Filiera foresta-legno
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Anche Confagricoltura Toscana esprime gratitudine per un emendamento che semplifica l'autorizzazione paesaggistica per operazioni boschive, abbattendo una barriera normativa di lunga data. Il presidente Marco Neri sottolinea l'importanza di questa vittoria per il settore forestale e auspica ulteriori riforme a sostegno del comparto.
Nel mondo spesso intricato delle leggi e delle normative, ogni tanto si aprono spiragli di semplificazione che portano sollievo e ottimismo. Confagricoltura Toscana festeggia uno di questi momenti positivi, evidenziando l'importanza di un emendamento che ha semplificato significativamente l'autorizzazione paesaggistica per le operazioni boschive, un passo avanti fondamentale per il settore forestale.
Il presidente di Confagricoltura Toscana, Marco Neri, esprime la gratitudine dell'associazione verso il Governo, il Parlamento e la Regione per aver affrontato questa questione di lunga data. Neri fa eco ai sentimenti di molti nel settore quando afferma: "Finalmente arriva una vera semplificazione burocratica per il settore forestale. È quello che chiedevamo da tempo."
L'emendamento in questione è stato introdotto nel Decreto legge Asset ed è stato presentato e sostenuto dal senatore Luca del Carlo. Questa modifica normativa, ora approvata, offre una deroga all'autorizzazione paesaggistica per le operazioni boschive. Questo è un grande passo avanti perché elimina una barriera burocratica che richiedeva mesi per ottenere l'autorizzazione paesaggistica, rallentando notevolmente le operazioni boschive.
Marco Neri sottolinea il significato di questa vittoria per il settore forestale. Questa semplificazione è una chiara dimostrazione di come la politica possa adattarsi alle esigenze del comparto agricolo, favorendo una gestione più sostenibile delle risorse boschive e contrastando l'abbandono, prevenendo incendi e dissesti causati dai cambiamenti climatici.
L'eliminazione della necessità di un'autorizzazione paesaggistica per operazioni boschive è un passo nella giusta direzione, un riconoscimento del valore dei boschi e della loro importanza per l'ambiente e la società. Il presidente Neri esprime l'auspicio che questa semplificazione sia solo l'inizio e che ulteriori riforme possano essere approvate per sostenere il settore forestale, compreso lo sviluppo dei piani rurali.
Questa semplificazione burocratica è una vittoria per il settore forestale, un passo verso una gestione più efficiente e sostenibile delle risorse boschive e un esempio di come la politica possa ascoltare e rispondere alle esigenze dei suoi cittadini. Confagricoltura Toscana accoglie con festa questo cambiamento positivo e auspica un futuro ancora più luminoso.
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Soddisfazione Cia Toscana Centro, Orlandini: “Rimosso un ostacolo assurdo per l’intero settore agroforestale”. Il ringraziamento al primo firmatario De Carlo, presidente Commissione Agricoltura e a La Pietra, che ha seguito direttamente la problematica.
Via libera per la deroga all’autorizzazione paesaggistica per le operazioni boschive ordinarie, grazie all’approvazione dell’emendamento a prima firma di Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura del Senato.
L’approvazione dell’emendamento al Dl Asset rappresenta una vera e propria sburocratizzazione per l’intero settore forestale.
“Meno burocrazia e assurdi cavilli e divieti, possiamo tornare a lavorare nei boschi. Una buonissima notizia per il settore – sottolinea Sandro Orlandini, presidente di Cia Toscana Centro -. Un iter che è stato seguito direttamente dal sottosegretario Patrizio La Pietra, e che con la firma del senatore De Carlo, si conclude positivamente. Finalmente viene così rimosso un ostacolo assurdo per il comparto forestale toscano e italiano, quello del vincolo paesaggistico. Era talmente pesante come aggravio burocratico, che, quando emerse il problema, eravamo convinti che si risolvesse subito. Invece si è trascinato per qualche anno causando gravi danni economici e gestionali per le aziende agroforestali; oggi, finalmente, arriva una soluzione positiva ed auspicata. Il nostro ringraziamento va al senatore La Pietra per il grande interesse e competenza, e al presidente De Carlo per l’impegno verso una concreta semplificazione legislativa”.
La norma va a superare uno scoglio normativo, che imponendo il vincolo paesaggistico ad alcuni boschi e superfici forestali, implicava la necessità di un’autorizzazione paesaggistica per il cui rilascio erano richiesti molti mesi, come ha ricordato De Carlo.
Redazione
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Si chiude oggi 18 settembre l'appello a trasformare la montagna in un luogo di vita, innovazione ed economia nell'evento organizzato da Slow Food Italia e Città di Bra.
La montagna, spesso considerata solo una meta turistica o un mondo intoccabile di tempi passati, sta vivendo una rinascita. Durante l'edizione di Cheese, la manifestazione dedicata ai formaggi a latte crudo organizzata da Slow Food Italia e Città di Bra, esperti, docenti e produttori hanno condiviso una nuova visione della montagna italiana.
