Filiera olivo-olio


agrario

Questa mattina all'istituto D. Anzilotti di Pescia si e' svolto il tradizionale convegno sull'olio e l'olivicoltura In un momento non facile, la cui gravità è segnata dalla richiesta del riconoscimento dello stato di calamità naturale -come evidenzia il Sindaco Oreste Giurlani-. il Convegno è diventato un importante momento di riflessione per capire come poter intervenire al fine di riportare l'olio italiano alla sua originaria eccellenza

Ha aperto il convegno la Dirigente Scolastica dell'Istituto Agrario pesciatino, Francesca Giurlani, ricordando da subito la necessità di riflettere sulle competenze e i saperi che si possiedono nell'ambito dell'agricoltura, e in particolare dell'ulivo, per rilanciare l'olio extravergine d'oliva. Sta poi ad Oreste Giurlani, sindaco di Pescia, ricordare e sottolineare il momento difficile che stiamo attraversando in questo campo per cui proprio la settimana scorsa, in occasione di un incontro con l'assessore regionale Salvadori e le associazioni di categoria, è stato chiesto il riconoscimento di calamità naturale per l'olio e la castagna. Il governo dovrà intervenire anche sull'imu dei terreni agricoli, prosegue Giurlani: "Invece che colpire gli imprenditori agricoli e i proprietari terrieri con un duro colpo come questo, il governo dovrebbe aiutarli. Non ci si deve meravigliare poi se le persone smettono di fare gli agricoltori o di vivere in montagna. Il governo ha rinviato la scadenza dal 16 dicembre al 26 gennaio, ma non basta: deve ritirare la norma." Sulla scia dell'affermazione dell'importanza dell'agricoltura, soprattutto per il territorio pesciatino, Giurlani lancia l'idea di una Fiera dell'Olivo, a carattere tecnico, da tenersi a Pescia per mettere sul mercato un prodotto certificato che potrebbe ad esempio rifornire di nuove piante regioni come Calabria o Puglia, che si trovano in serie difficoltà. A chiudere gli interventi delle istituzioni, il deputato PD, Edoardo Fanucci: "In scuole come questa si racchiude il nostro saper fare, che i ragazzi possono portare ed esportare all'estero per poi però farlo crescere qui, in Italia. Abbiamo grandi risorse nel nostro essere Toscana e dobbiamo valorizzare le nostre eccellenze. Nei nostri oleifici non c'è più olio, allora la politica deve intervenire per aiutare queste realtà e supportare la ricerca di tecniche innovative. La politica può inoltre intercettare le risorse necessarie per l'edilizia scolastica, dato il grande aumento degli iscritti alle scuole superiori di Pescia. Sono vicino a scuole come questa e alle sue finalità". E a parlare dell'Istituto Agrario sono proprio gli studenti, tre di loro presentano in breve la scuola dal 1900 ad oggi, mostrando come si è evoluta nel tempo. Quattro indirizzi di studio che hanno registrato un aumento di iscrizioni del 70%. Tiziano Caruso, professore del Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università di Palermo, ha lodato il convegno ribadendo come esso sappia far incontrare personalità di riferimento mondiale del settore: è fondamentale infatti l'opera di divulgazione verso i giovani. Per conoscere la centralità dell'olivo per il territorio italiano, basta pensare che esso si trova perfino nelle valli alpine, dove, dal 1500 al 1700, vennero trasferiti alcuni esemplari toscani che ancora oggi possiedono ceppaie che hanno ributtato. In vista di Expo 2015, che, si prevede, attrarrà fino a 60 milioni di visitatori, si deve pensare a condurre questi ultimi verso i territori della produzione per far conoscere loro direttamente il "Made in Italy", di cui sono già ottimi ambasciatori i giovani italiani che lavorano all'estero come cuochi. Il sistema agroalimentare sarà al centro di Expo 2015 e il riconoscimento del claim salutistico all'olio extravergine di oliva ribadisce il suo ruolo determinante all'interno della dieta mediterranea quale prodotto che fa bene alla salute. "Per operare un salto di qualità è necessario affidarsi ai tecnici per la difesa del frutto dell'olivo dagli attacchi parassitari", conclude Caruso. Beniamo Tripodi opera da circa trent'anni nel settore oleario per Pieralisi e apre il suo intervento affermando che la