Filiera olivo-olio

Un accordo cruciale tra Confagricoltura e Unapol mira a rilanciare il comparto olivicolo italiano, affrontando le sfide imposte da clima e costi di produzione. Il patto sottolinea l'importanza dell'innovazione e del riconoscimento internazionale dell'olio extravergine italiano, in un contesto di produzione in calo e prezzi in aumento.

 

La recente intesa tra Confagricoltura e Unapol, firmata a Palazzo della Valle dai presidenti Massimiliano Giansanti e Tommaso Loiodice, segna un importante passo avanti per il settore olivicolo italiano. In un anno caratterizzato da una produzione in calo, l'accordo punta a incrementare la produzione e la commercializzazione dell'olio extravergine 100% made in Italy.

Dichiarazioni dei Presidenti: "È fondamentale avviare un piano per innovare il settore, affiancato da misure adeguate per le imprese, in un'ottica di mercato internazionale," ha affermato Giansanti. "Promuovere e incentivare la conoscenza dell'olio EVO italiano è essenziale per il rilancio del settore." Da parte sua, Loiodice sottolinea: "Questo accordo mira a dare maggiore forza al settore, migliorando le politiche innovative. È cruciale fare squadra e proteggere il valore dell'extravergine di oliva, considerando i costi di produzione crescenti e le nuove sfide climatiche."

 listino olivo

(Cliccate sull'immagine per raggiungere il listino piante e fiori)

Analisi del Mercato fonte Confagricoltura: Attualmente, l'Italia è il secondo produttore mondiale di olio di oliva, con una produzione che copre il 15% del totale mondiale. Tuttavia, nel 2023 la produzione si è attestata intorno a 290mila tonnellate, segnando un calo del 17% rispetto ai picchi precedenti. Questa diminuzione si riflette nei prezzi, che hanno visto un incremento significativo, superando in alcuni casi i 9 euro al kg.

Conclusioni: L'accordo tra Confagricoltura e Unapol rappresenta un passo significativo per il rafforzamento e l'innovazione del settore olivicolo italiano. Con la produzione in calo e i prezzi in aumento, l'impegno di queste organizzazioni è cruciale per garantire la sostenibilità e la competitività del comparto, sottolineando l'importanza di un prodotto simbolo della dieta mediterranea e dell'eccellenza agroalimentare italiana.

 

Redazione

Sabato 2 Dicembre, dalle 17.30 alle 19.00, l'evento "Il Tesoro di Lucca. Olio EVO e Abbinamenti Insoliti" si terrà nella sala dell’Orzo del Real Collegio, nell’ambito della manifestazione “Il Desco”. L'evento, organizzato da ASCOE e Confagricoltura Lucca, offrirà un'esperienza unica di degustazione e conoscenza dell'olio extra vergine di oliva lucchese, con abbinamenti gastronomici sorprendenti.

 

Domani, il Real Collegio apre le sue porte agli amanti dell'olio extra vergine di oliva con un appuntamento imperdibile: "Il Tesoro di Lucca. Olio EVO e Abbinamenti Insoliti". L'evento, parte integrante di “Il Desco”, si svolgerà nella sala dell’Orzo dalle 17.30 alle 19.00.

Organizzato dall'Associazione Assaggiatori e Cultori Olio Extra Vergine di Oliva (ASCOE) e Confagricoltura Lucca, l'evento mira a celebrare l'arte della produzione olivicola di Lucca, un'attività che unisce tradizione, passione e innovazione. Sarà un'occasione unica per esplorare la qualità e le peculiarità dell'olio extra vergine di oliva lucchese, un prodotto che racchiude la storia e la cultura di una regione ricca di eccellenze.

Durante la serata, i partecipanti avranno l'opportunità di sperimentare abbinamenti gastronomici inediti e sorprendenti: Olio EVO in combinazione con il gelato artigianale della Cremeria Opera, il pane e i fagioli della Az. Agricola Favilla Guido, il pesce fresco della Pescheria Il Mercatino del Pesce, e il farro della Az. Agricola Simonetti Giovanni. Questi abbinamenti non solo delizieranno il palato, ma apriranno nuove prospettive sulle potenzialità dell'olio in cucina.

Gli assaggiatori professionisti di ASCOE, insieme agli olivicoltori di Confagricoltura Lucca, guideranno le degustazioni, offrendo un’approfondita analisi delle caratteristiche organolettiche dell'olio e condividendo la loro expertise. Questo rappresenta un momento fondamentale per valorizzare le produzioni locali, educare il consumatore alla qualità e provenienza dei prodotti, e promuovere un consumo consapevole.