Rossano Pazzagli, docente di Storia moderna presso l'Università degli Studi del Molise, ha parlato del "scivolamento a valle dell'Italia", un fenomeno che ha visto la migrazione dalle montagne verso le pianure e le città. Questo spopolamento ha causato una disgregazione del paesaggio agrario in tutta Italia, con particolare impatto sulle aree montane.
Tuttavia, Pazzagli e altri esperti presenti a Cheese hanno sottolineato che questo declino non è irreversibile. Per invertire la tendenza, è necessario portare servizi essenziali nelle aree montane, come scuole e trasporti, e sviluppare progetti che integrino l'aspetto umano con l'ecologia e l'agricoltura.
Antonio De Rossi, docente di Progettazione architettonica al Politecnico di Torino, ha enfatizzato l'importanza di considerare la montagna non solo come una meta turistica, ma come un luogo in cui sviluppare servizi per l'abitabilità adatti alle aree interne. Questo approccio potrebbe generare nuove economie e opportunità di innovazione.
Cheese si è fatto promotore di questa visione, mettendo in evidenza le testimonianze di chi vive e lavora in montagna. Gli espositori presenti al mercato, tra cui pastori, pastorelle e contadini, sono esempi concreti di un mondo che può e deve essere protagonista della rigenerazione delle aree montane italiane.
La montagna italiana, con il suo ambiente fragile e delicato, merita di essere trattata con cura e attenzione. Cheese continua a sostenere un'agricoltura e un allevamento rispettosi dell'ambiente, portando avanti l'idea che la montagna possa essere un luogo di vita e innovazione, non solo durante le vacanze, ma tutto l'anno.
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Il Crea Foreste e Legno organizza il 15 settembre a Trento presso la Fondazione Mach una giornata di studio sul tema “Selvicoltura di precisione: concetti teorici e applicazioni pratiche”. Nel pomeriggio nella sede del Crea FL attività dimostrative. Partecipazione gratuita con prenotazione entro il 10 settembre. Crediti formativi per gli iscritti all'Ordine degli agronomi.
Miglioramento dell’efficienza del monitoraggio, della pianificazione e delle pratiche selvicolturali e di utilizzazione delle risorse legnose mediante l’adozione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione nell’ambito della gestione delle foreste. Questa, in sintesi, la “selvicoltura di precisione” (Precision Forestry) che coi suoi metodi consente di fornire informazioni dettagliate e tracciabili a beneficio di tutti i segmenti della filiera forestale.
Il Crea Foreste e Legno organizza il 15 settembre (dalle ore 8,30) presso l’aula magna della Fondazione Edmund Mach di Trento (Via E. Mach, 1 San Michele all’Adige) la giornata di studio “Selvicoltura di precisione: concetti teorici e applicazioni pratiche”: un’occasione per fornire conoscenze di base sulla precision forestry e presentare soluzioni applicative con riferimento agli strumenti disponibili a supporto delle attività professionali, imprenditoriali e amministrative dei tecnici, proprietari e gestori forestali.
Programma
Dopo l’introduzione di Piermaria Corona, direttore del Crea Foreste e Legno (Crea FL), il programma prevede nella mattinata, fra l’altro, le seguenti relazioni:
- 9,30 “Presentazione del progetto Agridigit” (vedi) di Marcello Donatelli del Crea Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari (Crea IT)
- 9,45 “Stima spazialmente esplicita di variabili forestali inventariali tramite telerilevamento” di Gherardo Chirici (Università di Firenze) e Walter Mattioli (Crea FL)
- 10 “Web App per la martellata forestale” di Giacomo Colle (F360) ed Emanuele Presutti Saba (Crea FL)
- 10,15 “Cavallettamento elettronico open source” di Simone Figorilli, Francesco Tocci, Simone Vasta (Crea IT)
- 10,30 “Terrestrial Laser Scanning: applicazioni software sviluppate con il progetto Agridigit” di Nicola Puletti (Crea FL)
- 10,45 “Treetalker come strumento per il monitoraggio forestale” di Damiano Gianelle (Fondazione Edmund Mach - FEM)
- 11 “Sistemi di supporto alle decisioni per la pianificazione e gestione forestale” di Alessandro Alivernini (Crea FL), Luigi Portoghesi (Università della Tuscia)
- 11,15 “Applicazioni di precisione per le utilizzazioni forestali” di Vincenzo Civitarese (Crea IT)
- 11,30 “Applicazioni digitali per la tracciabilità dei prodotti forestali” di Corrado Costa e Simone Figorilli (Crea IT)
- 11,45 Discussione
- 12,15 Conclusione
Dopo pranzo, presso il Crea FL di Trento (piazza Nicolini 6, Villazzano), alle ore 14 si terranno delle “Attività dimostrative di campo e di laboratorio”, con chiusura alle ore 16 di Mario Pezzotti, dirigente FEM CRI e Commissario Crea.
La partecipazione alla Giornata di Studio è gratuita, ma occorre una prenotazione alla segreteria non oltre il 10 settembre 2023.
Per gli iscritti agli Ordini provinciali degli agronomi la giornata di studio è valida ai fini dell’attribuzione dei crediti formativi (0.53 crediti).
