Il vivaista

Il presidente di AVI Michelucci sul progetto Green Valley

Presa di posizione critica di Alessandro Michelucci, presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani (AVI), sull’iniziativa “Green Valley” di Confcommercio Pistoia e Prato per il modo in cui è stata sviluppata senza un coinvolgimento iniziale reale del Distretto Vivaistico di Pistoia e del suo soggetto referente.

 
«Lo sviluppo di progetti sul territorio riguardanti il nostro comparto produttivo dovrebbe essere condiviso fin dalla gestazione con il Distretto Vivaistico di Pistoia, che ha al suo interno rappresentanti delle aziende, degli amministratori pubblici, delle università e di tutti gli attori economici e sindacali che collaborano quotidianamente con il vivaismo pistoiese».
A dichiararlo con riferimento all’iniziativa “Green Valley” di Confcommercio Pistoia e Prato, definendola «estremamente sbagliata nel metodo» e ribadendo quanto già espresso da lui e da altri membri del Distretto Rurale Vivaistico Ornamentale della Provincia di Pistoia in seno all’ultima assemblea distrettuale del 31 luglio, è Alessandro Michelucci, presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani (AVI), che è il soggetto referente del Distretto. 
«Abbiamo anche qualche perplessità – afferma Alessandro Michelucci – sulla scelta del nome “Green Valley”, sia perché richiama da vicino nomi già utilizzati da tempo nell’ambito del vivaismo pistoiese, sia perché ci pare possa portare a equivoci fra le due accezioni di “green”: nel senso di “vegetale”, che riguarda solo noi produttori di piante, e di “ecologico” in generale, cioè riferito a ogni attività svolta senza inquinare e danneggiare l’ambiente, che riguarda sia il nostro che altri settori». 
«Ma siamo comunque convintamente aperti – sottolinea Michelucci - a condividere ogni iniziativa che possa in qualche modo migliorare le nostre attività economiche e la nostra qualità di vita in collaborazione con altre realtà produttive e territori, come dimostrato dalle iniziative di AVI insieme al Comune di Prato sin dal 2018 nell’ambito di Prato Urban Jungle». 
«Tanto più – specifica il presidente di AVI - se si parla di economia circolare e sostenibilità, fronti sui quali il nostro comparto vivaistico è impegnato da anni e può essere considerato all’avanguardia, grazie alla continua sperimentazione e introduzione di tecniche di coltivazione meno impattanti e alla ricerca e implementazione di processi di circolarità sui substrati, sulle acque e sugli scarti vegetali. Temi ben illustrati anche all’ultima assemblea del Distretto Vivaistico dal presidente Ferrini».
 

Redazione

il vivaista n. 45 anche online
È fresco di stampa l’ultimo numero della rivista dell’Associazione Vivaisti Italiani (AVI): il vivaista  n° 45, ventotto pagine di articoli che ripercorrono le principali iniziative di AVI nei mesi precedenti e alcune notizie importanti per il settore florovivaistico e del vivaismo ornamentale in particolare.   
Il nuovo numero del vivaista è in corso di distribuzione a tutti i soci vivaisti e agli altri stakeholder di AVI e del Distretto Vivaistico Ornamentale di Pistoia, oltre che agli sponsor. 
Il n. 45 del vivaista sarà consultabile e condivisibile on line dentro Floraviva.it e sarà inoltre rilanciato sui social con il link allo sfoglio elettronico qui.
Buona lettura!
 

Redazione

iniziative del Distretto Vivaistico e Pistoia Fitolab

Il 31 luglio all’assemblea del Distretto Vivaistico Ornamentale di Pistoia l’annuncio dell’avvenuta costituzione della società che gestirà il futuro Laboratorio di autocontrollo fitosanitario: ne fanno parte AVI e le tre associazioni agricole, nel cda anche il Presidente del Distretto Ferrini. In preparazione una visita al Distretto del Ministro dell’agricoltura Lollobrigida dopo il varo della nuova legge sul florovivaismo. Convenzione con l’Istituto professionale “De Franceschi-Pacinotti” per preparare gli studenti all’ingresso nei vivai. Ferrini ha aggiornato l’assemblea anche sul percorso progettuale per il riuso delle acque reflue depurate di San Colombano e si è espresso sulle perplessità sollevate in assemblea sull’iniziativa “Green Valley” di Confcommercio Pistoia-Prato. 

