Il vivaista

Il 25 gennaio le associazioni degli architetti del paesaggio e dei costruttori del verde hanno siglato un protocollo d’intesa per unire le forze nella promozione di spazi verdi e paesaggi di qualità sia nelle aree urbane che extra-urbane. La presidente di Aiapp Tullio: «il progetto di paesaggio è fondamentale per accrescere la resilienza della città e offre soluzioni  di adattamento ai cambiamenti climatici». Il presidente di Assoverde Maisto: «nella convenzione trovano forma e prospettive la complementarità e il raccordo fra progettisti e imprenditori del verde».

 
Sviluppo di progetti di ricerca e sperimentazioni. Attività di formazione. Tirocini e stage presso le aziende. Organizzazione di iniziative ed eventi divulgativi. Partecipazione a fiere e manifestazioni di settore. Diffusione di buone pratiche e internazionalizzazione.
Sono questi gli ambiti di interesse del protocollo d’intesa siglato il 25 gennaio dalla presidente di Aiapp – Associazione italiana architettura del paesaggio Maria Cristina Tullio e dal presidente di Assoverde – Associazione italiana costruttori del verde Antonio Maisto. Obiettivo: dare una risposta all’esigenza di più spazi verdi e paesaggi di qualità nelle città e nelle aree extra-urbane. Perché, come sottolineano le due associazioni, la qualità del progetto di paesaggio e della sua realizzazione sono uno strumento fondamentale per affrontare le sfide ambientali e sanitarie che abbiamo di fronte.
«Le nostre città sono “giungle d’asfalto”, in alcuni casi veri deserti ecologici e sociali – affermano Aiapp e Assoverde - e invece devono trasformarsi in organismi il più possibile ecosistemici, per far fronte alla crisi climatica e ambientale. Per farlo occorre avviare vere e proprie “grandi opere pubbliche verdi”, corridoi ecologici, spazi di resilienza, infrastrutture verdi e blu! Ma anche favorire lo sviluppo del verde privato: giardini e terrazzi sono anch’essi necessari e il verde connesso alle scuole e ai luoghi sanitari e di uso pubblico. Il settore economico che può contribuire al greening dei nostri centri urbani non è di secondaria importanza: la produzione di fiori e piante nel nostro paese vale oltre due miliardi e mezzo di euro e dà impiego a migliaia di operatori e oggi vive una crisi che non è solo conseguenza della pandemia da COvid19».
In questo contesto la definizione di sinergie diventa indispensabile per poter dare risposte efficaci. Aiapp e Assoverde si sono pertanto raccordate nel coniugare le rispettive competenze e specificità, per promuovere iniziative congiunte che consentano di cogliere al meglio le opportunità in campo; sviluppare ambiti di ricerca, progettualità e sperimentazioni; accrescere i livelli di professionalità e d’intervento, le capacità tecniche ed operative nonché le opportunità di lavoro delle categorie che ciascuna delle Parti rappresenta. Le basi del partenariato tra le due associazioni sono state poste con il “Progetto Strategie Green” (vedi) avviato la scorsa estate in risposta all’emergenza Covid e finalizzato a supportare le amministrazioni nella valorizzazione degli spazi pubblici e privati in diverse città italiane.
«Il progetto di paesaggio in ambito urbano e periurbano in tutte le sue declinazioni – ha dichiarato la presidente di Aiapp Tullio - è fondamentale per accrescere la resilienza della città e offre soluzioni di adattamento ai cambiamenti climatici in atto (contrastandone e/o contenendone gli effetti), ricostruisce gli equilibri ecosistemici, permette la salvaguardia della biodiversità e migliora la qualità della vita. In particolare il cosiddetto verde urbano – che oggi vive una fase di contrazione della domanda in quanto viene considerato un costo e un problema gestionale - ha invece un ruolo essenziale per accrescere la resilienza delle aree urbane, rappresentando uno strumento di rilettura e rilancio delle città, generando anche attività lavorative (di manutenzione e marketing del territorio) e determinando un importante risparmio, in  termini di prevenzione di dissesti e catastrofi naturali e sanitarie».
«Una visione comune – ha detto il presidente di Assoverde Maisto –  che oggi trova nella convenzione nuova forma, struttura e prospettive, sancendo la complementarità, la condivisione degli obiettivi, il raccordo tra il mondo dei progettisti e quello delle imprese del verde, nei diversi step, in fase di programmazione, alla base della progettazione e per la realizzazione e manutenzione degli interventi nel corso del tempo». In questo accordo vengono infatti ratificate anche le modalità specifiche per i professionisti di Aiapp di raccordarsi alla rete delle imprese di Assoverde e, viceversa, la possibilità per le aziende di Assoverde di riferirsi direttamente ai professionisti di Aiapp nel rispetto della mission e degli obiettivi condivisi tra le due associazioni.
Il testo integrale del protocollo d’intesa fra Aiapp e Assoverde si può leggere qui.

