Filiera olivo-olio

Il 10 giugno a Cosenza si terrà la presentazione degli esiti del progetto MIR condotto dal CREA Oli di Rende, rivolto alle PMI del settore olivicolo. Incontro presso la Sala Petraglia della Camera di Commercio, dalle 14:30 alle 18:00. Iscrizioni su FloraViva.

 

Il prossimo 10 giugno, dalle 14:30 alle 18:00, presso la Sala Petraglia della Camera di Commercio di Cosenza, si terrà l'evento di presentazione del progetto di Matching tra Impresa e Ricerca pubblica (MIR). Questo progetto, rivolto alle piccole e medie imprese (PMI) del settore olivicolo, mira a trovare soluzioni innovative alle loro specifiche esigenze attraverso la collaborazione con enti pubblici di ricerca.
Il progetto MIR, ufficialmente presentato da Unioncamere, CNR ed ENEA a fine maggio 2023, ha visto l'adesione del Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l'analisi dell'Economia Agraria (CREA) e del Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni (CNIT). Queste adesioni mirano a estendere la capacità di risposta alle PMI dell’agricoltura e a quelle del settore digitale.
L'incontro di Cosenza sarà un'importante occasione di riflessione e approfondimento sulla ricerca e l'innovazione nel settore olivicolo. Con il supporto del CREA, verranno illustrati i principali filoni di ricerca condotti dal CREA Oli di Rende. Alcune imprese del territorio condivideranno le loro esperienze, evidenziando i benefici e le difficoltà legate all'introduzione di soluzioni innovative in azienda.
La partecipazione all'evento è completamente gratuita, ma è necessario registrarsi tramite il modulo online. Per maggiori dettagli e per iscriversi, visitare la sezione dedicata sul sito di FloraViva qui.
Non perdete questa opportunità di scoprire come la collaborazione tra imprese e ricerca pubblica può contribuire all'innovazione e alla competitività del settore olivicolo.

Redazione

Nel bando europeo EIP AGRI, suddiviso in più sezioni, SUBALMA ha vinto nella categoria "Mitigazione e Adattamento ai Cambiamenti Climatici" con un progetto innovativo per l'uso dei sottoprodotti dei frantoi come fertilizzante, migliorando la sostenibilità dei sistemi di irrigazione.

 

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SUBALMA, un gruppo operativo spagnolo, è stato premiato per il suo impegno nel migliorare la produttività e la sostenibilità dei sistemi di irrigazione a goccia sotterranei, utilizzando gli scarti dei frantoi come fertilizzante e impiegando la tecnologia delle nanobolle. Questo approccio non solo affronta la sfida del risparmio di acqua e fertilizzanti nel contesto del cambiamento climatico, ma crea anche nuove opportunità commerciali per gli agricoltori oltre alla produzione di olio d'oliva.
Il progetto di SUBALMA stabilisce strategie di economia circolare per riutilizzare i sottoprodotti dell’oleificio come fertilizzanti, attraverso tecniche che garantiscono la massima efficienza nell’uso dell’acqua. L’attenzione si concentra sull’uso dell’irrigazione sotterranea e sull’iniezione di nanobolle negli effluenti dei frantoi, riducendo così l’uso di fertilizzanti sintetici nell’irrigazione di precisione. Questo aumenta la produttività degli oliveti, risparmia acqua, riduce la manodopera, minimizza l’uso di erbicidi e aumenta l’efficacia dei fertilizzanti.
Gli agricoltori sono attori chiave in questo progetto e hanno collaborato con una società di consulenza per l’innovazione, sviluppatori di tecnologia, centri di ricerca e il governo regionale. Grazie a questa collaborazione, è in fase di realizzazione un progetto di follow-up su scala più ampia, che promette di portare ulteriori benefici al settore.
Il successo di SUBALMA nel bando EIP AGRI dimostra come l'innovazione e la sostenibilità possano andare di pari passo, offrendo soluzioni pratiche e vantaggiose per l'ambiente e per gli agricoltori. Questo progetto rappresenta un esempio concreto di come le tecnologie avanzate e le pratiche sostenibili possano essere integrate per affrontare le sfide globali del cambiamento climatico e della gestione delle risorse naturali.


Redazione

"La filiera olivicola unita per la sostenibilità, una scelta consapevole". Questo il tema del convegno organizzato da Unapol e Confagricoltura giovedì 16 maggio all'Istituto Tecnico Agrario Garibaldi di Roma. Una giornata intensa, tra cui una masterclass dedicata ai giovani per promuovere la cultura dell'olio extra vergine di oliva.