Per iscrizioni:
- se iscritti all’Ordine, Segreteria Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Trento (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
- se non iscritti all’Ordine, Centro di ricerca Foreste e Legno del CREA, sede di Trento, Elisa Trentin (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) e Simone Innocenti (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
L.S.
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Lollobrigida: Centrato obiettivo Strategia Nazionale Forestale per una filiera 100% italiana
È stato firmato oggi al Masaf, alla presenza del ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, il protocollo di intesa che ha dato avvio al primo cluster italiano del legno. Il dicastero di via XX Settembre centra il primo obiettivo della Strategia Nazionale Forestale e si pone all'avanguardia in Europa.
"Oggi raggiungiamo un obiettivo che riteniamo fondamentale, quello di creare un cluster del legno in Italia che mette insieme le migliori energie del mondo della ricerca, della produzione, e che può garantire da una parte la sostenibilità ambientale, con la crescita di un sistema foresta sano, dall'altra una sostenibilità produttiva che renda interessante investire sul legno, insieme a tutti gli elementi della filiera e le imprese a questi collegati. Le potenzialità sono enormi. I risultati pongono la nostra Nazione all'avanguardia sul piano europeo e mondiale in questo settore", ha dichiarato il ministro Lollobrigida. "Il Masaf ha deciso di scrivere una strategia vincente, ossia quella di consentire all'Italia di avere una capacità autonoma di produzione di legno di qualità e valorizzare le potenzialità della Nazione. Vogliamo raggiungere l'obiettivo, lanciato dal Presidente Meloni al Salone del Mobile, di arrivare a una filiera del legno che abbia una vocazione anche di approvvigionamento più ampia a livello territoriale per ottenere anche la sovranità forestale".
Le attività produttive legate alla selvicoltura e all'industria del legno e della carta valgono circa l'1% del Pil e il valore della produzione complessiva della macro-filiera del legno italiana si attesta sui 39 miliardi di euro, che, complessivamente, rappresenta circa il 4,5% del fatturato manifatturiero nazionale. Il tasso di utilizzazione delle risorse forestali italiane è basso (prelievo legnoso stimato al 24% dell'incremento di volume), e scarso è il valore merceologico del prodotto prelevato (prevalentemente legna da ardere): ciò rende il Paese fortemente dipendente dall'estero.
"La strategia vincente - ha aggiunto quindi il ministro - è quella di avere una capacità autonoma di produzione di qualità e valorizzare le nostre potenzialità, sviluppandole al massimo". Nel dettaglio "stiamo parlando di captazione della CO2 in atmosfera, della manutenzione del territorio, che in alcune aree è maggiore rispetto ad altre, e della manutenzione dei fiumi per organizzare il deflusso dell'acqua in maniera ordinata. Dobbiamo ripensare la manutenzione dei fiumi per evitare un deflusso irregolare o degli argini che creano esondazioni".
"Oggi è un grande giorno per il sistema foresta legno italiano che con la creazione del Cluster Italia Foresta Legno si allinea alle migliori esperienze europee. Si attua il primo degli obiettivi della Strategia forestale, con la collaborazione di mondo dell'industria, della trasformazione, della ricerca nel segno della sostenibilità delle foreste e della bioeconomia circolare. Il legno è solo una delle produzioni della foresta, che in Italia si sa ricavare rispettando tutte le altre funzioni e tutte le altre produzioni. Foresta e legno sono natura, biodiversità, salute, capacità manifatturiere, ingegno e bellezza tutti italiani", ha sottolineato Alessandra Stefani, Direttore della direzione generale dell'economia montana e delle foreste del Masaf.
Quindici i soggetti che costituiscono il primo cluster Italia: Federlegnoarredo, CNA, Confartigianato, Confcooperative, LegaCoop Associazione Generale Cooperative Italiane, Consorzio Legno Veneto, Cluster Arredo Legno FVG, FSC Italia, PEFC Italia Uncem Nazionale, Università della Basilicata, Università di Padova, Università della Tuscia e CNR.
Tra gli scopi del Cluster, la promozione e il sostegno di iniziative rete tra mondo forestale e mondo della prima e seconda lavorazione del legno, il rafforzamento dei legami tra le imprese, le istituzioni territoriali e gli enti di ricerca, anche per sostenere il trasferimento tecnologico e mettere a sistema le realtà di aggregazione industriale e le reti già presenti in ambito locale, regionale e sovraregionale, creando sinergie nei processi di innovazione e di marketing. Tra i compiti principali, anche quello di valorizzare il prodotto legnoso nazionale, basato su principi di certificazione di qualità, di sostenibilità e di tracciabilità.
Particolare attenzione viene posta alla ricerca e innovazione di settore portata avanti dalle Università italiane e dai centri di ricerca, affinché ogni innovazione possa trovare il giusto canale per poter arrivare alle filiere economiche e, viceversa, poter costruire insieme ai settori produttivi delle progettualità mirate e coerenti con le grandi sfide che il mondo forestale sta affrontando e affronterà nei prossimi anni.
Redazione




