Il vivaista

Associazione Vivaisti Italiani - realizzazione di invasi

Lo ha rivolto ai politici ospiti il presidente dell’Ass. Vivaisti Italiani nell’assemblea del 14 luglio, in cui ha anche spiegato la fase delicata del vivaismo.

 
«Anche in relazione alla situazione delicata in cui ci troviamo, sia dal punto di vista ambientale per la siccità che dal punto di vista economico per l’elevata inflazione e la necessità di investimenti per non perdere il treno del PNRR, chiediamo un segnale dalle istituzioni e dalla politica almeno sul fronte delle risorse idriche: norme che sburocratizzino la creazione di invasi da parte delle aziende e consorzi di bonifica che non si limitino a pulire gli argini dei torrenti ma realizzino anche interventi per migliorare la regimazione delle acque e impedirne la dispersione. Su questo fronte ci vuole un contributo sia della politica che delle associazioni di categoria agricole».
Questo il messaggio conclusivo della relazione di Luca Magazzini, presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani (AVI), il soggetto referente del Distretto vivaistico-ornamentale di Pistoia, ieri sera all’incontro al Circolo di Masiano di Pistoia, in occasione dell’assemblea di approvazione del bilancio consuntivo 2021, al quale erano presenti numerosi esponenti delle istituzioni: dai sindaci di Pistoia Alessandro Tomasi e di Quarrata Gabriele Romiti, alla guida di due dei cinque comuni in cui si estende il Distretto pistoiese, ai consiglieri regionali Alessandro Capecchi (Commissione Territorio e Ambiente) e Marco Niccolai (Commissione Agricoltura), al senatore Patrizio Giacomo La Pietra (Commissione Agricoltura e relatore del ddl di riforma del settore florovivaistico), all’assessore comunale di Pistoia Gabriele Sgueglia (deleghe su Politiche ambientali, rifiuti, acqua, energia, vivaismo, attività produttive, commercio e altro ancora). Seduto accanto a Magazzini il presidente del Distretto Francesco Ferrini.
Una relazione, quella di Luca Magazzini, in cui è stato sottolineato che simili interventi sulla gestione delle risorse idriche sarebbero nell’interesse di tutti, non solo dei vivaisti. Infatti si preserverebbero di più le falde e diminuirebbero anche i rischi idrogeologici. «Dal 2003, annus horribilis per la siccità – ha detto Magazzini – le aziende vivaistiche hanno fatto enormi investimenti nella gestione dell’acqua introducendo l’irrigazione a goccia (che consente anche un minor uso di diserbanti) e ciò ha consentito sinora di resistere, ma se nelle coltivazioni in pieno campo le piante hanno maggiore tolleranza alla carenza d’acqua, con la vasetteria ci sono più rischi, perché si tratta di tipologie produttive meno resistenti alla siccità». «Poter realizzare dei nuovi invasi – ha aggiunto Magazzini – consentirebbe di raccogliere in maggiore quantità sia l’acqua piovana che quella di recupero post irrigazione».  
Magazzini ha anche tracciato il quadro della situazione del comparto vivaistico, giunto a un punto di svolta delicato in cui è facile sbagliare. Da un lato, c’è l’attesa di un forte aumento della domanda di piante del settore pubblico in Italia e in tutta Europa, sulla spinta del contrasto al cambiamento climatico e delle misure del PNRR, che ci spingerebbe a maggiori investimenti e incrementi produttivi, nei limiti della difficoltà di trovare manodopera qualificata e della tenuta dei finanziamenti a fronte dell’inflazione. Dall’altro, il consumo privato sta frenando sotto il peso del balzo dell’inflazione. «L’anno scorso la stagione è terminata in modo positivo dal punto di vista commerciale – ha spiegato Magazzini -, ma intorno a Pasqua si è verificato un primo calo degli ordinativi. L’importante è che si registri una ripresa dello sviluppo commerciale da dopo Ferragosto in poi. Ma non sarà facile se persisteranno queste pressioni inflazionistiche. Senza dimenticare che l’inflazione significa anche un aumento considerevole dei costi produttivi, non solo un freno alla domanda privata di piante». 
«Una risposta a quest’ultima problematica – ha rimarcato Magazzini – può arrivare dai bandi del PNRR. Alcune aziende del distretto hanno fatto domanda nell’ambito del bando di filiera già uscito. Mentre noi di AVI stiamo aspettando il bando dei contratti di distretto che sta per uscire e abbiamo già circa 40 manifestazioni di interesse di aziende vivaistiche più una decina provenienti dalla Montagna pistoiese. Una parte importante degli investimenti andrebbe in fotovoltaico, agrivoltaico e in generale misure di abbattimento dei costi energetici».
Nel suo breve intervento il presidente del Distretto vivaistico ornamentale pistoiese, prof. Francesco Ferrini, ha confermato alcuni punti evidenziati da Magazzini e sottolineato alcune criticità. Innanzitutto alcuni ritardi nella partenza di certi bandi del PNRR, come da lui constatato per un bando riguardante l’università, e poi la difficoltà a reperire manodopera qualificata. Però ha posto all’attenzione di tutti anche notizie positive: il fatto che si sta lavorando alla definizione di percorsi formativi per creare nuova manodopera qualificata per il vivaismo; e la constatazione che sta migliorando l’immagine e la percezione corretta dell’attività vivaistica e del suo peso fondamentale nell’agricoltura regionale e nazionale. Infine Ferrini ha ricordato ai vivaisti in sala che ha ripreso le visite nei vivai di chi vuole sottoporre alla sua attenzione le proprie produzioni o evidenziare eventuali problemi da risolvere.
 
