Agroalimentare
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Il 7 giugno a Firenze si è aperto il ciclo Agri-Talk di Intesa Sanpaolo. Cattozzi: “Sosteniamo le filiere del made in Italy con 10 miliardi per innovazione e competitività in uno scenario complesso”.
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La ripresa degli scambi con il Regno Unito per le piante ornamentali italiane è stata accolta con favore da Confagricoltura, che ha sostenuto le istituzioni e il servizio fitosanitario per sbloccare la situazione.
La riapertura del mercato britannico alle piante ornamentali italiane, comunicata ufficialmente lo scorso 27 maggio, rappresenta un importante successo per il florovivaismo nazionale. Lo stop agli scambi, attivo da ottobre a causa del rischio di diffusione dell’insetto Pochazia shantungensis, aveva provocato ingenti danni alle imprese del settore, obbligate a distruggere le piante sequestrate.
Confagricoltura, che ha lavorato a stretto contatto con il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (Masaf) e con il servizio fitosanitario nazionale, esprime soddisfazione per il risultato raggiunto e ringrazia in particolare il sottosegretario Patrizio La Pietra per l’impegno profuso.
Secondo quanto comunicato dall’Ambasciata, “da martedì 27 maggio non sono previsti controlli intensificati per quanto concerne il rischio relativo alla presenza di Pochazia shantungensis nelle merci in importazione dall’Italia”.
Il mercato del Regno Unito, pur rappresentando solo una quota limitata dell’export florovivaistico complessivo, è considerato strategico da molte imprese leader del settore. Negli ultimi due anni, le esportazioni verso il Regno Unito avevano registrato un calo significativo, pari a -15% in valore e -18% in quantità. La ripresa degli scambi offre ora nuove prospettive per recuperare competitività e presidiare un mercato di grande rilevanza.
Redazione
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Dopo l'utlimo incidente mortale di pochi giorni fa nell’Empolese, l’ASL Toscana centro lancia un appello: “Fate della sicurezza una priorità assoluta”
La recente ondata di incidenti sul lavoro che ha colpito il comparto agricolo toscano – in particolare nella zona dell’Empolese – ha spinto i Servizi di Prevenzione Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro (PISLL) dell’ASL Toscana centro a lanciare un appello che va ben oltre i confini regionali. “Ogni infortunio è evitabile – dichiarano i tecnici del Dipartimento di Prevenzione – la sicurezza deve diventare una priorità assoluta per chi opera in agricoltura”.
Il monito arriva dopo episodi che hanno coinvolto operatori alla guida di trattori agricoli con struttura di protezione antiribaltamento, spesso non utilizzata correttamente. Da qui il richiamo all’obbligo, stabilito dal D.Lgs. 81/08, di indossare sempre la cintura di sicurezza quando si utilizzano questi mezzi: un gesto semplice, ma determinante per evitare esiti fatali in caso di incidente.
“La cintura trattiene l’operatore all’interno della zona protetta del mezzo – ricordano dal PISLL – e rappresenta l’unica barriera efficace contro lo schiacciamento. Senza, anche la cabina più solida può rivelarsi inutile”. Non meno cruciale è la manutenzione puntuale e scrupolosa delle macchine agricole: freni, sterzo, pneumatici, organi di trasmissione e telai di sicurezza devono essere controllati con regolarità.
Il richiamo alla responsabilità riguarda anche le attrezzature a traino: rimorchi, trincia erba, frangizolle e altri strumenti operativi devono essere mantenuti in piena efficienza, con particolare attenzione all’integrità dei dispositivi di protezione e alla stabilità dei carichi.
Dal cuore agricolo della Toscana arriva dunque un messaggio chiaro: la prevenzione in agricoltura è una responsabilità collettiva. Una cultura della sicurezza diffusa e consapevole è indispensabile per proteggere le vite degli operatori e garantire continuità e sostenibilità al sistema agricolo nazionale.
Redazione
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Coldiretti e Filiera Italia: bene l’accordo, ma servono garanzie su controlli e reciprocità normativa
Accolto con favore da Coldiretti e Filiera Italia il nuovo accordo tra Unione Europea e Regno Unito che segna un riavvicinamento post-Brexit sul fronte agroalimentare. L’intesa prevede un allineamento dinamico delle regole in ambito veterinario, della pesca, della sicurezza e della mobilità giovanile, mirando alla riduzione delle barriere commerciali che hanno ostacolato le esportazioni dopo l’uscita di Londra dalla Ue. Tuttavia, le due organizzazioni avvertono: «Bene il dialogo, ma non si abbassi la guardia sulla sicurezza alimentare».
Il Regno Unito si conferma infatti un mercato di assoluto rilievo per il Made in Italy agroalimentare, con un export che ha raggiunto nel 2024 il valore record di 4,8 miliardi di euro. In testa alla classifica delle esportazioni italiane c’è il vino, con 875 milioni, seguito dai prodotti dolciari (643 milioni), dai trasformati ortofrutticoli (568 milioni), dalla pasta (468 milioni) e dai salumi (228 milioni). Numeri che dimostrano una forte resilienza della filiera, nonostante le difficoltà burocratiche e doganali introdotte dalla Brexit.
Proprio queste criticità logistiche potrebbero ora essere alleggerite grazie all’intesa, ma Coldiretti e Filiera Italia mettono in guardia sui rischi di un’apertura indiscriminata. In particolare, temono che gli accordi commerciali già stretti da Londra con Paesi come gli Stati Uniti possano facilitare l’ingresso nel mercato comunitario di prodotti non conformi alle normative europee. Il mancato rispetto del principio di reciprocità, avvertono, rischia di tradursi in concorrenza sleale e in una perdita di tutela sia per i produttori europei sia per i consumatori.
La richiesta congiunta è dunque chiara: favorire il commercio, sì, ma senza derogare alla sicurezza e alla tracciabilità alimentare che contraddistinguono la filiera agroalimentare europea.
Redazione
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Evento in presenza e online per operatori agricoli e tecnici: focus su adesione, gestione e controlli del Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata
Il prossimo giovedì 22 maggio 2025, dalle ore 10.00, si terrà a Roma, presso il centro congressi Forma Spazi di via Cavour 181, un seminario tecnico interamente dedicato agli aggiornamenti normativi e procedurali del Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (SQNPI) per l’annualità 2025. L’iniziativa, accessibile anche da remoto su piattaforma Zoom, è promossa da MASAF e Rete Rurale Nazionale nell’ambito della RetePac 2023-2027 (Scheda IS02 – Ambiente) con il sostegno del FEASR. Il seminario è rivolto a agricoltori, consulenti e tecnici del settore agroalimentare interessati a comprendere nel dettaglio come aderire e gestire correttamente il SQNPI, con focus su controllo qualità, strategie fitosanitarie e strumenti digitali. Tra i relatori, esperti di MASAF, ISMEA, Regioni Piemonte e Trentino e i tecnici della piattaforma informatica DXC. 👉 Il seminario è gratuito e aperto sia in presenza che in modalità online. Per tutte le informazioni, il programma completo e per iscriversi, è disponibile la scheda dedicata su FloraViva
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