tecnologia olearia parla italiano e tale leadership è già riconosciuta a livello mondiale. Ma quanto è importante l'olivicoltura in Italia? Sono presenti un milione di ettari e altrettanti olivicoltori, 5800 frantoi per una produzione che l'anno scorso si aggirava attorno alle 324 mila tonnellate, diventate quest'anno 250 mila, a fronte però di un fabbisogno di 700 mila tonnellate. Lo sbilancio che si registra allora si aggira attorno alle 500 mila tonnellate, dato grave se visto alla luce della non troppo lontana acquisizione da parte della Spagna di tre marchi italiani d'eccellenza dell'olio extravergine d'oliva, per soli 900 milioni di euro. Si domanda Tripodi perché tale operazione non abbia suscitato nessun commento visto che si è persa così un'importante risorsa italiana. Tripodi ha poi illustrato le varie fasi della raccolta delle olive, del lavaggio di esse, della frangitura, della gramolatura, dell'estrazione (a tre fasi o a due fasi, quest'ultima costituita da sansa umida e mosto oleoso, sistema dal minor impatto ambientale e che ottiene più olio). In vista del raggiungimento degli obiettivi europei "Horizon 2020" di diminuzione del 20% di Co2 e dell'ottenimento di almeno un 20% di energia da fonti rinnovabili, diventa determinante recuperare fonti integrative di reddito come il recupero del nocciolino dalla sansa, il recupero dei componenti dal patè e l' impiego di esso come biomassa. Proprio per mantenere un presidio sul territorio ed evitare danni collaterali dovuti al dissesto idrogeologico, il frantoio oltre al prodotto deve fare cultura. Lorenzo Cecchi, dottore per Promofirenze, presso la Camera di Commercio di Firenze, ha parlato della chimica dell'olio, illustrandone caratteristiche chimiche, organolettiche e salutistiche, e sensoriali. Grazie all'alto contenuto di polifenoli, l'olio extravergine si rivela un alimento unico in tutto il panorama degli acidi grassi con solo il 10% di grassi saturi. Il potenziale del contenuto dei composti fenolici rimane in gran parte inutilizzato però, basti pensare che dall'oliva all'olio ne viene mantenuto solo lo 0,2%. Proprio dallo studio e dalla conoscenza delle sue proprietà chimiche diventa fondamentale conoscere come conservarlo al meglio e le bottiglie in acciaio inox si rivelano perfette per proteggere l'olio in modo totale. Laura di Renzo della sezione nutrizione clinica e nutragenica dell’Università di Roma Tor Vergata ha parlato poi delle proprietà salutari e nutrizionali dell'olio extravergine nel suo ruolo fondamentale per la prevenzione delle patologie non trasmissibili, che sono oggi il motivo principale di morte. Noi stessi siamo allora i responsabili di tali malattie a cui ci conduce un'alimentazione scorretta e poco attenta. La vera dieta mediterranea, di cui l'olio rappresenta una delle basi imprescindibili, risulta essere indicata per la riduzione dei fattori di rischio delle suddette patologie, apportando benefici sui processi infiammatori, nella prevenzione dalle malattie cardiovascolari e nella riduzione del colesterolo. 50 grammi di olio extravergine d'oliva al giorno, ricombinati con altri prodotti, sono dunque la dose perfetta per preservare il nostro organismo da una serie di problemi. "Si deve tenere sotto controllo tutta la filiera per ottenere un'etichettatura più leggibile e per ripensare l'olio come nutriente dal campo fino a tutta la vita del consumatore, e non semplicemente fino alle nostre tavole. Si deve identificare dove si può perdere il suo alto valore nutrizionale e il polifenolo potrebbe essere in tal senso un ottimo biomarcatore", conclude Laura di Renzo. A chiudere gli interventi della mattinata, Sandra Donnini del Dipartimento di Biotecnologia dell’Università degli Studi di Siena, che ha illustrato la sua interessante ricerca nell'olio d'oliva per la prevenzione al tumore: gli studi e gli esperimenti preclinici del suo Dipartimento si sono incentrati sul colon cancer e sul ruolo che su di esso esercita l'idrossitirosolo, composto presente nell'olio. Il 35% dei tumori che affliggono l'uomo sono infatti causati dalle sostanze nocive presenti sulla tavola e solo il 3% dallo smog, a differenza di quanto si possa pensare.
 
