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La fiera leader mondiale del florovivaismo, Ipm Essen, si è chiusa con cifre leggermente più alte dell’anno scorso a livelli record. Il ceo Oliver P. Kuhrt ha sottolineato l’internazionalità della manifestazione: più 7% di visitatori dall’estero nel territorio, più visitatori stranieri (43% contro 36% nel 2014) più espositori stranieri (64% invece che 62%) da più paesi (49 invece di 45). Aumentati anche gli ordini, sopra la soglia di un terzo delle aziende.
Ipm Essen, la fiera tedesca leader nel mondo per la filiera del florovivaismo e del verde, si è chiusa il 30 gennaio con cifre leggermente più alte dell’anno precedente, raggiungendo livelli record su un po’ tutti i fronti: dal numero degli espositori, a quello dei visitatori, al tasso di internazionalità della manifestazione, fino alla quantità di affari conclusi in fiera.
E’ quanto si legge nel comunicato di fine edizione 2015, diffuso il 30 gennaio a poche ore dalla conclusione, dove si evidenziano i 1604 espositori da 49 nazioni (l’anno prima erano 1504 da 45 paesi), di cui il 64% stranieri (erano il 62%), i 56.500 visitatori (+7% sul 2014) accorsi dall’estero nel territorio di Essen nei 4 giorni della fiera (dal 27 al 30 gennaio) e i 41.600 visitatori registrati alla manifestazione, di cui il 43% stranieri (era il 36%) e il 97,5% commerciali (era il 95,3%). L’83% dei visitatori registrati sono europei, 6% dall’America (un record) e 9% dall’Asia. Tre quarti dei visitatori aveva responsabilità di acquisto e più di un terzo ha fatto ordini per la prossima stagione.
«Stiamo ripercorrendo i risultati di uno degli eventi di maggior successo in 33 anni di storia di Ipm Essen – ha dichiarato il ceo dell’ente organizzatore Messe Essen Gmbh, Oliver P. Kuhrt -. Mai prima d’ora così tanti espositori avevano presentato le loro innovazioni qua e mai prima d’ora così tanti visitatori erano accorsi da fuori la Germania. Questi sono risultati di alto livello». Toni entusiastici che al momento sembrano confermati dal sondaggio realizzato dall’organizzazione fra i partecipanti, con il 93% dei visitatori e il 97% degli espositori che hanno detto di voler tornare il prossimo anno: dal 26 al 29 gennaio 2016.
Ma al di là dei numeri, quali sono stati i risultati sul piano qualitativo di Ipm Essen 2015?
Uno dei motivi salienti della fiera è stato il tema del (come) «far crescere il valore della pianta come prodotto», come ha sottolineato Jürgen Mertz, presidente di Zentralverband Gartenbau e. V. (l’associazione centrale del florovivaismo, o meglio ortoflorovivaismo).
E in tale prospettiva possono essere lette tutte le innovazioni e premi della manifestazione. All’«Innovation Showcase» sono state presentate in tutto 65 innovazioni da parte di 39 espositori. Con i seguenti premi: nella categoria “piante fiorite primaverili” il leucanthemum hosmariensis ibrido ‘African Rose’ di Kientzler da Gensingen (Germania); nelle “piante da aiola e balcone” il bidens ibrido Beedance ‘Red + Eye’ di Moerheim (Olanda); nelle “piante da vaso” la boronia heterophylla ‘Lipstick’ di Eps da Kevelaer (Germania); nelle “piante fiorite da appartamento” la promenaea ‘Sunlight’ di Klusmann da Friedeburg (Germania); nelle “piante da serra” l’artocarpus altilis ‘Ma’afal’ di Cultivaris North America (Usa); nei “fiori recisi” il ‘Könst Paradiso’, una alstroemeria di Könst Alstroemeria (Olanda); nelle “piante arboree” il Rododendron micranthum ‘Bloombux’ di Diderk Heinje di Edewecht; nella categoria “cespugli e arbusti” il Pennisetum alopecuroides ‘Hameln Gold’ di Cultivaris North America (Usa).