La sala dell’Orzo accoglierà un numero limitato di 20 partecipanti, per garantire un'esperienza esclusiva e intima. Gli interessati sono invitati a prenotare il proprio posto telefonando al numero 3534527221. Non perdete l'opportunità di immergervi in questo viaggio sensoriale nell'universo dell'olio extra vergine di oliva di Lucca, un vero e proprio tesoro della gastronomia italiana.

 

Redazione

Nel mondo dell'olio d'oliva, il semestre si chiude con un aumento del 4,1% nella filiera olearia italiana. L'olio toscano registra un solido +3,9%, mentre il comparto oleario dell'olio e pasta del barese segna un notevole +43,8%. Tuttavia, c'è una nota di cautela a causa della diminuzione dell'olio umbro (-11,6%). Nel frattempo, i prezzi alla produzione sui mercati esteri continuano a salire con un aumento del 21% nel semestre. La produzione italiana nel 2023 è in ripresa, soprattutto grazie al raccolto in Puglia, che rappresenta la metà del totale nazionale e cresce del 50% rispetto all'anno precedente, segnato dalla Xylella. La produzione mondiale rimane deficitaria a causa dei crolli in Spagna, Turchia e Grecia. Con le scorte che si stanno esaurendo, il prezzo medio dell'olio extravergine d'oliva, già a livelli record, sembra destinato a continuare a crescere.

 

Nel mondo affascinante della filiera dell'olio d'oliva, il semestre si è concluso con risultati misti ma interessanti. In un contesto complessivo di crescita del 4,1% nella filiera olearia italiana, spiccano le performance positive dell'Olio toscano, che ha registrato un solido incremento del 3,9%, e del comparto oleario dell'Olio e pasta del barese, che ha visto un notevole aumento del 43,8%. Questi dati positivi sono fonte di incoraggiamento per gli operatori del settore in queste regioni.

Tuttavia, c'è da segnalare una nota di cautela legata al calo dell'Olio umbro, che ha registrato una diminuzione del 11,6%. Questo dato potrebbe essere oggetto di attenzione per gli esperti del settore, che potrebbero cercare di comprendere le ragioni di questa contrazione e le possibili misure correttive da adottare.

Un altro aspetto interessante da considerare è la tendenza dei prezzi alla produzione sui mercati esteri, che hanno visto un notevole aumento del 21% nel semestre. Questo fenomeno è particolarmente rilevante per i produttori italiani, poiché indica una forte domanda per i loro prodotti all'estero. Tuttavia, questa crescita dei prezzi potrebbe influenzare anche il mercato interno, con possibili ripercussioni sui consumatori italiani.

La produzione italiana di olio d'oliva per il 2023 sta vivendo una fase di recupero, grazie soprattutto al raccolto in Puglia, che rappresenta la metà del totale nazionale e cresce del 50% rispetto alla campagna dello scorso anno, segnata dalla devastante presenza della Xylella. Tuttavia, a livello mondiale, la produzione resta deficitaria a causa dei crolli nelle principali nazioni produttrici, tra cui Spagna, Turchia e Grecia. Questa situazione sta mettendo sotto pressione le scorte di olio d'oliva, portando il prezzo medio dell'olio extravergine d'oliva, già a livelli record, a continuare a crescere.

In sintesi, la filiera dell'olio d'oliva in Italia sta attraversando un periodo di cambiamenti e sfide interessanti. Mentre alcune regioni mostrano una crescita significativa, altre devono affrontare sfide significative. Nel contesto internazionale, i prezzi elevati e la produzione deficitaria sono fattori da monitorare attentamente, poiché potrebbero influenzare il settore in modo significativo nei prossimi mesi.

Redazione

contributi per ammodernare i frantoi - Pnrr

La Regione Toscana ha pubblicato il bando attuativo del Pnrr da oltre 8 milioni di euro per la concessione di contributi per sostituire o ammodernare i frantoi oleari: domande tramite il Sian dal 10 novembre scorso al 15 gennaio 2024. Contributi pari al 65% (80% ai giovani) degli investimenti da un minimo di 30 mila euro a un massimo di 600 mila euro a domanda, possibile anticipo del 30%. Il link al bando e alla piattaforma.