Anna Lazzerini

Raccolta olive

Con le quotazioni dell’olio di oliva in forte crescita a causa dello scarso raccolto è boom furti nelle campagne, dove i ladri rubano dalle olive ai fusti di extravergine, con centinaia di quintali di prodotto spariti dalle aziende e dagli uliveti. Ad affermarlo è la Coldiretti che lancia l’allarme su un fenomeno che sta creando tensione e paura su tutto il territorio nazionale, con raid di squadre organizzate che in un’ora riescono a raccogliere oltre un quintale di olive, mentre trafugare una cisterna piena di olio può portare un bottino di oltre 200mila euro. Nel giro di pochi giorni - sottolinea la Coldiretti - le forze dell’ordine hanno effettuato decine di arresti ma i tentativi di furti continuano, tanto da aver spinto alcuni agricoltori ad organizzarsi con ronde, mentre altri si sono affidati a istituti di vigilanza, con i camion che trasportano l’extravergine scortati dalla polizia. Olive come diamanti dunque, scortate contro il moltiplicarsi dei tentativi di furti che sono ora all’ordine del giorno dell’analisi dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare promosso dalla Coldiretti anche perché il prodotto sottratto alimenta una filiera illegale che provoca danni economici ma anche rischi per la salute.
 
Ad essere colpite sono particolarmente  le campagne pugliesi dove si concentra la maggioranza della produzione italiana, ma non solo. In provincia di Foggiarileva la Coldiretti - una banda di bulgari si era organizzata per ripulire gli uliveti della zona di Cerignola, prima di essere fermata dalle forze dell’ordine. Poco distante operavano altre due squadre, travolta composte da rumeni, anch’essi sorpresi a “ripulire” alberi di olive. Stessa dinamica, ma con italiani protagonisti, nei territori di Bari e Barletta, dove sono finiti in manette cinque persone, che in due distinti colpi hanno portato via 5 quintali di olive. Ladri in azione – continua la Coldiretti - anche nel Trapanese, dove otto persone hanno cercato di rubare addirittura all’interno di un terreno confiscato alla mafia ma sono state sorprese dai carabinieri. Ma i furti non hanno risparmiato neppure il resto della Penisola. In Liguria gli agricoltori sono stati costretti a organizzarsi per difendere le preziose olive taggiasche, vanto della Riviera di Ponente, dalle mani dei banditi. E pure nelle Marche, nel Maceratese, due persone sono state arrestate dopo ave rubato oltre cinquanta chili di olio.
 
Considerata la gravità del fenomeno, Coldiretti ha chiesto alle Prefetture sul territorio un intervento per il pattugliamento delle strade più sensibili, per proteggere il transito di tir con a bordo cisterne di olio extravergine, e una più massiccia presenza di forze dell'ordine nelle campagne. Ma si pensa anche all'installazione di videocamere negli uliveti che in Italia contano su un patrimonio di circa 250 milioni di piante su 1,1 milioni di ettari di terreno.
 