Bilancio consuntivo 2021
Come risulta dal rendiconto consuntivo di cassa del 2021 illustrato dal revisore dei conti Paola Fanti, l’Associazione Vivaisti Italiani ha chiuso il 2021 con i conti in ordine nonostante il leggero disavanzo di cassa (-7.563 €), dovuto in gran parte a spese legate al trasferimento nella nuova sede di proprietà. La disponibilità di cassa a fine 2021 era infatti di quasi 28.936 €, grazie all’avanzo della gestione precedente di 36.499 €.
Le entrate sono state pari a 203.956 €, con un aumento di circa 3.500 euro dei contributi associativi e una diminuzione di circa 14 mila euro dei ricavi complessivi da sponsorizzazioni. Mentre il totale delle uscite è stato pari a 211.519 €. 
Il bilancio è stato approvato all’unanimità dai presenti in assemblea.
 

Redazione

Domani giovedì 14 luglio, alle ore 18, assemblea dei soci dell’Associazione Vivaisti Italiani (AVI) presso la sala convegni della Cooperativa di cultura e sport “E. Bianchi” del Circolo di Masiano (via di Masiano 10/f, Masiano, Pistoia).
Dopo i saluti e le comunicazioni del presidente Luca Magazzini, l’ordine del giorno prevede i saluti delle autorità presenti, un intervento del presidente del Distretto Rurale Vivaistico Ornamentale di Pistoia Francesco Ferrini e la presentazione, discussione e approvazione del bilancio consuntivo 2021.
Seguirà un intervento di Generali Italia Spa – Agenzia Gai e Romoli Srl e poi la cena dei soci. 

Redazione

benefici del verde - prof. Francesco Ferrini

Contributo del prof. Ferrini, presidente del Distretto Vivaistico Ornamentale di Pistoia, sui benefici del verde, tema da lui trattato al convegno del 7 luglio.

