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myplant & garden

Dopo il progetto strutturato di Christmas Flowers Trends, anche Myplant promette ai suoi visitatori la presentazione dei prossimi trend della moda dei fiori e delle piante partendo dal barocco. Numerose scuole italiane di Arte Floreale realizzeranno performance ispirate a Caravaggio, Bernini, Borromini e Vivaldi. Spazi espositivi e compositivi ricreeranno un momento di incontro perfetto fra produttori, grossisti, opinion leader e grandi maestri.

Dunque alla nuova fiera di Milano ci sarà quest’anno un’area speciale dedicata alle tendenze classiche e ai nuovi trend della decorazione floreale italiana: ma non solo. Cucina stellata e sfilate “flower fashion” animeranno le vetrine espositive e le installazioni emozionali. Saranno presenti per la scuola Pianeta Fiore gli insegnanti Chicco Pastorino, Gigi Iodice, Pino Spurio Riposati; per la scuola Assofioristi gli insegnanti Paolo Maffei e Mario Gobbi; per la scuola Laboratorio Idee l'insegnante Carmelo Antonuccio; per la scuola Federfiori gli insegnanti Silvano Erba e Francesca Buriassi; e per la scuola Scultura Fiori l'insegnante Maria Cecilia Serafino. Delle scuole partecipanti saranno presenti anche numerosissimi allievi che seguiranno e collaboreranno per la realizzazione delle opere floreali. I fiori saranno forniti dal Mercato dei Fiori di Napoli e dal Mercato dei Fiori di Viareggio. Le dimostrazioni avverranno con la stretta collaborazione dell'Associazione Nazionale Piante e Fiori d’Italia e il supporto organizzativo della Guida "I Fioristi Italiani". A cura de l’École des Fleurs verranno realizzate dimostrazioni, defilé e “danze floreali” per dare risonanza alle tendenze e alle potenzialità decorative più attuali del mondo flower fashion. Sempre sul tema del reciso, il 27 febbraio, al mattino, si terrà un incontro su “La valorizzazione del fiore attraverso lo stile italiano”. Interverranno, moderati da Walter Pironi, Mario Selicato (presidente ASSOFIORISTI), Carlo Sprocatti (presidente FEDERFIORI), Cristiano Genovali (presidente ASSOCIAZIONE PIANTE E FIORI D'ITALIA), Chicco Pastorino (guida I FIORISTI ITALIANI), Cafiero Catello (presidente FLORA Pompei), Anna Zottola (preside SCUOLA MINOPRIO). Al termine, lo special guest Felice Lo Basso, chef stellato del ristorante Unico Milano, stella Michelin più alta in Europa, proporrà al pubblico le sue creazioni culinarie a base di fiori e aromi. Fra gli espositori potrete incontrare anche Floraviva, per visitare la fiera basta acquistare il biglietto elettronico, con sconto, su http://myplantgarden.com. Tutti gli eventi, in costante aggiornamento, sono visibili sul relativo sito web: http://myplantgarden.com/visitare/eventi/. Chi intende approfittare del poco spazio rimasto a disposizione può contattare la segreteria al numero 02-6889080 o scrivere un’emailQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Redazione Floraviva

salon du vegetal

Il 17, 18 e 19 Febbraio 2015 si tiene la trentesima edizione del Salon du Végétal a Angers, FranciaAnno dopo anno questa manifestazione  è divenuta uno dei maggiori appuntameni internazionali per i professionisti del settore del vegetale in senso lato. L'Italia è rappresentata da una « squadra verde » che si compone quest'anno di più di trenta espositori, di cui un terzo sono toscani. L'obiettivo in questo caso ha due valenze. La prima di mero significato commerciale e la seconda di rappresentenza internazionale dell’intera filera del verde, che ci pare giustificato dire del vegetale italiano.

Il Salon du Végétal di Angers è un apputamento annuale imprescindibile per tutti i professionisti del vegetale. Vera e propria piattaforma di scambi tra professionisti, è uno degli principali eventi del settore da trent'anni perchè riunisce durante tre giorni tutti i segmenti della filiera : orticoltori, vivaisti, garden centers, fioristi, paesaggisti, servizi spazi verdi della città, allevatori, giornalisti, professori... Qui è presentata l'insieme dell'offerta vegetale su 30.000m² e si aggiunge anche un'importante offerta in attrezzature e servizi (concimi, contenitori, ricerca, insegnamento). In breve, il salone presente la ricchezza del settore del vegetale, le innovazioni, le tendenze ed i nuovi concetti.
 
