Agroalimentare

A un giorno dal voto del COREPER del 14 marzo, Copa e Cogeca lanciano un appello urgente agli Stati membri affinché modifichino la proposta della Commissione europea sulle importazioni di fertilizzanti. Le organizzazioni agricole europee chiedono un rinvio della normativa, la rimozione dei dazi anti-dumping e misure di salvaguardia per proteggere gli agricoltori dai rincari.

Secondo Copa e Cogeca, la proposta attuale manca di una valutazione d’impatto e di una strategia a lungo termine per garantire fertilizzanti a prezzi accessibili. Senza correttivi, le misure potrebbero colpire gravemente la competitività agricola e mettere a rischio la sicurezza alimentare dell’UE.

In una lettera inviata agli Stati membri, le principali organizzazioni agricole chiedono modifiche essenziali, tra cui:

  • Rinvio di un anno dell’entrata in vigore della normativa.

  • Abolizione dei dazi anti-dumping sui fertilizzanti chiave per ridurre i costi di approvvigionamento.

  • Adozione di un meccanismo di salvaguardia per proteggere gli agricoltori da fluttuazioni di prezzo.

  • Esclusione di componenti essenziali come azoto, fosforo e potassio dalle misure restrittive.

  • Revisione annuale delle misure per garantire un equilibrio tra protezione del mercato e accessibilità dei fertilizzanti.

Inoltre, Copa e Cogeca sollecitano una strategia di diversificazione più ampia, includendo la sospensione delle tariffe convenzionali e deroghe alla direttiva sui nitrati per favorire l’uso di nutrienti alternativi, come digestato e pascoli.

L’UE deve garantire un accesso equo ai fertilizzanti senza mettere a rischio la sostenibilità del settore agricolo. Il voto del 14 marzo sarà decisivo per il futuro dell’agricoltura europea e la stabilità della filiera agroalimentare.

Redazione

La Commissione europea ha autorizzato l’acquisizione congiunta di Cigierre – Compagnia Generale Ristorazione SpA, azienda italiana leader nella ristorazione organizzata, da parte di QuattroR SGR, società di gestione del risparmio italiana, e BC European Capital IX, fondo di investimento assistito dalla britannica BC Partners. L’operazione, esaminata con procedura semplificata, non solleva criticità in materia di concorrenza secondo la Commissione Europea.

Questa acquisizione segna un ulteriore passaggio di un’importante realtà italiana sotto il controllo di capitali esteri, una tendenza sempre più diffusa nel panorama economico nazionale. Cigierre gestisce marchi noti come Old Wild West e Pizzikotto, ed è un attore chiave nel settore della ristorazione organizzata, con un forte impatto sulle filiere agroalimentari italiane.

L’operazione potrebbe avere ripercussioni rilevanti per i fornitori agroalimentari italiani, in particolare quelli che riforniscono le catene di ristoranti con materie prime di qualità. Resta da capire se la nuova proprietà manterrà gli attuali standard di approvvigionamento o se ci sarà una maggiore apertura a fornitori internazionali, con possibili ricadute sulla produzione agricola nazionale.

In un mercato della ristorazione in ripresa post-pandemia, questo investimento conferma l’interesse crescente dei fondi di private equity nel settore del foodservice. Tuttavia, resta da valutare l’effetto di questa acquisizione sulle dinamiche di approvvigionamento e sulla relazione tra la grande ristorazione e i produttori agroalimentari locali.

forse mi piacerebbe di piu titolo e sommarietto con attacco tipo: via libera della ue a ....

Riassetto in vista per il gruppo Cigierre-Compagnia generale ristorazione, l’azienda di Udine controllata dal fondo Bc Partners, proprietaria di note insegne della ristorazione, Old Wild West su tutte, ma anche Wiener Haus, Shi’s, America Graffiti, Smashie e Pizzikotto.

Secondo indiscrezioni, il fondo QuattroR, operatore presieduto da Flavio Valeri e guidato da Francesco Conte, sarebbe pronto all’ingresso con una quota di minoranza, probabilmente attorno al 20 per cento, in aumento di capitale.

Redazione

Coldiretti e Filiera Italia hanno avviato una strategica collaborazione con le organizzazioni agricole statunitensi, a partire dalla National Farmers Union (NFU), per contrastare l'escalation della guerra dei dazi che minaccia le economie agricole di Italia, USA e Canada. L'iniziativa segue il documento congiunto siglato al G7 agricolo di Siracusa, che sottolinea la necessità di un commercio internazionale equo e trasparente.

L'adozione di dazi doganali ha storicamente avuto un impatto devastante sull'agroalimentare italiano. Secondo un'analisi Coldiretti basata su dati Istat, i dazi al 25% introdotti negli USA durante la prima presidenza Trump hanno portato a una riduzione del valore delle esportazioni italiane, con flessioni del -15% per la frutta, -19% per formaggi e confetture, -20% per i liquori e un crollo del -28% per carni e prodotti ittici lavorati. Anche il settore vinicolo, sebbene inizialmente escluso dalle misure, ha registrato un calo del 6%.

Dall'altro lato dell'Atlantico, anche gli agricoltori americani temono ripercussioni economiche significative. L'Unione Europea, in risposta all'escalation tariffaria, potrebbe colpire beni agroalimentari USA per un valore di circa 500 milioni di euro, penalizzando settori chiave come latticini, carni, cereali, birra e superalcolici.