L.S.

 

 

La fabbrica d'aria di Pnat
Giovanni Storti del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, sempre più impegnato nella svolta green, e la “Fabbrica dell’aria” del think tank di designer e scienziati vegetali Pnat (Project Nature), cofondato da Stefano Mancuso, direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (Linv): un’installazione che aumenta in maniera esponenziale la capacità naturale delle piante di rimuovere gli inquinanti negli spazi abitativi, arrivata a Milano nella sede di Green Media Lab. 
Sono due dei soggetti protagonisti del panel digitale organizzato per lunedì 15 febbraio, dalle 10,30 alle 11,30, da Green Planner con il supporto di Myplant & Garden sul tema: “E’ tempo di benessere, è tempo di green… in tutte le sue declinazioni: come e dove usare il fattore 'verde' come cura della nostra salute e dell’economia”. Un appuntamento per fare il punto su alcuni progetti di utilizzo delle piante nelle scuole, nelle città, nei palazzi delle istituzioni e nei luoghi di lavoro. Perché «le soluzioni per abbattere l'inquinamento, sia indoor che outdoor, ci sono e sono anche del tutto naturali».
Interverranno Giuseppe Barbiero, ricercatore di Ecologia all’Università della Valle d’Aosta, Alessandro Miani, presidente Sima – Società italiana di Medicina ambientale, On. Marco Zullo, promotore del progetto NatureCallsNature al Parlamento europeo, Stefano Pagano, esperto di giardinaggio e blogger di GreenPlanner.it, Riccardo Casalegno, presidente del Parco Segantini di Milano. Introducono i lavori Valeria Randazzo e Gianpietro D’Adda di Myplant & Garden. Moderatrice M. Cristina Ceresa, direttrice di Green Planner.
Per ulteriori informazioni questo articolo su Green Planner. Per iscriversi gratuitamente e seguire la diretta cliccare qui


Redazione


Un’area verde di 2 mila metri quadrati composta da 500 piante certificate di specie autoctone che sono state fornite dall’Ersaf, l’Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste della Regione Lombardia.
E’ la Foresta VMware del Parco Nord di Milano che l’omonima azienda, colosso del settore del software, ha fatto mettere a dimora lo scorso ottobre per dare un contributo concreto alla riduzione della CO2 nell’atmosfera, nel contesto del progetto pubblico Forestami curato da Stefano Boeri che prevede la messa a dimora di 3 milioni di alberi entro il 2030 «per pulire l’aria, migliorare la vita della grande Milano e contrastare gli effetti del cambiamento climatico». Una delle tante iniziative di VMware nel suo percorso per la sostenibilità ambientale all’insegna dell’Agenda 2030.
I cinquecento alberi della Foresta VMware appartengono a 12 specie indicate ai fini della costituzione di boschi naturaliformi secondo la tipologia forestale del querco-carpineto planiziale. Tra queste, Farnia (Quercus robur), Cerro (Quercus cerris), Rovere (Quercus petraea) e altre latifoglie tra cui Aceri (Acer spp), Carpino bianco (Carpinus betulus) e Ciliegio Selvatico (Prunus avium). Le piante sono state messe a dimora, a partire dalla giornata inaugurale del 16 ottobre a cui ha preso parte il country manager dell’azienda Raffaele Gigantino, come piantine forestali dell’età di 2 anni, «volutamente di piccole dimensioni per favorire l’attecchimento, manutenute fino a maturità». Il progetto è stato curato da Rete Clima e Parco Nord Milano, le piante sono state piantate dai volontari e dalle squadre forestali.
Ogni pianta è numerata e verrà regalato un albero a ciascuno degli ospiti che avrà preso parte ad attività ed eventi promossi da VMware. Ognuno può sentirsi così parte attiva di questa forestazione metropolitana attraverso una pianta che sarà il simbolo del proprio personale contributo all’ambiente.
Durante il loro ciclo di vita, le piante assorbiranno 16.750 kg di CO2 ogni anno, che equivalgono a 1 volta il giro della terra percorso in un’auto di media cilindrata oppure a 35 viaggi andata e ritorno da Roma a Londra a bordo di un aereo.

Redazione

 

 

Approvato dal Consiglio regionale della Lombardia il nuovo piano fitosanitario triennale da 6,4 milioni di euro. L’assessore all’agricoltura Rolfi sottolinea il potenziamento del Servizio fitosanitario con l’assunzione di 20 ispettori, la nuova sede nel cuore del distretto di Canneto sull’Oglio e il ruolo del Laboratorio regionale presso la Fondazione Minoprio. Rolfi: «vigileremo sul nuovo Pan, la soluzione ai problemi non può essere mettere al bando alcuni prodotti fitosanitari al momento senza alternative valide».

