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Turismo Verde-Cia dedica l’edizione di quest’anno al legame tra agricoltura, ambiente e territorio, con visite guidate e passeggiate a tema per sensibilizzare i cittadini sul valore di un patrimonio naturale costantemente minacciato da cementificazione selvaggia e dissesto idrogeologico. Senza dimenticare la ristorazione, tra menù “storici” e degustazioni di prodotti tipici locali.

L’agriturismo italiano “fa festa” domenica 24 marzo. Come ogni anno, in coincidenza con l’arrivo della primavera, si terrà la “Giornata nazionale dell’agriturismo”, l’iniziativa con cui le strutture ricettive associate a Turismo Verde-Cia organizzano su tutto il territorio aperture “speciali” per promuovere l’ospitalità in campagna. Il titolo scelto quest’anno, per l’edizione numero sette, è “Anche il territorio è d’accordo… adotta un paesaggio”: uno slogan che vuole mettere l’accento sul binomio agricoltura e ambiente, o meglio sul ruolo cruciale degli agricoltori come guardiani del suolo e custodi del paesaggio rurale, contro il degrado e l’urbanizzazione selvaggia.
Molte sono le proposte in serbo negli agriturismi per la “7ª Giornata nazionale” -spiega Turismo Verde Cia- tutte orientate ad avvicinare e sensibilizzare i cittadini al valore del patrimonio paesaggistico dell’Italia rurale, una risorsa economica e di biodiversità che l’agricoltura presidia e difende in ogni modo dall’avanzata costante del cemento e dal dissesto idrogeologico. Ce n’è per tutti i gusti: visite guidate “a tema” tra gli ulivi secolari del Salento, nei terrazzamenti arrampicati sulla scoscesa costa ligure o in mezzo alla ruvida grandiosità della murgia materana. E poi passeggiate di “scoperta”, a piedi o a cavallo, della fauna e della flora locale; escursioni in mountain-bike; visite didattiche e culturali alle “case di terra” e alle “fattorie degli animali”; speciali “percorsi botanici” e veri e propri “corsi olfattivi”. Senza dimenticare il fondamentale aspetto enogastronomico, connesso al territorio d’origine: degustazioni “ad hoc” di prodotti tipici locali, menù “storici” con le vecchie ricette contadine e brevi corsi pratici sulla trasformazione dei prodotti: dal latte al formaggio, dalla frutta alla marmellata, dalle verdure ai paté e alle conserve.
Come nelle edizioni precedenti -sottolinea Turismo Verde Cia- sono già centinaia gli agriturismi che aderiscono all’iniziativa proponendo quel “qualcosa” in più rispetto alla “semplice” ospitalità e ristorazione. Una scelta, quella della multifunzionalità, che permette alle famiglie una fruizione della campagna non più “omologata” e distratta e alle aziende agricole di diversificare in una fase di crisi la propria attività produttiva.

Fonte Ufficio Stampa

Durante la Giornata dell’innovazione rurale del 13 marzo presentati progetti basati su sinergie fra il Conaf (l’ordine degli agronomi) e il Cra (Consiglio per la ricerca in agricoltura). Ad esempio, una start up bio che produrrà vino in anfore di terracotta come 7 mila anni fa nel Caucaso e uno spin-off per la realizzazione di un sistema informativo geografico (Gis) in grado di gestire il patrimonio forestale della tenuta di Castel Porziano monitorando volumi e biomasse delle varie specie vegetali.