                                 
«Questo bando, atteso e fondamentale per l’ammodernamento o il rinnovo totale dei frantoi, ha una duplice valenza: quella dell’innovazione, prima di tutto, e quella della sostenibilità ambientale. I risultati saranno infatti interventi che puntano a rafforzare la competitività di tutto il settore olivicolo e al contempo a migliorare l’impatto ambientale che produce questa attività, tenendo sempre elevata, e anzi migliorando, la qualità stessa del nostro olio extravergine».
Così l’assessora regionale all’agroalimentare Stefania Saccardi ha presentato nei giorni scorsi il bando attuativo del Pnrr “Missione 2 Componente 1 (M2C1) – Investimento 2.3 - Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo e alimentare ‘Sostituzione/Ammodernamento frantoi oleari’” approvato con Decreto dirigenziale della Regione Toscana del 19 ottobre 2023. Un bando con una dotazione di 8 milioni e 335mila euro che è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Toscana (Burt) il 2 novembre e che è aperto per la presentazione delle domande dal 10 novembre 2023 fino al 15 gennaio 2024
Tramite questo bando saranno concessi contributi a fondo perduto per favorire l’ammodernamento dei frantoi esistenti anche attraverso l’introduzione di macchinari e tecnologie che migliorino le performance ambientali dell’attività di estrazione dell’olio extravergine di oliva. Il rinnovo degli impianti tecnologici è finalizzato inoltre al miglioramento della qualità degli olii e all’incremento della sostenibilità della filiera olivicolo–olearia.
In particolare possono presentare domanda di aiuto e beneficiare del sostegno previsto dalla sottomisura aziende agricole e imprese agroindustriali, incluse le loro associazioni e cooperative, che sono titolari di frantoi oleari e che effettuano estrazione di olio extravergine di oliva, iscritte nel Portale dell’olio di oliva del Sistema informativo agricolo nazionale (Sian), che hanno compilato il registro telematico di carico/scarico olio e che sono in possesso delle specifiche autorizzazioni ambientali richieste per lo svolgimento delle attività aziendali. 
La domanda di aiuto deve essere presentata esclusivamente mediante procedura informatizzata impiegando la modulistica disponibile sulla piattaforma Sian, raggiungibile dal sito www.sian.it. Costituisce motivo di esclusione la presentazione delle domande con modalità diverse da quella sopra prevista.
Gli interventi finanziabili sono ammodernamento/ampliamento di fabbricati nella misura strettamente necessaria all’introduzione di nuovi impianti e tecnologie e nel rispetto del principio DNSH (“Do Not Significant Harm” - “non arrecare danno significativo agli obiettivi ambientali”); la sostituzione/ammodernamento degli impianti di lavorazione, stoccaggio e confezionamento dell’olio extravergine di oliva e dei relativi sottoprodotti/reflui di lavorazione, al fine di migliorare la performance ambientale soprattutto nella fase di produzione e gestione di sanse ed acque di vegetazione. 
L’intensità del sostegno è pari al 65% degli investimenti realizzati, ma elevata all’80% nel caso di investimenti da parte di giovani agricoltori. L’importo del contributo va da un minimo di 30.000 euro a un massimo di 600.000 euro a domanda. 
Sarà possibile l’erogazione di un anticipo pari al 30% della spesa ammissibile, sulla base di apposita richiesta del beneficiario.
La domanda di saldo dovrà essere presentata entro il 31 gennaio 2026. Il pagamento a saldo del contributo dovrà avvenire entro il 31 maggio 2026. 
Ulteriori informazioni qua, dove si trova tutta la documentazione necessaria: dal testo del bando alle varie schede informative per fare domanda.
 
L.S.

Giornata dell'extravergine italiano di Coldiretti - produzione di olio di oliva - prezzi dell'olio

Il report di Coldiretti sull’aumento dei prezzi dell’olio extravergine di oliva (+42%) per il deficit produttivo internazionale (-34% in Spagna) e le stime sulla nuova raccolta in Italia in occasione della “Giornata nazionale dell’extravergine italiano” del 13 ottobre a Roma. Per il presidente Prandini «l’obiettivo è rilanciare la produzione nazionale» e per il presidente di Unaprol Granieri «non è più rinviabile un piano strategico per l’olivicoltura».