La sua influenza è internazionale : i suoi 15.000 visitatori sono originari da 32 paesi differenti, e la fiera accoglie ogni anno circa 550 espositori provenienti da una decina di paese. Tra questi paese espositori, l'Italia è il quatro per importanza con trentuno aziendie quest'anno, tra cui undici sono toscane. Per questi professionisti del vegetale, la posta in gioco è alta. In effetti, la fiera è solo aperta ai professionisti: questo facilita e ottimizza gli scambi e costituici per gli italiani un'interessante occasione per sviluppare il loro lavoro fuori dai confini nazionali. Però, al di là degli obbiettivi economici e commerciali, questo salone è innanzitutto una vetrina internazionale delle competenze e abilità. Poi, offre l'opportunità di scambiare e di proporre una visione di ciò che sarà l'avvenire del verde, di svelare al grande pubblico il dinamismo della filiera orticola, così da poter promuovere la filiera agricola italiana all’estero.

La lista degli espositori italiani e il link alle informazioni sui loro spazi espositivi

A&G FLOROORTOAGRICOLA SSA 

BORRIGARDEN Societa Agricola Semplice 

Vivai BRUSCHI SANDRO

CATTANEO BRUNO SRL

Vivai Piante COVILI FRANCO

DEGREA SPA

DIEM SRL

EUROPROGRESS SRL

FLOR-COOP LAGO MAGGIORE SCA

GRUPPO PADANA ORTOFLORICOLTURA

I.DE.L. SRL

INNOCENTI E MANGONI PIANTE

JARDISERVICE SRL

LAZZERI SOC. AGR. AR.L

LORENZETTO SRL

MAGNI PIANTE SSA

Societa Agricola MH CACTILAND ARL

SOC. AGR. NANNINI VASCO E F.LLI

NICOLI SRL

PANDOZZI Societā Agricola Semplice

PIANTE FARO

RB PLANT SRL

ROMITI VIVAI S.S. DI PIETRO & FIGLI

AZ. AGR. SENTIER

TERRAALTA SS

TESI UBALDO & FIGLI

THALIAFLOR SNC

Vivai TINTORI Oscar

VANNUCCI PIANTE

VIGO GEROLAMO SRL

ZELARI PIANTE 

 

Redazione Floraviva

Un quartiere di stampo europeo, libero dalle auto, ad alta qualità urbanistica ed ambientale, con funzioni pubbliche di pregio ed una parte storica che accoglierà il più importante polo museale cittadino, spazi per start up giovanili, co-working e per la partecipazione diffusa dei pistoiesi alla vita della città: queste alcune delle previsioni contenute nell'accordo di programma per la rigenerazione dell'area del vecchio ospedale di Pistoia, il "Ceppo", presentato oggi pomeriggio, a Firenze, dal presidente della Regione Enrico Rossi, dell'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni e dal sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli.

 
La definizione dell'accordo, che sarà firmato nelle prossime settimane, arriva al termine di un fitto confronto tra gli enti coinvolti (Regione Toscana, Comune di Pistoia, Provincia di Pistoia, Azienda Usl3, Autorità di Bacino del Fiume Arno, Consorzio di Bonifica Medio Valdarno, Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici, Soprintendenza per i beni archeologici, Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici), volto a conciliare, da una parte il recupero delle somme anticipate per la costruzione del nuovo ospedale (già attivo dal luglio 2013), e dall'altra l'esigenza di assicurare alla città di Pistoia una riqualificazione di qualità dell'area del Ceppo. L'intervento previsto dall'accordo di programma ha infatti la finalità di rivitalizzare l'area ex ospedaliera, andandone a ricostituire la continuità urbanistica e paesaggistica con il r esto della città storica, attraverso il diradamento, la riqualificazione e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente.
 
"E' stato raggiunto un accordo importante - sottolinea il presidente Enrico Rossi -, che era già compreso in quello per il nuovo ospedale. Quindi, da un lato abbiamo costruito un nuovo ospedale, dall'altro recuperiamo tutta l'area del vecchio ospedale. Abbiamo concluso due accordi molto importanti sul riuso: prima a Pisa, ora a Pistoia. Noi siamo per il recupero e la riqualificazione. Qui a Pistoia sarà un'operazione di circa 50 milioni, distribuiti in cinque anni. Investendo, si creano posti di lavoro. Su questo chiederemo all'Irpet una valutazione".
 
"Gli impegni contenuti nell'accordo di programma - è la dichiarazione del sindaco Samuele Bertinelli - trasformeranno quello che per molti secoli è stato un luogo di cura, in un polmone di salute per tutta la cittá, attraverso una vera e propria opera di rigenerazione urbana che prevederá un forte diradamento edilizio e darà vita ad un quartiere di stampo europeo, libero dalle auto, di alta qualità ambientale ed urbanistica. Questo accordo di programma rappresenta un esempio di collaborazione istituzionale alto, che merita di essere sottolineato e per il quale voglio ringraziare davvero tutti gli enti e gli uffici che vi hanno lavorato, e tra tutti la Regione Toscana".
 
