Il vivaista

Approvati il 29 gennaio dal Consiglio dei Ministri in via definitiva i decreti legislativi relativi al riordino del Servizio fitosanitario nazionale, dei settori sementi, dei fruttiferi e delle ortive e della vite.


Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera definitivo venerdì 29 gennaio ai decreti di riordino del Servizio fitosanitario nazionale e dei controlli sulla salute delle piante.
«Provvedimenti di grande rilevanza per il settore agricolo nazionale – sottolinea una nota odierna del Ministero delle politiche agricole - poiché consentiranno di recepire in Italia il nuovo regime fitosanitario europeo, introdotto con il regolamento 2016/2031, e di adeguare la normativa nazionale sui controlli ufficiali in materia di sanità delle piante al Regolamento (UE) 2017/625».
Il pacchetto approvato, che è il risultato di un intenso lavoro di interlocuzione e affinamento da parte del Governo con il Parlamento, le Regioni e gli operatori del settore di riferimento, punta in particolare «a rilanciare il ruolo e l'efficienza del Servizio fitosanitario centrale (Sfc) e dei Servizi fitosanitari regionali (Sfr), con l'obiettivo di rendere ancora più efficiente e veloce la capacità di risposta del sistema nei confronti delle minacce derivanti dall'introduzione di organismi nocivi». (vedi anche nostro articolo).
Come riassume il Mipaaf, il nuovo testo normativo sulla protezione delle piante dagli organismi nocivi, la cui logica prevede un maggiore coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti nelle attività di difesa delle piante, contiene i seguenti aspetti chiave:
1. Definizione di una nuova organizzazione del Servizio fitosanitario nazionale alla luce del nuovo regime fitosanitario europeo e definizione dell'autorità unica e delle autorità competenti in materia.
2. Modifica del ruolo del Comitato fitosanitario nazionale e individuazione del Centro Difesa e Certificazione (CREA-DC) quale istituto nazionale di riferimento per il supporto scientifico e diagnostico.
3. Ridefinizione del ruolo e delle competenze e formazione permanente del personale del servizio fitosanitario nazionale con rafforzamento delle dotazioni minime necessarie agli adempimenti previsti dai regolamenti.
4. Definizione di nuova gestione delle emergenze fitosanitarie attraverso anche la definizione di specifiche strutture necessarie a tale gestione, tra cui il Segretariato per le emergenze fitosanitarie e specifiche unità di coordinamento territoriali.
5. Adozione di un Piano di emergenza nazionale, in cui definire le linee di azione, le strutture coinvolte, le responsabilità, le procedure, nonché le risorse finanziarie da mettere a disposizione in caso di ritrovamento di focolai di organismi nocivi in applicazione del regolamento (UE) n. 2017/625.
6. Realizzazione di un Sistema informativo nazionale per la raccolta delle informazioni del settore fitosanitario, da collegare e da rendere compatibile con il sistema informatico dell'Unione europea.
7. Razionalizzazione dei punti di ingresso frontalieri.
8. Definizione delle procedure di controllo ufficiale.
Il decreto legislativo sulla produzione a scopo di commercializzazione e sulla commercializzazione di prodotti sementieri, sintetizza il Mipaaf, «accorpa le norme attualmente in vigore, sulla disciplina dell'attività sementiera, adeguandole con modifiche ed integrazioni all'evoluzione della normativa europea di settore, nel rispetto dei principi di semplificazione e ammodernamento delle norme imposto dalla legge 28 luglio 2016, n. 154, in attuazione del nuovo regime fitosanitario europeo definito dai Regolamenti (UE) 2016/2031 e (UE) 2017/625». Questo provvedimento ridefinisce l'insieme dei procedimenti amministrativi al fine di ridurre i termini procedimentali.
Mentre il nuovo testo di legge sulla produzione e commercializzazione dei materiali di moltiplicazione delle piante da frutto e delle ortive è «il risultato dell'accorpamento di tutte le norme vigenti in materia di produzione, certificazione, etichettatura e commercializzazione delle piante da frutto e dei loro materiali di moltiplicazione, nonché dei materiali di moltiplicazione delle piante ortive e dei loro portinnesti, con adeguamento al nuovo regime fitosanitario europeo definito dai Regolamenti (UE) 2016/2031 e (UE) 2017/625».