 

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Si terrà giovedi16 maggio a Roma, presso l'Aula Magna dell'Istituto Tecnico Agrario Giuseppe Garibaldi, il convegno "La Filiera Olivicola Unita per la Sostenibilità, una scelta consapevole", organizzato da Unapol - Unione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli Italiani e Confagricoltura. L'evento vedrà la partecipazione di figure chiave del settore, tra cui Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura, e Tommaso Loiodice, Presidente di UNAPOL. Durante la mattinata, dalle 9:00 alle 12:00, si terrà la Masterclass Unapol "Imparare l'Olio Evo di qualità", con lezioni che spazieranno dall'assaggio dell'olio alla tecnica di frantoio, guidate da esperti come il Prof. Alfredo Marasciulo e il dott. Gabriele Baronti. L'incontro sarà anche un'occasione per approfondire temi legati ai fondi comunitari e alle strategie di sviluppo sostenibile del settore.
L'importanza di queste iniziative, sottolineata dal Presidente Loiodice, risiede nella capacità dell'olio extra vergine di oliva di rappresentare un patrimonio naturale e culturale unico, essenziale per l'identità e l'economia italiane. Il convegno si concluderà con un dibattito sulle sfide e le opportunità di una filiera sostenibile e responsabile, con un focus particolare sulla protezione del territorio e sulle pratiche agricole rispettose dell'ambiente.
L'evento sarà anche arricchito dalla collaborazione con Rise Against Hunger Italia, che coinvolgerà gli studenti in attività di solidarietà, come il confezionamento di pacchi alimentari destinati alle scuole dell'Africa Sub-Sahariana, promuovendo così la consapevolezza sociale e la collaborazione internazionale per uno sviluppo equo e sostenibile.

Redazione

Pubblicata la "Guida agli Extravergini 2024" di Slow Food Italia, che mette in luce 1071 oli extravergini di qualità nonostante un'annata agricola difficile. La guida celebra la resilienza e l'eccellenza delle aziende olivicole italiane, affrontando temi cruciali come cambiamenti climatici, sostenibilità e biodiversità.

 

In un anno segnato da siccità e sfide climatiche, la "Guida agli Extravergini 2024", curata da Slow Food Italia, emerge come un faro di speranza e resilienza per l'olivicoltura italiana. Presentando 686 aziende e 1071 oli extravergini di qualità, questa guida annuale non è solo uno strumento di orientamento per gli addetti ai lavori e i consumatori, ma anche una testimonianza dell'impegno del settore olivicolo nazionale verso pratiche sostenibili e di alta qualità.
La curatrice della guida, Francesca Baldereschi, evidenzia le difficoltà incontrate quest'anno, sottolineando l'importanza di affrontare i cambiamenti climatici e di mantenere elevati standard di qualità senza ricorrere a modelli di agricoltura superintensiva, dannosi sia per l'ambiente sia per l'economia a lungo termine. "È essenziale preservare la qualità e promuovere la biodiversità autoctona attraverso pratiche sostenibili," afferma Baldereschi, critica verso gli approcci che riducono la crisi a un mero problema di resa.
Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, enfatizza il ruolo dell'olio come elemento centrale nella cultura gastronomica e nella conservazione del territorio italiano. La guida non solo celebra l'olio come prodotto, ma anche come simbolo di un'identità culturale e storica profondamente radicata. "Per Slow Food, l'olio è un elemento importante perché è alimento quotidiano, essenziale nel disegnare la nostra cultura gastronomica e nel contribuire alla salubrità della nostra dieta," dichiara Nappini.
Con l'intento di valorizzare e conservare il patrimonio olivicolo, Slow Food sostiene chi adotta colture rispettose dell'ambiente e del paesaggio, come dimostra il Presidio degli olivi secolari. La guida invita anche a visitare le aziende produttrici per scoprire di persona il patrimonio olivicolo italiano, spesso secolare, che caratterizza il nostro paesaggio.
La presentazione ufficiale della guida si terrà al Museo Maxxi di Roma il 20 aprile, un evento che promette ulteriori approfondimenti e discussioni sul futuro dell'olivicoltura italiana e internazionale.
La "Guida agli Extravergini 2024" è disponibile per l'acquisto su www.slowfoodeditore.it, offrendo una risorsa preziosa per chiunque desideri sostenere e comprendere meglio le realtà che mantengono alto il prestigio dell'olivicoltura italiana di qualità.

Redazione

Un albero millenario a Creta continua a produrre olive rare e pregiate, diventando un simbolo di resistenza e storia.