"All'interno di questa ristrutturazione complessiva - dice l'assessore Luigi Marroni - ci sarà anche una cittadella della salute, anche la direzione dell'azienda sanitaria verrà collocata lì. E' un'operazione complessa, iniziata con la costruzione del nuovo ospedale San Jacopo, inaugurato nel luglio 2013, e che vede ora in questo accordo la sua conclusione".
 
Gli edifici di minor qualità architettonica saranno demoliti, mentre altre parti saranno riqualificate e destinate sia a funzioni di tipo privato (residenze, terziario e turistico ricettivo) che di tipo pubblico. Nella parte storica del Ceppo (ovvero la parte monumentale ed il cosiddetto padiglione Cassa di Risparmio, che entreranno direttamente nelle disponibilità del Comune di Pistoia) potranno sorgere così uffici pubblici, gli Archivi comunali storici riuniti e tutti i servizi di sportello del Comune attualmente collocati in più sedi, e funzioni scolastiche; saranno inoltre previsti spazi in cui condividere e sviluppare esperienze formative, di lavoro ed imprenditoriali, come piattaforme di co-working e start up giovanili. L'edificio storico del Ceppo entrerà completamente nella proprietà del Comune di Pistoia, attraverso una concessione di 35 anni, alla quale seguirà il definitivo passaggio di proprietà dall' Azienda sanitaria all'Ente comunale, e sarà destinato prevalentemente alla funzione espositiva e museale. Nella parte monumentale, infatti, sorgerà il più importante polo museale cittadino e sempre nella parte storica l'Amministrazione comunale intende realizzare una "Casa della Città", ovvero un moderno urban-center che diventerà il cuore pulsante della partecipazione attiva dei pistoiesi alla vita della città.
 
In altri edifici di più recente costruzione troveranno posto alcune funzioni di tipo sanitario di livello territoriale e di quartiere.
 
Al centro delle trasformazioni ci sarà la realizzazione di un grande parco cittadino attrezzato, con percorsi ciclopedonali e giardini che formino un sistema ad alta naturalità, che oltre a svolgere il ruolo di tessuto connettivo delle funzioni del nuovo quartiere urbano, contribuirà in modo significativo alla formazione di una rete di connessioni con le altre aree pubbliche, verdi (in particolare l'area del padiglione emodialisi, il nuovo giardino di Villa Capecchi con i giochi realizzati da artisti contemporanei, il giardino del Carbonile, piazza del Carmine, il giardino di Palazzo Fabroni) o piazze pavimentate della città, dentro e fuori le mura.
 
Redazione Floraviva

enrico rossi

La “Regione nuova” di cui ha parlato il presidente Rossi prenderà vita entro tre mesi con l’entrata del personale delle Province legato alle funzioni che torneranno di competenza regionale. Sburocratizzazione e snellimento delle procedure questi i due scopi principali della riorganizzazione delle funzioni provinciali che si completerà con l’approvazione della proposta di legge che la Giunta regionale ha approvato lo scorso 19 gennaio.  Salari e inquadramento dei lavoratori delle Province rimarranno inalterati nel trasferimento. “Si passerà ad una Regione più presente nei territori, che governa, che fa più amministrazione, più vicina al cittadino”, così si è espresso fiducioso Rossi, ribadendo che anche il Governo dovrà essere più leggero e meno costoso in un percorso già intrapreso da Regione e Province.

