Fino a 10 mila euro a fondo perduto per le aziende di Lucca, Pisa e Massa Carrara che investono in digitalizzazione, sostenibilità e sistemi di protezione.
La Camera di Commercio di Lucca ha pubblicato un nuovo bando rivolto alle imprese di qualsiasi dimensione (MPMI e Grandi Imprese) con sede legale nelle province di Lucca, Pisa eMassa Carrara. L’obiettivo è sostenere interventi di transizione ecologica e digitale, nonché l’adozione di sistemi avanzati di sicurezza per la tutela delle attività produttive. Il contributo previsto è a fondo perduto, fino al 50% delle spese ammissibili, con un massimo di 10.000 euro. Sono finanziabili progetti che prevedano, per la parte digitale, servizi di consulenza, formazione, acquisto di beni e servizi strumentali alla transizione tecnologica. Per quanto riguarda la sicurezza, sono ammesse spese per impianti antintrusione, antifurto, sistemi di controllo accessi e videosorveglianza, ma anche per dispositivi come casseforti, blindature e sistemi antitaccheggio. Lo sportello sarà attivo dalle ore 10:00 del 9 giugno 2025 e rimarrà aperto fino al 13 giugno 2025, con valutazione a graduatoria. Un’opportunità concreta per le imprese del florovivaismo, dell’agroalimentare e delle filiere verdi interessate a migliorare la propria resilienza, competitività e sostenibilità. Per l’assistenza nella presentazione della domanda è consigliato rivolgersi a consulenti esperti in finanza agevolata.
In attesa della pubblicazione dell’avviso attuativo il contributi a fondo perduto fino al 60% per gli imprenditori agricoli dell’Emilia-Romagna che investono in strutture, innovazione, sostenibilità, trasformazione e valorizzazione dei prodotti.
Il bando 20250187 della Regione Emilia-Romagna dedicato agli investimenti nelle aziende agricole, in attesa dell’avviso attuativo, rappresenta una significativa opportunità per le imprese del comparto primario regionale. I beneficiari sono gli imprenditori agricoli, in forma singola o associata, con sede in Emilia-Romagna, inclusi i soggetti configurabili come “Proprietà collettive” per interventi su terreni gestiti direttamente. Sono invece esclusi coloro che operano esclusivamente nei settori della selvicoltura o dell’acquacoltura.
Gli interventi finanziabili dovranno riguardare il ciclo produttivo agricolo e contribuire all’incremento della redditività aziendale. Tra gli obiettivi sostenuti, vi sono il miglioramento fondiario e delle dotazioni aziendali, la realizzazione e l’ampliamento di impianti irrigui, l’incremento delle prestazioni ambientali e del benessere animale, la riduzione di input e residui, l’ammodernamento tecnologico, l’introduzione di innovazione gestionale e digitale, la valorizzazione attraverso trasformazione e commercializzazione dei prodotti, anche in filiere locali e corte.
Il contributo, in conto capitale, sarà pari al 40% delle spese ammissibili, con possibilità di incremento fino al 60% per investimenti ambientali e in aree colpite da eventi calamitosi. La spesa minima ammissibile varia da 10.000 euro (zone svantaggiate) a 20.000 euro, con un massimale di 1.500.000 euro per singolo progetto e di 3.000.000 euro per azienda nell’arco 2023-2027.
L’erogazione dei fondi avverrà a consuntivo, con possibilità di anticipo del 50% garantito da fideiussione. La retroattività non è ammessa. La domanda sarà valutata secondo procedura a graduatoria e le specifiche documentali richieste, così come ulteriori vincoli e condizioni, verranno definiti nell’avviso attuativo. L’intervento copre tutto il territorio regionale emiliano-romagnolo.
Il GSE estende al 30 giugno 2025 i termini per accedere agli incentivi PNRR destinati a impianti agrivoltaici avanzati. Contributi fino al 40% a fondo perduto e tariffa fissa ventennale.
Nel quadro delle misure promosse dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), è stata ufficializzata la proroga al 30 giugno 2025 del termine per accedere agli incentivi destinati alla realizzazione di impianti agrivoltaici avanzati e sperimentali. Il meccanismo, finanziato con fondi PNRR e gestito dal GSE, prevede la concessione di un contributo in conto capitale fino al 40% dei costi ammissibili e una tariffa incentivante sull’energia elettrica immessa in rete, erogata per 20 anni. Possono partecipare imprenditori agricoli singoli o associati, cooperative e ATI con almeno un’impresa agricola. Gli impianti devono integrare tecnologie innovative, moduli rialzati, garantire la continuità agricola e rispettare criteri ambientali DNSH. La selezione avviene tramite registri (fino a 1 MW) o aste (oltre 1 MW), con priorità a chi prevede un maggiore autoconsumo energetico. Le spese devono essere concluse entro giugno 2026. Si tratta di un’importante opportunità per rafforzare l’integrazione tra produzione agricola e produzione di energia rinnovabile, migliorando sostenibilità ed efficienza.
La Regione Abruzzo sostiene le micro e piccole imprese del commercio su area pubblica con contributi a fondo perduto fino all’80 per cento per la riqualificazione tramite beni strumentali.
La Regione Abruzzo ha attivato un nuovo bando rivolto alle micro e piccole imprese operanti nel commercio su area pubblica. Il contributo, a fondo perduto e in conto capitale, copre fino all’80% delle spese sostenute, con un tetto massimo di 50.000 euro. Destinatarie dell’incentivo sono le imprese con sede legale e operativa sul territorio regionale, in possesso di una concessione di posteggio, che intendano realizzare progetti di riqualificazione mediante l’acquisto di beni strumentali funzionali all’attività di vendita. Il bando, a sportello, resterà aperto fino al 24 aprile 2025. L’intervento si colloca nell’ambito delle politiche regionali di supporto alla modernizzazione e competitività del piccolo commercio, con particolare attenzione alle realtà ambulanti, fondamentali per la vitalità economica e sociale dei centri urbani e delle aree interne.
La Regione Veneto stanzia fondi a fondo perduto per enti pubblici e privati proprietari o gestori di aree forestali: fino a 200.000 euro per interventi di recupero ambientale. Scadenza 13 giugno 2025.
C’è tempo fino al 13 giugno 2025 per partecipare al bando della Regione Veneto dedicato al ripristino delle risorse forestali danneggiate. Il contributo, a fondo perduto al 100%, è rivolto a proprietari o conduttori di aree forestali, sia pubblici che privati, e alle loro associazioni, con l’obiettivo di mitigare gli impatti ambientali e recuperare il patrimonio forestale regionale.
Il bando prevede un massimale di contributo pari a 200.000 euro per ciascun beneficiario e si basa su una valutazione a graduatoria. Gli interventi ammessi possono riguardare attività di rimboschimento, sistemazione idraulico-forestale, ricostruzione di ecosistemi danneggiati da eventi climatici o da azioni antropiche.
Un’opportunità concreta per chi lavora in ambito ambientale e forestale, con un occhio attento alla sostenibilità e resilienza del territorio veneto.