Un albero, fiore, pianta per...
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- Scritto da Andrea Vitali
Il tuo albero preferito o che per qualsiasi ragione hai donato, attraverso una delle tante iniziative attivate negli ultimi anni per promuovere piantagioni di alberi contro il cambiamento climatico e i suoi effetti, a qualche persona cara, viva o scomparsa, oppure alla tua città o a qualunque altro soggetto pubblico.Una specie arborea di cui conosci le proprietà benefiche (o venefiche) per la salute umana o l’ambiente, secondo criteri scientifici oppure leggende del nostro territorio o di Paesi lontani, e che vuoi divulgare.
Ma ci possono essere tanti altri motivi per completare l’incipit e svelare che cosa si nasconde dopo “Un albero per…”.
Usa le tue competenze, se scegli l’approccio serio o scientifico.
Libera la fantasia, se invece preferisci un taglio d’invenzione e artistico o umoristico.
L’importante è che tu parli di un albero indicandone una funzione, oggettiva o soggettiva, realistica o fantastica.
Invia il tuo testo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. chiedendo la pubblicazione nella rubrica “Un albero per…” e abbi un po’ di pazienza, perché i testi accettati non saranno pubblicati all'istante.
E ricordati che non si tratta di una rubrica solo per testi dei lettori, ma che alterna contributi esterni ad articoli della redazione e dei suoi collaboratori e registri stilistici i più disparati.
Leggi prima però le brevi istruzioni qua sotto.
Regolamento:
- il testo non deve costituire una prestazione professionale a pagamento, ma viene ceduto a titolo gratuito;
- colui che scrive può scegliere se mantenere l’anonimato o veder comparire la propria firma in fondo al testo, che non sarà ritoccato se non su esplicita richiesta dell’autore, eccetto che di fronte a evidenti refusi o sviste ortografiche che saranno corrette;
- colui che invia un testo può inviare anche una (o più) foto dell'albero di cui si parla in esso, purché da lui scattate e di sua proprietà, e purché disposto a cederne l’utilizzo a tempo indeterminato a Floraviva (che scriverà nel testo il nome e cognome di chi ha scattato la foto e altre brevi note informative su di essa, dal titolo alla data);
- Floraviva si riserva di scegliere a suo insindacabile (e non necessariamente azzeccato) giudizio quali tra i testi ricevuti saranno pubblicati;
- Floraviva si riserva di scegliere a suo insindacabile (e non necessariamente azzeccato) giudizio quali fra le foto ricevute saranno pubblicate, indipendentemente dalla sorte che toccherà al testo che accompagnano.
L.S.
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- Scritto da Andrea Vitali
Si chiameranno “Un albero per…” e “Una pianta per…” e sono le due nuove rubriche gemelle di “Un fiore per…”, nata da un’idea di colui che scrive nell’ormai lontano ottobre del 2011, quando la rivista Floraviva di Andrea Vitali, editore residente in Valdinievole, era più centrata sulla floricoltura e tutta la filiera del fiore (senza mai trascurare però il contesto in cui si inserisce: dall’agricoltura e l’ambiente sino alla cultura).
Come descritto nel primo articolo, “Un fiore per… scrivilo tu” (vedi), a contraddistinguere la rubrica dovevano essere tre aspetti: a) sul piano del contenuto, la focalizzazione sulle funzioni dei fiori – in senso lato, a includere tutti gli usi, persino le semplici dediche - e quindi la sua natura molto, infinitamente varia quanto ad argomenti e approcci; b) dal punto di vista produttivo o, per usare un termine più ampio e nobile, “generativo”, l’assenza di un autore fisso con l’apertura a contributi di esterni (secondo il regolamentino tracciato nel primo articolo sopra citato); c) dal punto di vista stilistico, una potenziale eterogeneità assoluta di registri, grazie anche ma non solo all’ipotizzata pluralità di autori.
