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Coldiretti, presente al sit-in anche con le delegazioni toscana e pistoiese, denuncia il rischio di lavoro nero e ricorda che dal 2008 sono stati oltre 6 milioni i voucher usati in Italia e 400 mila in Toscana. Cia partecipa ma senza simboli confederali per i lutti di questi giorni. defilata pure Confagricoltura, che si limita ad un atto simbolico.
Le maggiori associazioni degli agricoltori dicono no all’abolizione dei voucher per le attività stagionali agricole implicita nel testo di riforma del lavoro presentato nei giorni scorsi in parlamento e sono scese in piazza stamani davanti al Senato, dove è ripresa la discussione del disegno di legge del ministro Fornero. Un migliaio di imprenditori agricoli, studenti e pensionati provenienti da tutte le Regioni d’Italia, secondo Codiretti.
Ma la partecipazione alla manifestazione è avvenuta con degli evidenti distinguo. Mentre Coldiretti ha fatto sentire forte la propria voce di protesta senza mezze misure e ha denunciato il rischio di un ritorno al lavoro nero, più diplomatico è stato l’atteggiamento di Cia che nell’odierno comunicato, pur sottolineando la necessità di mantenere lo strumento dei voucher in agricoltura, ha aperto le porte alla ricerca di «una soluzione condivisa, senza forzature e giochi delle parti» ed è intervenuta al sit-in «senza simboli confederali e con una delegazione guidata dai vicepresidenti nazionali Cinzia Pagni e Domenico Brugnoni», «in considerazione dei drammatici e luttuosi eventi che hanno colpito il Paese in questi giorni». Altrettanto prudente è sembrata la posizione di Confagricoltura, che per gli stessi «tragici eventi» ha deciso di «limitare ad un atto simbolico la sua partecipazione», affermando che «gli agricoltori proseguiranno comunque con decisione la loro azione di sollecito su Governo e Parlamento, a difesa di uno strumento che ha contribuito alla trasparenza del mercato del lavoro».
«Con la riforma – protesta Coldiretti - non sarà più possibile per centomila pensionati, studenti e cassintegrati arrotondare il proprio reddito nelle campagne di raccolta di frutta, verdura, olive o vendemmia con i voucher, come hanno fatto fino ad ora dall’estate 2008», per «un totale di oltre 6 milioni» di voucher utilizzati in agricoltura. E pensare che «la vigente legislazione sui voucher consente alle imprese agricole di avvalersi, solo per attività stagionali, del contributo di limitate categorie di soggetti che si trovano fuori dal mercato del lavoro come appunto, dal primo giugno, per i ragazzi dai 16 ai 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi». «Ora l’emendamento presentato dai relatori al ddl di riforma del mercato del lavoro del Ministro Elsa Fornero – continua Coldiretti - cancella di fatto i voucher in agricoltura poiché limita l’uso dei buoni alle sole imprese di autoconsumo, senza contabilità, sotto i 7000 euro di fatturato».
In piazza delle Cinque Lune davanti al Senato c’erano anche la delegazione toscana di Coldiretti, guidata dal presidente regionale Tulio Marcelli, e quella pistoiese con il presidente Riccardo Andreini. Nella nostra regione, ricorda Coldiretti Toscana, «sono centinaia le aziende che ricorrono al voucher ogni anno e altrettanti i giovani studenti che hanno così l’opportunità di lavorare nei campi durante il periodo estivo». Dal 2008 ad oggi sono stati utilizzati per l’agricoltura toscana circa 400 mila voucher. «Non ci stiamo – ha detto Tulio Marcelli – l’attuale proposta di riforma vuole cancellare un’opportunità formativa, professionale ed economica. Alla fine ci rimettono i giovani e gli imprenditori che potevano contare su uno strumento reciproco di tutela: le imprese perchè possono assumere lavoratori tutelandosi da ogni punto di vista legale, sanitario e fiscale, ed il lavoratore ha garantiti tutti i diritti. Temo che l’abolizione dei voucher possa essere una spinta al lavoro irregolare».
«Discutono per mesi con alcuni attori economici-sociali – ha osservato Riccardo Andreini - e poi incidono su un settore che non è stato neppure consultato, trattando l’agricoltura come agnello sacrificale per fare digerire la riforma del lavoro a chi, pur avendo contribuito a scriverla, ora necessita di un contentino. La manifestazione di oggi è il primo passo contro questo ennesimo caso di miope disattenzione che penalizza un settore strategico per il Paese».
L.S.