 
Le aree urbane e in particolar modo le grandi conurbazioni stanno diventando sempre più congestionate e inquinate e, in questo scenario, le aree verdi urbane offrono una vasta gamma di servizi ecosistemici che potrebbero aiutare a combattere molti dei problemi “urbani” e a migliorare la vita degli abitanti della città, con particolare riguardo alla salute. Se è pur vero che le aree verdi possono variare in termini di dimensioni, copertura vegetale, ricchezza delle specie, qualità ambientale, vicinanza ai trasporti pubblici, strutture e servizi, le ricerche hanno ormai ampiamente dimostrato che anche il singolo albero può apportare dei benefici nella sua area d’influenza.
I servizi ecosistemici forniti dalle aree verdi, soprattutto da quelle in cui la componente arborea è predominante, non solo sostengono l'integrità ecologica delle città, ma proteggono la salute pubblica dei cittadini filtrando l'aria, rimuovendo l'inquinamento, attenuando il rumore, riducendo l’escursione termica, limitando l’effetto battente della pioggia e favorendo l’infiltrazione graduale delle piogge. Le foreste urbane e la copertura verde sensu lato moderano anche le temperature fornendo ombra e raffreddano l’aria tramite la traspirazione, contribuendo così a ridurre il rischio di danni diretti determinati dalle elevate temperature e di disturbi e patologie correlati al caldo.
Ma all'interno delle città, gli spazi verdi non sono sempre equamente distribuiti. L'accesso è spesso fortemente stratificato sulla base del reddito, delle caratteristiche etno-razziali, dell'età, del sesso, della disabilità, ecc. Negli ultimi due decenni, l'accessibilità irregolare dello spazio verde urbano è diventata una questione di giustizia ambientale poiché la consapevolezza della sua importanza per la salute pubblica è adesso largamente riconosciuta.
Le ragioni per cui lo spazio verde è differentemente distribuito all'interno del paesaggio urbano sono varie e includono la filosofia del design del parco, la storia dello sviluppo del territorio, le idee in evoluzione sul tempo libero e la ricreazione, le storie della disuguaglianza di classe ed etnica, ecc.
Questa ingiustizia ambientale è diventata una priorità progettuale, tanto da indirizzare le strategie pianificatorie verso la trasformazione di aree marginali e/o poco utilizzate per la creazione di ulteriori spazi verdi
Per quanto riguarda l’effetto degli spazi verdi urbani sulla salute fisica e mentale, la mancanza di accesso alle aree verdi è stata collegata alla riduzione del rischio di mortalità per numerose malattie e per molte disfunzioni croniche e un gran numero di studi ha dimostrato i legami tra la vicinanza del parco e attività fisica. In genere i bambini che hanno un migliore accesso ai parchi e alle strutture ricreative sono più attivi dei bambini il cui accesso è invece limitato e la maggior parte dei risultati è simile anche per gli adulti.
Particolare attenzione si è concentrata sui legami tra parchi e sulla diffusione dell’obesità che può essere legata a fattori genetici, che probabilmente contribuiscono, ma il cui rapido aumento suggerisce che i modelli individuali di comportamento, inclusi i bassi livelli di attività fisica, influenzino in maniera sostanziale le tendenze.
Inoltre, il benessere psicologico è empiricamente legato ai parchi urbani e allo spazio verde. La fruizione di aree verdi ha dimostrato di ridurre lo stress e lo spazio verde consente ai residenti urbani di vedere e conoscere piante e animali, nonché l’opportunità di incontrare persone e ridurre i problemi di solitudine. Le visite al parco possono anche “ringiovanire” i residenti, migliorare la contemplazione e fornire un senso di pace e tranquillità.