Cogliere l'occasione del riordino delle funzioni provinciali per riorganizzare la macchina amministrativa toscana, migliorare il rapporto fra cittadini e pubblica amministrazione, favorire la sburocratizzazione e lo snellimento delle procedure. Questo il senso dell'Intesa firmata fra la Regione Toscana, l'ANCI Toscana e le organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL. Era presente al tavolo, ma ha deciso di non firmare l'accordo, l'Upi, l'associazione delle Province, che pur condividendo lo spirito complessivo dell'intesa, ha voluto rimarcare il mancato accoglimento di un emendamento riguardante le risorse da attribuire da parte della Regione alle Province, in cui si chiedeva l’assegnamento della totalità dei finanziamenti del 2015, e non una quota parte in relazione a questa fase di transizione. Il taglio del 50% delle spese per il personale delle Province e del 30% della Città metropolitana, la messa in mobilità del corrispondente personale, impone a tutta la pubblica amministrazione uno sforzo straordinario. "Noi – ha evidenziato il presidente Rossi – ci siamo impegnati a garantire la nostra quota parte dei finanziamenti alle Province fino al giorno in cui le competenze e il personale resteranno in carico a questi enti. Questo è il nostro impegno. Vorrei ricordare come questa operazione di riordino abbia di per sé un costo significativo (tra i 20 e i 25 milioni) per le casse regionali: è un sacrificio necessario però a dare senso e contenuti a questa riforma". L'accordo invita le Province, così come sta facendo la Regione, a dichiarare gli "esuberi" del personale in possesso dei requisiti previdenziali pre-Fornero; impegna la Regione a farsi carico del personale impiegato nelle funzioni che a questa saranno trasferite; gli enti territoriali e statali a mettere in atto tutti gli strumenti per ricollocare il rimanente personale. Nell'intesa siglata stamani c'è scritto che salari e inquadramento dei lavoratori delle Province rimarranno inalterati (salario accessorio e posizione giuridica compresa), si ricorda che il personale sarà trasferito assieme alle funzioni e nei trasferimenti saranno presi in considerazione anche gli assunti a tempo determinato e i Co.co.co. "Con la nostra legge – prosegue il presidente - abbiamo attuato il riordino delle competenze regionali, a noi richiesto dalla legge Del Rio, basandoci su tre principi: il principio di vicinanza (laddove possibile sempre meglio decentrare per essere più vicini al cittadino), di adeguatezza (alcune questioni devono essere invece gestite da 'adeguata' distanza) e di separazione (i cittadini devono avere ben chiaro qual è l'ente competente a seconda della materia). In quest'ottica abbiamo deciso di riportare alla Regione le competenze su agricoltura, ambiente e formazione stabilendo un termine di tre mesi per definire il transito del personale dalle Province nell'ambito di queste funzioni". Rossi auspica infine un cammino di incontro con il personale delle Province per rimotivare e coinvolgere. Le Province cessano dunque di essere un ente autonomo, la Regione passerà in pochi anni da 65 consiglieri a 40 e da 14 assessori a 8: “Sono segni concreti, che sarebbe auspicabile arrivassero anche dallo Stato. Perché, per dare senso a questo cammino di riforme, abbiamo bisogno di uno Stato più efficiente, più leggero e meno costoso", conclude Rossi.

Redazione Floraviva

imu cia

Gli ultimi cambiamenti hanno aggravato la situazione delle aziende agricole in molte zone toscane. Imposta iniqua: obiettivo sensibilizzare istituzioni e politica per una modifica correttiva da parte del Parlamento

Sarà martedì 10 febbraio il primo giorno di mobilitazione degli agricoltori toscani della Cia per protestare contro l’Imu, fin dall’inizio definita “iniqua” e “insostenibile”. In tutta la Toscana – nell’ambito delle iniziative organizzate dalla Cia a livello nazionale - la Cia regionale con le organizzazioni provinciali, con gli agricoltori e trattori, scenderanno nelle strade e nelle piazze per una protesta civile che faccia capire ulteriormente - alla politica ed alle istituzioni - i motivi per cui l’Imu era sbagliata prima ed è sbagliato adesso, anche dopo i cambiamenti introdotti con l’approvazione del decreto legge n. 4 del 24 gennaio, che in molti casi hanno perfino aggravato la situazione delle aziende agricole toscane.

Gli appuntamenti sono nella mattinata (10 febbraio, dalle 9 alle 13) a Bettolle (Sinalunga-Si) all’altezza del casello autostradale A1 Valdichiana; a Grosseto (davanti alla Prefettura, piazza della Vasca-Via IV Novembre).

In tutte le province, oltre all’organizzazione e alla partecipazione ai presidi, la Cia organizza incontri con i prefetti, sindaci, i parlamentari - sia a livello provinciale che regionale -, in particolare nelle realtà dove si evidenziano le maggiori criticità. A Pisa sempre martedì 10 febbraio, si svolgerà nella sala della Provincia un incontro con le istituzioni e autorità locali.

La Cia Toscana consiglia invita ancora gli associati a non effettuare alcun versamento nell’attesa di un provvedimento correttivo da parte del Parlamento, sollecitiamo che venga adottato con la conversione del decreto legge. C’è forte insoddisfazione - sottolinea la Cia Toscana - per le disposizioni di ulteriore revisione dei criteri di esenzione IMU dei terreni agricoli. I nuovi criteri di esenzione, costruiti sulla classificazione ISTAT dei comuni e il loro inquadramento tra comuni totalmente montani e parzialmente montani, continuano a determinare forti iniquità a danno dei produttori agricoli possessori e conduttori di terreni agricoli ubicati in aree marginali e montane. La Cia Toscana sottolinea anche che i nuovi parametri non tengono conto della complessità di tutto il territorio e, soprattutto, trascurano la funzione essenziale degli agricoltori nella tutela a presidio del territorio ed a beneficio dell’intera collettività.

Gli appuntamenti del 10 febbraio saranno anche l’occasione per evidenziare la situazione relativa alla crisi del prezzo del latte e delle decisioni della UE di superamento delle quote; sulla diminuzione di produzione di importanti settori (olivicolo e vitivinicolo); della legge di stabilità che prevede l’incremento delle accise sul gasolio agricolo.

Redazione Floraviva