Redazione

 

 

protezione piante sostenibile
Un corso di perfezionamento in “Protezione delle piante: normative e innovazione per la moderna difesa delle colture”. 
Lo offre dall’8 al 26 marzo 2021 l’Università di Milano presso il Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali - Produzione, territorio, agroenergia (Disaa) via G. Celoria 2 a Milano (scadenza iscrizioni il 9 febbraio 2021). Il corso, che è coordinato dal prof. Marcello Iriti, mira a far conoscere ai partecipanti il sistema fitosanitario e le norme che regolano l'applicazione delle misure di protezione contro gli organismi nocivi alle piante, a fornire loro gli strumenti conoscitivi per la corretta e pronta gestione delle emergenze fitosanitarie e ad ampliare la consapevolezza delle potenzialità applicative delle sostanze di base e delle sostanze attive a basso rischio.
Il corso è rivolto a chi è in possesso di laurea magistrale conseguita in una delle seguenti classi ex D.M. 270/2004:
LM-06 Biologia;
LM-07 Biotecnologie agrarie;
LM-13 Farmacia e Farmacia industriale;
LM-54 Scienze chimiche;
LM-60 Scienze della Natura;
LM-69 Scienze e tecnologie agrarie;
LM-70 Scienze e tecnologie alimentari;
LM-73 Scienze e tecnologie forestali e ambientali;
LM-75 Scienze e tecnologie per l'ambiente e il territorio.
Potranno essere ammessi anche laureati e laureati magistrali in altre discipline previa valutazione dei competenti organi del corso.
Contributo d'iscrizione: 366 euro (comprensivo della quota assicurativa nonché dell'imposta di bollo, pari a 16 €, prevista dalla legge).
Per ulteriori informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., +39-02.50316847 e qua.


Redazione


La fiera leader in Italia nel settore del florovivaismo Myplant & Garden fotografa il quadro economico nazionale della filiera del verde: nel 2019 «produzione in aumento (+5,8%) e nuovo record dell’export (903 mln di euro)», ma «ombre sul 2020-21» per Covid e blocco fieristico. La Toscana si conferma al vertice del comparto vivaismo (seguita da Lombardia e Sicilia), mentre nella floricoltura al primo posto la Liguria (e poi Sicilia e Campania).

E’ proseguita anche nel 2019 per il terzo anno consecutivo l’onda lunga della crescita del settore florovivaistico e di tutta la filiera del verde in Italia. Ma per via del Covid e anche del blocco del sistema fieristico si sono verificati momenti difficili nel 2020, soprattutto ma non solo nel comparto dei fiori recisi, e si addensano ombre anche sul 2021.
Questo, in sintesi, il quadro economico tracciato, sulla base degli ultimi dati sull’agricoltura di Istat e Crea, dal team organizzativo di Myplant & Garden, la principale fiera internazionale di settore in Italia, che è stata cancellata anche quest’anno (vedi nostro articolo), rimandando tutto al febbraio 2022, perché la legge ne impedisce lo svolgimento per ragioni legate al rischio Covid.
«Nel 2019 il valore della produzione florovivaistica italiana – riferiscono in una nota alla stampa gli organizzatori - ha superato i 2,7 miliardi di euro. Dopo la contrazione subita dall’intero comparto per un decennio, per il terzo anno consecutivo i dati fotografano la crescita del comparto: +160 milioni di valore sul 2018, + 176 sul 2017. La produzione ha registrato un solido aumento del 5,8%: incremento per le piante in vaso (+8,9%) e il vivaismo (+3,3%), mentre canne e vimini – residuali nel computo del settore - hanno continuato a registrare un sensibile calo. Con le quote di produzione di vasi, sementi, terricci e substrati, si superano agevolmente i 3 miliardi euro di valore complessivo registrati nel 2018».