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- Scritto da Andrea Vitali
L’anteprima della mostra “Florilegio” di Corrado Bonomi, una serie di installazioni con materiali di recupero del giardinaggio ispirate alla lezione di Wittgenstein, tra i due eventi collaterali della VI edizione del festival dal 26 al 27 maggio. Il secondo è l’antologica “Già come nel mio Fior”. Al via il progetto “Ready made in erba”.
Un fine-settimana all’insegna delle rose, con in primo piano quelle da collezione e le antiche. Da sabato 26 a domenica 27 maggio è in programma presso i Musei Mazzucchelli di Ciliverghe di Mazzano, in provincia di Brescia, la sesta edizione del “Festival delle Rose”, appuntamento atteso dagli appassionati italiani del fiore più amato, che sarà impreziosito da eventi di contorno che animeranno sale, cortili, giardini della splendida sede neo-palladiana.
Il principale motivo di attrazione di quest’anno, accanto alla presenza di importanti produttori, quali Vivai Veimaro di Biella, che colorerà i due cortili dei Musei con le sue rose antiche, l’esposizione di una «selezione di rose dedicate all’aristocrazia europea – tra le quali, Baronesse Rothschild, Baronne Prevost, Comte de Chambord, Duchesse d’Auerstadt - con una sezione speciale dedicata a Le Rose delle Regine, protagoniste della storia e del costume, come Queen Elisabeth, La Reine Victoire, Queen of Denmark, Rose du Roi, Reine des Violettes, Principessa di Monaco, Carolina di Monaco e tante altre».
Non mancheranno esposizioni di altre piante di alta qualità, come le piante grasse dell’azienda agricola Careddu Monica oppure le bromelie di FloricolturaSg. E ci saranno eventi collaterali di vario genere, fra i quali spiccano le anteprime delle due mostre di arte contemporanea «a cavallo tra la scienza floreale e la creatività più attuale» in programma ai Musei Mazzucchelli dal 2 giugno al 2 settembre 2012.
La prima è una personale di Corrado Bonomi, a cura di Lara Alberti, intitolata “Florilegio”. Una serie di installazioni ironiche, talvolta surreali, realizzate utilizzando materiali di recupero dal mondo del giardinaggio. «Un allestimento – si legge nel testo di presentazione - che divertirà e stupirà al tempo stesso, proponendo una lettura critica del nostro atteggiamento in relazione all’ambiente e alla vita più in generale. Riconvertendo e scambiando di funzione i materiali, Bonomi capovolge il rapporto tra significato e significante, confermando la lezione di Wittgenstein, secondo cui la comunicazione avviene attraverso una molteplicità di giochi linguistici».
Seguirà una seconda tappa dell’antologica “Già come nel Mio Fior”, inaugurata nel 2011, con opere quest’anno di Maurizio Bottoni, Michelangelo Galliani e The GAHAN Project, a cura di Anna Vergine e Gabriele Fallini, realizzata in collaborazione con la Galleria BonelliLAB di Canneto Sull’Oglio (Mantova) e la Galleria d’Arte Nino Sindoni di Asiago (Vicenza). Il lavoro di Maurizio Bottoni esprime la pittura colta, profondamente descrittiva degli elementi naturali a diversi piani di visione e lettura, dal singolo fiore alla realtà della zolla erbosa, un’indagine di un microcosmo, che si allarga al bosco nelle diverse situazioni del giorno e della notte, condotta come se si facesse parte di quel mondo. Le opere scultoree di Michelangelo Galliani rivelano la sua grande maestria nell’interrogazione della materia in una visione della bellezza legata alla classicità. Infine, il corpus di The GAHAN Project, come i fiori, vive indipendentemente dall’attenzione che gli si dedica, nell’anonimato dei suoi componenti, in una ricerca legata alla leggerezza come caratteristica fondativa di un modo di operare strutturato sulla crescita organica, riferita alla vitalità insita nella materia.
Fra i vari appuntamenti per il pubblico, gli incontri con operatori di settore ed esperti sulla coltivazione di rose e i consueti laboratori creativi per bambini, che quest’anno vedranno la conduzione diretta dell’artista Corrado Bonomi, che si è reso disponibile per le ultime domeniche del mese dal 27 maggio fino al 2 settembre a coinvolgere le famiglie, in “Ready made in erba”, un’attività tesa a stimolare lo spirito critico nei confronti della realtà che ci circonda, attraverso la manipolazione creativa e il riutilizzo di materiali da giardinaggio: sottovasi, tubi di gomma, reti e così via.
Ingresso e orari: sabato e domenica dalle 10 alle 20; ingresso 5 €, ridotto 3 euro.
L.S.