 
Il 10 luglio scorso è stato siglato l’atto di costituzione della società (per il momento una S.r.l., ma in seguito Società consortile) che gestirà il Laboratorio di autocontrollo fitosanitario che i vivaisti pistoiesi vogliono realizzare per proteggersi al meglio dalle fitopatologie ed essere competitivi sui mercati nel segno della qualità delle proprie piante. Si chiama “Pistoia Fitolab” e ha come soci, oltre all’Associazione Vivaisti Italiani (soggetto referente del Distretto Rurale Vivaistico Ornamentale della Provincia di Pistoia) in quota maggioritaria, tutte e tre le principali associazioni agricole in misura paritaria: Cia - Agricoltori Italiani Toscana Centro, Coldiretti Pistoia e Confagricoltura Pistoia. Nel Consiglio di Amministrazione della S.r.l., che sarà presieduto dal Presidente di AVI Michelucci, siederà anche il Presidente del Distretto Francesco Ferrini.
Questa la notizia al primo punto dell’ordine del giorno dell’assemblea distrettuale tenutasi lunedì 31 luglio a Pistoia nella sede di GEA – Green Economy and Agriculture. Un’assemblea durante la quale il Presidente del Distretto ha fatto il punto della situazione e due annunci significativi ai rappresentanti dei vivaisti e agli altri soggetti del Distretto. Innanzitutto che, come subito confermato e precisato dall’Assessore comunale di Pistoia al vivaismo Gabriele Sgueglia, si sta organizzando una visita ufficiale del Ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida ai vivai del Distretto intorno a fine settembre, dopo che la nuova legge quadro sul florovivaismo portata avanti in particolare dal Sottosegretario all’agricoltura pistoiese Patrizio La Pietra sarà passata, come previsto, in Conferenza Stato-Regioni. Un’occasione, questa visita ai vivai pistoiesi, per far toccare con mano al Ministro Lollobrigida la realtà leader del vivaismo ornamentale a livello nazionale ed europeo.  
Il secondo annuncio del Presidente Ferrini è stato quello dell’imminente convenzione con l’Istituto professionale “De Franceschi-Pacinotti” per l’organizzazione di efficaci momenti di alternanza scuola-lavoro capaci di preparare davvero gli studenti dell’Istituto alle tecniche di produzione vivaistica e a un eventuale futuro ingresso come dipendenti nei vivai del Distretto. Tema molto sentito dalle imprese vivaistiche, sempre alla ricerca di manodopera giovane e qualificata.
Ferrini si è poi soffermato sul percorso progettuale, già illustrato in passato, per consentire l’uso nel territorio del Distretto Vivaistico, ma non necessariamente solo alle aziende vivaistiche, delle acque reflue del depuratore di San Colombano di Firenze. Acque compatibili, ha spiegato, con i nuovi standard europei per il riuso delle acque reflue e ricche di azoto e fosforo, il che ridurrebbe anche la necessità di fertilizzanti chimici, quasi triplicati di prezzo negli ultimi due anni. L’idea, ha aggiunto, è realizzare una grande infrastruttura, finanziata con investimenti pubblici, capace di portare a Pistoia 20/25 milioni di metri cubi all’anno di acque reflue depurate. Si pensa a un grosso tubo, probabilmente di acciaio, che porterà l’acqua a dei principali punti di adduzione da cui si diramerà una rete capillare per servire le diverse aree. E proprio lunedì, dopo l’assemblea distrettuale, si è svolta una riunione con i tecnici nominati dalle varie associazioni di categoria in cui si è incominciato a parlare del percorso che il tubone potrebbe fare sul territorio pistoiese. «Ci sono vari aspetti tecnici che richiederanno impegno – ha detto Ferrini -, ma l’acqua arriverà a Pistoia gratuitamente e poi ci sarà un costo alquanto basso per chi la utilizzerà. Un ulteriore passo avanti del Distretto nella direzione dell’economia circolare e della sostenibilità. Si tratta infatti di un’acqua che potenzialmente va in Arno e che può essere utilizzata in agricoltura e che se fosse sottoposta a un ulteriore trattamento con ultravioletto potrebbe essere impiegata anche per la produzione agroalimentare».
Al termine della relazione di Ferrini, in seno all’assemblea sono emerse alcune voci critiche verso l’iniziativa “Green Valley” presentata anche di recente attraverso le pagine di autorevoli giornali da Confcommercio Pistoia-Prato. Due i motivi di perplessità: l’uso del termine “Green Valley”, molto simile a termini già usati da anni nell’ambito del vivaismo pistoiese, l’altro è che non è emerso un reale coinvolgimento delle diverse realtà rappresentate nel Distretto. Il Presidente ha preso atto di tali critiche e ha concluso: «è auspicabile il riconoscimento del Distretto Vivaistico come luogo dove confrontarsi con gli altri stakeholder e invitiamo gli ideatori del progetto a discuterne nella sede naturale». 
 

Redazione

Sfruttare l’intelligenza artificiale per una gestione efficiente dei vivai

Il mondo dell’agricoltura sta subendo degli importanti cambiamenti trasformativi con l’avvento dell’intelligenza artificiale (AI).