Interessanti anche le proposte dei maestri fioristi. E a Ipm Essen è stato scelto, fra l’altro, il fiorista che rappresenterà la Germania alla coppa del mondo dei fioristi Fleurop Interflora a Berlino nel 2015: Jürgen Herold, che ha convinto per la creatività e l’abilità manuale. In uno show molto innovativo i designer floreali tedeschi e danesi hanno fornito al pubblico nuovi stimoli sulle piante da interno e hanno mostrato che sia al chiuso che all’aperto la pianta è un elemento costitutivo imprescindibile del lifestyle. Da ricordare anche l’incontro con lo stilista Tim Labenda, che è intervenuto per parlare degli effetti sinergici fra moda, fiori e trend del gusto.
Vi sono state poi, oltre agli eventi ricordati nei giorni scorsi da Floraviva, molte attività sul fronte della promozione della formazione e dell’avviamento professionale per bambini e ragazzi nel settore florovivaistico. L’appuntamento “La città verde” (The Green City), con giardinieri, architetti del paesaggio e amministratori pubblici, in cui si è spiegato in che modo più verde possa migliorare il clima delle città. Poiché un verde urbano adeguato non solo protegge gli edifici dalle conseguenze del caldo e del freddo estremi, ma assorbe anche anidride carbonica e polveri sottili, migliora il microclima locale producendo ossigeno e promuovendo la biodiversità.
Redazione Floraviva
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- Scritto da Andrea Vitali

Questi i due principali risultati emersi dall'ultimo Rapporto Eurispes 2015. Così il 67% delle persone possiede uno smartphone, il 59,9% acquista online, il 53% controlla il proprio conto bancario e quasi tutti hanno un profilo Facebook (95,7%). E dall'uso del noto social network si nota un netto aumento di consensi per la Chiesa che riesce finalmente a superare la soglia del 50%, dato mai raggiunto nella serie storica 2009-2015, arrivando al 62,6% dei consensi con ben 13,6 punti percentuali di crescita. Rimane forte la preoccupazione per la privacy.
Nell'Italia iperconnessa restano forti i timori della privacy, infatti il 43,1% degli utenti Facebook ha sentito violate le proprie informazioni private con la pubblicazione di foto, il 15,5% per video che li riguardava e il 14,3% per frasi che rivelavano fatti personali. Questi rischi diventeranno ancora più preoccupanti davanti all’avvento dell’Internet of Things. Secondo il presidente di Eurispes, Gian Maria Fara, “L’utilizzo di massa delle nuove tecnologie ci pone davanti a nuovi interrogativi. La pervasività, apparentemente silenziosa e quasi confortevole, del cyberspazio in cui viviamo, è destinata ad aumentare con l’avvento di una nuova Era, la cosiddetta Internet of Things. Oltre ai cambiamenti sociali ed economici che questo comporterà, non possiamo più ignorare il fatto che le guerre si combatteranno sempre più sul “filo” del web”. Per Fara “Più di ogni cosa è quindi fondamentale adeguare il Sistema Paese a questo nuovo scenario, facendo prevenzione, gestendo i rischi e gli eventuali incidenti in maniera tempestiva ed in tempo reale. Che cosa accadrebbe infatti al nostro Paese se venissero aggredite le nostre infrastrutture critiche? Siamo pronti per affrontare i nuovi scenari delle guerre cibernetiche?”. La sicurezza informatica finora è stata intesa come un costo eliminabile, a discapito però dei costi successivi, decisamente più consistenti, che vengono sostenuti per colmare le falle e danni prodotti dagli attacchi. Lo smartphone risulta essere il dispositivo elettronico più presente nelle famiglie italiane. In quale modo utilizziamo i nostri telefoni? Chiaramente per chiamare ed essere chiamati (99,5%) e inviare e ricevere sms (88%). Molto diffusa è anche l’abitudine di fare foto/filmati (65,3%), inviare/ricevere foto/video (64,1%), navigare su Internet (61,2%), comunicare tramite WhatsApp e altre applicazioni di messaggistica (60,6%). Riferisce di usare i social network (Facebook, Twitter ecc.) tramite smartphone il 41,8% del campione. Il 40,2% usa il telefonino anche per lavorare, il 34,2% ascolta la musica, quasi un terzo (31,1%) gioca. La quasi totalità del campione (95,7%) è attiva su Facebook. In molti anche su Twitter (43,2%), Google+ (40,1%), Instagram (34,2%), e LinkedIn (20,9%). Il vero boom di consensi lo registra la Chiesa: Papa Francesco, ci dice l’Eurispes, piace a tutti. Bergoglio raggiunge infatti l’89,6% dei consensi. La Chiesa, dopo un lungo periodo di crisi, riconquista così la fiducia degli italiani, e secondo il presidente dell’Eurispes “è importante la posizione assunta dal Papa, anche a seguito degli avvenimenti che hanno colpito la Francia e che hanno acceso a livello internazionale un animato confronto culturale e politico sul ruolo delle religioni”. E “il ‘pugno’ del quale ha metaforicamente parlato il Papa – spiega Gian Maria Fara - pone in termini decisivi il tema del rispetto nei confronti dei valori e delle identità altrui e del riconoscimento dell’altro da sé”.