Una start up biologica che farà innovazione tornando a produrre il vino artigianale in anfore di terracotta cotta da 800 litri così come si faceva 7.000 anni fa nel Caucaso. Con un procedimento che prevede una pigia-diraspatura ed il trasferimento del mosto direttamente nelle anfore dove riposare sulle fecce fino a primavera quando vengono fatti i travasi all’occorrenza; e secondo il quale l’imbottigliatura avviene dopo un anno. Si attendono grandi risultati: finezza, eleganza, profumi intriganti che ci riporteranno a sapori antichi e perduti.
E’ uno dei progetti di collaborazione fra ricercatori e professionisti agricoli allo scopo di innovare che sono stati presentati il 13 marzo a Roma, prima Giornata dell’innovazione rurale (vedi nostro articolo del 13 dicembre 2012), nella sede del Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (Cra) dal suo presidente Giuseppe Alonzo e dal presidente del Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali (Conaf) Andrea Sisti durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa congiunta di Conaf e Cra.
Interessante anche la ricerca svolta dall’unità per il monitoraggio e la pianificazione forestale di Trento (CRA–MPF), che è stata incaricata dall’Accademia Nazionale delle Scienze di Roma di progettare e realizzare un Sistema Informativo Geografico (“SIFTEC”) per la gestione del patrimonio forestale della Tenuta Presidenziale di Castel Porziano (proprietà della Presidenza della Repubblica Italiana) per l’aggiornamento del piano di gestione forestale.  Lo spin - off individuerà dei modelli per la stima di volumi e biomasse delle diverse specie forestali presenti nella tenuta. Il sistema informativo geografico (GIS) per la Tenuta di Castel Porziano permetterà di ottimizzare e monitorare la gestione e di introdurre le più recenti innovazioni tecnologiche e metodologiche del settore.
“Il Cra ed il Conaf insieme stanno lavorando – ha affermato il presidente CRA Giuseppe Alonzo - per supportare l’innovazione affinché si espanda anche ad altri settori. Oggi troviamo in agricoltura una forza generatrice di economia  che è una delle poche energie vitali del nostro Paese e che dispone ancora di  un buon tasso di innovazione. L’innovazione è da collegare ad un nuovo atteggiamento sociale – continua il Presidente - che ci deve portare a fare sistema, a scambiare esperienze a riformare i processi che creano cultura nel nostro Paese”.
“Iniziativa – ha sottolineato il presidente Conaf Andrea Sisti - che vuole essere un appuntamento annuale per divulgare lo stato della ricerca e dell’innovazione nel settore agroalimentare ed ambientale in Italia. E’ importante, inoltre, per fare il punto della situazione e per dare conto ai cittadini dell’impiego delle risorse pubbliche, che possono a loro volta generare sviluppo. Un Paese che non investe in ricerca ed innovazione non investe nel futuro. La Giornata dell’Innovazione deve servire anche a stimolare e incrementare l’integrazione tra ricerca, innovazione e attività professionale, per valorizzare le conoscenze e competenze con lo scopo di migliorare la produttività dell’agricoltura italiana”.
Le attività di ricerca e sperimentazione del Cra generano conoscenze, risultati e innovazioni trasferibili ad aziende, enti di ricerca e amministrazioni pubbliche, e tutti i risultati sono raccolti in schede e pubblicati sul sito dell’Ente www.entecra.it nella sezione risultati e innovazione.

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La Coldiretti Pistoia ha lanciato ieri l’allarme sugli importanti danni che il maltempo sta provocando all’agricoltura pistoiese e al vivaismo, con zone vivaistiche sommerse dall’acqua. Il direttore Tropiano, preoccupato per il possibile cedimento di un argine sul fosso Quadrelli a Vignole, è intervenuto sul posto.

“Si preannunciano importanti i danni ai vivai e all'agricoltura pistoiese tutta”. E’ l’allarme lanciato ieri in un comunicato di Coldiretti Pistoia per l'esondazione dell'Ombrone pistoiese e degli altri fossi, che “ha allagato completamente ampie zone, sommergendo piante in vaso e in terra”. Tanto che “una squadra di Coldiretti – rende noto il comunicato - sta visionando le zone più colpite (tra i comuni di Quarrata, Pistoia e Serravalle), presidiata da forze dell'ordine e protezione civile”.
“Ci preoccupa il cedimento di argini in cemento, come quello sul fosso Quadrelli a Vignole – ha affermato il direttore di Coldiretti Pistoia Vincenzo Tropiano, intervenuto sul posto -. Preoccupa molto anche il livello di 6 metri dell'Ombrone alla Ferruccia. I rischi in questo momento sono anche per la popolazione”.  
Le previsioni per i prossimi giorni sono inclementi. Il prolungamento delle perturbazioni con piogge anche abbondanti e costanti, e abbassamenti imprevisti delle temperature stanno mandando in tilt l’agricoltura, che ha fatto i conti con un inverno particolarmente rigido.
In queste condizioni, si devono stoppare tutte le attività agricole, la troppa acqua rende impossibile ogni attività sul terreno. Il contrario di quanto accadeva lo scorso anno in tutta la Toscana: nel marzo 2012 (31 giorni) erano caduti complessivamente circa 20 millimetri di pioggia contro i 110 millimetri ed oltre della sola prima quindicina di marzo 2013.
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Fonte Ufficio Stampa

Le associazioni del mondo ambientalista e dell’agricoltura biologica scrivono al Governo in occasione del Consiglio Europeo di oggi e domani che dovrà definire la riforma della PAC 2014 - 2020