                                 
«Al via la raccolta 2023 delle olive in Italia per la produzione dell’olio extravergine nazionale con il Sud che segna un +34% rispetto allo scorso anno e salva l’Italia dalla caduta verticale del Centro-Nord (-1/3), per un totale nazionale che sarà di circa 290mila tonnellate, al di sotto della media dell’ultimo quadriennio». 
Lo afferma il report di Coldiretti “Prezzi, l’autunno caldo dell’extravergine” realizzato su dati Unaprol-Ismea e diffuso ieri in occasione del Villaggio contadino al Circo Massimo di Roma, dove si svolgeva la “Giornata nazionale dell’extravergine italiano” con la prima spremitura dell’olio degli antichi romani dalle olive del Colosseo, di Villa Adriana a Tivoli e di Pompei, con la partecipazione del vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini oltre al ministro della Salute Orazio Schillaci, della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, dello sport Andrea Abodi e il presidente della Cei Matteo Maria Zuppi, insieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini, accanto a «migliaia di agricoltori giunti da tutte le parti d’Italia a sostegno della candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco».
Nel report di Coldiretti emerge anche che «con il crollo della produzione a livello internazionale si impennano a +42% i prezzi dell’olio extravergine di oliva, che è il prodotto che ha fatto registrare i maggiori rincari nel carrello della spesa delle famiglie a tavola». Su questo aumento dei prezzi, spiega Coldiretti, «pesano i risultati della scarsa raccolta all’estero, in particolare nella penisola iberica, che è il primo produttore ed esportatore mondiale». Quest’anno, infatti, «la Spagna dovrebbe attestarsi a circa 765 mila tonnellate, del 34% inferiore alla media degli ultimi quattro anni. Mentre in Turchia la produzione di olio dovrebbe scendere intorno alle 280 mila tonnellate, circa 100mila tonnellate in meno rispetto alla scorsa campagna».  E crolla anche la Grecia con «200mila tonnellate previste rispetto alle 350mila dello scorso anno». «Solo la Tunisia – continua Coldiretti - sembra in recupero con una produzione che può superare le 200 mila tonnellate, sopra le 180mila dell’ultima stagione, avvicinandosi alla media degli ultimi 5 anni che è di 228 mila tonnellate».
Non sono certo in grado di cambiare questo quadro i dati sopra richiamati della produzione in Italia, dove la raccolta «inizia dal Sud, fra Sicilia, Puglia e Calabria, per poi risalire la Penisola fino a Nord, dove l’ulivo con i cambiamenti climatici è arrivato fino alle vallate alpine della Lombardia». Da noi ha pesato quest’anno «il clima impazzito con eventi estremi: piogge durante la fioritura, siccità e alte temperature che hanno messo a dura prova gli uliveti nazionali». Senza dimenticare che «il mese di ottobre è fondamentale per la completa maturazione delle olive e oltre ai volumi inferiori alle attese c’è l’incognita della resa in olio». Ma, fa sapere Coldiretti, «a salvare il bilancio nazionale in particolare è la Puglia, che rappresenta la metà della produzione italiana e cresce del +50% rispetto alla difficile campagna dello scorso anno, nonostante le devastazioni portate dalla Xylella». Anche per la Calabria «si attende un incremento, sebbene meno rilevante di quello pugliese», mentre «in Sicilia si stima una produzione sostanzialmente stabile rispetto alla già bassa produzione dello scorso anno e comunque al di sotto della media». In buona ripresa pure Abruzzo e Basilicata, mentre per le altre regioni meridionali «si prospetta una produzione inferiore allo scorso anno». 
Dunque, in questo contesto, con le scorte che si stanno esaurendo, sottolinea Coldiretti, il prezzo medio dell’olio extravergine d’oliva, arrivato a livelli record, sembra destinato a salire ancora. «Si è creata una situazione mai vista prima – spiega il presidente di Unaprol David Granieri – con scarse produzioni, soprattutto in Spagna, scorte basse e inflazione, che ha fatto impennare i valori dell’extravergine d’oliva con il raddoppio dei prezzi per gli olii di origine comunitaria». E l’Italia, come ricorda Coldiretti, è fra i primi 3 maggiori consumatori di extravergine di oliva al mondo, con circa 480 milioni di chili, subito dopo la Spagna e prima degli Stati Uniti, rappresentando il 15% dei consumi mondiali secondo gli ultimi dati IOC (International Oil Council, il Consiglio oleicolo internazionale).
«Occorre intervenire – dichiara il presidente di Coldiretti Ettore Prandini - per salvare un patrimonio unico del Paese con 150 milioni di piante che tutelano l’ambiente e la biodiversità ma anche un sistema economico che vale oltre 3 miliardi di euro grazie al lavoro di un sistema di 400mila imprese tra aziende agricole, frantoi e industrie di trasformazione». «L’obiettivo – aggiunge - è di rilanciare una produzione nazionale dell’olio extravergine d’oliva, che è uno dei pilastri della Dieta Mediterranea conosciuta in tutto il mondo grazie agli effetti positivi sulla longevità e ai benefici per la salute».
Ma come intervenire? Secondo Coldiretti e Unaprol, per sostenere le produzioni nazionali, resistere ai cambiamenti climatici e difendere la sovranità alimentare nazionale occorre realizzare nuovi impianti olivicoli con varietà italiane, contrastare l’aumento vertiginoso dei costi di gestione delle aziende agricole e dei frantoi e realizzare nuovi sistemi di irrigazione, ma servono anche opere infrastrutturali di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana in modo da raccoglierla quando è troppa e gestirne l’utilizzo quando serve. «Non è più rinviabile – ha detto Granieri - un piano strategico nazionale dell’olivicoltura che metta al centro le aziende che sono sul mercato, producono reddito e occupazione, oltre al recupero dei tanti uliveti abbandonati che devono essere rinnovati per ridare ossigeno e speranze ai territori».
Più nell’immediato, per sostenere il settore, Coldiretti e Unaprol fanno appello ai consumatori a scegliere le produzioni Made in Italy verificando attentamente l’etichetta. «Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati – denunciano Coldiretti e Unaprol – non sempre è messo in evidenza e ben leggibile che si tratta di “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva per garantire ai consumatori una maggior consapevolezza su quello che acquistano». Bisogna quindi «guardare con attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100% da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli».
Sempre in tale prospettiva, «i contratti di filiera con i fondi del Pnrr sono fondamentali per lo sviluppo di prodotti 100% italiani per dare opportunità di lavoro, sostenendo ambiente e cultura facendo crescere l’agroalimentare Made in Italy, in un contesto di grande instabilità internazionale» afferma il presidente di Coldiretti Prandini, che conclude ricordando che «l’olio extravergine d’oliva è una delle componenti fondamentali della Dieta Mediterranea e della cucina italiana, candidata a diventare patrimonio dell’Unesco come riconoscimento di un legame fra enogastronomia, storia, società e lavoro che rappresenta ormai un asset determinante per il Paese».
 