Anna Lazzerini
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Primo posto al rhododendron micranthum Bloombux, con cui comporre delle piccole siepi. Al secondo l’hydrangea macrophylla Music Collection, ortensie in grado di ispirare sia per le immagini che per le reminiscenze musicali. Terze delle piante acquatiche con belle radici in vista che si propongono come nuovi elementi decorativi da tavolo.
«Le storie che suscitano entusiasmo per i fiori e le piante nei consumatori sono particolarmente importanti oggigiorno»: è quanto si legge nella descrizione dell’attività del g&v-CreativCenter, presente qui a Ipm Essen, specializzato nello scovare e utilizzare nuove storie legate al mondo floreale in grado di risvegliare il desiderio di acquisto nei punti vendita.
Ma il «Flower Storytelling», la narrazione di storie su fiori e piante, è al centro dell’attenzione a Ipm grazie in primis al ‘Show Your Colours Award’, un concorso che premia la migliore storia dietro a un prodotto florovivaistico. Concorso al cui esito quest’anno hanno contribuito anche i voti ricevuti online.

Il primo premio è andato al rhododendron micranthum Bloombux® delle aziende Joh. Stolwijk & Söhne, Boskoop (Paesi Bassi), e Diderk Heinje Pflanzenhandelsges. mbH & Co KG., Jeddeloh (Germania), una joint venture germanico-olandese. L’aspetto interessante di questa pianta è che «crea un nuovo mercato per un vecchio prodotto», come ha detto il presidente della giuria durante la premiazione. Infatti conosciamo i rododendri come piante solitarie. Questo piccolo rododendro invece è perfettamente adatto come piccola siepe e può rimpiazzare il buxus, inoltre tollera il calcare, è sempreverde, e può essere utilizzato in spazi pubblici.
In seconda posizione si è classificata l’hydrangea macrophylla Music Collection® di De Jong Plant bv, Boskoop (Paesi Bassi). Si tratta di una collezione di ortensie che comprende 7 nuove varietà con fioriture di lunga durata, che sono state denominate richiamando sette stili musicali internazionali famosi. Una swinging collezione, dunque, capace di catturare l’attenzione dei consumatori attraverso le immagini, ma anche tramite gli echi musicali.
Infine, il terzo posto se lo sono aggiudicato le floating plants in vaso di vetro di R. Moerings bv, Roosendaal (Paesi Bassi): delle piante acquatiche che, messe in vasi di vetro, mostrano delle belle radici e si trasformano in elementi decorativi da tavolo. Vanno bene sia all’aperto che in interno. Possono rappresentare «qualcosa di nuovo sui tavoli» e aprire un nuovo mercato.
Lorenzo Sandiford
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Floraviva ha incontrato ieri, durante la fiera di Essen che chiude oggi, la delegazione speciale di Coldiretti Pistoia composta da: Michele Bellandi, responsabile tecnico Coldiretti Pistoia, Vincenzo Tropiano, direttore Coldiretti Pistoia, e Pierfrancesco Previti, responsabile fiscale.