L'attività fisica nelle aree verdi è inoltre importante per la salute mentale. Vari studi hanno mostrato che vi sono stati importanti impatti dell’attività fisica in aree verdi su diversi parametri di umore e di autostima. Altri hanno trovato collegamenti tra vari parametri legati alla salute psicologica e la presenza di spazi verdi urbani. Un ampio studio olandese ha mostrato che gli intervistati con più spazio verde nei pressi delle loro case sono stati meno influenzati da un evento stressante che ha interessato la loro vita rispetto a quelli con un limitato accesso alle aree verdi, suggerendo che gli spazi verdi riducano gli effetti di stress emotivi.
Molto interessanti, alla luce della sempre maggiore incidenza, sono le relazioni fra la presenza di aree verdi e la frequenza del diabete di tipo 2, che è di gran lunga la forma di diabete più frequente e interessa circa il 90% dei casi.
È ben noto che il diabete mellito di tipo 2 è tipico dell’età matura. La vita sedentaria, lo stress e alcune malattie ricadono nell’elenco dei fattori ambientali scatenanti. Esse impongono al pancreas un lavoro aggiuntivo poiché aumentano il fabbisogno di glucosio e quindi di insulina. Qualora il pancreas fosse indebolito da una predisposizione ereditaria al diabete, queste cause accelerano l’insorgenza del disturbo. 
Questo tipo di diabete è detto non insulino-dipendente perché l’iniezione di insulina esterna, a differenza del diabete di tipo 1, non è di vitale importanza. Può essere prevenuto da stili di vita che migliorano l'attività fisica e riducono l'obesità. Pertanto, è plausibile che l'accesso agli spazi verdi possa prevenire o ridurre il diabete promuovendo stili di vita più attivi. Studi osservazionali trasversali condotti nei Paesi Bassi, in Australia e nel Regno Unito hanno dimostrato significative associazioni tra vicinanza delle aree verdi e la riduzione della probabilità di avere diabete mellito di tipo 2. 
Infine, i parchi urbani possono anche fungere come luogo di interazione sociale e aumentare la percezione della sicurezza e dell'appartenenza e sono state, ad esempio, trovate associazioni positive tra ricchezza delle specie (quindi maggior biodiversità) e benessere psicologico. Più in generale, diversi studi ritengono che l'interazione con la natura e gli animali sia importante per lo sviluppo e il benessere di tutti, ma soprattutto dei bambini.
Le relazioni fra la presenza di aree verdi e la salute sono ormai ampiamente riconosciute, molti dei meccanismi dietro tali legami sono adesso pienamente compresi poiché le nuove tecniche di ricerca offrono nuove opportunità per studiare i meccanismi relazionali tra spazio verde e salute con una crescente sofisticazione e possono contribuire a dare forza di prova scientifica alle informazioni da trasmettere sia a coloro che sovrintendono le politiche pianificatorie, sia ai cittadini. 
Con tutti i benefici per la salute e il benessere offerti, le argomentazioni sulla necessità di aumentare gli investimenti nelle infrastrutture verdi continueranno a crescere. E, vista l'opportunità di aiutare le persone a vivere una vita più lunga e più sana, è sicuramente un investimento che vale la pena fare in quanto contribuisce anche alla crescita economica di un paese (minor spesa sanitaria) e alla ricchezza del singolo che, godendo di miglior salute, può investire denaro in altre attività.
 