L.S.

“Lucca e il suo Olio” celebra la Raccolta delle Olive

Si intitola “Lucca e il suo Olio”, l’evento che si terrà domani e sabato dalle 15:00 sotto il Loggiato Palazzo Pretorio di piazza San Michele a Lucca, dove si potranno assaggiare gli oli EVO certificati DOP e IGP.

Domani e sabato 24, dalle 15:00 alle 19:00, Piazza San Michele a Lucca si trasformerà in un luogo di festa dedicato all'olio extravergine d'oliva. Grazie alla preziosa collaborazione dell'Associazione della Strada del Vino e dell'Olio Lucca, Montecarlo e Versilia, questo evento è stato reso possibile, e i produttori di olio locale non vedono l'ora di accogliere visitatori e cittadini.
I produttori dell'olio di Lucca, noto per le sue denominazioni di origine controllata (DOP), l'Indicazione Geografica Protetta (IGP) Toscano e la produzione biologica, saranno presenti per condividere la loro passione e il loro impegno. La raccolta e la frangitura delle olive sono arti tramandati di generazione in generazione, intrapresi con dedizione e amore per creare un olio di altissima qualità.

Durante l'evento, i produttori offriranno degustazioni dei loro oli pregiati e racconteranno le emozioni legate alla produzione di questo straordinario prodotto. Gli appassionati avranno anche l'opportunità di assaporare il gelato all'olio extravergine d'oliva EVO grazie all'ape gelataia di OPERA e di gustare un aperitivo preparato dal rinomato ristorante Gli Orti di Via Elisa, entrambi a base di olio d'oliva EVO.

Confagricoltura Lucca ha collaborato con l'Associazione Cuochi Lucchesi per presentare le ricette più tipiche che esaltano l'olio locale. Inoltre, l'Associazione Assaggiatori e Cultori dell'Olio Extra Vergine di Oliva (ASCOE), responsabile del Panel Test di assaggio dell'olio riconosciuto dal Ministero, sarà presente per guidare le degustazioni e spiegare le caratteristiche organolettiche dell'olio lucchese.

Questo evento non solo celebra la tradizione dell'olio extravergine d'oliva a Lucca, ma offre anche un'opportunità unica per il pubblico di entrare in contatto con i produttori e scoprire di persona il lavoro appassionato che sta dietro ogni bottiglia di questo oro liquido. È un'occasione da non perdere per tutti gli amanti dell'olio extravergine d'oliva di alta qualità e per coloro che desiderano esplorare le prelibatezze culinarie di Lucca.

Redazione