Produzione a prezzi base di fiori e piante in vaso in Italia - 2019
Euro 2019 Euro 2018 Euro 2017 var. % 2019/18
fiori e piante ornamentali 1.269,396 1.165,629 1.162,555 8,9
vivai 1.445,071 1.398,835 1.375,606 3,3
canne e vimini 2,093 2,150 2,260 -2,6
Totale 2.716,560 2.556,614 2.540,421

Fonti: elaborazioni Myplant su dati MIPAAF, Istituto CREA e ISTAT

«Sono circa 24.000 – prosegue la nota di Myplant & Garden - le aziende produttrici di piante ornamentali censite dall’Istat (15.000 delle quali coltivano fiori e piante in vaso e 8.000 sono vivai), concentrate soprattutto in 4 regioni: Liguria, che ha il primato delle aziende che coltivano fiori in piena aria; Toscana e Lombardia, dove sono presenti le principali attività vivaistiche ornamentali arbustive e forestali; Campania, dove le aziende sono specializzate soprattutto nella coltivazione di fiori in coltura protetta». «In base ai dati ministeriali – viene specificato - tra le regioni del Belpaese che hanno il maggior valore produttivo nel settore spiccano per il vivaismo Toscana, Lombardia e Sicilia, rispettivamente ai primi tre posti della classifica. Per il mercato di piante e fiori, medaglia d’oro alla Liguria, seguita da Sicilia e Campania».
«In quanto grande piazza internazionale degli affari del verde – affermano da Myplant - registriamo con soddisfazione che l’export, centrale per lo sviluppo del settore, ha ritoccato il record storico del 2018 (884 milioni di euro), raggiungendo quota 903 milioni di euro. I nostri prodotti sono apprezzati principalmente in Francia, Germania, Paesi Bassi, Svizzera e Regno Unito. Il trend positivo dell’export si traduce in un saldo attivo di 371 milioni di euro nella bilancia commerciale (306 nel 2018), coi riscontri più positivi per piante da esterno, talee e fronde fresche recise».
Gli acquisti di prodotti florovivaistici provengono prevalentemente dai Paesi Bassi (71%), che rappresentano nel commercio mondiale lo snodo più importante soprattutto dei fiori recisi. Altri importanti mercati di approvvigionamento sono Germania, Spagna e Polonia.

Il Covid, Myplant e il florovivaismo
Riguardo agli effetti del Covid-19 e del blocco delle fiere sulla filiera florovivaistica, gli organizzatori sostengono che «il mancato svolgimento di Myplant nel 2020 - e di altri eventi minori - e il blocco dei tradizionali canali di vendita italiani e comunitari nei mesi della primavera, nonché la sospensione delle cerimonie civili e religiose, hanno colpito duramente l’intero comparto, con accenti particolarmente negativi per i prodotti caratterizzati da una marcata stagionalità quali fiori recisi, piante vive e bulbi. Il comparto dei fiori recisi - prodotti altamente deperibili che si basano su un ciclo naturale vegetale - è quello che ha maggiormente risentito della pandemia, mandando al macero circa il 60% delle produzioni. Il florovivaismo non è oggetto diretto del sostegno della Pac e non ha mai usufruito di ammortizzatori né supporti in situazioni di crisi. Le politiche dei ristori, inoltre, non hanno attutito il colpo. Nella sola Italia, il danno delle filiere afferenti è stato stimato in 1,7 miliardi».

Redazione

L’Associazione italiana per la protezione delle piante organizza il 28 gennaio un webinar sulla figura del consulente fitosanitario nel Pan e sulla protezione delle piante nei percorsi di studio. Alla tavola rotonda finale intervengono anche i direttori di Federchimica – Agrofarma e Federazione delle rivendite agrarie (Compag), nonché i presidenti degli agronomi, dei periti agrari e degli agrotecnici (l’evento è valido per la formazione permanente di queste tre professioni).