Le cose non sono andate esattamente come prefigurato dallo scrivente, perché i contributi di autori esterni occasionali, seri o giocosi, profondi o leggeri, sono stati pochissimi, nettamente inferiori alle attese (ma l’invito rimane valido: mandate testi e li pubblicheremo nei limiti del regolamentino del primo articolo della rubrica sopra citato). Però, nonostante ciò, gli articoli della rubrica, per quanto scritti in gran parte dalle medesime due o tre persone, sono stati ugualmente piuttosto eterogenei, adattandosi, secondo la logica implicita della rubrica, alle differenti funzioni e occasioni ispiratrici.
Ma non sono state considerazioni sull’andamento delle rubrica, che il suo egregio numero di visualizzazioni le ha pur (quasi) sempre progressivamente ottenute, a spingere l’editore Andrea Vitali a dare spazio alle due varianti o rubriche gemelle proposte: “Un albero per…” e “Una pianta per…”. Quanto invece due circostanze così riassumibili. Innanzi tutto, le due rubriche, nel corso del tempo, erano di fatto già nate, anche se non battezzate ufficialmente. Infatti, in più di un’occasione, anche sulla spinta della sempre maggiore attenzione riservata da Floraviva al vivaismo ornamentale e alla produzione di piante da esterno, è capitato di scrivere degli articoli intitolati “Una pianta per…” quando l’oggetto non erano piante da fiore, ma alberi o altri tipi di piante verdi. L’altra circostanza è stata l’imporsi e diffondersi, nella comunicazione aziendale di settore estera e italiana - ci piace pensare anche grazie al nostro piccolissimo contributo - e poi nell’editoria specializzata e non solo, di questo approccio al mondo delle piante in chiave funzionale, cioè dal punto di vista dei loro scopi e usi e benefici, in una parola, delle loro funzioni appunto. A queste due circostanze va aggiunto il trend più recente - che in passato era riservato prevalentemente alle nuove cultivar di piante da fiore - delle dediche, spesso collegate alle donazioni. Si fanno sempre più donazioni e dediche di alberi, di piante e persino di giardini e parchi e foreste.
Non si poteva più rimandare quindi l’apertura di questi due nuovi contenitori, la cui suddivisione terminologica e articolazione semantica è comunque, ovviamente, non priva di elementi critici e discutibili o, se preferite, da vari punti di vista banalmente arbitraria. Ma l’arbitrarietà, come sa chiunque abbia studiato un po’ di linguistica, è insita nelle lingue naturali stesse, nel linguaggio... Insomma, siamo ovviamente, pienamente, consapevoli che sono tutte piante… Però ci lasceremo guidare pragmaticamente e semplicisticamente, da un lato, dalla distinzione fra albero e il resto delle piante e, dall’altro, fra pianta da fiore (in cui il centro dell’interesse, almeno in quel determinato articolo, è il fiore) e il resto delle piante che non sono alberi. Così nella rubrica “Un fiore per…” da ora in poi scriveremo di fiori recisi ma anche di piante da fiore, nella rubrica “Un albero per…” di alberi e nella rubrica “Una pianta per…” di tutto il resto: arbusti, piante coltivate per recidere le fronde e piante fiorite in cui il fiore è secondario nelle prassi prevalenti. E potrà accadere, ad esempio, che una pianta da fiore di cui si è già parlato nella rubrica “Un fiore per…” in relazione a certi usi venga in seguito trattata come pianta tout court, e senza considerare la fioritura, con riferimento ad altre funzioni nella rubrica “Una pianta per…”. Perché, appunto, queste tre rubriche non hanno lo scopo di distinguere specie vegetali ma di raccontare usi di quelle cose che comunemente chiamiamo fiori, alberi e piante. E dunque, concludendo, sarà la funzione in primo piano nell’articolo a determinarne la collocazione in una delle tre rubriche. In altri termini, anche qualora i contenuti di certi articoli fossero di alto livello scientifico e botanico, magari in quanto scritti di pugno proprio da scienziati ed esperti, si inserirebbero in una cornice editoriale (le tre rubriche) basata su criteri prima di tutto comunicativi, non botanici o agronomici. Sta proprio in questa formula la nostra scommessa divulgativa.
Lorenzo Sandiford
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L.S.
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L.S.
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Lorenzo Sandiford