Mentre la tecnologia continua ad avanzare, tutti i settori produttivi primari vengono interessati e anche il settore vivaistico ha adottato soluzioni basate sull’intelligenza artificiale per migliorare la produttività, ottimizzare l’allocazione delle risorse e migliorare l’efficienza complessiva. Sfruttando il potere dell’intelligenza artificiale, i vivai possono migliorare e, in alcuni casi, rivoluzionare le loro operazioni, ottenere pratiche sostenibili e garantire una crescita sana delle piante risultando così sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico.
È indubbio che fra le tante sfide che il settore deve affrontare ci sono anche quelle legate ai costi della manodopera e dei fattori di produzione agricoli e, in tempi recenti, sono state introdotte tecnologie di rilevamento e automazione per ridurre il fabbisogno di manodopera e garantire operazioni di gestione efficienti. Queste includono le applicazioni di sensori, l’intelligenza artificiale (AI), l’apprendimento automatico (ML), l’Internet of things (IOT), cioè la rete di oggetti fisici che hanno sensori, software e altre tecnologie integrate allo scopo di connettere e scambiare dati con altri dispositivi e sistemi su Internet. Questi dispositivi vanno dai normali oggetti utilizzati nel vivaio ai sofisticati strumenti di gestione della produzione anche agricola.
Alcune tecnologie avanzate, tra cui fotocamere 3D, modelli avanzati di deep learning, edge computing, identificazione a radiofrequenza (RFID) e robotica integrata utilizzata per altri sistemi di ritaglio, evidenziano potenziali prospettive di utilizzo anche nel nostro settore e non c’è dubbio che l’intelligenza artificiale e le tecnologie robotiche sono fondamentali per la produzione vivaistica. L’adattamento di queste tecnologie innovative attuali e future andrà a vantaggio dei coltivatori che lavorano per una produzione sostenibile.
Ci sono quindi delle sfide che si pongono davanti al futuro della coltivazione di ciò che, non ci scordiamo, è già indispensabile, ma lo diventerà ancor più in futuro, per garantire una buona qualità delle nostre vite, soprattutto per coloro che vivono in ambienti fortemente urbanizzati.
Una delle sfide significative affrontate dai vivai è l’efficiente allocazione delle risorse. I sistemi basati sull’intelligenza artificiale possono analizzare grandi quantità di dati, comprese le condizioni ambientali storiche e in tempo reale, i modelli di crescita delle piante e le richieste del mercato. Questo approccio basato sui dati consente ai vivai di prendere decisioni informate in merito all’allocazione delle risorse, come acqua, fertilizzanti e spazio. Gli algoritmi di apprendimento automatico possono ottimizzare i programmi di gestione degli apporti irrigui, garantendo che le piante ricevano acqua adeguata senza sprechi. Riducendo al minimo il consumo di risorse, i vivai possono ridurre i costi, conservare le risorse naturali e migliorare la sostenibilità.
Le tecnologie di intelligenza artificiale consentono ai vivai di ottimizzare anche le strategie di impianto e selezionare specie di piante adatte per ambienti specifici. Gli algoritmi di apprendimento automatico possono analizzare fattori ambientali come temperatura, umidità, qualità del suolo e condizioni di luce per prevedere tempi di semina ottimali. Queste informazioni aiutano i vivai a pianificare le loro operazioni in modo più efficace, assicurando che le piante vengano introdotte in condizioni di crescita ideali. Inoltre, gli algoritmi di intelligenza artificiale possono consigliare specie vegetali in base a fattori ambientali, richieste del mercato e preferenze dei consumatori. Questa selezione intelligente delle specie garantisce che i vivai coltivino piante adatte a prosperare nei loro mercati di riferimento.
La diagnosi precoce delle malattie delle piante è fondamentale per prevenirne la diffusione e ridurre al minimo le perdite di raccolto. L’intelligenza artificiale, in particolare la tecnologia di visione artificiale, ha mostrato un grande potenziale nell’automazione del rilevamento delle malattie nei vivai. Analizzando le immagini del fogliame delle piante, gli algoritmi di intelligenza artificiale possono identificare i sintomi di malattie, come scolorimento, lesioni o infestazioni di parassiti. La diagnosi precoce delle malattie consente ai vivai di agire tempestivamente, attuare misure di controllo efficaci e prevenire l’ulteriore diffusione di agenti patogeni. Questo approccio proattivo non solo consente di risparmiare risorse preziose, ma garantisce anche la salute e la qualità del vivaio.
L’uso dell’intelligenza artificiale non è importante solo per la gestione delle pratiche prettamente agricole, ma può fornire un notevole aiuto anche, ad esempio, nella gestione dell’inventario che è un aspetto critico delle operazioni vivaistiche. I sistemi basati sull’intelligenza artificiale possono semplificare la gestione dell’inventario monitorando i livelli delle scorte degli impianti, monitorando i tassi di crescita e prevedendo le tendenze delle vendite. Analizzando i dati storici sulle vendite e i modelli di domanda del mercato, gli algoritmi di AI possono ottimizzare i livelli di inventario, prevenendo scorte eccessive o carenze. Questo approccio intelligente alla gestio- ne dell’inventario aiuta i vivai a ridurre gli sprechi, minimizzare i costi e migliorare la redditività complessiva.
In conclusione, l’uso dell’intelligenza artificiale nel settore della gestione vivaistica ha un immenso potenziale per trasformare il settore. Sfruttando le tecnologie AI, i vivai possono ottimizzare l’allocazione delle risorse, migliorare le strategie di semina, automatizzare il rilevamento delle malattie e semplificare la gestione dell’inventario. Questi progressi non solo migliorano la produttività e l’efficienza, ma contribuiscono anche a pratiche di coltivazione sostenibili.
Non solo, con l’IA, i vivaisti possono soddisfare meglio le esigenze dei consumatori, adattarsi ai cambiamenti del mercato e contribuire a creare ambienti più belli e rigogliosi con piante ornamentali di alta qualità. L’integrazione dell’IA nel settore del vivaismo ornamentale rappresenta quindi una sfida entusiasmante e un’opportunità per creare un futuro più innovativo, sostenibile ed efficiente per l’industria delle piante ornamentali e, mentre l’intelligenza artificiale continua ad evolversi, i vivai possono abbracciarne i vantaggi per garantire una crescita sana delle piante, ottenere rese migliori e soddisfare le esigenze di un mercato in continua evoluzione. L’integrazione dell’IA nella gestione vivaistica sta senza dubbio aprendo la strada a un futuro più innovativo e sostenibile in agricoltura.