 
«Un Piano triennale da 6,4 milioni di euro. Il fitosanitario è un tema cardine per il futuro dell’agricoltura. Nei mesi scorsi la Regione Lombardia ha assunto 20 funzionari che assumeranno il ruolo di Ispettori per potenziare il servizio e, presto, sarà inaugurata una nuova sede a Canneto sull’Oglio, in provincia di Mantova, nel cuore di una delle zone più importanti del vivaismo europeo. Vogliamo mettere in campo tutte le azioni necessarie per proteggere e conservare le coltivazioni lombarde».
E’ quanto dichiarato nei giorni scorsi dall’assessore all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi della Regione Lombardia Fabio Rolfi in seguito all’approvazione del Piano fitosanitario triennale da parte della Commissione consiliare.
«Con questa riorganizzazione di funzioni – ha sottolineato l’assessore – sarà la direzione regionale dell’agricoltura a occuparsi di programmazione mentre a Ersaf spetterà l’attività di controllo. Un riordino che renderà più fluide le procedure per costruire interventi di difesa adeguati».
Nel dettaglio gli obiettivi del documento sono: l’applicazione della nuova normativa UE di riferimento, l’individuazione di obiettivi strategici per il triennio, quali: il potenziamento della prevenzione dei rischi derivanti dagli organismi nocivi rafforzando i programmi di sorveglianza del territorio e di gestione delle emergenze, il dialogo con gli operatori professionali.
«Studiare e combattere gli agenti esterni, insetti alieni su tutti, che stanno creando danni milionari all’agricoltura lombarda è fondamentale – ha aggiunto l’assessore – per non vanificare gli investimenti fatti dalle aziende agricole e per difendere il reddito dei lavoratori. Ci sono intere filiere a rischio, in particolare quella della frutta, e non possiamo permetterci di perdere un patrimonio che è parte integrante della nostra economia. Penso alla cimice asiatica, alla maculatura bruna, alla Popillia japonica, alla cascola delle olive: agenti sui quali bisogna intervenire rapidamente. Contro la cimice asiatica abbiamo iniziato la sperimentazione della vespa samurai e nel 2021 sono previsti ulteriori lanci oltre a studi scientifici aggiuntivi». «Ricordo inoltre – ha continuato – il ruolo fondamentale svolto a supporto delle attività fitosanitarie da parte del Laboratorio regionale che ha sede presso la Fondazione Minoprio e che è punto di riferimento nel panorama nazionale».
«Vigileremo in maniera puntuale anche sul nuovo Piano d’Azione Nazionale – ha concluso Rolfi – che per alcuni aspetti sta prendendo una deriva ideologica che rischia di danneggiare l’agricoltura. La soluzione ai problemi non può essere quella di mettere al bando alcuni prodotti fitosanitari che al momento non presentano alternative valide. Vietarli significa lasciare gli agricoltori senza armi per combattere i problemi. L’uso sostenibile di questi prodotti deve incontrare le esigenze delle aziende agricole e la Regione Lombardia continuerà a lavorare per un equilibrio tra questi due fattori».

Redazione

 

 

Approvati il 29 gennaio dal Consiglio dei Ministri in via definitiva i decreti legislativi relativi al riordino del Servizio fitosanitario nazionale, dei settori sementi, dei fruttiferi e delle ortive e della vite.


Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera definitivo venerdì 29 gennaio ai decreti di riordino del Servizio fitosanitario nazionale e dei controlli sulla salute delle piante.
«Provvedimenti di grande rilevanza per il settore agricolo nazionale – sottolinea una nota odierna del Ministero delle politiche agricole - poiché consentiranno di recepire in Italia il nuovo regime fitosanitario europeo, introdotto con il regolamento 2016/2031, e di adeguare la normativa nazionale sui controlli ufficiali in materia di sanità delle piante al Regolamento (UE) 2017/625».
Il pacchetto approvato, che è il risultato di un intenso lavoro di interlocuzione e affinamento da parte del Governo con il Parlamento, le Regioni e gli operatori del settore di riferimento, punta in particolare «a rilanciare il ruolo e l'efficienza del Servizio fitosanitario centrale (Sfc) e dei Servizi fitosanitari regionali (Sfr), con l'obiettivo di rendere ancora più efficiente e veloce la capacità di risposta del sistema nei confronti delle minacce derivanti dall'introduzione di organismi nocivi». (vedi anche nostro articolo).
Come riassume il Mipaaf, il nuovo testo normativo sulla protezione delle piante dagli organismi nocivi, la cui logica prevede un maggiore coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti nelle attività di difesa delle piante, contiene i seguenti aspetti chiave:
1. Definizione di una nuova organizzazione del Servizio fitosanitario nazionale alla luce del nuovo regime fitosanitario europeo e definizione dell'autorità unica e delle autorità competenti in materia.
2. Modifica del ruolo del Comitato fitosanitario nazionale e individuazione del Centro Difesa e Certificazione (CREA-DC) quale istituto nazionale di riferimento per il supporto scientifico e diagnostico.
3. Ridefinizione del ruolo e delle competenze e formazione permanente del personale del servizio fitosanitario nazionale con rafforzamento delle dotazioni minime necessarie agli adempimenti previsti dai regolamenti.
4. Definizione di nuova gestione delle emergenze fitosanitarie attraverso anche la definizione di specifiche strutture necessarie a tale gestione, tra cui il Segretariato per le emergenze fitosanitarie e specifiche unità di coordinamento territoriali.
5. Adozione di un Piano di emergenza nazionale, in cui definire le linee di azione, le strutture coinvolte, le responsabilità, le procedure, nonché le risorse finanziarie da mettere a disposizione in caso di ritrovamento di focolai di organismi nocivi in applicazione del regolamento (UE) n. 2017/625.
6. Realizzazione di un Sistema informativo nazionale per la raccolta delle informazioni del settore fitosanitario, da collegare e da rendere compatibile con il sistema informatico dell'Unione europea.
7. Razionalizzazione dei punti di ingresso frontalieri.
8. Definizione delle procedure di controllo ufficiale.
Il decreto legislativo sulla produzione a scopo di commercializzazione e sulla commercializzazione di prodotti sementieri, sintetizza il Mipaaf, «accorpa le norme attualmente in vigore, sulla disciplina dell'attività sementiera, adeguandole con modifiche ed integrazioni all'evoluzione della normativa europea di settore, nel rispetto dei principi di semplificazione e ammodernamento delle norme imposto dalla legge 28 luglio 2016, n. 154, in attuazione del nuovo regime fitosanitario europeo definito dai Regolamenti (UE) 2016/2031 e (UE) 2017/625». Questo provvedimento ridefinisce l'insieme dei procedimenti amministrativi al fine di ridurre i termini procedimentali.
Mentre il nuovo testo di legge sulla produzione e commercializzazione dei materiali di moltiplicazione delle piante da frutto e delle ortive è «il risultato dell'accorpamento di tutte le norme vigenti in materia di produzione, certificazione, etichettatura e commercializzazione delle piante da frutto e dei loro materiali di moltiplicazione, nonché dei materiali di moltiplicazione delle piante ortive e dei loro portinnesti, con adeguamento al nuovo regime fitosanitario europeo definito dai Regolamenti (UE) 2016/2031 e (UE) 2017/625».

Redazione

 

 

protezione piante sostenibile
Un corso di perfezionamento in “Protezione delle piante: normative e innovazione per la moderna difesa delle colture”. 
Lo offre dall’8 al 26 marzo 2021 l’Università di Milano presso il Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali - Produzione, territorio, agroenergia (Disaa) via G. Celoria 2 a Milano (scadenza iscrizioni il 9 febbraio 2021). Il corso, che è coordinato dal prof. Marcello Iriti, mira a far conoscere ai partecipanti il sistema fitosanitario e le norme che regolano l'applicazione delle misure di protezione contro gli organismi nocivi alle piante, a fornire loro gli strumenti conoscitivi per la corretta e pronta gestione delle emergenze fitosanitarie e ad ampliare la consapevolezza delle potenzialità applicative delle sostanze di base e delle sostanze attive a basso rischio.
Il corso è rivolto a chi è in possesso di laurea magistrale conseguita in una delle seguenti classi ex D.M. 270/2004:
LM-06 Biologia;
LM-07 Biotecnologie agrarie;
LM-13 Farmacia e Farmacia industriale;
LM-54 Scienze chimiche;
LM-60 Scienze della Natura;
LM-69 Scienze e tecnologie agrarie;
LM-70 Scienze e tecnologie alimentari;
LM-73 Scienze e tecnologie forestali e ambientali;
LM-75 Scienze e tecnologie per l'ambiente e il territorio.
Potranno essere ammessi anche laureati e laureati magistrali in altre discipline previa valutazione dei competenti organi del corso.
Contributo d'iscrizione: 366 euro (comprensivo della quota assicurativa nonché dell'imposta di bollo, pari a 16 €, prevista dalla legge).
Per ulteriori informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., +39-02.50316847 e qua.


Redazione