficiari sono principalmente le imprese boschive (ATECO 02.20 e 02.40.00), le aziende della prima lavorazione del legno (ATECO 16.11, 16.12, 16.21) e gli operatori della vivaistica forestale, in sinergia con le Regioni. Si tratta dunque di un intervento trasversale che coinvolge attori fondamentali della filiera, con un focus su sostenibilità e competitività.
La misura dispone di una dotazione finanziaria di 25 milioni di euro, articolata in 20 milioni per il rafforzamento delle imprese della filiera legno (di cui 10 milioni a fondo perduto e 10 per finanziamenti agevolati) e 5 milioni destinati alla vivaistica forestale.
Le agevolazioni previste comprendono contributi a fondo perduto (tra il 40% e il 60% delle spese ammissibili, con percentuali superiori per le imprese certificate in sostenibilità o aderenti ad Accordi di Foresta) e finanziamenti a tasso agevolato (per investimenti eccedenti i 300.000 euro e fino a un massimo di 600.000 euro).
Gli investimenti ammissibili — da un minimo di 50.000 a un massimo di 600.000 euro — riguardano l’acquisto di macchinari e attrezzature forestali, impianti per la raccolta e lavorazione del legno e l’adozione di tecnologie digitali per la modernizzazione produttiva.
Le tempistiche di presentazione delle domande sono chiare: dal 15 maggio al 10 luglio 2025 per le imprese boschive e della prima lavorazione; per il settore vivaistico, saranno le Regioni a definire modalità e scadenze. Le richieste dovranno essere inviate tramite piattaforma Invitalia, che curerà anche l’istruttoria.
Tra i requisiti richiesti: regolare iscrizione al Registro delle Imprese e l’impegno ad avviare gli investimenti dopo la domanda, con completamento entro 12 mesi dall’ammissione al finanziamento. Alla domanda dovrà essere allegato un piano di investimento dettagliato, documentazione tecnica dei macchinari e certificazioni eventualmente possedute.
In conclusione, questa misura rappresenta una leva importante per spingere il comparto legno italiano verso una maggiore innovazione tecnologica e una maggiore sostenibilità ambientale, in linea con i principi della green economy e con le esigenze di un mercato globale sempre più orientato alla qualità e alla tracciabilità del Made in Italy.
La Regione Emilia-Romagna apre un bando da 20 milioni per favorire la transizione circolare. Opportunità per il settore agricolo e agroindustriale tra riduzione rifiuti e valorizzazione dei sottoprodotti.
La Regione Emilia-Romagna ha stanziato 20 milioni di euro per sostenere l’economia circolare e la riduzione dei rifiuti nel sistema produttivo locale. Il bando, che si inserisce nel quadro della Legge Regionale n. 16/2015 e del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti e delle Bonifiche 2022-2027, rappresenta un’importante occasione per le imprese agricole, florovivaistiche e agroindustriali di innovare i propri processi in ottica sostenibile. Le risorse disponibili finanzieranno progetti che puntano a prevenire, riutilizzare e riciclare i materiali, migliorando l’efficienza ambientale dei cicli produttivi. Possono partecipare micro, piccole e medie imprese, reti e consorzi, con contributi a fondo perduto fino a 500 mila euro. Il bando sarà aperto dal 26 maggio al 26 giugno 2025. Tra le opportunità per il comparto agricolo: trasformazione degli scarti organici in compost e biofertilizzanti, recupero delle acque di processo, digitalizzazione della gestione dei residui, e sviluppo di soluzioni di eco-design per il packaging. Un’occasione strategica per rafforzare la competitività della filiera verde regionale e nazionale, integrando sostenibilità e innovazione.
Due borse da 10.000 euro per giovani laureati italiani e stranieri. Domande entro il 29 agosto 2025 alle ore 12.
La Fondazione Benetton Studi Ricerche ha pubblicato il bando per l’undicesima edizione (2025/2026) delle sue borse di studio sul paesaggio, rivolte a giovani laureati e post laureati, italiani e stranieri, interessati a sviluppare percorsi di ricerca nei campi della cultura del paesaggio, del giardino e della cura dei luoghi.
Le candidature devono essere presentate entro venerdì 29 agosto 2025 alle ore 12.