Prof. Francesco Ferrini
ordinario di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree dell’Università di Firenze
presidente del Distretto Rurale Vivaistico-Ornamentale di Pistoia

GreenProf: annullata la fiera su florovivaismo e ambiente
Cancellato prima ancora di nascere GreenProf: il “Salone professionale del florovivaismo e dei servizi per la tutela ambientale” che avrebbe dovuto debuttare nel quartiere fieristico di Bologna dal 6 all’8 settembre 2023 (vedi).
Ieri l’altro è arrivata la nota ufficiale della segreteria organizzativa con l’annuncio dell’annullamento della manifestazione fieristica. Motivo? «Nonostante le numerose manifestazioni di interesse da parte di stakeholders commerciali e istituzionali per un nuovo evento professionale sul florovivaismo sulla piazza bolognese», gli organizzatori di GreenProf non sono riusciti a raggiungere «un numero ottimale di adesioni» rispetto agli obiettivi del progetto. Vale a dire un numero che fosse in grado di soddisfare «i potenziali buyer che avevano espresso interesse a visitare la manifestazione». Così hanno dovuto gettare la spugna.
 

Redazione

Allarme (Bemisia tabaci) su Mandevilla da Olanda a Regno Unito

Lo dichiara NVWA (Agenzia per la sicurezza alimentare e dei consumatori Olandese) che aumenta le ispezioni per la Mandevilla destinata al Regno Unito a causa della presenza della (Bemisia tabaci).


Il Regno Unito ha riscontrato un aumento significativo della presenza della tabakswittevlieg (Bemisia tabaci) sulle Mandevilla (Dipladenia) provenienti dai Paesi Bassi durante il primo semestre dell'anno. Mentre nel primo semestre del 2022 questo organismo è stato individuato 8 volte, quest'anno è stato trovato ben 21 volte, nonostante il numero di spedizioni di Mandevilla nel 2023 sia diminuito rispetto all'anno scorso. Di conseguenza, l'NVWA (Agenzia per la sicurezza alimentare e dei consumatori Olandese) ha deciso, in accordo con i servizi di ispezione, di intensificare le ispezioni sulle varietà di Mandevilla a partire dall'11 luglio 2023.

La (Bemisia tabaci) è considerato un organismo in quarantena nel Regno Unito, con una tolleranza zero. Le spedizioni in cui viene individuato questo organismo non sono ammesse nel Regno Unito. Il Regno Unito effettuerà ispezioni approfondite per individuare la presenza della (Bemisia tabaci) e ad agosto i britannici faranno un'ispezione nei Paesi Bassi per valutare la situazione.

Secondo l'NVWA è compito dell'esportatore assicurarsi che le piante e i prodotti vegetali soddisfino i requisiti di importazione del paese di destinazione.

Redazione