Giovedì 28 gennaio alle ore 10 si terrà un webinar organizzato dall’Aipp (Associazione italiana per la protezione delle piante) sul tema “Il consulente fitosanitario e la protezione delle piante”.
Molti professionisti operano da tempo nei diversi campi di applicazione della protezione delle piante, ma è solo con l'adozione della direttiva sull’uso sostenibile degli agrofarmaci, Direttiva 128/2009, che nei paesi membri dell’Unione europea è stata prevista una figura professionalmente qualificata, il “consulente fitosanitario”, i cui compiti e funzioni sono definiti a norma di legge. In Italia, il Piano di azione nazionale (Pan) per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, adottato nel 2014 in ottemperanza alla Direttiva 128/2009, ha normato i titoli di studio necessari e le modalità per conseguire l'abilitazione all’attività di consulente fitosanitario, affidando alle Regioni ed alle Province autonome il sistema di formazione.
A sette anni dall'entrata in vigore del Pan e all’approssimarsi della sua prima revisione, con questa iniziativa Aipp intende contribuire ad una riflessione sulla figura del consulente fitosanitario e più in generale sulle nuove esigenze professionali nel mondo della protezione delle piante che gli scenari europei e nazionali richiedono (Farm to fork strategy, nuova Pac, Psr).

Programma
Il webinar, moderato da Arturo Caponero, responsabile comunicazione di Aipp, si aprirà con i saluti di Giuseppe L'Abbate, sottosegretario di Stato del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf), di Massimo Tagliavini, presidente dell’Associazione italiana società scientifiche agrarie (Aissa), di Stefano Colazza, presidente della Conferenza nazionale universitaria di Agraria e di Vittorio Filì, presidente dell'Associazione regionale pugliese tecnici e ricercatori in agricoltura (Arptra).
A seguire le relazioni. Pasquale Falzarano, del Mipaaf, tratterà il tema “Il consulente fitosanitario nella Direttiva 128/2009 e nel Piano d'azione nazionale”, mentre Agostino Brunelli, presidente delle “Giornate fitopatologiche”, e Paolo Sambo, presidente del Coordinamento corsi di studio in Scienze e tecnologie agrarie (Costag), illustreranno “La protezione delle piante nei corsi di studio universitari”, e della “Protezione delle piante negli Istituti di istruzione superiore” parlerà Patrizia Marini, Rete nazionale istituti agrari (Renisa).
Spazio poi agli interventi programmati di Sabrina Diamanti, presidente del Consiglio dell'Ordine nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali, di Mario Braga, presidente del Collegio nazionale periti agrari e periti agrari laureati, di Roberto Orlandi, presidente del Collegio nazionale agrotecnici e agrotecnici laureati, di Davide Vernocchi, presidente di Apo Conerpo, di Vittorio Ticchiati, direttore Federazione nazionale delle rivendite agrarie Compag (federazione Commercianti di prodotti per l’agricoltura), di Lorenzo Faregna, direttore Federchimica-Agrofarma, di Agostino Santomauro, componente del Comitato tecnico scientifico del Pan.
Dopo il dibattito le conclusioni saranno affidate a Gianfranco Romanazzi, presidente di Aipp.
La partecipazione al webinar è gratuita e libera, con priorità per i soci dell'Aipp, collegandosi al link su Zoom.
L’evento è stato accreditato per il riconoscimento di crediti formativi ai fini della formazione permanente di agronomi, periti agrari e agrotecnici. Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Redazione

 

 

vivaismo in Toscana: tariffa fitosanitaria e comunicazione Ruop

La scadenza del pagamento della tariffa fitosanitaria è il 31 gennaio, mentre la comunicazione annuale al Servizio fitosanitario della Regione Toscana va compilata in Artea entro il 31 marzo. Revocata la registrazione nel Ruop (Registro ufficiale degli operatori professionali) a chi è inadempiente dopo il 30 giugno. Con il nuovo decreto legislativo, attuativo a breve, tutti i registrati al Ruop senza autorizzazione all'emissione passaporto, compresi gli ex art. 19, dovranno pagare la tariffa fitosanitaria di 25 euro.