Francesco Ferrini
Prof. di Arboricoltura Generale e Coltivazioni Arboree dell’Università di Firenze 

Presidente del Distretto Rurale Vivaistico Ornamentale di Pistoia

L’8 luglio a Floriade la Giornata Nazionale Italiana con mostra fotografica, droni e conferenze sui fiori in Dante e i rapporti Olanda-Italia nel florovivaismo. 

“L’Italia e i fiori: dall’antica Roma alla navigazione nello spazio”: si intitola così il programma della Giornata Nazionale Italiana a Floriade Expo 2022 che si svolge oggi 8 luglio a partire da mezzogiorno.
La nostra nazione partecipa all’Esposizione internazionale di ortoflorovivaismo - che è in corso ad Almere in Olanda dal 14 aprile al 9 ottobre 2022 ed è centrata sul tema delle soluzioni verdi per lo sviluppo di città green (vedi) – con un padiglione in cui è allestito un giardino urbano che mostra come la storia e la tradizione diventino radici per le generazioni future. Intitolato “Future Roots” (le radici del futuro), è un’area di 1.000 mq che racconta le tradizioni colturali del Belpaese, secondo una moderna visione in cui architettura e paesaggio si integrano per migliorare le città del futuro, sotto il profilo estetico e funzionale. L’area, progettata dallo Studio Silvia e dallo Studio Bargone, punta a emozionare il pubblico con oltre 50 varietà di piante e fiori che ricordano le numerose coltivazioni tipiche italiane, come uliveti, pergole di limoni, roseti e lavandeti, le forme tradizionali del giardino italiano e della macchia mediterranea, unite a soluzioni tecnologiche moderne come la serra bioclimatica che consente di coltivare un orto in città.
Il Padiglione Italia, alla cui realizzazione hanno concorso i ministeri degli Affari esteri e delle Politiche agricole e Italian Trade Agency, sarà oggi uno dei protagonisti della celebrazione della Giornata Nazionale Italiana, che si aprirà alle 12 sul palco principale di Floriade con l’esecuzione dell’inno nazionale e una performance sulla “Flora e i Romani”. Alle 13 ci si sposterà nel nostro padiglione, dove è allestita la mostra fotografica “Satelliti per l’osservazione della Terra: foto dal cielo a cura di e-Geos” e si terrà una dimostrazione sulle tecniche di volo di droni biomorfi con illustrazione delle loro applicazioni del prof. Salua Hamzza (Università di Delft). Alle 15, sempre nel padiglione italiano, sarà la volta di due conferenze molto interessanti: “Cantando e cogliendo fiore da fiore: la presenza e il significato dei fiori nella Divina Commedia di Dante" del Prof. Gandolfo Cascio (Università di Utrecht) e “Il settore ortoflorovivaistico in Italia e nei Paesi Bassi: una lunga amicizia” di Charles Lansdorp.
«Come Commissario generale del Governo italiano per la partecipazione nazionale a Floriade, sono davvero lieto di poter presentare un programma completo, dall’antichità classica all’uso dello spazio a fini ambientali - ha commentato l’ambasciatore italiano in Olanda Giorgio Novello -. La cifra del nostro Paese è infatti la nostra capacità di saper coniugare tradizione ed innovazione. Lo facciamo anche nel settore florovivaistico, che riunisce bellezza, ricerca, tutela dell’ambiente, impiego, commercio internazionale. Auspico che questa nostra partecipazione a Floriade sia un passo ulteriore per l’assegnazione a Roma di Expo 2030». Il direttore generale dell’Italian Trade Agency Roberto Luongo ha aggiunto: «nel padiglione italiano a Floriade presentiamo le risposte italiane alle sfide per le generazioni future. L’Italia attribuisce grande importanza alla cura del territorio e del patrimonio culturale e le immense conoscenze sviluppate nei secoli si uniscono alle più moderne tecnologie e soluzioni avanzate nell’ambito dell’agricoltura biologica, della sicurezza alimentare, della silvicoltura e delle energie verdi e rinnovabili. In tutti questi settori l’industria italiana fornisce un contributo rilevantissimo».

Redazione

Dal 14 al 20 agosto ad Angers il 31° International Horticulture Congress dell’International Society for Horticultural Science (7 mila membri da tutto il mondo).