 

L'olivo di Vouves, situato nel pittoresco villaggio di Pano Vouves a Creta, è un testimone millenario della storia e della cultura greca, vantando un'età stimata di almeno 3000 anni. Questo gigante verde, ancora produttivo, ci offre quasi 300 kg di olive Mastoeidis ogni due anni, utilizzate per creare un olio vergine di oliva eccezionale, ricco di acido oleico. La struttura a spirale e cava del suo tronco, insieme alle sue dimensioni imponenti, con un diametro alla base di 4,50 m e una corona che si estende per oltre 10 m, non solo cattura l'immaginazione ma sottolinea anche la sua eccezionale longevità e forza vitale.

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L'olivo Vouves non solo incarna la resilienza e la persistenza di questa specie, ma è anche un simbolo culturale e storico. La sua posizione privilegiata a ovest di Creta gli permette di beneficiare del clima mediterraneo e di un terreno ideale, fattori che hanno contribuito alla sua straordinaria conservazione attraverso i millenni. Secondo la mitologia greca, l'olivo fu donato all'umanità dalla dea Atena, simboleggiando pace, prosperità e rinascita. Questa narrazione mitologica trova eco nella realtà dell'olivo di Vouves, che continua a nutrire e ispirare.

Oltre a essere un monumento naturale riconosciuto dalla Regione di Creta nel 1997, l'olivo di Vouves ha anche un legame profondo con l'identità olimpica. Nel 2004, durante i Giochi Olimpici di Atene, e successivamente a Pechino nel 2008 e a Londra nel 2012, i rami di questo antico albero furono utilizzati per adornare le corone dei vincitori della maratona, rievocando la tradizione antica di onorare gli eroi olimpici con rami d'olivo provenienti dagli alberi sacri del tempio di Zeus. Questa pratica non solo sottolinea l'importanza storica e culturale dell'olivo, ma dimostra anche come le tradizioni possano collegarci al nostro passato, pur continuando a influenzare e arricchire la nostra vita moderna.

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L'olivo di Vouves, con la sua incredibile storia di resilienza e continuità, rimane un simbolo vivente della ricchezza culturale di Creta e dell'importanza dell'olivo nel Mediterraneo, ricordandoci il valore della sostenibilità, della storia e della tradizione nel nostro mondo contemporaneo.

Andrea Vitali

Lorenzo Locci dell'Agricola Locci primeggia con doppio riconoscimento: 1° in "La Goccia d'Ercole" e Menzione Giovane Imprenditore. Seguono Batta Giovanni e Le Pietraie di Dante Sambuchi.


La 25^ edizione del Premio Regionale Oro Verde dell'Umbria ha celebrato il talento e l'innovazione nel mondo oleario, con un focus particolare sui giovani produttori che stanno lasciando un segno nella produzione di olio extravergine di oliva di qualità. Tra questi, Lorenzo Locci dell'Agricola Locci di Giano dell'Umbria ha brillato, ottenendo il 1° posto nel premio "La Goccia d'Ercole 2024 - Premio Piccole Produzioni" e la Menzione di Merito Giovane Imprenditore, confermando il suo ruolo di pioniere nella nuova generazione di produttori oleari.
Il premio "La Goccia d'Ercole", parte integrante del più ampio contesto del Concorso Nazionale Ercole Olivario, ha riconosciuto l'eccellenza e l'unicità della Monocultivar Moraiolo di Locci, sottolineando l'importanza delle piccole produzioni nell'economia olearia italiana. Questo riconoscimento si aggiunge alla Menzione di Merito Giovane Imprenditore, che premia l'impegno e la capacità di innovazione dei produttori under 40.
La cerimonia di premiazione, tenutasi a Perugia, ha messo in luce l'importanza del Concorso Regionale Oro Verde dell'Umbria come momento di valorizzazione dell'olio extravergine di oliva umbro e come stimolo per il miglioramento continuo e l'innovazione nel settore. La manifestazione conferma l'Umbria come terra di eccellenza olearia, dove tradizione e innovazione si incontrano per produrre oli di qualità superiore.
Al fianco di Locci, il Frantoio Batta Giovanni e l'azienda Le Pietraie di Dante Sambuchi hanno ottenuto rispettivamente il secondo e terzo posto, dimostrando la diversità e l'alta qualità dell'olio extravergine di oliva prodotto in Umbria.
Il successo di Lorenzo Locci e degli altri premiati alla 25^ edizione del Concorso Regionale Oro Verde dell'Umbria è un chiaro segnale dell'importanza della nuova generazione di produttori oleari, che con passione, impegno e innovazione stanno contribuendo a rafforzare la posizione dell'Umbria come una delle principali regioni produttrici di olio extravergine di oliva di eccellenza a livello nazionale e internazionale.

Redazione