«Il 31 gennaio 2021 scade il pagamento annuale della tariffa fitosanitaria. La quota da versare varia a seconda della posizione aziendale ed è comunque riportata nella lettera pec che le aziende hanno ricevuto per l’assegnazione del codice Ruop (Registro ufficiale degli operatori professionali), salvo successive variazioni».
Inizia così una nota esplicativa inviata nei giorni scorsi ai propri soci vivaisti dall’ufficio tecnico di Confagricoltura Pistoia (vedi). In essa vengono riepilogati i livelli tariffari: a) € 25,00 per le aziende iscritte al Ruop senza autorizzazione all’emissione passaporto; b) € 50,00 per le aziende autorizzate all’emissione del passaporto normale/ordinario (PP); c) € 100,00 per le aziende autorizzate all’emissione del passaporto in “zone protette” (ZP).
«Per i soli registrati, come ad esempio gli ex art. 19 – specificava la nota - non è dovuto il pagamento della tariffa fitosanitaria». Ma, come precisato successivamente da Confagricoltura Pistoia, la Regione Toscana ha poi chiarito che «a breve sarà attuativo il nuovo decreto legislativo e tutti i registrati al Ruop senza autorizzazione all'emissione passaporto, compresi gli ex art. 19, il cui pagamento della tariffa fitosanitaria prima non era dovuto, dovranno ora pagare la tariffa fitosanitaria di 25 euro, sempre entro il 31 gennaio 2021». 
Il pagamento della tariffa dovrà essere effettuato esclusivamente mediante bonifico, specificando il codice fiscale dell’azienda sul CC bancario IT72D0760102800001003018049 intestato a “Regione Toscana” con causale di pagamento “Tariffa fitosanitaria Anno 2021”. Le cifre suddette sono da considerarsi per i pagamenti effettuati entro il 31 gennaio 2021, dopo tale data sarà possibile pagare tramite ravvedimento operoso.
Confagricoltura Pistoia ha ricordato inoltre alle aziende vivaistiche della Regione Toscana che tutti gli operatori registrati nel Ruop devono inviare al Servizio fitosanitario regionale entro il 31 marzo 2021, mediante il portale informatico di Artea (www.artea.toscana.it), la comunicazione annuale per la conferma dell’iscrizione al Ruop. Tale comunicazione deve contenere l’attestazione del pagamento, per chi ne ha l’obbligo, della tariffa fitosanitaria annuale e l’elenco delle specie vegetali prodotte e commercializzate nell’anno in corso, previa presentazione del piano colturale aziendale.
Come ricorda una nota del Servizio fitosanitario regionale del 14 gennaio (vedi), «la mancata presentazione della comunicazione annuale nei termini previsti comporta l’applicazione della sanzione amministrativa di cui all’art. 54, comma 26 bis del D.lgs n.214/2005 [pari a 400,00 €, ndr]». Ma gli operatori «che non hanno provveduto entro i termini stabiliti possono comunque rimediare presentando la comunicazione nel periodo dal 1 al 30 giugno, ferma restando l’applicazione della sanzione amministrativa prevista» e «nel caso in cui la comunicazione annuale non venga presentata entro il 30 giugno, la registrazione nel ‘‘Registro ufficiale degli operatori professionali’’ (Ruop) viene revocata d'ufficio». Inoltre «ogni domanda di “variazione”, cioè di modifica della situazione dell’operatore, non può essere accettata se non è preceduta dalla comunicazione annuale».


Redazione


“Più piante più vita” è il motto dell’azienda vivaistica di Vannino Vannucci, la numero uno del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia e quindi ai vertici nazionali ed europei. Grazie a numeri quali 250 ettari di coltivazioni in piena terra, 310 in vaso e oltre 50 coperti, più di 3 mila varietà di piante esportate in 60 paesi del mondo, un parco vivaistico e un campus per la formazione e la ricerca.
Sabato 23 Gennaio alle ore 15.30 Vannucci Piante sarà la protagonista della nuova puntata di “Pensa in grande” su Rete4. Una trasmissione ideata e scritta dalla giornalista Rachele Restivo, che racconta ogni settimana le storie di successo delle grandi imprese familiari italiane. «Storie di coraggio e dedizione – come recita il sito del programma televisivo - di sacrifici e di successi che hanno fatto grande l’Italia nel mondo».
La puntata sarà poi disponibile in streaming su Mediaset Play qua.

Redazione