Una situazione determinata dall’aumento delle quotazioni che hanno raggiunto la cifra record di 7 euro al chilo alla borsa merci di Bari per effetto del crollo della produzione nazionale di olio di oliva del 35 per cento su un quantitativo  - rileva la Coldiretti - di poco superiore alle 300mila tonnellate, mentre anche in Spagna, che è tradizionalmente un fornitore dell’Italia, il raccolto è dimezzato otto il milione di tonnellate. A pesare sul risultato nazionale sono  Puglia e Calabria per le quali si attende una produzione decurtata di più di un terzo rispetto allo scorso anno. A mitigare, in parte, tale risultato c’è la Sicilia la cui flessione è attesa al -22 per cento. Ma è in tutto il Sud che si attendono cali a due cifre con punte di -45 per cento per Basilica e Abruzzo e -40 per cento per la Campania. Nel Centro Italia ed in Liguria si attende una produzione quasi dimezzata e anche nelle regioni del Nord si prevedono quantitativi molto al di sotto dello scorso anno. In questo quadro – conclude la Coldiretti - fa eccezione la Sardegna dove si stima un aumento del 30 per cento rispetto ad un 2013 di scarsissima produzione e, anche se con quantitativi estremamente limitati, il Piemonte.
 

Redazione Floraviva

olio floraviva

 

Storico addio all’oliera in bar, mense, ristoranti e pizzerie dall’inizio della settimana con l’entrata in vigore dell'obbligo del tappo antirabbocco per i contenitori di olio extra vergine di oliva serviti in tutti i pubblici esercizi

 
Lo rende noto la Coldiretti nell’annunciare l’inizio dell'operatività della legge europea 2013 bis pubblicata sul supplemento n.83 della Gazzetta Ufficiale 261 che fa scattare il divieto di utilizzare le tradizionali oliere con multe fino a ottomila euro per evitare che vengano riempite o allungate con prodotti diversi da quelli indicati, come purtroppo troppo spesso avviene. Gli oli di oliva vergini proposti in confezioni nei pubblici esercizi, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti, devono essere presentatisottolinea la Coldiretti - in contenitori etichettati conformemente alla normativa vigente, forniti di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata e provvisti di un sistema di protezione che non ne permetta il riutilizzo dopo l'esaurimento del contenuto originale indicato nell'etichetta. La leggeriferisce la Coldiretti - prevede anche sanzioni per chi non usera' oliere con tappo antirabbocco che vanno da 1 a 8mila euro e la confisca del prodotto. Le novità per il prodotto simbolo della dieta mediterranea - precisa la Coldiretti - non si fermano, però, al tappo antirabbocco, in quanto è prevista anche una più accentuata rilevanza cromatica rispetto all’etichettatura degli oli che siano prodotti con miscele provenienti da uno o più Stati, così da mettere in guardia il consumatore sulla diversa qualità e composizione merceologica del prodotto. Va detto, anche che le modifiche introdotte nel corpo della cosiddetta legge salva-oli ne assicurano ora la più ampia operatività richiedendo a tutti gli organi di polizia giudiziaria un rafforzato impegno su tutti i fronti, dal controllo del traffico di perfezionamento attivo a quello delle modalità di vendita sottocosto.  “Lo stop alle oliere truccate nei locali pubblici salvaguarda un prodotto base della dieta mediterranea come l’olio di oliva che offre un contributo determinante alla salute dei cittadini e rappresenta una realtà produttiva da primato nazionale che puo’ offrire importanti sbocchi occupazionali e opportunità di sviluppo sostenibile al Paese” afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare come sia importante il fatto che “nel rispetto della normativa comunitaria l’Italia non ha rinunciato questa volta a svolgere il ruolo di leader nella tutela della qualità e della sicurezza alimentare in Europa”. Le norme a tutela dell’extravergine Made in Italy arrivano peraltro in un momento particolarmente delicato per la produzione nazionale che quest’anno dovrebbe scendere del 35 per una produzione attorno a 300mila tonnellate secondo la Coldiretti. In Italia la produzione per l’andamento climatico si prevede scarsa ovunque ma i tagli maggiori - continua la Coldiretti - si stimano al centro nord, con cali del raccolto tra il 35 e il 50 per cento ma anche al sud la situazione è difficile con significative riduzioni. La produzione dovrebbe essere praticamente dimezzata in Spagna che mantiene la leadership nella produzione mondiale con circa un milione di tonnellate. In queste situazioni il mercato europeo dell’olio di oliva con consumi stimati attorno a  1,85 milioni di tonnellate rischia di essere invaso dalle produzioni provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente che non sempre hanno gli stessi requisiti qualitativi e di sicurezza. Un rischio che - sottolinea la Coldiretti - riguarda soprattutto l’Italia che ha visto aumentare le importazioni di olio di oliva dall’estero del 45 per cento rispetto allo scorso anno con un Paese come la Spagna che ha addirittura quasi quadruplicato le spedizioni verso la Penisola (273 per cento), sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi del 2014. Se il trend sarà mantenuto l’arrivo in Italia di olio di oliva straniero raggiungerà nel 2014, il massimo storico con un valore pari al doppio di quello nazionale che registra un produzione attorno alle 300mila tonnellate. “In altre parole due bottiglie su tre riempite in Italia contengono olio di oliva straniero. Per questosostiene Moncalvo - è particolarmente importante l’applicazione delle regole di tutela della produzione di extravergine nazionale  approvate in Parlamento e pubblicate in Gazzetta. Se nella ristorazione sono aumentate le garanzie anche con l’auspicabile e immediato avvio delle attività di controllo da parte delle autorità responsabili, nei negozi e nei supermercati il consiglio della Coldiretti ai consumatori è di verificare con attenzione l’etichetta dove, anche se spesso nascosto nel retro della bottiglia ed in caratteri minuscoli, deve essere riportato la scritta “ottenuto da miscela di olio comunitari od extracomunitari” se non si tratta di olio italiano al 100 per 100.  Oppure di scegliere una delle 43 designazioni di origine riconosciute dall’Unione Europea e che garantiscono l’origine italiana o le bottiglie dove è espicitamente indicata l'origine nazionale delle olive o meglio ancora se possibile acquistare direttamente dai produttori agricoli nei frantoi o nei mercati di campagna amica. L’Italia - conclude la Coldirettipuo’ contare su un patrimonio di circa 250 milioni di piante su 1,1 milioni di ettari di terreno con un fatturato del settore stimato in 2 miliardi di euro ed un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative.
 