Buone, secondo appunto Coldiretti Pistoia, le indicazioni per le aziende florovivaistiche pistoiesi presenti a Ipm, una delle principali fiere al mondo per il settore delle piante e fiori, in corso nella città tedesca di Essen. Il mercato florovivaistico, ovviamente, risente delle tensioni internazionali (Russia, Ucraina, Siria, Iraq e tutto il Medio Oriente), ma “c'è una conferma e un rinvigorimento dell'interesse nei confronti delle nostre aziende da parte dei tanti visitatori professionali alla fiera -spiega Vincenzo Tropiano, direttore di Coldiretti Pistoia, che è in Germania insieme agli imprenditori della provincia-”. Complessivamente sono una trentina le aziende pistoiesi presenti.
In mezzo a 1.500 espositori di tutto il mondo “le nostre realtà spiccano per qualità della produzione e creatività -continua Tropiano-, negli stand è stata anche 'ricostruita' l'atmosfera di piazza La Sala di Pistoia (vedi foto, ndr). Le prime indicazioni sugli ordinativi raccolti sono buone. Isp Essen è il primo appuntamento dell'anno e, di solito, le indicazioni rilevate danno il segno a tutto l'anno agrario, per ciò che riguarda l'export”.
Indicazioni che confermano la tendenza evidenziata dall'ufficio studi Caript, che ha rilevato un aumento delle esportazioni del 2,3% nel terzo trimestre 2014, grazie alla ripresa delle vendite nella maggior parte dei mercati. “Le nostre aziende sono impegnate a produrre con modalità sempre più sostenibili -conclude Tropiano-, con investimenti e sacrifici. Qualità che ci sono riconosciute in tutto il mondo”.
Redazione Floraviva
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La crisi del 2013 è un brutto ricordo, ma se in Germania si è raggiunto il livello di consumi di piante e fiori del 2012 (8,6 miliardi di euro), su scala europea, nonostante la crescita di acquisti nei paesi più in salute, il recupero non c’è stato. Per le piante in vaso, -1% l’import dell’Ue tra metà 2013 e metà 2014, calo dell’export dell’Italia (-17% tra metà 2012 e 2014, mentre in Olanda -8%). Per i fiori recisi, +2% in valore dell’import verso Ue (+37% da Ecuador) ed export crollato in Russia (ma +40% l’import polacco dall’Olanda). In Germania, tra le piante in vaso, bene quelle fiorite: le verdi ferme a una quota dell’11%.
E’ un mercato florovivaistico di non facile lettura quello raccontato a Ipm Essen 2015. Già tra il comunicato stampa del 20 gennaio, relativo all’andamento del 2014 in Germania in base alle stime dell’Ami (Agricultural market information) dello scorso settembre, e quello del 26 gennaio, in cui tali stime vengono ripresentate ma messe in relazione da un lato col trend generale dei consumi in Germania e dall’altro con dati di Eurostat e altre fonti riguardanti tutta l’Europa, si notano alcune differenze in negativo.
Nel secondo comunicato si afferma infatti che la propensione all’acquisto del consumatore tedesco si è deteriorata rispetto allo scorso autunno. E, mentre la situazione della domanda di prodotti florovivaistici in Germania fotografata a settembre era di un sostanziale recupero dei livelli del 2012, quella su scala europea a metà del 2014 scattata da Eurostat non aveva recuperato il livello del 2012.
Ma, nonostante il quadro non ancora definitivo e incompleto sul 2014 e le differenze tra mercato della Germania e mercato europeo, è utile riassumere i dati forniti durante la fiera tedesca leader del settore green (il florovivaismo inteso nel senso più ampio possibile), perché ci sono spunti interessanti in generale e in particolare per gli operatori del settore del verde in Italia.
Mercato europeo
«Il mercato europeo dei fiori e delle piante – si legge nello scenario tracciato da Marianne Altmann sulla base di dati Eurostat e altre fonti – sta recuperando a confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente [2013, ndr], ma è ancora sotto il livello del 2012». Sono cresciute le esportazioni di fiori e piante dall’Olanda verso paesi quali Germania, Gran Bretagna e Francia. E dove la crisi non è stata dura la domanda di tali beni è cresciuta. Anche perché il clima mite ha stimolato la propensione all’acquisto dei consumatori di prodotti verdi. Così in Germania, Svizzera, Austria e Svezia, stando ai dati dell’autunno del 2014, gli acquisti di fiori e piante erano aumentati.