Questo scenario impone l'urgenza di azioni diplomatiche per evitare un conflitto commerciale dannoso per le imprese e per la stabilità dei mercati. Coldiretti e Filiera Italia sollecitano un dialogo tra le istituzioni per tutelare le aziende agricole, in particolare quelle a conduzione familiare, che costituiscono la spina dorsale delle economie agroalimentari di entrambe le sponde dell'Atlantico.

L'obiettivo finale dell'alleanza è ripristinare un commercio agroalimentare basato sulla reciprocità e sulla trasparenza, evitando la distorsione dei mercati e garantendo la tutela dei produttori e dei consumatori. Le sfide attuali richiedono un approccio cooperativo che metta al centro la sostenibilità e la competitività delle produzioni agroalimentari globali.

Redazione

Uno studio argentino dimostra come l'uso del biochar da gusci di noce possa aumentare la resa della lattuga sia in sistemi idroponici che convenzionali

Un recente studio condotto da un team di ricercatori argentini ha evidenziato come l'applicazione di biochar ottenuto da gusci di noce possa migliorare significativamente la crescita della lattuga (Lactuca sativa L.) sia in coltivazioni idroponiche che in suolo tradizionale. La ricerca, pubblicata sulla rivista Agronomy, ha valutato l'effetto combinato del biochar e dei fertilizzanti sulla produzione di lattuga.

Metodologia dello studio

I ricercatori hanno prodotto il biochar attraverso la pirolisi dei gusci di noce a 450 °C per due ore. Successivamente, hanno applicato il biochar in diverse percentuali sia in sistemi idroponici che in suolo convenzionale, con e senza l'aggiunta di fertilizzanti. Sono stati monitorati parametri agronomici come peso fresco, peso secco, indice di area fogliare e numero di foglie.

Risultati principali

  • Sistemi idroponici: La combinazione di biochar e fertilizzante ha portato a un aumento del 45% del peso fresco e del 38% del peso secco rispetto al controllo senza biochar né fertilizzante.

  • Sistemi convenzionali: L'applicazione del 15% di biochar senza fertilizzante ha incrementato il peso fresco del 30% e il numero di foglie del 25%. Inoltre, l'uso combinato di biochar e fertilizzante ha aumentato l'indice di area fogliare di 1,8 volte rispetto al controllo.

Implicazioni per l'agricoltura sostenibile

Questi risultati suggeriscono che l'utilizzo del biochar da gusci di noce può migliorare la produttività della lattuga, offrendo una soluzione sostenibile per la gestione dei residui agricoli e promuovendo l'economia circolare. L'integrazione del biochar nei sistemi agricoli potrebbe ridurre la dipendenza dai fertilizzanti chimici e migliorare la qualità del suolo.

Fonte: Sanchez, E., Zabaleta, R., Navas, A.L., Maldonado, V.N.F., Fabani, M.P., Mazza, G., & Rodriguez, R. (2025). Influence of Walnut Shell Biochar and Fertilizer on Lettuce Production in Hydroponic and Conventional Systems. Agronomy, 15(3), 658.

Redazione

La IV Gamma continua a vivere una fase di difficoltà a causa del calo dei consumi, dell'aumento dei costi e delle nuove normative UE. Il settore chiede supporto e regole di reciprocità per garantire equità sul mercato. Il 20 febbraio, al MASAF, si è tenuto un incontro tra Ortofrutta Italia e il sottosegretario Patrizio La Pietra per affrontare le criticità del settore fresh cut. Presenti anche rappresentanti di ISMEA, del MASAF e della Segreteria Tecnica del sottosegretario.

Secondo ISMEA, il 2024 ha registrato una crescita dello 0,7% rispetto all'anno precedente, un dato ancora insufficiente per recuperare il calo del 2023. Le difficoltà del comparto sono dovute a diversi fattori: il calo dei consumi, la pressione sui prezzi dovuta all’inflazione, l'aumento dei costi di produzione e la riduzione della disponibilità di fitofarmaci a seguito delle nuove normative europee. Inoltre, il regolamento imballaggi pone nuovi vincoli sulla sostenibilità ambientale, incidendo sulla logistica e sulla distribuzione.

Il presidente di Fruitimprese, Marco Salvi, ha evidenziato la necessità di un approccio normativo basato sulla reciprocità tra produttori europei ed extraeuropei. Questa richiesta mira a garantire che i prodotti importati rispettino gli stessi standard di sicurezza alimentare, sostenibilità ambientale e tutela del lavoro applicati in Europa, evitando distorsioni della concorrenza e penalizzazioni per i produttori comunitari.

Il coordinatore del Comitato IV Gamma dell'OI, Antonio Salvatore, ha chiesto una campagna di promozione unbranded per rilanciare il comparto e sottolinearne il valore aggiunto per produzione e distribuzione. La richiesta verrà estesa anche all'Unione Europea, coinvolgendo il Gruppo di contatto (Italia, Francia, Spagna e Portogallo).

A tale proposito, il 19 e 20 marzo si terrà a Madrid un incontro internazionale per discutere strategie di rilancio, etichettatura d'origine e aumento del cofinanziamento delle OP dal 50% al 70%, come già avvenuto post-Covid. Il sottosegretario La Pietra ha ribadito l'importanza della promozione del consumo di cibi sani e della tutela del principio di reciprocità, garantendo il supporto del Governo al settore ortofrutticolo italiano.

A.V.