Redazione Floraviva, fonte Coldiretti

olea 2014

Sabato 6 dicembre sarà la giornata dedicata allo studio e al dibattito sul valore dell’olio extravergine di oliva presso l’Istituto Tecnico Agrario “D. Anzilotti” di Pescia, dalle 09.00 di mattina alle 13.00. Per l’occasione sono stati invitati diversi esperti al fine di fornire una visione completa sul tema. Il primo intervento sarà quello di Beniamino Tripodi, del Gruppo Pieralisi, che parlerà de “L’importanza di una corretta frangitura per ottenere olio di qualità”, a seguire Lorenzo Cecchi, Promofirenze – Camera di Commercio di Firenze, che interverrà su “Caratteristiche chimiche e sensoriali dell’olio d’oliva di qualità”. Successivamente si parlerà di “Proprietà salutari e nutrizionali dell’olio di oliva” con Laura Di Renzo della sezione nutrizione clinica e nutragenita dell’Università Degli Studi di Roma Tor Vergata. Infine Sandra Donnini del Dipartimento di biotecnologia dell’Università degli Studi di Siena tratterà di un aspetto specifico salutare dell’olio d’oliva: “L’olio di oliva nella prevenzione del cancro: stato dell’arte della ricerca preclinica”. Modererà il dibattito, al quale sono tutti invitati, Tiziano Caruso.
 