D’altra parte, continua Altmann, per la nota crisi nei rapporti fra Russia e Ue, «le importazioni russe di fiori e piante dall’Olanda sono calate dell’8,5% nella prima metà del 2014. E questo declino non è stato compensato dal mercato interno dell’Unione europea. Perciò i prezzi hanno incominciato ad andare sotto pressione». Tuttavia, aggiunge, la riduzione dell’export di fiori europei a fine 2014 dovrebbe rivelarsi meno grave grazie alla crescita dal 2012 all’anno scorso delle importazioni polacche di fiori e piante (anche le esportazioni polacche sono nel frattempo cresciute, con i fiori recisi più che triplicati in due anni, a vantaggio di mete quali la Russia e la Bielorussia).
Intanto le crisi geopolitiche scoppiate in varie zone del mondo stanno raffreddando i consumi.
Riguardo al comparto delle piante in vaso, nonostante i dati incoraggianti del primo trimestre del 2014 in Olanda (+5,3% degli scambi in valore sul 2013 a livello nazionale e +10% di fatturato a San Valentino per FloraHolland con le phalaenopsis), secondo Eurostat a metà 2014 le importazioni di piante in vaso nell’Unione europea sono scese dell’1%, attestandosi a 0,99 miliardi di euro, e la seconda metà dell’anno non potrà invertire il trend negativo. (il calo è dell’8% rispetto al 2012). Inoltre Eurostat ha registrato cifre in diminuzione nell’export per tutti i maggiori paesi esportatori europei di piante in vaso: tra la prima metà del 2012 e la prima metà del 2014 l’Italia e la Danimarca hanno esportato -17% piante in vaso, mentre il Belgio -14% e l’Olanda -8%. La Germania, però, come vedremo, si è rivelata un’isola felice.
Per quanto concerne i fiori recisi, l’analisi di Altmann sottolinea il +2% in valore nella prima metà del 2014 delle importazioni nell’Unione europea registrate da Eurostat, le cifre in aumento delle importazioni dirette da paesi terzi verso vari paesi europei e il calo del 2,2% del fatturato olandese nello stesso periodo (la fonte di quest’ultimo dato è Itc, International Trade Center). L’import da Israele è sceso del 14% nella prima metà del 2014, quello dall’Etiopia è rimasto stabile, mentre quello dall’Ecuador è cresciuto del 37% e quello del Kenya del 9%. Fra i dati messi a fuoco, spiccano i risultati nelle aste olandesi di peonia e hydrangea, con incrementi a doppie cifre. Sul lato della domanda, le esportazioni di fiori recisi verso la Russia sono diminuite drasticamente, ma una parte del calo è stata compensata dalle importazioni polacche dall’Olanda (+40%), mentre nel frattempo la Polonia aumentava le esportazioni in Russia del 39%.
Mercato tedesco
In base alle stime di Ami a settembre 2014, l’anno scorso il livello dei consumi di piante e fiori in Germania dovrebbe essere ritornato ai livelli del 2012 e 2011 (un valore di 8,6 miliardi ai prezzi retail), confermando il mercato tedesco come un importante sbocco dei prodotti florovivaistici. Con una spesa pro capite per fiori e piante di 107 euro all’anno (livello che è stato superato soltanto nel 2007 e 2008). Le attese per il 2015 sono di aumenti delle spese dei tedeschi per le piante in vaso, ma anche per i fiori recisi (che valgono 37 euro di spese pro capite all’anno), sia pure in misura minore.
Fra i risultati del 2014 messi in luce da Altmann, le grandi quantità di fiori recisi vendute a San Valentino e per la Festa della Mamma, con i bouquet come regalo più gettonato per la seconda ricorrenza (71% dei cittadini tedeschi per una spesa media di 14 euro a bouquet, e il 25% degli acquisti effettuato online). Riguardo alle piante in vaso, la grande maggioranza degli acquisti ha riguardato piante fiorite. Mentre i consumi di piante verdi, che valgono l’11% del mercato delle piante in vaso, sono rimasti stagnanti.
LS