Sono attesi circa 3 mila partecipanti da 150 Paesi, fra scienziati studenti tecnici consulenti coltivatori commercianti e altri attori della filiera delle piante, alla 31esima edizione dell’International Horticulture Congress (IHC), in programma dal 14 al 20 agosto ad Angers nella valle della Loira, il giardino della Francia.
Promosso dalla International Society for Horticultural Science (ISHS), dove “Horticultural Science” può essere tradotto con “scienza dell’ortoflorofrutticoltura”, dal momento che, come specificano gli organizzatori per chi non mastica l’inglese, la “horticulture” abbraccia «frutta, ortaggi, piante aromatiche e medicinali, semi e radici, piante ornamentali, paesaggistica, vigneti». Un’associazione internazionale, la ISHS, che è veramente globale, con 7 mila membri di tutte la parti del mondo, e che si riunisce a congresso una volta ogni 4 anni, sempre in un continente diverso, a turno. Il suo scopo è promuovere la ricerca e l’istruzione nella scienza dell’ortoflorofrutticoltura e facilitare la cooperazione e il trasferimento di conoscenze su scala globale attraverso eventi e pubblicazioni.
Il motto di IHC 2022, che include sessioni plenarie, 25 simposi, workshop, incontri e mostre, sarà «horticulture for a world in transition» (l’ortoflorofrutticoltura per un mondo in fase di transizione). Argomenti principali i seguenti quattro: «competitività e competenze» per il settore, «cibo, salute pubblica e benessere», «sostenibilità dei sistemi di produzione» e «mitigazione del cambiamento climatico e soluzioni di adattamento».
Ulteriori informazioni e una visione d’insieme del programma si trovano qua.

L.S.

salute delle piante - organismi nocivi in Italia

Il 6 luglio mattina webinar di CREA DC Roma e Servizi fitosanitari di Lombardia e Friuli d’aggiornamento sugli organismi nocivi per le piante in Italia al 2022.

 
Un webinar con i ricercatori del CREA Centro di ricerca Difesa e Certificazione della sede di Roma e il personale del Servizio Fitosanitario della Lombardia e di quello del Friuli Venezia Giulia per aggiornarsi sulla situazione degli organismi nocivi delle piante in Italia al 2022.
Si svolge domani mattina mercoledì 6 luglio dalle ore 9,15 alle 12,15 sulla piattaforma Microsoft Teams e nasce nell’ambito dell’attività formativa del “Better Training for Safer Food”, organismo europeo che si occupa della formazione per la sicurezza fitosanitaria o sicurezza per la salute delle piante (Plant Health Safety).
Il titolo esatto di questo webinar è “Pests in Italia, aggiornamento della situazione al 2022: dalla normativa alle innovazioni tecnologiche” e si tratterà di un evento formativo online in cui verranno illustrate le principali tematiche riguardanti gli organismi nocivi sorvegliati sul nostro territorio: «dall’aggiornamento della normativa europea, agli strumenti statistici forniti agli stati membri, fino alle innovazioni tecnologiche utilizzate nelle indagini». Ci sarà spazio anche per domande e una breve discussione finale.
Chi è interessato può registrarsi cliccando qui e a seguito della registrazione arriverà una mail con il link del webinar.
 
Programma
- 9,30 – 9,45 Saluti e presentazione 
- 9,45 – 10 Introduzione all’incontro e breve panoramica su come è cambiata la legislazione dell’Unione Europea sulla salute delle piante di Iris Bernardinelli (Sistema Fitosanitario Regionale Friuli Venezia Giulia)
- 10,05 – 10,20 Il punto sulla situazione degli altri Stati membri riguardo al monitoraggio dei pests (parassiti o organismi nocivi per le piante) e il confronto con l’Italia (Report dei dati e applicativo Morgana) di Maria Chiara Luisa Patti (SFR Lombardia)
- 10,25 – 10,40 RIBESS+ ed esempio di uso (Provincia di Alicante) di Emanuela Maurizi (CREA DC di Roma) 
- 10,45 – 11 Pausa
- 11,05 – 11,20 Esempio pratico di organismo nocivo: Phyllosticta citricarpa di Laura Orzali (CREA DC Roma)
- 11,25 – 11,35 Metodi di indagine: gestione delle trappole (focus sugli entry point) di Francesca Siena (SFR Lombardia)
- 11,40 – 11,50 Nuove tecnologie di indagine, pro e contro: remote sensing e cani molecolari di Fabio Mosconi (CREA DC di Roma) 
- 11,50 – 12,15 Discussione e conclusioni
 
Per informazioni contattare: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
 

Redazione