assaggiatore olio

Volete fare l'assaggiatore di olio di oliva? Oggi è più semplice. La  giunta regionale ha infatti approvato una delibera (n. 911 del 27 ottobre 2014) con la quale sono state aggiornate le procedure per la  tenuta dell'elenco degli assaggiatori di olio di oliva e per lo  svolgimento dei relativi corsi di formazione, alla luce delle novità  introdotte dal decreto ministeriale del 18 giugno 2014 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 199 del 28 agosto  2014).
Con questa delibera e con la precedente, che era  stata approvata in estate (delibera n. 680 del 4 agosto 2014) è stato  complessivamente semplificato il procedimento amministrativo di  iscrizione nell'elenco degli assaggiatori di olio di oliva,  attribuendone interamente la responsabilità alle Camere di commercio,  mentre in precedenza vi erano due fasi: l'istruttoria attribuita alle Camere e l'iscrizione che toccava alla Regione.
Attualmente in Toscana ci sono 682 assaggiatori iscritti nell'articolazione regionale dell'elenco degli assaggiatori di olio di  oliva, mentre sono ben 20 i gruppi panel di assaggiatori professionali,  riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e  Forestali, che operano in Toscana prevalentemente per la certificazione degli oli a denominazione DOP e IGP.
"Sono numeri  importanti – commenta l'assessore all'agricoltura e foreste della  Regione, Gianni Salvadori – che dimostrano concretamente la grande diffusione della cultura dell'olio extravergine di oliva e della sua  qualità in Toscana. Oggi abbiamo semplificato le procedure, eliminando  inutili passaggi, e rendendo ancora più facile agli appassionati dedicarsi a questa attività."

Redazione Floraviva

Epaca

Sabato 18 Ottobre, a partire dalle 15:00, vai alla festa di inizio frangitura e, tra le macine e defogliatori del frantoio della Cooperativa Olivicoltori Valdinievole a Montecatini Alto, controlli l'estratti conto previdenziali, chiedi come compilare il modello Red dell'Inps e degusti fett'unta condita con olio nuovo. Il tutto gratuitamente.  

pagliai alessandroE' questa l'idea di Epaca-Coldiretti che in occasione del sessantesimo anniversario, il patronato di tutti i cittadini, si mostra in contesti non 'ortodossi', offrendo naturalmente senza costi a lavoratori e pensionati gli abituali servizi: nel giugno scorso gli addetti Epaca erano a Cutigliano in un agriturismo. Ora è la volta del frantoio di Montecatini Alto, per la festa di inizio frangitura, un appuntamento frequentato da coltivatori di olive e da tanti consumatori appassionati dell'extravergine toscano. È un anno particolare per l'olio, dopo le piogge estive le quantità sono ridotte ma la qualità promette bene. “Abbiamo scelto di essere nella sede della Cooperativa Olivicoltori Valdinievole -spiega Alessandro Pagliai, responsabile Epaca-Coldiretti di Pistoia-, perché è una festa molto sentita dai cittadini. E quest'anno la curiosità di assaggiare l'olio appena franto è anche maggiore”.

Fornire informazioni per la compilazione del modello Red è uno dei tanti servizi che offre Epaca-Coldiretti di Pistoia in questo periodo. Il modello Red serve a comunicare all'Inps eventuali redditi non da pensione. Un adempimento obbligatorio per chi riceve la comunicazione dall'istituto di previdenza. Si potrà fare anche il punto sulle nuove regole della Regione Toscana in fatto di ticket sanitari e autocertificazione della fascia economica.

Informazioni (e adempimenti) che Epaca fornisce sabato 18 alla festa di Montecatini Alto, e tutti i giorni lavorativi nelle sedi di San Marcello Pistoiese, Monsummano Terme, Pescia, Quarrata e Pistoia (www.pistoia.coldiretti.it).

“Continuiamo le nostre iniziative per il sessantesimo anniversario, vogliamo comunicare ai cittadini una realtà che già esiste: Epaca è il patronato di tutti i cittadini, non solo degli agricoltori -spiega Alessandro Pagliai-. In provincia una fetta consistente, oltre un terzo, delle pratiche è effettuato a beneficio di 'non agricoltori', sintomo della fiducia riposta da tanti italiani nel mondo Coldiretti e in ciò che rappresenta”.

La festa di inizio frangitura della Cooperativa Olivicoltori Valdinievole prevede prove dimostrative in campo della raccolta meccanizzata delle olive; benedizione di un nuovo impianto e Santa Messa; rinfresco e fett'unta con olio nuovo.

Redazione Floraviva