La riforma della Politica Agricola Comune dell’Europa entra nella fase finale e decisiva. Dopo il voto al Parlamento Europeo della settimana scorsa, la riforma inizia oggi la discussione nel Consiglio Europeo per definire le posizioni dei Governi dei 27 Stati membri della UE in vista del negoziato finale a tre, Commissione, Parlamento, Consiglio.  Sarà questo uno degli ultimi atti ufficiali del Governo Monti e del suo Ministro dell’Agricoltura, Mario Catania, a cui spetta la responsabilità di assumere decisioni cruciali per il futuro della nostra agricoltura. La proposta uscita dal Parlamento non è ciò che serve per sostenere adeguatamente sistemi agricoli in grado di produrre cibo sano, natura, paesaggio ed occupazione per i giovani. Il cartello verde delle 14 Associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica riconoscono che il Parlamento è riuscito a bloccare alcuni dei numerosi emendamenti dannosi approvati dalla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo frutto anche del lavoro di tante Associazioni come le nostre che, a livello europeo, si sono impegnate in iniziative importanti come la petizione sottoscritta in pochissimi giorni da 100.000 cittadini che hanno voluto far sentire la loro voce al Parlamento Europeo. Ma la proposta votata dal Parlamento è ancora molto annacquata e di fatto continua a premiare vecchie posizioni di rendita
Per Maria Grazia Mammuccini, portavoce delle 14 Associazioni “Adesso per salvare la riforma della Politica Agricola Comune rivolgiamo un appello al Governo Italiano affinché, nel rappresentare il nostro Paese nel Consiglio Europeo di oggi, tenga conto di queste richieste e sostenga il reale interesse della collettività,  per un’autentica riforma “verde” della PAC in grado di riconciliare economia ed ecologia”

In particolare il Tavolo chiede al Governo italiano di sostenere una serie di obiettivi ancora in discussione a Bruxelles, tra cui misure minime per un greening efficace come l’obbligo delle rotazioni colturali, del mantenimento dei pascoli e delle aree di interesse ecologico e la riduzione del tetto massimo ai pagamenti aziendali (da 300 a 100.000 euro) in modo da assicurare risorse sufficienti per le piccole aziende multifunzionali, che sono il tessuto predominante e più vitale dell’agricoltura italiana ed europea. Ormai è chiaro infatti che le aziende agricole che reggono meglio l’impatto della crisi sono le aziende biologiche e multifunzionali, che realizzano attività innovative con modelli di produzione e consumo basati sulla sostenibilità ambientale, in grado di garantire efficienza economica, equità sociale, tutela e valorizzazione delle risorse naturali e del paesaggio. Invece, fino ad oggi, la maggior parte dei sussidi della Politica Agricola Comune sono stati distribuiti tra gli agricoltori in modo diseguale a favore delle produzioni intensive ad alto impatto ambientale negativo, senza garantire la sostenibilità economica delle imprese e l’occupazione.

Servono decisioni responsabili e lungimiranti per un cambiamento reale in grado di assicurare che con i fondi pubblici siano premiate le aziende agricole più virtuose, che producono maggiori benefici per la società, cibo sano, tutela dell’ambiente e della biodiversità, manutenzione del territorio, salvaguardia del paesaggio, mitigazione dei cambiamenti climatici e creano lavoro per i giovani dando un contributo fondamentale al superamento della crisi economica.
Al Presidente Monti e al Ministro dell’Agricoltura Catania le 14 Associazioni ricordano che i cittadini europei si aspettano una vera riforma della Politica Agricola Comune in grado di favorire questo tipo di agricoltura.

Fonte Ufficio Stampa

La Cia preoccupata per l’aria gelida di provenienza artica attesa nelle prossime ore in Italia: con il calo brusco delle temperature allarme per fragole, asparagi, fave e carciofi. Problemi anche per gli alberi da frutto, in fase di prefioritura.

Arriva “l’invasione vichinga” in Italia con l’aria gelida di provenienza artica che a partire dalle prossime ore potrebbe portare giù le temperature anche di 10 gradi. Ma l’ultimo colpo di coda dell’inverno sta già creando danni in campagna. Tra campi allagati e primizie a rischio. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori.
Le piogge violente degli ultimi giorni hanno provocato allagamenti estesi, e quindi condizioni di asfissia nei terreni, in particolare su quelli argillosi che trattengono l’acqua in superficie -spiega la Cia- con effetti negativi soprattutto per le foraggere, che adesso rischiano l’ammuffimento delle radici.
Ma ora l’allarme è soprattutto per le primizie primaverili: fragole, carciofi, asparagi e fave, che si trovano in uno stadio avanzato di crescita -sottolinea la Cia- che però è anche il più delicato. In questo momento una gelata, un’ondata improvvisa di freddo a ridosso della primavera, può danneggiarle irrimediabilmente pregiudicando la raccolta.
Non solo: il crollo delle temperature atteso con la perturbazione “vichinga” potrebbe portare problemi seri anche agli alberi da frutto, attualmente in fase di germinazione o in alcuni casi, soprattutto al Sud, di fioritura. Il pericolo in questo caso -conclude la Cia- è il blocco della ripresa vegetativa che, in casi estremi, può arrivare anche a compromettere la fruttificazione.

Fonte Ufficio Stampa