Il bando prevede l’assegnazione di due borse di studio residenziali e semestrali, che si svolgeranno dal 15 gennaio 2026 al 15 luglio 2026, presso la sede della Fondazione. Ciascuna borsa, del valore di 10.000 euro lordi, sarà attribuita a una proposta di ricerca afferente a una delle seguenti aree tematiche, a scelta del candidato: Progetto di paesaggio, Teorie e politiche per il paesaggio, Natura e giardino.
Saranno favorite proposte di ricerca originali, innovative e coerenti con l’indirizzo scientifico della Fondazione.
Il modulo per la candidatura e il testo completo del bando sono disponibili sul sito ufficiale: www.fbsr.it.
Il MASAF stanzia oltre 98 milioni di euro per sostenere l’internazionalizzazione del vino italiano, già a quota 8,5 miliardi di export nel 2024. Novità: digitalizzazione, tariffari strategici e più flessibilità.
“Se oggi è ancora possibile promuovere il vino – ha dichiarato il Ministro Francesco Lollobrigida – è grazie a Nazioni come l'Italia, che si sono battute per non demonizzarlo. Il vino non è un nemico: fa parte della nostra cultura da millenni. È l'abuso a nuocere, non il consumo consapevole”. Il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste ha pubblicato il nuovo avviso relativo alla misura OCM Vino – Promozione sui mercati dei Paesi terzi, mettendo a disposizione del settore vitivinicolo risorse pari a 98.027.879 euro. Di questi, 22,5 milioni saranno gestiti tramite il bando nazionale, mentre il resto sarà distribuito attraverso bandi regionali e multiregionali.
La misura, che mira a finanziare attività di promozione e informazione nei mercati extra-UE, si conferma uno strumento strategico per sostenere la competitività del vino italiano sui mercati internazionali, in un contesto in cui l’export vitivinicolo ha superato, nel 2024, gli 8,5 miliardi di euro.
Tra le novità introdotte: la digitalizzazione completa del procedimento attraverso una piattaforma online, che semplifica la configurazione delle campagne e la valutazione dei progetti; l’introduzione di un tariffario per cinque mercati strategici (USA, Canada, Cina, Svizzera, Regno Unito), che elimina l’obbligo dei tre preventivi esteri; e maggiori margini di flessibilità operativa, con la possibilità di adattare le attività promozionali alle specificità di ciascun mercato, anche in presenza di monopoli di Stato.
Per quanto riguarda le scadenze, il termine per la presentazione delle domande a livello nazionale è fissato al 14 luglio 2025. Le scadenze per i bandi regionali variano a seconda delle regioni; ad esempio, in Trentino il termine è il 5 luglio 2024 alle ore 12:00 .
Il contributo a fondo perduto può coprire fino al 50% delle spese ammissibili per le attività di promozione nei mercati dei Paesi terzi. In alcuni casi, come per i produttori di vino biologico, DOP e IGP, la percentuale può arrivare fino al 70% .
dott. GianLuigi Casoli Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il bando MIMIT sostiene impianti fotovoltaici, mini eolici e accumulo energetico per l’autoconsumo
C’è tempo fino al 17 giugno 2025 per accedere agli incentivi a fondo perduto previsti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle piccole e medie imprese italiane. Il bando, con una dotazione di 320 milioni di euro, punta a sostenere la transizione energetica delle PMI, riducendo i costi energetici e migliorando la competitività in chiave sostenibile.
Possono partecipare le PMI con sede in Italia, in regola con gli obblighi fiscali e contributivi. Tra gli interventi ammissibili figurano l’installazione di impianti fotovoltaici o mini eolici per l’autoconsumo, sistemi di accumulo e stoccaggio energetico e la diagnosi energetica preliminare.
L’intensità dell’aiuto varia in base alla dimensione dell’impresa: fino al 40% a fondo perduto per micro e piccole imprese, fino al 30% per le medie, con ulteriori contributi per lo stoccaggio (fino al 30%) e per le diagnosi energetiche (fino al 50%). Gli investimenti devono essere compresi tra 30.000 e 1.000.000 euro per unità produttiva, con una quota del 40% della dotazione riservata alle imprese del Mezzogiorno.
Le domande devono essere presentate online tramite la piattaforma di Invitalia. Una misura strategica per promuovere l’efficienza energetica e l’adozione di modelli produttivi green nelle PMI del settore agroalimentare e florovivaistico.
dott. GianLuigi Casoli Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.